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Shimano 2018: nuove scarpe e pedali flat e spd per gravity e all mountain

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foto delle nuove scarpe e pedali shimano mtb 2018

Shimano, il colosso giapponese leader nella produzione di componenti per la bici e la mountain bike, lancia la nuova linea 2018 di scarpe e pedali mtb dedicati al gravity, enduro e all mountain.

Le scarpe si chiamano AM901, AM701, GR900 e GR700, con i primi due modelli dotati di tacchette (clipless) e gli altri due esclusivamente per pedali liberi, cioè flat.

Le calzature tecniche mtb Shimano sono create e studiate per lavorare in accoppiata ai nuovi pedali spd Saint M820, i Saint “flat” M828, i Deore XT M8040 o i pedali GR500, entrambi flat.

La destinazione d’uso spazia dal downhill, all’enduro e all mountain, con l‘introduzione della suola Michelin sui modelli per pedali flat e quindi un plus in termini di grip.

La suola Michelin infatti è già stata testata da noi sul modello da trail Shimano ME7 e sulle scarpe da xc race Shimano XC9 con ottime recensioni.

Tutte le scarpe Shimano mtb 2018 saranno disponibili dal numero 36 al 48 tra settembre e ottobre.

foto dellel scarpe mtb shimano am9 e am7

A sinistra la scarpa spd Shimano AM901 e a destra la scarpa spd Shimano AM701 in versione verde lime.

Caratteristiche scarpe mtb Shimano AM901 e AM701

La AM901 è il top di gamma ed è “figlia” della già esistente AM9. Nasce per il DH e l’enduro, dove ormai la diversità tra girare agganciati oppure utilizzare pedali flat tende al 99% verso la prima tipologia.

La AM901 presenta una nuova tomaia più resistente all’acqua che si asciuga più velocemente. La suola ha un grado di rigidità 5, quindi abbastanza morbida per essere comoda nei tratti a piedi.

Ha un utile coprilacci che riduce l’infiltrazione di acqua e fango e migliora le prestazioni in tutte le condizioni meteorologiche. Come allacciatura troviamo lo stesso sistema di chiusura rapida già visto sulle Shimano ME7, più la fascia in velcro sul collo del piede. 

La suola in gomma è dotata di un’ampia scanalatura per la tacchetta e di una tassellatura che rende la camminata più sicura sia in salita che in discesa e migliora il contatto con i pedali.

Con un peso di 400 grammi in misura 42, le scarpe si combinano perfettamente ai pedali Saint M820. Prezzo ancora da confermare.

foto della suola della scrpa shimano am901

La suola delle AM901 e AM701 presenta tasselli differenziati per grip sul pedale e trazione in camminata.

La AM701 è sempre per Spd ma presenta una suola più rigida con un grado di rigidità 6, quindi è pensata per un uso più all mountain ed enduro.

Non ha il coprilacci e l’allacciatura è a stringhe per migliorare la ventilazione. Utile e pratico il supporto intorno alla caviglia per offrire maggiore protezione ed evitare l’ingresso di detriti.

Il peso è di 408 grammi in taglia 42, prezzo ancora da confermare.

foto delle scarpe per flat Shimano gr9 e gr7

A sinistra il modello per pedali flat Shimano GR900 dedicata al gravity, a destra la GR700 per trail e all mountain.

Caratteristiche scarpe mtb Shimano GR900 e GR700

Novità assoluta per il 2018, la GR è una scarpa per pedali flat con suola Michelin a tassellatura differenziata.

La GR900 è simile alla AM901: coprilacci, stessa allacciatura, punta rinforzata e copri malleolo; ovviamente la suola è diversa essendo studiata per i pedali flat Saint M828.

Il peso è minore della sorella Spd, 365 grammi nella misura 42. Prezzo ancora da confermare.

foto della suola della scarpa mtb Shimano gr700

La suola Michelin delle scarpe mtb Shimano GR900 e GR700: tassellatura differenziata per grip sul pedale e in camminata.

La GR700 ha la stessa suola Michelin della GR900, è però pensata per un utilizzo trail e all mountain. L’allacciatura è standard a stringhe e anche qui troviamo il collare intorno alla caviglia per evitare i fastidiosi sassolini nelle scarpe.

Peso 366 grammi (N.42) e prezzo da confermare.

Pedali mtb a sgancio rapido Shimano Saint M820

Altra grande e attesissima novità sono i nuovi Shimano Saint Spd 2018: finalmente un modello a sgancio rapido dedicato al gravity, dotato di 4 pin per lato regolabili e sostituibili e di un robusto corpo in alluminio anodizzato nero.

foto del nuovo pedale spd Shimano Saint M820, con 4 pin per lato intercambiabili.

Il nuovo pedale spd Shimano Saint M820, con 4 pin per lato intercambiabili.

Il corpo dell’M820 è inoltre stato progettato per adattarsi alla perfezione alle scarpe AM901, creando così un sistema scarpa-pedale che dona solidità ed efficacia di aggancio e sgancio.

Il disegno a basso profilo riduce sia l’altezza che il peso, che si attesta a 546 grammi. Prezzo ancora da confermare.

Pedali flat Shimano 2018: Saint M828, Deore XT M8040 e GR500

Per accontentare gli amanti del pedale libero ecco anche due nuovi modelli, i Saint M828 e i Deore XT M8040.

I Saint M828 sono pedali in alluminio dalla piattaforma concava, studiata per offrire grip e sostegno. Dodici pin per lato in acciaio, regolabili e intercambiabili (da 3 mm o da 5 mm), sistema di cuscinetti a sfere e 493 grammi di peso. Prezzo da confermare.

foto dei pedali flat Shimano Saint e deore xt

A sinistra i pedali mtb flat Shimano Saint con 12 pin per lato, a destra i Deore XT con 10 pin per lato.

Deore XT M8040, sempre in alluminio, sono disponibili in due taglie: S-M (misura di scarpe consigliata 36-44) o M-L (misura di scarpe consigliata 43-48), per ottimizzare il rapporto tra le dimensioni della scarpa e quelle del pedale.

Dieci pin per lato in acciaio, regolabili e intercambiabili (da 3 mm o da 5 mm) e forma concava. Peso: 460 g (S / M) o 503 g (M / L). Prezzo da confermare.

Infine, il GR500 è simile al suo predecessore (il PD-MX80 presente nella nostra guida alla scelta dei pedali Shimano) ed è un pedale robusto per trail e all mountain, disponibile in nero o argento.

foto dei pedali Shimano mtb per scarpe flat

A sinistra il disegno del perno e dei cuscinetti sigillati del pedale Saint M828, a destra il pedale Shimano GR500 nella colorazione nera.

È dotato di perni regolabili in altezza e asse con cuscinetti a cartuccia sigillati e il peso è di 533 grammi. Prezzo da confermare.

I pedali M820, M828 e M8040 saranno disponibili da novembre. Il GR500 sarà disponibile ad agosto.

Per maggiori informazioni visita il sito Shimano.


Marathon Dolomiti Superbike 2017: 113 chilometri di fatica e agonismo

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marathonn dolomiti superbike

Rimane ancora poco meno di un mese per iscriversi alla Dolomiti Superbike 2017, una competizione particolarmente dura che nel giro di una decina d’anni è diventata una delle gare più apprezzate e frequentate fra quelle del calendario marathon.

partenza e thiago ferreira alla marathon dolomiti superbike

Alla partenza della marathon Dolomiti Superbike 2016 c’era anche il campione UCI di XC Tiago Ferreira.

Il percorso si snoda lungo “appena” 113 chilometri e, vuoi per il dislivello importante (3.822 metri), vuoi per la stupenda serie di colli e montagne raggiunti dall’itinerario, questa marathon mtb è considerata già una classica e una sfida molto selettiva.

Appuntamento a Villabassa sabato 8 luglio 2017 per una competizione che è insieme estremamente agonistica ma anche aperta a tutti, come testimoniano le 49 categorie suddivise secondo il sesso, la data di nascita e il possesso o meno di licenza.

Sono previsti due itinerari e nella giornata di domenica 9 luglio si terrà anche il Junior Trophy, riservato ai giovani nati fra il 2002 e il 2014, anche loro suddivisi in varie fasce d’età identificate con i nomi di vari animali della zona.

marathon-dolomiti-superbike-mtb-2017-altimetria

Il percorso lungo della Dolomiti Superbike prevede 113 km per 3.822 metri di dislivello.

Saranno presenti, come consuetudine per questa gara, molti nomi importanti del circuito mtb.

Il percorso più lungo copre, come detto, 113 chilometri per 3.822 metri di dislivello, mentre quello più corto tocca i 60 chilometri per 1.688 metri di dislivello.

Dopo essersi allontanati da Villabassa i concorrenti toccheranno alcuni luoghi suggestivi quali Dobbiaco, San Candido, Versciaco, Monte Elmo, Sesto, Monte Baranci, Carbonin, Prato Piazza, Braies con ritorno a Villabassa.

Vi attendono quindi scorci magnifici dell’Alta Pusteria, ma Dolomiti Superbike non significa soltanto sudore, fatica e salite belle toste: la zona di Villabassa e dintorni vive questa gara come occasione di grande festa.

panorama delle dolomiti dell'alta pusteria

La Dolomiti Superbike alterna tratti su strade asfaltate a insidiose discese tra i sentieri dell’Alta Pusteria.

Ecco quindi che da giovedì fino a domenica i partecipanti così come i semplici curiosi potranno intrattenersi con il programma di eventi che si svolgeranno sotto il tendone, fra musica, spettacoli e giochi.

Spazio anche per la cucina tradizionale locale, con stand culinari pronti a rifocillare i turisti dopo una giornata passata in quota.

percorso della dolomiti superbike

Il percorso della marathon si snoda tra i boschi e le Dolomiti dell’Alta Pusteria.

Il valore del tracciato della Dolomiti Superbike è evidenziato dal fatto che è stato a più riprese teatro delle UCI World Cup Marathon (2006 e 2007) e dell’UCI World Championship nel 2008.

Non è quindi percorso da prendere alla leggera ed è meglio valutare attentamente la propria preparazione prima di iscriversi.

Partenza da Villabassa sabato 8 luglio 2017: per maggiori informazioni, consultare il regolamento e l’albo d’oro, scaricare i dati GPS o effettuare l’iscrizione online potete visitare il sito ufficiale Dolomiti Superbike.

Guida alla scelta dei gruppi Shimano mtb: caratteristiche e prezzi

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scelta gruppo shimano mtb 2018

In questo articolo abbiamo deciso di elencare i vari gruppi mtb Shimano meccanici ed elettronici in base alla loro gerarchia, per aiutare il lettore nella comprensione delle varie sigle. Troverete ogni gruppo con le caratteristiche e le relative fasce di prezzo.

La casa nipponica nata nel 1921 si è sempre dimostrata all’avanguardia per tecnologie e materiali, pur conservando una filosofia prettamente “orientale”, quindi più pacata e meno tendente alla novità forzata.

Shimano è una tra le poche aziende che riescano ad accontentare qualsiasi tipo di biker, dal semplice pedalatore della domenica fino al professionista, offrendo un catalogo di gruppi e trasmissioni mtb davvero ampio e completo.

gruppo shimano XTR di2 automatico

Il top di gamma Shimano è l’XTR Di2 con cambio elettronico e Synchronized Shifting.

Che cos’è e come funziona un gruppo per mtb?

Come descritto nel nostro precedente articolo “Scegliere il gruppo Shimano per mtb: meccanico o elettronico?“, il gruppo (in inglese groupset) è l’insieme di pedivelle, corone, pignoni, deragliatore, catena, cambio e comandi del cambio che fanno tutti parte della stessa linea o gamma.

Per deragliatore si intende il cambio anteriore, mentre al posteriore si usa comunemente la parola cambio anziché “deragliatore posteriore”. Entrambi fanno “deragliare” la catena sulle corone e sui pignoni prescelti azionando i comandi dotati di levette (chiamati anche manettini del cambio) che si trovano nella parte inferiore destra del manubrio per il cambio e sinistra per il deragliatore.

Grazie quindi all’uso di corone anteriori e pignoni posteriori di diversa grandezza la trasmissione ci permette di avere sempre la marcia giusta in base alla pendenza che stiamo percorrendo, sia essa positiva, neutra o negativa.

Il numero dei denti (“D” in italiano e spesso “T” in inglese, “Tooth”) determina ovviamente la grandezza delle corone e dei pignoni.

È bene allenarsi a cambiare i rapporti alleggerendo la spinta sui pedali per evitare di creare dannosi attriti tra catena e cambio, soprattutto se siete alla guida di una ebike.

I pedali solitamente non sono compresi nel gruppo, anche se possiamo trovare pedali della linea XT e XTR per Spd e da poco anche la nuova gamma di pedali Saint Spd, Saint flat (liberi) e XT flat con le relative nuove scarpe Shimano per gravity e all mountain, disponibili dall’autunno.

A proposito di pedali e scarpe mtb, vi consigliamo di valutare attentamente la differenza tra pedali flat e sgancio rapido prima di pensare a un acquisto o una scelta definitiva della tipologia del sistema pedale-scarpa che fa per voi.

Gerarchia dei gruppi mtb Shimano

- Tourney
- Altus
- Acera
- Alivio
- Deore
- SLX
- Deore XT
- XTR

Possiamo dividere i primi due, Tourney e Altus, come gruppi di primo prezzo; Acera e Alivio per la bassa gamma; Deore e SLX per bici di media/alta gamma; Deore XT per la fascia alta e l’XTR il top di gamma.

Per il gravity troviamo anche i gruppi ZeeSaint, con il primo per un uso enduro, freeride o downhill con “un occhio al portafogli” e il secondo studiato per l’ambito downhill racing.

Per conoscere meglio la suddivisione delle varie tipologie di mountain bike consigliamo la lettura del tutorial “come scegliere la prima mtb“.

Vi ricordiamo inoltre che i prezzi indicati si intendonoconsigliati al pubblico“, possono subire variazioni e quasi sempre è possibile trovare gli articoli descritti nei negozi e online a costi inferiori di quelli del listino ufficiale.

gruppo shimano zee per gravity.

Shimano ha creato lo Zee e il Saint per l’enduro e il gravity, due gruppi robusti e affidabili.

Gruppo Shimano Tourney

Il gruppo Tourney si trova di solito sulle bici entry level, da trekking oppure le mtb da bambino. Non è da considerarsi come un gruppo valido per il fuoristrada se non per uscite occasionali molto “light”.

Il Tourney è un sistema 3×6, 3×7 o 3×8: un pacco pignoni posteriore da 6, 7 o 8 corone e una guarnitura tripla anteriore, quindi tre corone disponibili.

Gruppo mtb Shimano Altus M2000

Il gruppo successivo nella gerarchia è l’Altus, che è disponibile con 7, 8 o 9 rapporti posteriori e cambio Shadow RD (quindi con meno ingombro laterale ma senza la frizione).

L’ Altus M2000 è indicato da Shimano come un gruppo che ha lo stesso DNA di Acera e Alivio ma è indicato per le primissime esperienze in mtb. Qualsiasi sia la scelta del pacco pignoni, questo è da abbinare a una guarnitura tripla.

gruppo shimano altus entry level

Sulle bici da trekking o sulle mtb entry level si trova il gruppo Shimano Tourney o l’Altus.

Gruppo mtb Shimano Acera M3000

L’Acera introduce dei materiali più ricercati e resistenti alla corrosione come l’acciaio su alcuni componenti. L’utilizzo è rivolto ai ciclisti che utilizzino la mtb in ambito urban e sterrato su brevi/medie distanze.

Le novità del 2017 (anche per l’Alivio)sono una linea catena maggiorata di 3 mm sulle pedivelle per adattarsi meglio alle gomme plus, sempre più presenti anche sulle bici di bassa gamma,

Qui abbiamo un 3×9: la guarnitura è tripla con un 40/30/22 denti e dietro 9 velocità a scelta tra 11-32, 11-34 e 12-36 denti.

Prezzo: il gruppo Acera costa indicativamente 200 euro con cambio, deragliatore, cassetta, comandi, guarnitura e catena ma senza movimento centrale.

Gruppo mtb Shimano Alivio M4000

L’Alivio è molto simile per destinazione d’uso e tecnologie all’Acera ma presenta alcuni dettagli più tecnici come i manettini del cambio Rapid Fire Plus (con la leva a doppia azione) e un prezzo leggermente più alto.

Questo è il gruppo che potete scegliere se volete iniziare a esplorare il mondo della mountain bike, perché l’Alivio offre un peso leggermente minore rispetto all’Acera e una cambiata più precisa.

Il sistema è sempre 3×9 con guarnitura è tripla 40/30/22 denti e pacco pignoni 11-32, 11-34 e 12-36 denti.

Prezzo: il gruppo Alivio costa indicativamente 240 euro con gli stessi elementi dell’Acera.

Gruppo mtb Shimano Deore M6000

Il nuovo Deore M6000 adotta molte specifiche dai suoi fratelli maggiori SLX, XT e XTR ma resta un gruppo 3×10 o 2×10, quindi non arriva alle 11 velocità dei gruppi più pregiati e presenta comunque la doppia o tripla anteriore per cui niente “1x”

Le grosse novità del modello 2017 sono la cassetta 11-42T Dyna-Sys (CS-HG500) che permette di avere un ottimo range (cioè ampiezza di rapporti) e il cambio con la frizione di tipo Shadow plus per non far oscillare la catena durante la guida offroad.

La guarnitura inoltre è di tipo Hollowtech II e ha lo stesso disegno a 4 braccia dell’SLX. È disponibile con dentatura 38-28T, 36-26T e 34-24T per la doppia e 40-30-22T per la tripla.

gruppo shimano deore m6000 con 11-42

Il gruppo Deore ha “solo” 10 velocità ma dal 2017 grazie alla cassetta 11-42T offre comunque un range di rapporti completo.

La fascia di prezzo è relativamente economica e per questo il gruppo Deore risulta un ottimo upgrade nel caso voleste sostituire la trasmissione della vostra mtb.

Il Deore si può trovare sulla stragrande maggioranza delle mtb di media gamma, spesso come gruppo misto a SLX e XT, con componenti semplicemente marchiati “Shimano”.

I freni Deore BL-M615, pur essendo economici, sono qualitativamente ottimi.

Prezzo: il gruppo Deore (cambio, deragliatore, comandi, guarnitura 2×10, catena, pacco pignoni 11-36) costa indicativamente 640 euro compreso di freni, dischi e movimento centrale.

foto del gruppo mtb shimano slx

Lo Shimano SLX è uno tra i gruppi migliori a livello di qualità/prezzo, qui in configurazione 1×11.

Gruppo mtb Shimano SLX M7000

Il gruppo SLX è considerato da molti il cavallo di battaglia nel catalogo mtb Shimano per l’ottimo rapporto tra prestazioni e prezzo contenuto.

Dotato di 11 velocità, in generale l’SLX offre molte delle tecnologie del fratello maggiore XT a un peso leggermente più alto, tuttavia la qualità di cambiata è simile e il prezzo è minore.

La cassetta 11-42 SLX è siglata CS-M7000, è disegnata specificamente per i sistemi 1×11 ed è disponibile anche in versione 11-40.

Due guarniture Hollowtech II, singola o doppia e un cambio posteriore Shadow RD Plus che garantisce un 20% in meno di sforzo per cambiare.

I freni SLX vedono una diminuzione di peso e in generale tutto il gruppo, di cui fanno parte anche i mozzi, risulta esteticamente migliorato.

Prezzo: il gruppo Shimano SLX (cambio, comando, guarnitura 1×11, catena, pacco pignoni 11-42) costa indicativamente 800 euro compreso di freni, dischi e movimento centrale.

Gruppo mtb Shimano Deore XT M8000 e XT Di2

Il Deore XT si trova a un gradino dal top di gamma e non è semplicemente una trasmissione: troviamo anche una linea di ruote e pedali della stessa gamma, sia Spd che i nuovissimi flat disponibili in due taglie.

Varietà e qualità, oltre che un ottimo prezzo per questo gruppo a 11 velocità che prende molte caratteristiche del fratello maggiore XTR.

La cassetta da 11-46 è la più ampia tra tutti i gruppi Shimano ed è stata la grande novità dello scorso anno.

Oltre alla scalatura 11-46 sono disponibili anche le cassette da 11-42 o la 11-40.

gruppo xt con nuovo impianto frenante

I gruppi Shimano vengono migliorati ogni anno e l’XT ora dispone di un nuovo pompante che aumenta la performance dell’impianto frenante.

Per quanto riguarda la guarnitura la troviamo singola, doppia o tripla. La scelta è ampia anche per i tipi di deragliatori anteriori, ben 8 per la doppia e 4 per la tripla.

I freni a disco XT sono una garanzia di affidabilità e potenza, con molta più modulabilità rispetto al passato grazie a piccole ma fondamentali modifiche nell’impianto come il nuovo pompante che snellisce la leva e crea prezioso spazio sul manubrio.

Dal 2016 arriva anche il gruppo Deore XT Di2un sistema di cambiata elettronico del tutto simile all’XTR Di2 e dotato di nuove funzionalità di personalizzazione wireless comprendente batteria, comandi e deragliatori elettromeccanici.

Prezzi: il gruppo Deore XT (cambio, deragliatore, comandi, guarnitura 1×11, catena, pacco pignoni 11-46) costa indicativamente 1000 euro compreso di freni, dischi e movimento centrale.

Il gruppo Deore XT Di2 (batteria, display, cambio, deragliatore, comando destro, guarnitura 2×11, catena, pacco pignoni 11-42) costa indicativamente 1800 euro compreso di freni, dischi e movimento centrale.

gruppo shimano XT di2

Il gruppo XT è disponibile anche in versione XT Di2, con cambio elettronico, batteria e display.

Gruppo mtb Shimano XTR e XTR Di2, il top di gamma

Il gruppo XTR è la punta di diamante della linea Shimano e l’ambito racing è la sua destinazione. È disponibile in configurazione 1×11, 2×11 o 3×11 con la cassetta che però si ferma a 11-40T.

L’XTR combina il design alla scelta di materiali leggeri come alluminio, carbonio e titanio.

Con le tipologie Race e Trail si divide in due gruppi dove freni, pedali, cambio e guarnitura si presentano diversi a seconda che si cerchi la leggerezza e l’essenzialità o un approccio più completo con una maggiore potenza frenante, regolazioni aggiuntive sui freni e anche un guida catena.

Il gruppo XTR è presente in gamma anche in versione elettronica con la sigla Di2 e differisce dal gruppo meccanico per alcuni aspetti, come la cambiata sincronizzata programmabile, che abbiamo approfondito nel nostro test.

Prezzi: il gruppo XTR (cambio, deragliatore, comandi, guarnitura 1×11, catena, pacco pignoni 11-40) costa indicativamente 1900 euro compreso di freni, dischi e movimento centrale.

Il gruppo XTR Di2 (batteria, display, cambio, deragliatore, comando destro, guarnitura 2×11, catena, pacco pignoni 11-40) costa indicativamente 3400 euro compreso di freni, dischi e movimento centrale.

shimano xtr top di gamma

L’XTR è il massimo dell’evoluzione Shimano ed è destinato all’ambito racing.

Gruppi per downhill/enduro Shimano Zee e Saint

Sia lo Shimano Zee che il Saint sono disponibili solo a 10 velocità e sono pensati per un uso esclusivamente discesistico.

Il gruppo Zee consiste in guarnitura con corona singola 36T, cambio e freni a doppio pistoncino ed è paragonabile all’SLX come fascia di prezzo ma è più robusto e pesante.

Prezzo: il gruppo Shimano Zee (cambio, comando, guarnitura 1×10 e freni senza dischi) costa indicativamente 600 euro.

Lo Shimano Saint è un vero gruppo composto da movimento centrale 68/73 mm o 83 mm, guarnitura con corona singola 34, 36 o 38T, guidacatena, freni a doppio pistoncino, cambio a gabbia corta con frizione, un nuovo modello di pedali flat e un inedito modello di pedali Saint Spd di cui abbiamo accennato nell’introduzione di questo articolo.

Prezzo: il gruppo Shimano Saint (cambio, comando, guarnitura 1×10, guidacatena, movimento centrale e freni senza dischi) costa indicativamente 1200 euro.

Tutti i componenti della linea Saint sono pensati per un uso estremo e quindi molto resistenti e affidabili.

gruppo shimano SLX

Lo Zee è stato studiato per l’enduro e il freeride ed è paragonabile all’SLX.

Conclusioni

L’offerta del colosso nipponico Shimano è difficilmente eguagliabile, con alcune novità sicuramente in arrivo a breve, presumibilmente per quanto riguarda il range di rapporti e l’aggiornamento di alcune linee.

Tenete conto che ogni gruppo può lavorare con gruppi di altre gamme Shimano mtb e lo stesso vale per ogni componente, a patto di utilizzare un numero di rapporti uguale e a grandi linee la stessa destinazione d’uso.

Ad esempio, potete benissimo fare degli upgrade alla vostra bici montata Deore con dei componenti SLX o XT, badate solo a non spendere troppo tempo e denaro in modifiche e abbellimenti su un telaio magri usurato o datato come geometrie. In tal caso potrebbe essere più sensato valutare un nuovo acquisto con un gruppo aggiornato.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito Shimano.

Eurobike 2017: un anno di grandi cambiamenti per la fiera ciclo

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eurobike 2017 fiera della bici

Aziende leader del settore ciclo, addetti ai lavori, giornalisti, rivenditori e semplici appassionati si ritroveranno come ogni anno a Friedrichshafen in Germania, dal 30 agosto al 2 settembre 2017, per Eurobike 2017, la fiera di riferimento del settore ciclistico mondiale.

E con ancora più di due mesi all’apertura, si può già predire un grande successo per Eurobike 2017 visto che per quei giorni sono attesi più di 1.350 espositori da tutto il mondo.

Questi espositori possono contare su una enorme platea: 40.000 operatori del settore e 1.700 rappresentanti dei media mondiali valuteranno, acquisteranno e discuteranno le varie proposte commerciali.

locandina di eurobike 2017

Tra fine agosto e i primi di settembre c’è ormai un appuntamento fisso per tutti gli appassionati di ciclismo: Eurobike! Ma dal 2018 la fiera cambierà periodo e veste…

Ma Eurobike 2017 non sarà solo l’ennesimo, perfetto palcoscenico annuale in grado di indicare i prossimi sviluppi importanti del settore ciclo, le prossime tendenze e mode. Superata la boa del quarto di secolo di esistenza, la fiera non cessa di interrogarsi su se stessa e, proprio per il fatto di essere stata spesso in grado di indicare per prima il futuro della bicicletta, è obbligata a tenere conto dei cambiamenti di cui parla e, di conseguenza, a cambiare anche lei.

Proprio per questo motivo Eurobike 2017 sarà per alcuni versi l’ultima di un’epoca e una generazione di fiere, per poi lasciare spazio a un nuovo concept con Eurobike 2018: il cambiamento è già stato annunciato dall’organizzazione e rischia di offuscare parte dell’interesse nei confronti della presente edizione.

Cercando di riassumere al massimo: Eurobike 2018 si terrà nella prima metà di luglio e sarà una fiera riservata esclusivamente al B2B. “Non è stata una decisione presa con leggerezza“, come ha affermato anche Stefan Reisinger direttore dell’unità operativa e responsabile per l’Eurobike.

Viviamo tempi di cambiamenti continui, sempre più veloci e non è facile avere un quadro lucido della situazione in ogni momento. Guardando ai dati di ingresso di Eurobike 2016, per esempio, registriamo un calo proprio nei visitatori B2B (42.720 presenze, -7% rispetto al 2015) e un aumento fra i consumatori finali (34.400, +39%).

L’aumento dei secondi è in buona parte da attribuire alla possibilità di testare vari modelli di bicicletta su circuiti preparati per l’occasione, accoppiato al fatto che le fiere diventano sempre più ricettive e propositive nei confronti di un insieme più allargato di visitatori, con la creazione di spazi per bambini e famiglie.

Anche la parcellizzazione delle offerte in materia di incontri, tavole rotonde e presentazioni attira un pubblico più vasto ed eterogeneo.

pubblico e demo test a eurobike

L’edizione di Eurobike 2017 punta a superare i numeri della precedente: oltre 42.000 visitatori B2B e 34.400 consumatori finali.

A queste tendenze occorre aggiungere anche il fatto che sono sempre di più i brand anche molto importanti che disertano le grandi occasioni per favorire festival ed eventi più piccoli e indipendenti che, accanto a open day e momenti simili, offrono all’azienda un contatto più diretto con i negozianti e gli utenti finali. All’edizione 2016 di Eurobike erano assenti, fra gli altri, player importanti quali Trek, Pinarello e Specialized.

E, accanto a queste assenze, il ritmo frenetico delle comunicazioni social e media obbligano eventi simili a giocare continuamente d’anticipo. Sono ormai troppi i siti web e le testate giornalistiche tradizionali che ottengono anticipazioni importanti per il settore ciclo molto prima delle date delle fiere: ecco un altro motivo buono per anticipare di un mese e mezzo l’evento.

Ci sarà però tempo per riflettere molto più a fondo su questi cambiamenti. Sopra ogni altra considerazione è importante tenere a mente che Eurobike, fin dalla sua nascita nel 1991, ha sempre saputo intuire i cambiamenti del settore e ha guardato al mondo della bicicletta con almeno due diottrie in più della maggior parte di noi altri. È quindi ben probabile che anche questi cambiamenti coglieranno nel segno e ci restituiranno una fiera sempre al passo coi tempi, quando non più avanti degli stessi.

Eurobike 2017: gli appuntamenti

La fiera Eurobike 2017 è aperta dal 30 agosto al 2 settembre dalle ore 9.00 alle 18.00. Nei Business Days da mercoledì a venerdì la fiera è riservata agli operatori del settore e ai giornalisti accreditati, mentre sabato sarà aperta a tutti.
Molti gli appuntamenti e le aree specializzate previsti per questi quattro giorni: andiamo a studiare da vicino le occasioni più importanti.

Eurobike 2017 Demo Area

Appuntamento ormai irrinunciabile per qualsiasi fiera e festival, anche a Eurobike 2017 sarà possibile provare molti modelli di biciclette 2018. Dalle mountain bike alle pedelec, passando per le bici da corsa e le gravel, senza dimenticare le cargo bike e molte altre tipologie.

Ognuno avrà occasione di testare le due ruote che più lo interessano su un percorso di prova diversificato e completo, adattabile alla bicicletta e al ciclista. Un conto è leggere specifiche tecniche su una tabella, ben altra cosa è mettersi in sella e capire cosa significano realmente quelle stesse specifiche mentre si pedala.

stand alla fiera Eurobike

I primi giorni di Eurobike saranno dedicati agli operatori mentre sabato 2 settembre la fiera sarà aperta a tutti con la possibilità di provare le novità 2018 o incontrare uno dei tanti campioni presenti tra gli stand.

Eurobike 2017 Award

Se Eurobike è una sfera di cristallo che guarda all’immediato futuro della due ruote, gli Eurobike Award sono la sezione che guarda ancora più lontano e premia le eccellenze di design e tecnologia, tutte quelle soluzioni che fra qualche tempo renderanno ancora più bello e semplice il nostro pedalare o che risolveranno piccoli e grandi problemi che sembravano insormontabili. Grande vetrina per gli inventori, start up e nuovi brand, gli Award sono anche implicitamente un marchio di garanzia per gli stessi prodotti premiati.

Eurobike 2017 Academy

Academy è l’area dedicata a incontri, formazione, tavole rotonde e in generale il libero scambio di nozioni fra gli addetti del settore. Che si tratti di gestione del personale d’officina o marketing, che siate rivenditori o produttori, Academy è il posto giusto per acquisire nuovo e prezioso know how per la vostra professione.

Eurobike 2017 Festival Day

Il meglio dei vari giorni di fiera selezionato per i visitatori che affluiranno nella giornata di sabato. Dagli accessori più interessanti ai modelli di bicicletta che andranno per la maggiore, dalle innovazioni più futuristiche alle evoluzioni di atleti professionisti, dagli incontri coi produttori fino alla possibilità di provare le due ruote che più vi interessano, il Festival Day è occasione di divertimento e crescita per appassionati e famiglie.

spettacoli e demo area a eurobike

Oltre alle novità 2018, durante la fiera si può assistere a uno dei tanti spettacoli o provare le bici nelle demo area.

Eurobike 2017 Holiday in Bike

Il cicloturismo è un settore che sta conoscendo una spettacolare espansione e in questa sezione dedicata i vari espositori avranno l’occasione di presentare al pubblico tutte le nuove proposte in materia. Dalle offerte di intere regioni alle proposte di singoli bike hotel o tour operator, i cicloturisti in cerca di nuove destinazioni e itinerari non faticheranno a trovare ciò che desiderano.

Eurobike 2017 Travel Talk

Avendo nominato il cicloturismo è d’obbligo menzionare Travel Talk, una serie di incontri che riuniscono il comparto ciclistico e quello turistico a livello internazionale. Realtà molto diverse fra loro quali amministrazioni di città e regioni, enti e associazioni del turismo, imprese e hotel, consulenti, agenzie di marketing e organizzazioni di manifestazioni potranno confrontarsi per creare sinergie e crescita.

Questi e altri ancora i momenti più importanti per, volendo giocare con le parole, una fiera in fieri che anche in questo 2017 saprà condurci per mano attraverso le più eclatanti novità del mondo del ciclismo.

Il sito ufficiale Eurobike 2017 è ricco di informazioni sulle singole giornate e sui programmi dei vari eventi, così come offre dettagliate sezioni su come raggiungere il polo fieristico, sui servizi di collegamento e sulle strutture ricettive presenti in zona.
La fiera sarà preceduta dagli Eurobike Media Days, che si terranno dal 27 al 29 giugno 2017 al Kronplatz, in Alto Adige.

Bicilive.it sarà presente a questa quattro giorni fondamentale per il mondo del ciclismo e vi terrà aggiornati sia durante l’avvicinamento alla data, con nuove informazioni sugli espositori che saranno presenti, sia durante la manifestazione stessa, con aggiornamenti dal vivo sui canali social e una serie di report nei giorni successivi.

Appuntamento sulla sponda settentrionale del Lago di Costanza, nel polo fieristico di Friedrichshafen, da mercoledì 30 agosto a sabato 2 giugno 2017.

Nuovo gruppo SRAM GX Eagle: qualità-prezzo a 12 velocità

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gruppo gx eagle monocorona 1x12 range 500

Il nuovo gruppo SRAM GX Eagle rappresenta l’opzione entry level della gamma di trasmissioni per mountain bike a 12 velocità della serie Eagle. Quali sono le sue caratteristiche e cosa lo differenzia rispetto agli altri gruppi visti sino a ora?

Rispetto all’alta gamma XX1 Eagle di cui avevamo parlato approfonditamente in questo articolo, il GX Eagle incorpora sostanzialmente le stesse tecnologie ma con un peso leggermente superiore e rifiniture di minor pregio.

Il suo punto di forza è sicuramente il rapporto qualità-prezzo che lo rende accessibile a una clientela molto più vasta. Vediamo tutti i componenti del nuovo gruppo SRAM GX Eagle.

sram gx eagle monocorona

Con un costo massimo di 549 euro e un range del 500%, con il GX Eagle quanti biker Sram convincerà a passare al monocorona?

Guarnitura GX Eagle

La guarnitura GX Eagle è realizzata in lega d’alluminio 7000, durevole e moderatamente leggera con i suoi 610-662 grammi (a seconda della tipologia di movimento centrale scelto).

La singola corona forgiata sempre in alluminio (dentature da 30, 32 e 34) utilizza l’ultima innovazione SRAM X-SYNC™2  (l’evoluzione dell’X-SYNC™), ottenendo una migliore stabilità, durabilità e silenziosità al passaggio della catena.

Il prezzo al pubblico della Guarnitura GX Eagle si attesta sui 125-175 euro.

guranitura dello sram gx eagle

La guarnitura è in lega d’alluminio 700, pesa 610-662 g e costa 125-175 euro in base alla dentatura scelta (30, 32 o 34).

Deragliatore Posteriore GX Eagle

Il deragliatore posteriore GX Eagle pesa 290 grammi, solo 26 in più del blasonato XX1. Gestisce in maniera efficiente la gamma di rapporti posteriori (pacco pignoni) fino all’impressionante numero di 50 denti.

Migliorata anche l’ammortizzazione degli urti verticali per evitare gli indesiderati saltellamenti di catena. Questa importante innovazione viene denominata Type-3 ROLLER BEARING CLUTCH™.

Insieme alla sua struttura a parallelogramma (che permette un preciso movimento orizzontale X-HORIZON™) e alla facilità di montaggio della catena permessa dal blocco CAGE LOCK™, il deragliatore GX Eagle assicura sempre la migliore performance SRAM di sempre.

Tutto questo a un prezzo molto contenuto, pari a 110 euro, contro i 304 di listino dell’XX1.

deragliatore e catena sram eagle GX

Il deragliatore ha la struttura a parallelogramma e costa un terzo rispetto all’XX1. La catena è compatibile anche con altri gruppi Sram.

Pacco pignoni XG-1275 GX Eagle

La cassetta XG-1275 del GX Eagle pesa 450 grammi ed è composta da 12 rapporti in acciaio stampato, fissati con pin ultra resistenti in acciaio. Questa tecnologia di costruzione che và sotto il nome di FULL PIN™ garantisce la massima resistenza senza sacrificare la leggerezza.

La gamma di rapporti và da un minimo di 10 a un massimo di 50 denti. Offre in sostanza uno strabiliante range del 500%, cioè lo sviluppo metrico del rapporto più lungo è 5 volte superiore di quello più corto.

La struttura del pacco pignoni è alleggerita solo nei punti sottoposti a meno carico. Gli spazi vuoti permettono al fango di defluire meglio garantendo un funzionamento ottimale anche in condizioni estreme.

Il prezzo al pubblico della cassetta GX Eagle XC-1275 è stato fissato a 200 euro. Per fare il paragone, la cassetta XX1 pesa 95 grammi in meno ma costa 458 euro.

pacco pignoni sram 10-50

Con il pacco pignoni 10-50T e un range del 500% Sram punta a soddisfare la maggior parte dei biker e a far dimenticare tripla e doppia.

Catena GX Eagle

La catena GX Eagle ferma l’ago della bilancia sui 270 grammi. La geometria delle maglie è compatibile al 100% con la corona e il pacco pignoni GX Eagle e con gli altri componenti dei gruppi di fascia più alta X01 e XX1 Eagle.

La sua longevità e tenuta sono state ulteriormente incrementate grazie anche alla nuova falsa maglia Eagle™ PowerLock® e alla tecnologia FLOW LINK™. Quest’ultima prevede piastre interne ed esterne ultra lisce, prive di spigoli quadrati, per avere sempre il minimo attrito e la massima silenziosità.

Prezzo finale della catena GX Eagle è di 29 euro.

Comando Cambio Trigger Shifter GX Eagle

Il comando cambio Trigger Shifter GX Eagle pesa 122 grammi. Dotato di tecnologia ZeroLoss™ riesce a fornire una cambiata veloce e precisa. Ha una fluidità leggermente inferiore agli altri comandi della famiglia Eagle (X01 e XX1) perché non lavora su cuscinetto.

Compatibile naturalmente con l’ergonomia del MatchMaker™ che vi permette di integrare comando, leva freno e leva del regisella idraulico Reverb in un unico collarino, risparmiando peso e spazio sul manubrio.

Il prezzo finale del comando cambio Trigger Shifter GX Eagle è pari a 35 euro.

manettino e comando a manopola Grip Shift Gx Eagle

Puntando sul prezzo, per questo gruppo Sram propone o il classico manettino o il comando a manopola Grip Shift GX Eagle.

Comando Cambio Grip Shift GX Eagle

Disponibile anche il comando a manopola Grip Shift GX Eagle con un peso di 144 grammi, per chi preferisce selezionare il rapporto posteriore con il movimento del polso invece che del pollice.

Questa tipologia di comando è più durevole perché non ha parti sporgenti che possano rompersi in caso di urti. Nella versione GX Eagle hanno migliorato ulteriormente la precisione e la durabilità del meccanismo interno.

Inventato da SRAM 30 anni fa il Grip Shift è preferito dagli atleti che percorrono molti chilometri in condizioni di freddo estremo e nelle gare xc marathon.

Il prezzo al pubblico del comando cambio Grip Shift GX Eagle è di 35 euro.

Conclusioni

Con un costo massimo complessivo di soli 549 euro il nuovo gruppo SRAM GX Eagle si presenta con un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Le sue prestazioni derivano dall’esperienza di SRAM che ha saputo concentrare tutte le evoluzioni tecniche che le sue trasmissioni hanno subito sino ad ora in un prodotto alla portata di tutti.

Nel mondo della mtb saper scegliere la trasmissione e il gruppo adatto alle proprie esigenze è fondamentale. Con questa novità SRAM ha sicuramente aperto le porte al mondo della “singola” a tutti i rider, presentando un sistema economico e dalla rapportatura ampia e versatile.

Se volete rimanere sempre aggiornati sulle novità SRAM vi invitiamo a visitare il loro sito ufficiale.

Wembo Finale Ligure 2017: la mia prima gara mtb 24h Solo

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bicilive alla 24 ore di finale ligure

Erano molti anni che volevo provare l’emozione di partecipare a una gara di mountain bike 24 ore.

Grazie ai vari racconti degli amici biker, la 24H di Finale Ligure mi ha sempre ispirato, proprio perché non è una semplice gara marathon xc ma un evento di proporzioni gigantesche con migliaia di partecipanti, feste, concerti e un’atmosfera unica.

Il percorso è stupendo, tecnico e panoramico e lo conosco bene essendoci stato per diverse volte tra cui le prime comparative di Bicilive e come meta di due cicloraduni ebike a cui ho partecipato con la Gravity School, la scuola mtb con cui collaboro.

foto della  parte del percorso dell 24H di Finale Ligure sul Bric dei Crovi

La parte del percorso della 24H di Finale Ligure sul Bric dei Crovi: spettacolare e molto selvaggia.

Per una fortuita serie di coincidenze, ovvero un weekend libero dai corsi con la scuola mtb, decido di iscrivermi all’evento.

Grazie a Riccardo Negro, uno dei principali attori dell’organizzazione della 24H di Finale Ligure, mi ritrovo in gara con la tabella M214 e uno strano sfarfallio nello stomaco.

La 24H di Finale Ligure, un po’ di storia

“24H di Finale”, una definizione che ha un qualcosa di mitico. È interessante conoscere le sue origini: a Finale Ligure tutto ebbe inizio quasi per gioco nel 1999.

Un piccolo gruppo di amici un po’ “visionari” appassionati di sport outdoor decisero di creare qualcosa che desse risalto al territorio finalese nell’ambito mountain bike: tra le caratteristiche principali la parola “condivisione“, che è l’elemento distintivo di tutto l’evento 24H.

foto della partenza della 24h di finale ligure

La partenza con la corsa verso le bici, per sfoltire il gruppo, è un momento molto concitato ed emozionante.

Mauro Bertolotto, Lorenzo Carlini e Riccardo Negro diedero quindi vita alla A.S.D. Blu Bike e crearono il format della 24H di Finale Ligure con gli ingredienti principali: il percorso, la gara a squadre e il campeggio ma anche la festa, la musica e la goliardia.

L’aspetto agonistico, da lì in avanti, si è sempre fuso con la voglia di stare insieme, campeggiare, passare la notte a fare il tifo e ogni anno decidere per un tema diverso, dai supereroi al mondo dei film o delle fiabe.

Il denominatore comune è la voglia di fare le cose seriamente, senza prendersi troppo sul serio.

Negli anni la 24H si è sviluppata, in ben 19 edizioni, fino a diventare meta del campionato mondiale WEMBO per la categoria Solo, in solitaria.

WEMBO (World Endurance Mountain Bike Organization) è l’organizzazione internazionale che cura il circuito di competizioni di 24 ore mtb nel mondo ed è nata nel 2011.

foto del parco bici della 24h di finale ligure

Il parco bici della gara 24H Wembo Solo, circa 300 partenti da 30 nazioni diverse.

Nel 2012, proprio a Finale si è tenuta la prima tappa WEMBO e quest’anno, dopo 5 edizioni in tutto il globo, torna sull’altipiano delle Manie il 6° campionato mondiale Solo. Non potevo farmelo scappare!

In più, da alcune edizioni il villaggio camping e l’area paddock si trasformano praticamente in una piccola cittadina outdoor che conta più di 3000 persone ogni volta.

Tantissime zone in cui campeggiare sparse per il bosco, con il centro dell’evento costituito dall’area palco e la zona espositiva con i principali marchi del settore. Il tutto condito da concerti dal vivo, spettacoli di intrattenimento anche per bambini e un catering che funziona 24 ore su 24.

Un evento di tale portata si svolge solo grazie alla sinergia tra la collaudata macchina organizzativa e tutti i volontari che ogni anno fanno avverare il sogno di noi biker: grazie!

foto di claudio riotti alla gara mtb 24h di finale ligure

Ecco il mio accampamento in stile “favelas” appena arrivati alla 24H. Dopo qualche giorno era anche peggio… ;-)

La 24H, dettagli e percorso

Lo storico percorso della 24H tracciato sulle Manie ha una lunghezza di 10 km e 250 metri di dislivello: è bello tosto, tanto single track, tante rocce (siamo a Finale), tante parti tecniche in salita con strappi, placche rocciose e radici e, oltre alle 30 curve del Toboga, alcuni tratti velocissimi in discesa.

Su tutto, una spanna di polvere e un sacco di pietre smosse che rendono le cose interessanti e spesso insidiose, specialmente in sella ad una front da xc con forcella da 80 mm.

Bisogna saper guidare bene la mtb in discesa, soprattutto quando si è stanchi, e avere una buona tecnica anche per quanto riguarda la salita.

La gara Wembo 24H Solo si è svolta da venerdì 2 giugno alle 10 a sabato 3 giugno alle 10. La gara 24H Team invece ha avuto luogo da sabato 3 alle 14 a domenica 4 alle 14.

La formula Team è quella a squadre, in cui 4, 8 o 12 partecipanti si danno il cambio durante le 24 ore per percorrere quanti più giri possibili. La Solo è, come dice il nome, una gara in solitaria.

foto di ciclisti davanti al palco della 24h di finale ligure

A ogni giro si passa davanti al palco e c’è sempre qualcuno che suona o intrattiene il pubblico. La 24H di Finale non dorme mai!

La mia 24H Solo

Precisiamo subito: ho scelto la formula Solo perché ci si può fermare quando si vuole, gestendo le soste, la stanchezza e gli eventuali inconvenienti senza stress alcuno.

Certamente pedalare senza soste per 24 ore come fanno i veri pro non è nelle mie intenzioni: non ho un allenamento specifico per questo e non è concepibile farlo così di punto in bianco.

Il mio obbiettivo è stato semplicemente quello di vivere un’esperienza assieme agli amici, “gareggiando” sì ma solo contro me stesso.

foto di gaia ravaioli campionessa mondiale 24 ore solo wembo

Gaia Ravaioli è la nuova campionessa mondiale Wembo Solo con il numero impressionante di 32 giri nelle 24 ore.

Ambizioni e realtà: 10 giri

Sapendo già che i pro effettuano oltre 30 giri, mi sono posto un obbiettivo “umano”: proviamo ad arrivare a 10 giri, poi si vedrà…

Dopo aver settato al meglio la mtb (ricevuta il giorno prima) sono partito con un po’ di tensione, quella “buona”, come a ogni competizione affrontata negli anni.

In questo caso però ero un po’ più nervoso del solito, vuoi per il formato di gara mai provato, la bici da xc front in carbonio che ho avuto in prestito e il poco sonno accumulato nei giorni precedenti.

La stanchezza data dalla mancanza di sonno, oltre a causa dei preparativi dei giorni pre evento, è una conseguenza inevitabile del dormire in tenda nel villaggio-campeggio: già dal giovedì sera megafoni e impianti stereo vanno a manetta a tutte le ore.

Diciamo che il casino era previsto, ma ne ho sicuramente sottovalutato la portata…

Se poi si campeggia vicino agli amici di Bike in Progress (BIP), che ringrazio per avermi ospitato, e i Wild Pigs, allora ci si trova nella “fossa dei leoni”: tra i due team c’è una sorta di gara a chi fa più festa e rumore durante tutti i quattro giorni di manifestazione!

foto del canadese Cory Wallace campione del mondo Wembo 2017

Negli uomini, il canadese Cory Wallace si corona campione del mondo Wembo 2017 (notare la bici full).

24H: la gara nel dettaglio

In tanti me lo avevano detto ma ovviamente fino a quando non provi le cose sulla tua pelle non puoi sapere come reagirai.

La mia reazione alla fatica e al poco sonno dei giorni passati alla 24H è stata da un lato strana e dall’altro prevedibile. Mi spiego meglio…

Sono partito bene, dopo la rituale corsa di 500 metri a piedi ho iniziato a pedalare agile e a lasciare andare il gruppone di testa con tutta la polvere che si portava dietro.

Dalle 10 della mattina ho effettuato 3 giri, alcuni da solo e alcuni con gli amici. C’è voluto un attimo per capire un po’ il tipo di gara e valutare tutti i fattori: il percorso, la bici, lo sforzo e il risparmiare le energie.

foto di un rider della 24h di finale ligure

Uno degli strappi più ostici dove il minimo errore costringeva al piede a terra: via a spingere!

Mi hanno impressionato i sorpassi dei pro che vanno a mille e i rischi e le cadute dei meno esperti che mi sono trovato davanti: già dopo un’ora c’era gente con guasti meccanici e braccia o gambe insanguinate. Calma, mi sono detto… qui non ho le protezioni e le rocce sono belle affilate.

La prima lezione: una front da xc non è la bici adatta se vuoi girare easy, divertirsi in discesa e non avere il mal di collo. Va bene sulle salite e nei rilanci, ma è troppo nervosa per un tracciato tecnico come Finale, a mio avviso, soprattutto se si è abituati alle full.

Umidità, caldo, polvere: faccio fuori una borraccia con i sali a ogni giro ma ne berrei 10. Sudo come una fontana, l’atmosfera è nuvolosa ma pesante, senza aria.

Alle 13 mi fermo per una rinfrescata e un pranzo leggero, dico “riposo mezz’oretta in tenda” e mi sveglio dopo 2 ore e mezza. Cacchio! Mi rimetto in sella per un altro giro ma arriva la sera.

Devo montare le luci però ho davvero fame, basta barrette! Quindi mi fermo per cena, cerco un po’ di relax con gli amici dei BIP, si discute del percorso, delle cose assurde della 24H e si scherza su chi fa più tifo sul Toboga.

Non conoscete il Toboga Stadium? Si tratta di una parte di tracciato con grandi curve e sponde, vicino al villaggio, ed è il clou della 24H di Finale.

foto del cartello Toboga Stadium della 24h di finale ligure

Il Toboga Stadium della 24H di Finale Ligure

È la discesa che dal Bric dei Corvi porta al campeggio vicino a Ferrin. Quest’anno sulla parte finale del Toboga Stadium ci sono impalcature con luci, un impianto con casse che pompano e una consolle per il dj dotata addirittura di “cubi” per ballare: si preannunciano notti da discoteca a cielo aperto.

I due spalti principali appositamente creati per il pubblico sono gremiti di spettatori, rider, curiosi, appassionati, membri dei team, gente travestita (quest’anno il tema è Alice nel Paese delle Meraviglie)… c’è di tutto.

foto del pubblico sul Toboga della 24h.

La notte e il degenero sul Toboga: può capitare di venire innaffiati da coriandoli o… birra!

Si avvicina infatti la parte migliore per chi assiste alla gara e ama far casino, ma anche per chi partecipa e di pedalare non ha molta voglia: so di gente iscritta alla Solo che ha fatto un giro soltanto, per poi passare il resto delle 24 ore con la birra in una mano e una costina nell’altra.

La 24H ti mette faccia a faccia con te stesso

Torniamo alla gara. Dopo una leggera cena mi preparo, monto e accendo le luci e riparto.

I pro hanno già una bici di scorta montata con le luci nel paddock oppure partono con quelle già addosso dal mattino sapendo che non si fermeranno mai. Alieni.

Comunque sia, ad ogni “sosta lunga” si deve passare da un apposito cancelletto e dai giudici di gara che, tramite il braccialetto con il chip indossato da ogni rider, registrano i giri e le fermate. Li saluto con un abbagliata della mia frontale e mi inoltro nel single track verso il campeggio.

foto di due ciclisti sulle Manie di Finale Ligure

Pedalare con un compagno che vada al tuo ritmo rende le cose più semplici, si chiacchiera e il tempo passa veloce.

La notte è stata magica. Adoro pedalare in notturna, lo faccio spesso. Qui è stato spettacolare poterlo fare con altri 300 appassionati, in un posto meraviglioso e con il pubblico che a ogni giro ti accoglie con musica, applausi, urla, trombe, fischietti e coriandoli (!) sul Toboga.

Grazie forse a quest’energia e alla compagnia degli amici mi sono ritrovato a pedalare tutti gli strappi tecnici per tre giri consecutivi con delle riserve insospettabili, per poi essere cotto come una pera e dovermi fermare per qualche ora di sonno.

Seconda lezione: risparmiarsi è la parte più dura della gara, se non si è abituati.

Assieme ad alcuni dei BIP decidiamo di ripartire all’alba: al mattino alle 5 quando ci siamo svegliati siamo stati colti da una leggera pioggia.

Quattro ore scarse di sonno “scomodo”, sommate al faticoso giorno precedente si fanno sentire.

foto notturna del Toboga a Finale Ligure

Un altro scorcio del Toboga Stadium, dove a destra si scorge la consolle del dj dei Wild Pigs con tanto di cubista.

Guardo assonnato verso il fettucciato poco distante dalla mia tenda e scruto gli altri ciclisti che pedalano, coperti di polvere e fanghiglia e più simili a zombie che a biker. Mi gira un po’ la testa, già mi vedo cappottato sulle rocce aguzze e quindi mi rimetto a dormire.

Alle 8 suona la sveglia nuovamente: mi alzo determinato, colazione veloce e via, devo portare a termine il mio obbiettivo! Sono a 7 giri e ne devo fare ancora 3 per arrivare a 10… elementare, Watson.

Secondo i miei calcoli, con circa 50 minuti a giro posso farcela, l’importante è iniziare l’ultimo giro entro lo scoccare delle 24 ore, poi lo posso finire con calma.

Arrivo purtroppo alle 10.01 sotto al palco e giustamente mi fermano, gara finita.

“Non per me”, penso, e passando dietro al palco raggiungo la mia tenda, consegno il chip a Marta, la mia ragazza, che mi guarda insospettita: “Finito?”. “No, ne ho fatti nove… me ne manca uno!” e riparto lasciandola lì perplessa.

foto di claudio riotti sul tracciato 24h di finale ligure

Mi concedo un selfie durante l’ultimo giro, sullo sfondo l’acqua azzurrissima tra Varigotti e Noli.

Mi concedo il mio “giro d’onore” in cui mi fermo a fare due foto, spingere a piedi la bici sulle salite e godermi il panorama sul mare di Noli e Spotorno.

L’ultimo giro è stato quasi un mio tributo alla 24H, effettuato praticamente da solo sul percorso, a gara conclusa, con un mix di sensazioni contrastanti dopo due giorni davvero intensi.

Due giornate fatte di poco sonno, tante risate ma anche alcuni momenti di riflessione che il pedalare porta con sé.

Finisce la 24H: soddisfatti o… soddisfatti!

La mia 24H di Finale Ligure non si conclude certo così, con un giro fuori gara e stop.

C’è stato il pomeriggio di lavaggio e ripiglio, il sabato sera a festeggiare e fare il tifo agli amici della gara Team, le mille persone viste e salutate, lo smontaggio della domenica mattina e i saluti di rito.

Butto un occhio alle classifiche e mi trovo 37esimo su 44 rider della mia categoria e 222esimo su 246 nella Overall. Beh, era prevedibile finire in fondo alla classifica, arrivando dal downhill e dall’enduro e non avendo mai fatto una gara endurance.

Lasciando stare i risultati, quello che la 24H mi ha lasciato dentro è proprio una bella sensazione: hanno tutti ragione a dire che è un’esperienza unica, che la prima volta, se ci tieni al tuo essere vero biker, va corsa da soli e va presa così come viene. Ne è valsa indubbiamente la pena.

Certo resta un briciolo di amarezza per non essermi preparato meglio, aver dormito poco la settimana precedente e aver utilizzato una front da xc che, seppur montata con un provvidenziale reggisella telescopico dall’amico Andrea di IBike, mi ha lasciato dei dolori tra schiena e collo che ci sono voluti tubetti interi di arnica per farli passare.

La bici adatta per questa gara è una full da xc biammortizzata o meglio ancora una trail bike full 29″ da 120 mm e telescopico. Leggera, comoda e in discesa puoi mollare i freni senza rischiare.

foto del traguardo della 24H di finale ligure

Fine gara: ho visto molti rider crollare a terra e alcuni piangere dall’emozione, un momento incredibile.

Appuntamento allora all’anno prossimo? Senza dubbi. Sto già mentalmente elencando le cose da migliorare, da portare, la strategia che dovrò adottare… no, scherzo.

Però “il dado è tratto”: ho un obbiettivo in mente e vedremo se riuscirò a realizzarlo. 15 giri? 20 giri? Chissà. Il campione mondiale ne ha fatti 38, quindi lascio a voi giudicare!

Infine, la 24H è un bel modo per rivedere un sacco di amici e perché no, l’essere spronati ad allenarsi: dà un traguardo importante, pensare durante l’inverno “mi alleno per la 24H”…  mi gasa, mi fa sentire bene ed è una scusa in più per uscire a pedalare!

Quindi, sia che siate pedalatori o biker bevitori di birra, fateci un pensiero… il 2018 sarà anche il ventennale e già si preannuncia come un’edizione imperdibile.

Ci vediamo l’anno prossimo a Finale!

Seriously Fun: per GT il divertimento è cosa molto seria

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GT Bicycles, in collaborazione con Ride BMX, lancerà il 21 giugno Seriously Fun, un vero e proprio film che raccoglie i migliori trick di un gruppo di BMX rider in giro per il mondo.

Il lungometraggio è frutto della precedente esperienza di GT con due video che hanno riscosso gran successo sul web: GT in LA e Bleeding Kansas, dei quali potete ammirare degli estratti in questo post.

Il BMX ci ha abituati da tempo ad alcuni elementi particolari che lo avvicinano, per filosofia e pratica, più al surf, allo skate o al parkour che ad altre discipline ciclistiche.

Evoluzioni spettacolari, scarso rispetto per le regole, invasione di spazi urbani poco esplorati, amor per la musica, attitudine punk e un certo orgoglio nel mostrare le ferite, quasi fossero certificati di qualità e premi.

Accanto a queste caratteristiche, il BMX ha un altro punto di forza: un enorme numero di video, amatoriali o meno, che ne documenta l’esistenza e il progresso. Video girati da professionisti ma anche da semplici appassionati, che quasi sempre oltre all’amore per le riprese nutrono anche quello per questa particolarissima due ruote.

Il continuo processo di scambio fra videomaker e rider comporta un alto livello qualitativo dei filmati: le persone che girano conoscono la materia che stanno riprendendo non solo per averla “vista” moltissime volte, ma quasi sempre anche per averla “vissuta”, cicatrici comprese.

E dopo aver aggredito strade e parcheggi di Kansas City e Los Angeles, in casa GT si sono posti la giusta domanda: abbiamo gli atleti, abbiamo un sacco di materiale filmato in ogni angolo del globo, perché non compilare una sorta di “best of”?

Seriously Fun ha quindi preso forma rimbalzando di continente in continente, da Taiwan al Brasile, dagli Stati Uniti alla Francia, e poi ancora Germani, Regno Unito e vari altri luoghi.

A realizzare Seriously Fun troviamo un nome importante quale Andrew Brady, videomaker e in passato sorta di tuttofare a Ride BMX, la bibbia del settore.

In sella alle piccole e spettacolari biciclette, quasi sempre brakeless, ovvero senza freni, troviamo un manipolo di guerrieri della strada, alcuni dei quali già ben noti ai fan: Albert Mercado, Brian Kachinsky, Chase Krolicki, Chelsea Fietsgoden, Dan Conway, Jay Cowley, Jeff With Glasses, Jason Phelan, Jonesy Fedderson, Jordan Grandinetti, Leandro Moreira, Rob Wise, Tristen Cooper e Ty Callais.

Seriously Fun sarà lanciato in anteprima per 72 ore su Ride BMX a partire da mercoledì 21 giugno e sarà disponibile sia in DVD che in download digitale.

Qui sopra potete vedere un teaser di Seriously Fun, titolo che oltre a suonare molto bene rispecchia la duplice natura del BMX: un divertimento molto serio, realizzato da atleti che sanno quello che fanno e che amano il rischio ma sempre a ragion veduta.

Per maggiori informazioni su atleti e biciclette GT è possibile visitare il sito ufficiale GT Bicycles, mentre per quel che riguarda nello specifico il BMX vi consigliamo la pagina Facebook GT BMX Freestyle.

Nuova trail bike Scott Genius 2018: 27.5″ o 29″, plus o normale

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foto della nuova mtb trail scott genius 2018

Scott presenta la nuova Genius, una trail bike che fa della versatilità il suo cavallo di battaglia.

La Genius 2018 è completamente ridisegnata e può passare da 27.5” a 29” in modo semplice e veloce, essendo il telaio compatibile con entrambi i formati ruota.

Il nuovo sistema abbandona il disegno con giunto sui foderi alti della linea precedente e prevede un carro con giunto Horst, quindi sul fodero basso del carro.

Inoltre troviamo il “flip chip”, già visto tempo fa anche sui modelli degli anni scorsi, che consiste in un eccentrico sull’ammortizzatore, il quale permette di mantenere geometrie simili pur cambiando la dimensione delle ruote. In questo modo anche la manovrabilità del mezzo resta pressoché inalterata.

Con la ruota da 27.5” è possibile montare pneumatici da 2.5”, 2.6” e 2.8”, mentre con la ruota da 29” si possono montare pneumatici dal 2.4” al 2.6”.

La Genius è stata concepita per essere una mtb adatta a tutti i tipi di guida, dal principiante all’esperto, in ambito trail e all mountain.

foto della nuova mtb trail scott genius 2018 vista di tre quarti

La nuova Scott Genius 900 Tuned con sospensioni Fox impreziosite dal trattamento Kashima.

Scott Genius 2018, caratteristiche tecniche

Il telaio della Scott Genius 2018 ha subito gli aggiornamenti che abbiamo visto sulle Spark e Scale 2017.  Il cinematismo della sospensione posteriore si presenta quindi con l’ammortizzatore dotato di attacco trunnion, più compatto, ed è  posto verticalmente sopra al movimento centrale.

Le geometrie sono state studiate per offrire più confidenza nella guida e tutto il concept del progetto è focalizzato sull’innovazione.

Presente sempre il sistema TwinLoc che permette di variare la corsa e la compressione della sospensione posteriore, da 150 mm a 110 mm, assieme alla compressione o il lock out della forcella.

foto del comando TwinLoc rivisto per il 2018 e il carro della Genius con giunto Hors

Il comando TwinLoc rivisto per il 2018 e il carro della Genius con giunto Horst.

Il telaio in carbonio raggiunge il ragguardevole peso di 2249 grammi. Le nuove tecniche di sovrapposizione degli strati di carbonio, già introdotte sulla nuova Spark che abbiamo testato, sono riportate anche in questo prodotto.

Nonostante il peso contenuto infatti il frame ha un’ottima rigidità che si traduce in reattività e precisione nella guida.

La nuova Genius infatti ha un carro più corto rispetto al precedente modello con 436 mm, un angolo del tubo sella più verticale pari a 75.3° e un angolo di sterzo di 65.6°.

La novità che salta subito all’occhio è il manubrio Syncros Hixon Integrated Cockpit, un sistema di manubrio e attacco manubrio integrato: pesa solo 290 grammi e viene prodotto con tre varianti di lunghezza dell’attacco: 40, 50 e 60 mm.

foto del nuovo sistema Syncros manubrio-attacco integrati in un solo elemento

Il nuovo sistema Syncros Hixon iC : manubrio-attacco integrati in un solo elemento.

I passaggi cavi sono interni, c’è lo spazio per installare la batteria del cambio elettronico Shimano Di2 e la forcella è una Fox 36 con corsa pari a 150 mm. L’ammortizzatore è il Fox Nude Evol Trunnion.

I mozzi sono ovviamente a larghezza maggiorata boost, la componentistica Syncros e gli altri componenti variano a seconda dei modelli.

foto della mtb scott genius in azione

La Genius 2018 si presta a una guida attiva e divertente. Foto credit: Scott Sports-Keno Derleyn.

Scott Genius 2018, modelli e disponibilità

La nuova Scott Genius è disponibile in 7 versioni differenti. I prezzi non sono ancora noti ma immaginiamo che, come la gamma mtb Scott 2017, anche questa possa accontentare tutte le tasche e le esigenze dei vari rider.

Certamente sarà disponibile a breve anche una versione Genius LT che per Scott significa più escursione e uso più spinto.

Il peso dichiarato per la Genius 700 Ultimate è di 11.7 kg, per la 700 Tuned di 12.1 kg e per la 900 Tuned 12.4 kg.

I prezzi al pubblico saranno resi pubblici a breve.

Per altre informazioni consulta il sito scott-sports.com


Carbon-Socks: da Tune arrivano le calze al carbonio

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calzini in carbonio tune

Leggere, antibatteriche, antistatiche e performanti: le Carbon-Socks prodotte da Tune sono calze per ciclista che si presentano sul mercato con ottime caratteristiche tecniche e un prezzo competitivo.

Destinate a riscontrare interesse da parte di professionisti e appassionati, le calze Carbon-Socks nascono con l’intento di migliorare la già ottima offerta del brand tedesco e il loro segreto è tutto nascosto in un nome: Resistex® Carbon.

Carbon-Socks di Tune

Realizzate in filato Resistex® Carbon, le calze Carbon-Socks hanno proprietà batteriostatiche e pesano appena 26 grammi il paio.

Già impiegato da qualche tempo nel settore dell’abbigliamento sportivo, il Resistex® Carbon è un filato che si ottiene unendo fibre tessili a un filamento di materiale conduttivo a base di carbonio attivo.

Questo mix crea un prodotto di assoluto interesse per il ciclista, visto che precedenti test di laboratorio effettuati su maglie hanno dimostrato un miglioramento del rendimento dell’atleta.
Fra le principali caratteristiche di Resistex® Carbon troviamo:

Proprietà schermante. Il tessuto protegge dai raggi UV, elettrosmog e diminuisce l’assorbimento di energia statica.

Batteriostaticità. Grazie alle sue proprietà, il filato in carbonio protegge in modo naturale da batteri e polveri, riducendo sensibilmente il rischio di irritazioni e allergie.

Traspirazione e termoregolazione. Il tessuto accelera l’evaporazione del sudore, rallentando quindi la formazione di umidità sulla pelle e mantenendo costante la temperatura.

Antistaticità. Le fibre conduttive a base di carbonio attivo assorbono e quindi disperdono le cariche elettriche provenienti dall’esterno o che si sviluppano in occasione dell’attività fisica.

Resistex® Carbon nei capi Tune

Il filato Resistex® Carbon è impiegato da Tune anche per altri capi d’abbigliamento sportivo.

Interessanti i risultati dei test effettuati sul rendimento che mostrano, a confronto con un capo realizzato totalmente in poliestere, come Resistex® Carbon sia apparentemente in grado di ritardare la comparsa della fatica sotto sforzo, con leggera diminuzione della concentrazione di acido lattico e conseguente miglioramento della circolazione sanguigna e dell’ossigenazione cellulare.

Le calze Carbon-Socks sono realizzate in 78% poliammide, 21% cotone e 1% elastan e vengono vendute in tre taglie diverse: Small (35-38), Medium (39-42) e Large (43-46), per un prezzo di 13,50 euro.

La colorazione disponibile è unica, in bianco e nero.

Ottimo il dato del peso: un paio di calze arriva appena a 26 grammi, confermando la lunga tradizione di Tune, fondata nel 1989 da un chimico insoddisfatto dall’eccessiva pesantezza dell’abbigliamento e accessori che impiegava per l’alpinismo.

Da allora Tune ha espanso continuamente il suo catalogo, diventando un brand noto a livello internazionale: per ulteriori informazioni sulle Carbon-Socks o su altri prodotti potete visitare il sito ufficiale Tune.

CosmoBike Show 2017 Tourism: il cicloturismo vale miliardi

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cosmobike 2017 tourism

Abbiamo già scritto recentemente su come a CosmoBike Show 2017 il cicloturismo giocherà un ruolo ancora più importante rispetto alle passate edizioni, segno di un settore in continua crescita che, oltre a produrre una fetta importante di reddito e profitto, crea importanti effetti sull’indotto.

C’è un dato che è magari poco conosciuto a molti ed è ben sorprendente: il turismo è la maggiore industria mondiale in assoluto, capace di valere 1.522 miliardi di dollari (Wto – Organizzazione mondiale del commercio, 2015).

E il cicloturismo rispecchia nel suo specifico questo dato generale, generando in Europa un indotto economico di 44 miliardi di euro: nella sola Italia ha un valore potenziale di 3,2 miliardi.

Al tradizionale e già diffuso turismo su biciclette tradizionali, siano esse gravel, mtb o city bike, si è da qualche tempo aggiunto il cicloturismo elettrico e i cambiamenti in atto, che abbracciano diversi campi, troveranno per il terzo anno consecutivo ampio spazio a CosmoBike Show 2017 Tourism, l’area speciale che la fiera di Verona dedica al mondo dei viaggi in bicicletta.

cicloturisti in italia

Il cicloturismo è in forte espansione: per ogni euro investito in una pista ciclabile ne ritornano 4-5 alla comunità in meno di 3 anni.

Secondo recenti stime della FIAB, una persona che pedala in bici per una giornata, con tanto di pernottamento, può “valere” fino a 80 euro di spesa e il potenziale delle piste ciclabili è molto alto: per ogni euro investito nella loro realizzazione questo settore è in grado di restituirne da 4 a 5 alla comunità in meno di tre anni.

Più che naturale quindi pensare a occasioni di incontro, scambio e coordinazione fra le varie realtà che compongono questo campo: alberghi e hotel, consorzi, enti, guide e tour operator hanno bisogno sia di acquisire maggiori e ulteriori conoscenze che di promuovere il loro operato presso il grande pubblico.

La fiera internazionale del ciclismo ha già fatto molto in tal senso e anche CosmoBike Show 2017 ci saranno molte occasioni di discussione e sviluppo, in primis con il Premio Italian Green Road Award, sorta di Oscar del cicloturismo nazionale, organizzato dalla direzione in collaborazione con Viagginbici.com.

servizi per bici offerti dal tirolo

A CosmoBike 2017 sarà presente Tirol Werbung per promuovere i quasi 10.000 km di piste ciclabili e sentieri offerti.

Molte le realtà importanti che saranno presenti alla manifestazione, Denise Krug, Marketing Assistant di Tirol Werbung, dichiara: “Presenteremo la vasta gamma di opportunità che il Tirolo offre agli appassionati di ciclismo. Inoltre assisteremo i visitatori nel programmare la vacanza ideale. L’amante degli sport da montagna in cerca di avventura, ma anche le famiglie che cercano attività divertenti per grandi e piccini, in Tirolo trovano 5.600 km di percorsi MTB, 3.800 km per Road Bike, 230 km di single track per DownHill. Puntiamo molto anche a fornire percorsi e servizi per l’ebike: con una rete di ciclabili interconnesse di oltre 1.000 km, 89 stazioni per l’affitto di bici elettriche e 77 punti di ricarica e sostituzione batterie, garantiamo un servizio ottimale. E per chi volesse acquisire una formazione tecnica rispetto all’uso della bici, le numerose Bike Academy del Tirolo vi invitano ad allenarvi con guide e insegnanti professionisti“.

dmo valle camonica a cosmobike

La DMO Valle Camonica, azienda di promozione turistica della valle lombarda, dopo il 2016 sarà anche a CosmoBike nel 2017.

Per Giovanni Malcotti, General Coordinator della DMO Valle Camonica, invece: “Il cicloturismo rappresenta un segmento che permette di destagionalizzare i flussi, allungando la stagione turistica nei mesi storicamente meno frequentati, di attirare anche il mercato straniero e di assicurare al territorio un ritorno economico capillare in grado nel contempo di rivitalizzare anche i piccoli centri attraversati. Ultimo ma non meno importante il cicloturismo rappresenta una tipologia di turismo rispettoso l’ambiente, che si inserisce perfettamente all’interno dei programmi di tutela del patrimonio ambientale, rafforzandoli. CosmoBike Show rappresenta un’opportunità per proporre il territorio agli appassionati delle due ruote, invitandoli a scoprire la Valle Camonica, la Valle dei Segni attraverso il nostro catalogo Bike che racchiude alcune proposte di itinerario da approfondire online, le strutture ricettive strutturate per accogliere i turisti che viaggiano con la bicicletta e guide e servizi vari necessari per rispondere al meglio alle esigenze di questo tipo di clientela“.

itinerari proposti da umbria bike

Il Consorzio Umbria&Bike sta puntando molto sul turismo slow e già nel 2015 vinse il Green Road Award.

E Rolando Fioriti, presidente del Consorzio Umbria&Bike, aggiunge: “Il cicloturismo, insieme ai cammini e ad altre forme di turismo slow costituiscono un asset fondamentale per lo sviluppo turistico dell’Umbria. Dopo aver realizzato la ciclovia Assisi-Spoleto-Norcia, che ha portato alla vittoria dell’Italian Green Road Award nel 2015, l’Umbria sta portando a compimento una serie di altri itinerari di lunga percorrenza che contribuiscono ad accrescere l’immagine bike friendly del territorio. Abbiamo deciso di partecipare a CosmoBike Show perché, rispetto ad alcuni anni fa in cui il cicloturismo riguardava quasi esclusivamente turisti stranieri, il mercato italiano in questo settore è fortemente in crescita e quindi vogliamo far conoscere i nostri pacchetti d’eccellenza e i nostri servizi a tutti coloro che possono essere interessati a organizzare una vacanza in bici in Umbria, destinazione ideale per ogni tipologia di ciclista, dalle famiglie ai bikers esperti, grazie alla varietà del suo territorio. CosmoBike Show, inoltre, sarà anche un’ottima opportunità per promuovere gli eventi che il consorzio organizza nel 2017 e 2018 nell’ambito del progetto Bike around Umbria, che propone un mix tra cicloturismo ed enogastronomia“.

Appuntamento quindi al polo fieristico di Verona da venerdì 15 a domenica 18 settembre: per maggiori informazioni è possibile consultare il sito ufficiale CosmoBike Show 2017.

A Eurobike 2017 le start up per un futuro a due ruote

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icone startup e logo eurobike

Con l’affermarsi dell’ebike quale segmento di traino del mercato a due ruote, le start up che si occupano di biciclette hanno ancora maggiori possibilità di sviluppo: Eurobike 2017 rappresenterà per queste realtà un’importante e prestigiosa vetrina.

Con i suoi 1.350 espositori, 40.000 operatori del settore e 1.700 rappresentanti dei media Eurobike 2017 è con ogni probabilità la migliore occasione sia per presentare la propria idea al pubblico che per trovare finanziatori interessati allo sviluppo, e negli ultimi anni il numero di start up presenti alla fiera di Friedrichshafen è stato in continuo aumento.

Eurobike 2017 Award start up

A Eurobike 2017 ci sarà una categoria degli Award riservata alle start up.

Molte le start up di successo che sono passate sul palcoscenico tedesco, e ci sono testimonianze estremamente soddisfatte anche da parte di società di cui vi abbiamo parlato recentemente.

Daniel Meermann, fondatore e amministratore di Bloks, non ha dubbi: “Eurobike per noi è stata la piattaforma ideale per partire nel settore della bicicletta. Così già nel nostro primo anno di partecipazione siamo riusciti a entrare in contatto con molti produttori e a presentare con successo i nostri prodotti e le nostre soluzioni. Eurobike per noi è una delle manifestazioni più importanti dell’anno, per curare e ampliare la nostra rete di contatti”.

Ma la fiera tedesca è un’ottima occasione anche per le start up slegate dalle ebike e dall’elettronica. Alexandra Baum, fondatrice e amministratrice di Tex-Lock, è stata così soddisfatta dall’esperienza che intende ripeterla: “A Eurobike 2016 abbiamo presentato un prototipo del nostro lucchetto a uno stand comune. Abbiamo fatto esperienza della fiera e del settore. Questo ci ha dato per la prima volta visibilità. Dopo la fiera abbiamo avuto uno sviluppo così positivo che quest’anno vogliamo presentarci a Eurobike con uno stand tutto nostro”.

Start up Award a Eurobike 2017

40.000 operatori del settore e 1.700 rappresentanti dei media: Eurobike è una vetrina importante pre le start up.

La direzione della fiera internazionale ha immediatamente reagito a questa nuova e forte presenza offrendo ulteriori occasioni di esposizione per i giovani imprenditori, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nello sviluppo del settore ciclistico.

A Eurobike 2017 è prevista quindi una categoria a parte per le start up negli Eurobike Award. Tutti coloro che volessero candidarsi per il premio hanno ancora qualche giorno di tempo: la scadenza per la richiesta è fissata al 12 luglio.

Eurobike si terrà a Friedrichshafen, cittadina tedesca che sorge sulla sponda nord del lago di Costanza, da mercoledì 30 agosto a sabato 2 settembre 2017, con quest’ultima giornata che sarà aperta a tutti, mentre le altre sono riservate agli operatori del settore e B2B.

Per maggiori informazioni, acquisto di biglietti e partecipazioni agli Eurobike Award è possibile visitare il sito ufficiale Eurobike 2017.

Specialized 2018: la nuova Epic full xc diventa single pivot

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specialized-s-works-epic-2018

Specialized svela una delle novità presenti nel catalogo 2018: la full da xc racing Epic da 29″ completamente rinnovata. Molte le differenze con il modello attuale, tutti dettagli che la inseriscono ancora di più in un’ottica xc agonistica senza compromessi.

foto della top di gamma specialized epic s-works 2018

La Specialized Epic S-Works 29″ 2018 è la top di gamma.

Specialized Epic 2018, una full con single pivot

Consigliandovi di dare una ripassata agli schemi ammortizzanti, entriamo subito nel tecnico dicendo che la nuova Specialized Epic 2018 dà l’addio al sistema ammortizzante FSR con schema a quattro bracci, tanto caro alla grande S, in favore della semplicità.

I tecnici hanno infatti creato, per poter offrire un mezzo ancora più leggero, reattivo e competitivo in ambito race xc e marathon, un carro in un pezzo unico con schema single pivot, quindi a snodo singolo, assistito dalla biella di rinvio dell’ammortizzatore.

I foderi alti in carbonio flettono su quelli bassi per assicurare i 100 mm di corsa alla ruota posteriore proprio come avevamo visto e provato sulla Cannondale Scapel dello scorso anno. Ciò ha permesso di risparmiare fino al 39% del peso nel carro, circa 240 grammi grazie anche alla rimozione dell’hardware, quindi le viti e i cuscinetti del sistema FSR.

Nel complesso la nuova Epic presenta un telaio di 345 grammi più leggero in versione S-Works e 525 grammi per le versioni Comp ed Expert, rispetto agli analoghi modelli attuali.

foto dei dettagli dell'ammortizzatore della specialized epic 2018

Il dettaglio della tubazione del Brain che esce dalla biella dall’ammortizzatore chimato “RockShox/Specialized Micro Brain”.

Caratteristiche tecniche Specialized Epic 2018

Il telaio della Epic 2018 è in fibra di carbonio Specialized Fact 12M o 11M con il passaggio cavi interno; è compatibile con il sistema Boost e l’escursione della forcella è di 100 mm.

Quest’ultima presenta un nuovo offset ridotto di 42 mm (la distanza dal centro della ruota all’asse della forcella) per migliorare la precisione di guida alle basse velocità. I progettisti hanno infatti allungato il triangolo anteriore e un offset minore compensa questa variazione di geometrie.

foto dei dettagli del nuova specialized epic 2018

Niente snodi sul carro. Il pacco pignoni SRAM XX1 Eagle da 10-50 e il nuovo Brain di RockShox.

La grande novità, oltre al disegno del carro, è il sistema Brain totalmente rivisto che cambia partner e passa da Fox a RockShox.

Che cosa è il Brain? In sostanza è una valvola che sblocca l’ammortizzatore quando “sente” gli urti e le sollecitazioni provenienti dal terreno ma non dal rider, quindi permette di mantenere un’alta efficienza di pedalata e ottime prestazioni in discesa.

Sulla nuova Epic il Brain si trova sul mozzo posteriore ed è collegato all’ammortizzatore tramite una tubazione che corre sotto il fodero obliquo.

Come geometrie, l’angolo di sterzo passa da 70,75° a 69,5° e la lunghezza del carro scende a 43,8 cm. Il triangolo anteriore è ispirato a quello della Epic Ht, ovvero la versione front della Epic.

Altre note importanti: l’attacco manubrio è più corto di 10 mm su tutte le taglie, il reach è aumentato di 18 mm, il diametro reggisella è da 30,9 mm per poter ospitare una maggiore varietà di modelli di reggisella telescopici.

Tutte le versioni della Specialized Epic 2018 sono dotate di trasmissioni monocorona. La S-Works sarà disponibile con il gruppo SRAM Eagle XX1 oppure con il gruppo Shimano XTR elettronico. Il telaio S-Works è disponibile anche in una colorazione in edizione limitata.

foto della  Specialized Epic Comp 2018 nel modello da donna, con geometrie dedicate

La Specialized Epic Comp 2018 nel modello da donna, con geometrie dedicate.

Specialized Epic 2018: versioni, taglie e disponibilità

Le versioni scelte per l’Italia sono sei: due S-Works, tre modelli con carbonio FACT11, un modello in alluminio disponibile in due colorazioni.

Quattro le taglie, dalla S alla XL su tutti i modelli della gamma Epic, compresi quelli in lega leggera Smartweld.

La Epic 2018 avrà una due versioni dedicate al pubblico femminile con due allestimenti specifici (una sarà la versione S-Works) basati su taratura sospensioni e lunghezza delle pedivelle esclusivi per le donne.

Al momento i prezzi in euro non sono ancora disponibili, aggiorneremo l’articolo appena saranno resi pubblici.

Per maggiori informazioni consulta il sito Specialized.

Bike park, assicurazioni e casco obbligatorio: la Liguria pioniera nelle leggi mtb

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foto di alcuni biker a sestri levante con ebike e casco

Con una modifica a una legge regionale del 2009 inizia dalla Liguria un processo di regolarizzazione dei bike park che potrebbe presto influenzare e riguardare anche altre regioni italiane.

Maggiore tutela per i proprietari dei terreni, per i gestori dei bike park e anche per il fruitore finale ovvero il biker, con un cambiamento che sembra essere in grado di soddisfare tutte le parti coinvolte.

foto di claudio riotti a sestri levante in sella a un'ebike

Che sia per legge o meno, il casco è una misura di sicurezza che consigliamo di indossare sempre, anche in salita.

Quando la legge comincia a occuparsi di un fenomeno per regolamentarlo è, fra le altre cose, segno di un crescente successo e diffusione di tale fenomeno. È ormai chiaro e sotto gli occhi di tutti: negli ultimi anni si è moltiplicato il numero dei bike park presenti sul territorio nazionale che, al contempo, hanno anche diversificato sempre di più la proposta.

Spesso abbiamo assistito a una seconda vita da parte delle strutture pensate e adibite per gli sport invernali, strutture che, con alcune modifiche e aggiunte, sono ora in grado di offrire divertimento e competizione per tutto l’anno.

La nuova legge, approvata qualche giorno fa dal Consiglio Regionale della Liguria, modifica ed espande un precedente testo del 2009 (“Rete di fruizione escursionistica della Liguria”) che era rivolto principalmente ai pedoni.

Fra gli elementi di maggior interesse c’è ora la possibilità, da parte dei privati, di esprimere eventuale diniego alla costruzione di percorsi riservati alla mountain bike sui terreni di loro proprietà o da essi gestiti. La progettazione e realizzazione di bike park in territorio ligure sarà autorizzata dai sindaci dei Comuni di competenza.

La classificazione dei percorsi, comprensiva di segnaletica, sarà invece competenza della Regione e della Federazione Ciclistica Italiana e ci sarà di conseguenza un sistema di sanzioni per i rider che non rispetteranno le regole, a partire dall’uso obbligatorio del casco.

foto di due biker in mtb su una discesa a Sestri Levante

La regione Liguria e la FCI si occuperanno della classificazione dei percorsi per le mtb.

Previsto anche l’obbligo di assicurazione per tutti i bike park che prevedono al loro interno percorsi downhill ritenuti pericolosi, anche se al momento questa parte rimane ancora da definire con precisione, visto che l’emendamento approvato in aula non è stato inserito nella versione definitiva.

Il pacchetto di modifiche è stato proposto e portato avanti dalla Lega Nord e, a tal riguardo, ecco le parole del capogruppo Alessandro Piana: “Con l’approvazione della legge si va a colmare un vuoto normativo che durava da anni. Ai proprietari dei terreni verranno garantiti ulteriori diritti. C’era poi bisogno di regolamentare l’attività di ciclo escursionismo, anche in considerazione del crescente interesse per le nuove discipline e delle caratteristiche del nostro territorio. Queste attività sportiva, infatti, possono rappresentare un volano di crescita dell’economia e del turismo nella nostra regione”.

Se tutto corrisponde al vero è ben probabile che nell’immediato futuro questa legge provochi discussioni, critiche e successive modifiche, un iter più che normale quando si comincia a occuparsi di ambiti precedentemente poco conosciuti e coperti.

Ma è indubbiamente un primo, importante passo in materia e un potente segnale alle altre regioni, che vedremo presto come e quando inizieranno a muoversi.

Vi terremo aggiornati in caso di smentite o conferme e daremo ulteriori notizie non appena perverranno.

E voi che ne pensate?

Guarniture Shimano: sei da singola o sei da doppia?

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trasmissione shimano con doppia corona

“There is no single truth”, non c’è un’unica verità. Con questo slogan la casa giapponese Shimano prende posizione in un mondo, quello delle trasmissioni mtb, in continua evoluzione.

Nella nostra Guida ai gruppi Shimano mtb avevamo elencato la gerarchia delle trasmissioni Shimano e le loro destinazioni d’uso, in questo articolo invece troverete gli strumenti e i suggerimenti per scegliere la tipologia di trasmissione Shimano adatta a voi.

Un po’ di storia

La trasmissione di una moderna mountain bike, a un occhio inesperto, sembra la stessa delle prime mtb rigide di 30 e più anni fa.

In realtà ha subìto, soprattutto recentemente, dei cambiamenti importanti: alcuni sono stati dettati da scelte tecniche delle aziende e altri sono nati dalla reale esigenza di semplificare e alleggerire un sistema che, a tutti gli effetti, ha quasi ottant’anni di storia.

foto di Un cambio e un deragliatore Shimano Dura Ace degli anni 80.

Un cambio e un deragliatore Shimano Dura Ace degli anni 80.

La guarnitura, il cambio e il pacco pignoni facenti parte di uno stesso gruppo sono nati negli anni 60 con l’italianissimo Campagnolo Record, ma bisogna aspettare fino al 1984 quando la casa Shimano, appena affacciatasi sul mercato del mondo da strada, presenta il Dura Ace 7400 con il sistema indicizzato SIS (Shimano Index System), ovvero la cambiata sequenziale come la conosciamo oggi.

Arrivando ai giorni nostri, le principali protagoniste del mercato sono Shimano e Sram.

L’americana Sram, diretta concorrente di Shimano, ha introdotto per prima il discorso “1x” con le 11 velocità nel 2012, arrivando lo scorso anno con le 12 velocità. Grazie alla novità, Sram ha tratto i suoi vantaggi e ha “cavalcato l’onda” del sistema 1x.

Da poco ha anche lanciato la versione economica del suo sistema 1×12 Eagle, l’Eagle NX, che presenta una cassetta da 12 velocità 10-50T e un range del 500%.

Il sistema 1x di Sram tuttavia prevede una modifica del corpetto ruota libera (necessita del corpetto Sram XD dedicato per le 11-12 velocità), quindi ha una compatibilità esclusiva con sistemi Sram e un’ulteriore spesa aggiuntiva per poter essere utilizzato.

Shimano invece, pur sviluppando la sua versione di trasmissione singola, non ha abbandonato la doppia e tanto meno la tripla.

La casa nipponica crede infatti nel poter dare un’ampia scelta al consumatore finale, senza obbligarlo a un solo e talvolta forzato sistema, con un catalogo che risulta il più completo sul mercato in termini di qualità e fasce di prezzo.

foto di tre guarnitura Shimano XT M8000 2017

La guarnitura Shimano XT M8000 2017: singola, doppia o tripla.

Sviluppo metrico e range di rapporti

Prima di tutto, per comprendere i dettagli della trasmissione occorre parlare di sviluppo metrico e range di rapporti.

Lo sviluppo metrico è la misura di metri percorsi con una pedalata e si può calcolare per ogni rapporto. Ci dà un’indicazione reale della “capacità” della nostra trasmissione.

Conoscere lo sviluppo metrico è molto importante per capire come un’eventuale modifica a corone e pignoni potrebbe influire sul comportamento della mtb e sull’agilità dei rapporti.

Il range invece è una misura più indicativa e serve per “capire al volo” l’ampiezza dei rapporti che una cassetta o una trasmissione offrono.

A questo proposito ecco le formule per calcolare lo sviluppo metrico e per calcolare il range di rapporti.

Formula per calcolare lo sviluppo metrico:

(M÷P)xC = sviluppo metrico di un dato rapporto

= numero di denti della corona
= numero di denti del pignone
= circonferenza della ruota (copertone compreso).

Circonferenze delle ruote (indicative): ruota mtb 26″: 2085 mm. Mtb 27.5″: 2190 mm. Mtb 29″: 2280 mm

Esempio: usando un 30-42 con una ruota 27,5” ho uno sviluppo metrico di (0,714×2190)=1,563 metri.

Lo stesso rapporto con una ruota da 29” dà 1,627 metri, quindi usando una ruota più grossa percorro più strada con una pedalata ma faccio relativamente “più fatica”.

Formula per calcolare il range di rapporti

Ecco invece la formula per calcolare il range di rapporti (RR). Nel caso di una trasmissione 1x basta dividere il numero di denti (ND) del pignone maggiore (.PMax) per quello minore (P.Min) e moltiplicare per 100.

RR= ND P.Max ÷ ND P.Min x 100

Esempio: una cassetta 11-40 ha un range del 370% (40÷11×100).

Nel caso di una guarnitura doppia la formula diventa: n. denti corona grande (ND CG) fratto n. denti corona piccola (ND CP) moltiplicato per il range della cassetta RP.

 RP= (ND CG ÷ ND CP) x RP x 100

Ad esempio con una doppia 34/24 e cassetta 36-11 si ottiene un range del 461% (34 ÷ 24) 1,41 x (36 ÷ 11) 3,27 x 100 = 491%.

foto della guarnitura slx m7000

La nuova guarnitura  Shiamano SLX M7000 11v prevede solo la doppia corona o la singola.

Singola o doppia, questo è il dilemma

Oggi ci sono due correnti principali in ambito cross country, trail, all mountain ed enduro: la trasmissione con guarnitura doppia (2x) o guarnitura singola (1x) chiamata anche monocorona.

A seconda della guarnitura scelta questa può essere abbinata a una cassetta posteriore che nell’ampio catalogo Shimano troviamo da 9, 10 o 11 velocità e differenti spaziature di rapporti.

In questo articolo consideriamo solo le 11 velocità: il 2×11 o l’1×11 è ormai la norma per le mtb moderne dalla media gamma in su.

Nella trasmissione singola Shimano ha sviluppato il Dynamic Chain Engagement+ che mantiene la catena sulla corona anteriore anche in caso di guida molto aggressiva, regala una trasmissione più silenziosa e aumenta la durata dei componenti.

Per la doppia troviamo invece il DYNA-SYS11: una spaziatura più ravvicinata per le corone anteriori che aumenta l’efficienza della trasmissione, comparata a un sistema 1x.

E la guarnitura tripla?

Nella gamma mtb Shimano è possibile trovare anche la configurazione a guarnitura tripla in quasi tutti i gruppi tranne che nel nuovo SLX 11v e i gruppi da dowhill Zee e Saint. Gli ultimi due presentano esclusivamente una corona singola.

La guarnitura tripla è sempre tenuta in alta considerazione dalla casa nipponica tanto da produrla ancora nel top di gamma XTR. A seconda della tipologia di percorsi che si frequentano possiamo dire che la tripla sia indicata per le bici da trekking o per chi necessiti di un range di rapporti molto ampio.

Nel nuovo gruppo SLX 2017 11v la tripla non è presente, per cui potrebbero esserci delle novità il prossimo anno.

foto della cube di nico lau con cambio shimano elettronico di2

Nico Lau, rider di punta nell’Enduro World Series, utilizza una doppia XTR con cambio elettronico Di2 e un solo manettino.

Drive Train Advisor, un aiuto per scegliere la trasmissione 1x o 2x

Sul sito Shimano potete trovare un utile strumento, il Drive Train Advisor: un questionario interattivo che fornisce, attraverso domande ad hoc, dei consigli molto utili per una scelta consapevole della trasmissione.

Suddividendo inizialmente la scelta tra trail, enduro, XC e marathon il Drive Train Advisor guida il rider verso la decisione tra singola e doppia.

Le domande trattano della tipologia di mtb e di ruote, del livello di fitness e delle abitudini di guida, la tipologia dei giri, il loro dislivello e lunghezza, velocità massima e minima abituali e preferenze su salti brevi o ampi tra i rapporti.

Il consiglio finale può essere anche inviato via mail, inoltre sul sito sono presenti dei video con le opinioni dei vari pro rider che utilizzano Shimano come il due volte campione olimpico xc Julien Absalon o il fortissimo endurista Nico Lau.

Sei un biker da guarnitura doppia se:

- Frequenti una tipologia di percorsi che comprendono sia lunghe salite ripide sia lunghi trasferimenti su strada in piano, oppure trail sempre nuovi che non conosci.

- Cerchi un range di rapporti maggiore rispetto alla singola: Shimano per la singola offre il pacco pignoni 11-46 XT che permette un ampio sviluppo metrico (il 418% di range di rapporti) ma mai come quello di una guarnitura doppia. Ad esempio con il nuovo gruppo SLX FC-M7000 e la doppia 36/26 con cassetta 11-42 abbiamo il 529% di range; nel caso della doppia 34/24 e cassetta 11-42 abbiamo addirittura il 541% di range.

- Sei un biker poco allenato: grazie al “padellino”, la corona piccola anteriore, potrai affrontare le salite più ripide risparmiando le gambe.

- Non ti preoccupa il peso aggiuntivo di un sistema 2×11 e l’ingombro del comando sinistro sotto al manubrio (dove ormai dovrebbe sempre esserci il comando del reggisella telescopico, xc racing a parte).

- Sai gestire gli incroci di catena e sei conscio che un sistema 2×11 potrebbe essere soggetto a cadute di catena nella guida spinta.

- Vuoi un sistema senza compromessi e più longevo come usura rispetto all’1×11.

- Vuoi avere a disposizione una spaziatura fra i pignoni più equilibrata.

La tabella riassuntiva di Shimano del range e degli sviluppi metrici di doppia e singola.

La tabella riassuntiva di Shimano del range e degli sviluppi metrici di doppia e singola.

Sei un biker da guarnitura singola se:

- Cerchi la leggerezza, la semplicità e la praticità. Il sistema 1×11 è più leggero e intuitivo da utilizzare: un solo comando, una sola corona anteriore. Anche un principiante o un bambino sono più facilitati ad usarlo.

- Ami il look pulito che l’1×11 dona alla mtb, sia sul manubrio che in zona movimento centrale. Oltre a questo, anche nel fango una trasmissione 1x è più vantaggiosa della 2x perché raccoglie meno detriti nella guarnitura. Inoltre la linea catena è migliore.

- Giri spesso sugli stessi trail e non hai bisogno di un range di rapporti completo come quello della doppia; sei disposto ad accettare qualche “salto di denti” importante.

- Vuoi evitare di avere rapporti doppi che un sistema 2×11 inevitabilmente presenta.

- Non ti preoccupa un usura più veloce del sistema.

cassette mtb SLX, XT e XTR di Shimano.

Le cassette mtb SLX, XT e XTR di Shimano.

Quale cassetta 11 velocità Shimano?

Quindi, dopo aver consultato il sito e valutato i pro e i contro, abbiamo comunque tre cassette Shimano a 11 velocità proposte in tre diverse versioni. Questa è la loro scalatura con il numero dei denti dei singoli pignoni:

- 11-40: 11-13-15-17-19-21-24-27-31-35-40, presente in versione SLX, XT e XTR: l’opzione migliore per un 2×11, la miglior cadenza tra i rapporti.

- 11-42: 11-13-15-17-19-21-24-28-32-37-42, presente in versione SLX e XT: la cassetta con un range intermedio adatta a salite medio/lunghe e non troppo ripide.

- 11-46: 11-13-15-17-19-21-24-28-32-37-46, presente solo in versione XT (ma tra poco anche SLX) per guarnitura 1x: il massimo range disponibile ma salti di cadenza importanti.

Come si può notare, in tutte le cassette i primi 7 pignoni sono sempre uguali, mentre dal 24 in poi si differenziano trovando lo scarto maggiore di ben 9 denti nella cassetta Shimano 11-46 XT

Le tre opzioni vanno quindi scelte in base alle esigenze personali e abbinate alla corona anteriore giusta, a seconda del tipo di bici, del diametro della ruota, del livello di allenamento e dei percorsi praticati proprio come indicato nel Drive Train Advisor.

Ecco cosa consiglia Julien Absalon:

Il cambio elettronico Shimano Di2

Da due anni Shimano permette di scegliere anche la cambiata elettronica per la mtb, inizialmente introdotta sulle bici da strada: il primo cambio elettronico Shimano Dura Ace Di2 commercializzato è stato usato nel 2009 (alcuni prototipi risalgono addirittura al 1992 nel Tour de France).

Nel 2015 Shimano lancia l’XTR Di2 e nel 2016 il Deore XT Di2, rivoluzionando stavolta il modo di concepire la guarnitura doppia: grazie al software Di2 è possibile gestire deragliatore anteriore e posteriore con il solo comando Firebolt destro, come abbiamo visto nel nostro test.

Si ottiene quindi una guarnitura doppia che funziona però come una singola.

In poche parole, il sistema Di2 può cambiare corona (doppia ma anche tripla) in corrispondenza di un incrocio specifico, sia a salire che a scendere, e questo incrocio può essere deciso dal biker e modificato a piacimento.

Infatti nella nuova versione Deore XT Di2 abbiamo la connessione wireless Bluetooth e un’app dedicata per collegarsi attraverso tablet e smartphone direttamente sul campo.

Tutto ciò ovviamente ad un prezzo importante, con il gruppo completo XTR Di2 che di listino viene 3400 euro e il Deore XT Di2 a 1800 euro.

È un sistema altamente affidabile e semplice, infatti Nico Lau usa in tutte le gare di enduro il 2×11 con XTR Di2:

Conclusioni

Nel vasto panorama delle trasmissioni mtb spesso è difficile stabilire il prodotto che fa per noi, sia nel caso di scegliere la prima mountain bike da acquistare sia nel caso di un upgrade del proprio mezzo, come quello del rinnovamento della trasmissione.

Con gli strumenti forniti in questo articolo e il Drive Train Advisor potrete analizzare e confrontare le varie opzioni presenti sul catalogo Shimano.

La scelta finale della tripla, doppia o la singola sta a voi in base alle vostre esigenze, perché, effettivamente, non c’è una “singola verità”.

Per altre informazioni visita il sito Shimano.

Mtb Orbea Occam AM e TR, la nuova gamma 2018

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orbea-occam-am-tr-2018

La casa spagnola Orbea che abbiamo conosciuto lo scorso anno con il test della full da marathon OIZ ha da poco presentato la nuova gamma di trail bike Orbea Occam 2018.

Per andare incontro alle nuove tendenze che vogliono trail bike con maggiore corsa, pneumatici più grandi, grande stabilità e più possibilità di personalizzazione, la nuova Orbea Occam 2018 è proposta in due declinazioni, la AM che sta per all mountain e la TR, trail.

Orbea propone quindi un aggiornamento su geometrie, escursioni e disponibilità delle taglie ma nessun cambiamento radicale rispetto ai modelli precedenti.

foto dei dettagli della mtb orbea occam 2018

I dettagli in casa Orbea sono sempre molto curati. A destra il nuovo ammortizzatore Fox DPX2.

Riguardo alle geometrie, anche qui abbiamo il leitmotiv degli ultimi tempi, “lower, longer, slacker“: angoli più aperti, tubo superiore più lungo, angolo tubo sella più verticale e movimento centrale più basso, il tutto a favore di stabilità e reattività.

Novità per le taglie, con l’introduzione della XL per il modello AM e della S per il modello TR.

Orbea Occam TR 2018

La Occam TR è una trail bike che punta alla scorrevolezza. Ha un telaio in fibra di carbonio monoscocca e una forcella da 130 mm.

Il triangolo posteriore è stato ridisegnato e ora offre spazio anche per gomme 27,5″ plus o 29″, la scelta sta al rider in base al tipo di percorso e ai gusti personali.

foto della mtb Orbea Occam TR 2018 con coperture plus.

La Orbea Occam TR 2018 con coperture plus 27.5″x3″.

Lo schema di sospensione rimane invariato ed è il sistema UFO con il carro privo di snodo che sfrutta la flessione dei forcellini alti in carbonio.

Le versioni disponibili sono 8 per le versioni TR (quattro in carbonio e quattro in alluminio, versioni Plus incluse) e presentano un aggiornamento generale della componentistica con le ultime “chicche” del mercato, come ad esempio le trasmissioni SRAM Eagle 1×12 e ammortizzatori Fox Float DPS.

Si va dai 7.499 euro per la Occam TR M-LTD montata con SRAM Eagle 1×12 ai 1.999 euro per la Occam TR H-50 con telaio in alluminio e gruppo Shimano SLX.

Orbea Occam AM 2018

La Occam AM è pensata per un uso più spinto e quindi guadagna escursione su entrambe le ruote arrivando a 150 mm di travel.

Il formato ruota è 27,5″, il telaio è sempre in fibra di carbonio monoscocca come quello della Orbea Terra da gravel e lo schema di sospensione è l’UFO.

L’angolo di sterzo si apre a 66,5°, con chiare intenzioni verso una guida divertente in discesa.

foto della mtb Orbea Occam AM 2018

La mtb Orbea Occam AM 2018, 150 mm di escursione su entrambe le ruote.

Il carro diventa Boost anche per la AM ma le ruote utilizzabili sono solo le 27,5″. I montaggi prevedono i nuovi ammortizzatori Fox DPX2.

Per la versione AM i modelli sono 6 (tre modelli in carbonio e tre in alluminio).

I prezzi vanno dalla Occam Am M-LTD con SRAM Eagle XX1 12v a 7.499 euro fino alla Orbea Occam AM H50 a 1.999 euro con telaio in alluminio e trasmissione 2×11 Shimano SLX.

Per maggiori informazioni sulle geometrie e gli allestimenti visita il sito Orbea.


Alpe Cimbra Bike: noleggio biciclette per un’estate a due ruote

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ciclisti non mtb noleggiata in alpe cimbra

Entrando nel cuore dell’estate cresce la richiesta e ricerca di località ben attrezzate per il cicloturismo e la zona del Trentino compresa fra i comuni di Folgaria, Lavarone e Luserna, grazie all’impegno di Alpe Cimbra Bike, è diventata una delle mete preferite per i ciclisti.

Negli ultimi anni il cicloturismo si è evoluto velocemente sia per quel che riguarda la varietà che la qualità dei servizi: l’impulso della bicicletta elettrica a pedalata assistita, anche nella variante eMTB, ha innestato un circolo virtuoso del quale ha beneficiato ogni tipo di disciplina ciclistica.

Strutture di ricezione e accoglienza, itinerari e percorsi ben progettati, un ampio ventaglio di servizi quali custodia, manutenzione e noleggio delle due ruote, tour operator ed escursioni pianificate: sono solo alcuni degli elementi che portano al successo un territorio rispetto a un altro.

ciclisti pedalano sul lago di lavarone

All’Alpe Cimbra potete pedalare attorno al lago di Lavarone, premiato come il lago montano più pulito d’Italia.

Il cicloturista contemporaneo è in cerca di alta qualità in questi servizi e Alpe Cimbra Bike li garantisce, il tutto con un insieme di indotti che comprende parchi avventura, spa e wellness, eventi e festival, grande cura e attenzione verso l’enogastronomia e una offerta di vari altri sport in grado di interessare un vasto bacino di utenza.

E fra i servizi irrinunciabili per creare una storia di successo in questo settore troviamo senza dubbio il bike rent.

Sono molti i cicloturisti che, per un motivo o per l’altro, preferiscono non portare la propria due ruote e noleggiarne una sul posto, che sia per mezza giornata, un week end o una settimana intera. Alpe Cimbra Activity soddisfa questa esigenza grazie a una rete di centri di noleggio bici e tour bike diffusa sul territorio.

Dove noleggiare una bicicletta in Alpe Cimbra

Quattro i centri affiliati ad Alpe Cimbra Bike che, fra Folgaria e Lavarone, soddisferanno le vostre esigenze di noleggio e assistenza.

Folgaria Ski Rent and Bike

Non solo bike rent: troviamo infatti la possibilità di farci condurre da guide esperte MTB lungo i percorsi più interessanti dell’Alpe Cimbra.

Meccanici qualificati sono a disposizione per riparazioni, manutenzione e pezzi di ricambio ed è disponibile un’ampia selezione di abbigliamento e accessori da corsa, mtb e freeride.

Tacconi Sport Folgaria

Riparazione e assistenza, vendita biciclette, accessori, abbigliamento e attrezzature sportive e, in particolare, noleggio di emtb full e front (Haibike) e mtb NSR.

Prevista anche la possibilità di prenotare dei tour dei Forti con istruttore-guida mtb.

Folgaria Ski Rent and Bike e Tacconi Sport Folgaria

Folgaria Ski Rent and Bike e Tacconi Sport Folgaria sono 2 dei 4 noleggi di biciclette nell’area dell’Alpe Cimbra.

Test-One Sport Lavarone

Noleggio di mtb tradizionali, 12 diverse mtb downhill (Torpado e GT) e fat bike, protezioni e accessori, con quattro percorsi che coprono vari livelli di difficoltà.

Test-One si trova a Lavarone, frazione Bertoldi, ed è situato alla partenza del carosello sciistico: ultimamente ha cominciato ad attrezzarsi anche per il noleggio ebike con alcuni modelli Torpado.

Moda Sport

Vasta selezione di servizi per questo centro situato a Costa di Folgaria. La flotta di biciclette a noleggio è vasta e comprende diversi modelli: 40 mtb tradizionali di varie taglie e una decina di e-mtb, sia front che full, accompagnate da una grande selezione di accessori e abbigliamento delle principali marche presenti sul mercato.

Disponibili inoltre dei meccanici qualificati per assistenza e manutenzione e, per quando non sarete in sella, istruttori di tennis per lezioni private o di gruppo.

noleggi One Sport Lavarone e Moda Sport

Altri 2 noleggi dove trovare MTB o eMTB front o full sono il Test-One Sport Lavarone e il Moda Sport a Costa di Folgaria.

Ho noleggiato una bicicletta: dove posso pedalare?

Che siate dietro al manubrio della vostra bicicletta o di qualche modello preso a noleggio, Alpe Cimbra Bike vi offre una delle offerte più vaste e complete in materia di percorsi.

Quattro itinerari per fat bike, ventidue per eBike, trentadue per mountain bike, uno per freeride, dodici per le biciclette da corsa e quattro sentieri collocati in bike park.

indicazioni dei sentieri per mtb a Folgaria

Gli itinerari per mountain-bike ed ebike tra Folgaria, Lavarone e Luserna sono molti e tutti ben segnalati.

La pagina Alpe Cimbra Bike dedicata ai percorsi vi consente una selezione dettagliata grazie alle varie categorie presenti, dal tipo di bicicletta alla difficoltà, lunghezza o dislivello, con tanto di dati GPS, mappe in 3D e app dedicata.

Per maggiori informazioni sui centri noleggio e sulle tariffe giornaliere e settimanali è possibile visitare il sito ufficiale Alpe Cimbra Bike.

Alpe Cimbra: i bike hotel a disposizione del cicloturista

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ciclista va in hotel in trentino

Negli ultimi anni la crescita esponenziale del cicloturismo ha comportato un forte sviluppo in molti settori di indotto: la nascita e crescita dei bike hotel è sicuramente uno degli aspetti più vistosi di questo nuovo modo di trascorrere le vacanze che sta prendendo sempre più piede all’estero come in Italia.

La presenza diffusa di bike hotel e appartamenti o strutture ricettive bike friendly è ormai elemento indispensabile per far sì che una zona o territorio riescano ad affermarsi rispetto ad altri.

Un’area può ospitare sentieri e percorsi ben strutturati e curati, bike park ricchi di attrazioni diversificate, ma se non esistono luoghi specializzati nell’accogliere il cicloturista (e, di conseguenza, la sua due ruote) non possiamo aspettarci che quel territorio riesca a esprimere in pieno il suo potenziale.

ciclista entra in un bike hotel

Perchè scegliere un bike hotel in Alpe Cimbra? Di seguiti troverete i servizi offerti da questo genere di strutture…

Alpe Cimbra, nell’area di circa un centinaio di chilometri quadrati compresa fra Lavarone, Luserna e Folgaria, ha ben compreso questa esigenza da parte dei cicloturisti e ha reagito sviluppando una fitta rete di strutture specializzate nella ricezione degli amanti della due ruote.

Per l’estate 2017 sono ben 28 i bike hotel sparsi in questo territorio, ai quali occorre aggiungere anche il complesso e variegato insieme di appartamenti, chalet e residence parimenti attrezzati.

Ma, in fin dei conti, cosa è realmente un bike hotel? Cosa contraddistingue questi alberghi rispetto agli altri? Quali servizi occorre fornire per potersi “fregiare” di questo titolo?

Cos’è un bike hotel?

Non esiste una ricetta unica e ben definita per identificare i bike hotel rispetto alle tradizionali strutture alberghiere, ci sono però alcuni elementi che, sommandosi, contribuiscono a far spiccare un hotel e renderlo sempre più adatto alle esigenze dei moderni cicloturisti.

ciclisti si rilassano in alpe cimbra

Terminata l’uscita in bici, in un bike hotel potete lasciare al sicuro la vostra mtb e rilassarvi!

Una stanza per la vostra due ruote

Ricevendo e alloggiando persone munite di bicicletta, il bike hotel deve poter offrire una di queste due soluzioni: o permettere che si possa custodire la bicicletta all’interno della stanza d’albergo o, meglio ancora, offrire un locale protetto adibito a garage per biciclette.
I cicloturisti tengono molto al loro mezzo e spesso possiedono biciclette di valore: occorre fornire a questi mezzi una adeguata collocazione.

Ciclofficina

Pedalare significa usurare la due ruote e serve un ambiente adibito a piccole e grandi riparazioni. Il bike hotel deve essere attrezzato con una officina quanto più completa possibile. Non è certo obbligatorio avere vari pezzi di ricambio né un meccanico specializzato, ma è consigliabile mettere a disposizione dei propri clienti una attrezzatura di un certo livello, cavalletti e tavolo da lavoro, camere d’aria e tutti gli attrezzi che servono comunemente per le riparazioni più comuni.

Pompa, chiavi, cacciaviti, cacciagomme, camere d’aria, kit per la pulizia dei freni a disco e altri attrezzi ancora sono indispensabili per allestire una discreta officina, così come è bene avere a disposizione un meccanico e servizio ricambi nelle vicinanze da poter chiamare per le riparazioni più complicate.
In aggiunta, occorre uno spazio dedicato al lavaggio e pulizia delle due ruote.

officina di un bike hotel

I biker spesso portano con se multitool e altri attrezzi ma avere a disposizione una piccola officina è tutt’altra cosa!

Lavanderia specializzata

Essere ciclista e pedalare per parecchie ore al giorno vuol dire due cose: è molto probabile che si impieghino capi tecnici specializzati ed è altrettanto probabile che, alla fine della giornata, ci sia l’esigenza di lavare quei capi, soprattutto in presenza del meteo variabile tipico della montagna d’estate.

E non basta un semplice servizio di lavanderia: occorre una certa velocità e specializzazione nei confronti delle fibre tecniche, che richiedono cicli, detersivi e asciugature particolari.
Il quadro ideale è quello di un ciclista che giunge verso sera all’albergo e la mattina dopo trova i suoi capi puliti e asciutti.

Colazione e orari

I ciclisti in un certo senso somigliano ai cacciatori: te li ritrovi svegli a orari impossibili perché devono mettersi in pista quanto prima e raggiungere quella vetta o quel lago entro una tot ora.
Ecco quindi che il bike hotel deve essere pronto a far fronte a esigenze simili, mettendo a disposizione del personale nelle prime ore del mattino e fornendo una colazione (al sacco o meno) ricca di calorie, per poter cominciare alla grande la giornata in sella.

colazione di un bike hotel in alpe cimbra

Per il ciclista la colazione è molto importante e un bike hotel dovrebbe garantire un’ampia scelta di alimenti ricchi di carboidrati.

Servizi e proposte

Ogni albergo ha di solito una offerta più o meno vasta di dépliant dei musei locali e dei tour operator. Il bike hotel deve aggiungere a questa selezione anche un insieme di opuscoli e cartine in grado di illustrare i principali percorsi e itinerari della zona, meglio ancora se provvisti in qualche modo di tracce gps scaricabili poi dal web.

Accanto a questa offerta, conviene segnalare al cliente le migliori guide e istruttori presenti sul territorio, così da permettere sia gite autonome che escursioni organizzate e guidate.

Noleggio biciclette

Questo non è un servizio indispensabile e non sono poi molti i bike hotel che hanno anche un servizio di bike rent ma, se possibile, è un elemento in grado di alzare ancora di più il rating della struttura.

Capita molto spesso di dover ospitare una comitiva o un gruppo di amici all’interno dei quali sono presenti alcune persone che non hanno portato la bicicletta, così come è possibile ricevere dei turisti che inizialmente non avevano pensato a gite sulle due ruote ma hanno in seguito cambiato idea.

Una piccola ma ben studiata flotta di mezzi può risultare redditizia.

E le ebike?

Parte della recente affermazione del cicloturismo è dovuta alle biciclette elettriche a pedalata assistita, occorre quindi, quando possibile, pensare anche a queste due ruote. La manutenzione e riparazione è ovviamente più complicata, ma un servizio minimo di accesso alla rete e ricarica delle batterie è invece piuttosto semplice e, tenendo conto della diffusione di questi mezzi, ormai obbligatorio.

postazione di ricarica per ebike

La diffusione delle ebike sta portando diversi albergatori a fornire servizi specifici come le postazioni di ricarica per la batteria.

I bike hotel di Alpe Cimbra Bike

Come detto, sono ben 28 i bike hotel sparsi sul territorio curato e organizzato da Alpe Cimbra Bike, accanto ai quali occorre considerare anche l’offerta composta dei vari appartamenti, residence e chalet.

Chi è in cerca di maggiori informazioni potrà consultare l’apposita pagina di Alpe Cimbra Bike, filtrando i risultati tramite la selezione di alcune variabili (periodo della vacanza, tipo di bici, zona, tipologia della struttura), riuscendo così a trovare la soluzione più adatta alle sue esigenze.

Gli accessori per il biker di Fabric: pompa Milibar e multiattrezzo Sixteen Tool

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fabric-accessori-mtb-pompa-multitool

Fabric è un marchio che si sta facendo conoscere in ambito mtb e strada. La sede dell’azienda è a Frome, nel Somerset in Inghilterra, ed è lì che iniziano i test di tutti i prodotti concepiti e ideati dalla casa inglese.

Selle, manopole, borracce, luci, mini attrezzi e pompe per gomme sono i prodotti disponibili nel loro catalogo.

Originalità, design e tecnologia sono utilizzate per creare degli oggetti e dei componenti per bici (come le ormai note selle delle bici e mtb Cannondale) che combinino forma e funzione spesso in modo anche poco convenzionale ma puntando sempre a migliorare la performance del ciclista.

Qui vi mostriamo due accessori indispensabili per il biker, una pompa da telaio per gomme mtb ad alto volume chiamata Milibar e l’indispensabile “brugolismo”, un multi attrezzo con 16 funzioni chiamato semplicemente Sixteen Tool.

Fabric Milibar: pompa da telaio ad alto volume

La pompa per gomme mtb ad alto volume nasce per la crescente esigenza dei biker verso uno strumento adatto a gonfiare velocemente anche pneumatici di larga sezione come le nuove gomme plus o le “semiplus” da 2,6″ di larghezza.

La capacità di gonfiaggio veloce è fino a 30 psi, fino a un massimo di 40 psi. Il corpo della pompa ha 104 cc di capacità. La lunghezza è di 235 mm.

foto della mini pompa mtb Fabric Milibar

La mini pompa da telaio Fabric Milibar è telescopica e adatta per valvole Presta e Schrader.

Milibar è una pompa per gomme costruita in alluminio sabbiato, adatta a pneumatici fino a 40 psi/2.8 bar, con testa retraibile e predisposizione per valvole Presta e Schrader.

L’attacco per il telaio è incluso e il prezzo della Fabric Milibar è di 49,90 euro.

Fabric multiattrezzo Sixteen Tool

In ogni uscita porto sempre con me almeno una cosa: il multitool. Una vite che si allenta, un freno che si fa rumore, la sella da alzare quei due millimetri, l’amico che deve stringere le tacchette… avere con sé un brugolismo è sempre utile.

Fabric propone con il Sixteen Tool con 16 funzioni: un piccolo attrezzo in alluminio lavorato al CNC, completo ma compatto, semplice e anche “elegante” se parliamo di design.

foto del multi attrezzo Fabric a sedici funzioni

Sono 16 le funzioni del Sixteen Tool, il multi attrezzo di Fabric, con anche una brugola da 8 mm e un apribottiglie.

Le chiavi disponibili sono le brugole (Hex key) da  2|2.5|3|4|5|6|8 millimetri, il cacciavite Phillips da 2 mm, una Torx da 25, la chiave per i cerchi Mavic, un apribottiglie e lo smagliacatena.

Il Sixteen Tool pesa 110 grammi, le sue misure sono 46 mm x 71mm ed è disponibile a un prezzo di 34,90 euro.

Per maggiori informazioni e conoscere gli altri prodotti visita il sito Fabric.

Alpe Cimbra Bike: i corsi mtb per ragazzi dell’estate 2017

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bambino con bici strider all'alpe cimbra

Una vacanza in famiglia in aree come l’Alpe Cimbra è l’occasione migliore per praticare molte ore di sport insieme ai propri figli e, nel caso non conoscano ancora bene il mezzo, introdurli a corsi mtb per ragazzi.

Alpe Cimbra Activity propone corsi e attività che, grazie ai preparati istruttori della Scuola Italiana di Mountain Bike, formeranno i bambini insegnandogli sia la pratica che la teoria della mountain bike, fornendogli quindi le giuste basi per accompagnarvi senza problemi lungo le vostre escursioni.

Lo sport è una delle principali occasioni di crescita e sviluppo di un equilibrio psicofisico: i corsi mtb per ragazzi aggiungono ai già molti aspetti positivi di una qualsiasi disciplina sportiva i valori aggiunti del pedalare in un ambiente naturale di incomparabile bellezza.

bambina in mtb in alpe cimbra

I boschi dell’Alpe Cimbra sono il luogo ideale per bambini e ragazzi per imparare ad andare in MTB.

Si forma quindi nel bambino un gusto per gli scenari e spettacoli della natura, un rispetto profondo per animali e piante nonché una curiosità nei confronti della storia e cultura delle zone che attraverseranno in sella alla loro mountain bike.

Per l’estate 2017 Alpe Cimbra Activity ha organizzato diversi corsi mtb per ragazzi, eventi e iniziative rivolte a ogni fascia d’età, dai 18 mesi in su, andiamo a studiarli più da vicino.

Programma Bike Activity 2017

Presso i campi scuola di Folgaria e Lavarone sono previsti tutti i martedì corsi pomeridiani per ragazzi e adulti che intendono scoprire la mountain bike e apprenderne le basi teoriche e pratiche.

Durante i mercoledì è possibile frequentare il campo scuola Costa per una serie di lezioni mattutine rivolte ai bambini.

Ogni venerdì tocca invece al Bike Park Lavarone in cui si tengono classi mattutine per i più giovani. Maggiori informazioni su orari e tariffe presso l’apposita pagina Bike Activity 2017.

parabolica al bike park lavarone

Al Bike Park Lavarone i ragazzi più intraprendenti potranno seguire uno dei corsi che li porterà a domare paraboliche e salti.

Scie di Passione 2017

Diversa la proposta del programma Scie di Passione 2017, che prevede escursioni su sentieri semplici per chi è alle prime armi e corsi Strider (le bici senza pedali) per i più piccolini.

Ogni lunedì mattina coloro alle prime armi con la mountain bike potranno testare quanto appreso e mettere alla prova le loro capacità con un Bike Tour Facile in zona Costa di Folgaria, riservato ai bambini da un minimo di otto anni in su.

I più piccolini potranno invece frequentare ogni giorno la Strider Adventure Zone, sempre a Costa di Folgaria. Le biciclette Strider sono da tempo la scelta migliore per insegnare l’arte della pedalata ai bambini particolarmente piccoli, dai 18 mesi in su.

Sono biciclette a bilanciamento (o balance bike) senza pedali che, impiegate in un ambiente sicuro e controllato, trasmetteranno l’amore per la due ruote attraverso percorsi studiati appositamente, con superfici e ostacoli adatti alla loro giovane età.

Anche in questo caso è possibile reperire maggiori informazioni su corsi e tariffe presso la pagina Scie di Passione 2017.

strider adventure zone a folgaria

Per i più piccoli a Costa di Folgaria è aperta tutti i giorni la Strider Adventure Zone per le balance bike.

Alpe Cimbra: i percorsi adatti alle famiglie

Una volta appresi i fondamentali grazie ai corsi mtb per ragazzi, il territorio dell’Alpe Cimbra compreso fra i comuni di Folgaria, Lavarone e Luserna offre molteplici tracciati dalle caratteristiche adatte a famiglie con bambini.

Tracciati mtb Folgaria

Percorso Costa – Francolini (5 chilometri);

Percorso Folgaria – Val Gola (2 soli chilometri, un po’ più difficoltoso per via di una salita iniziale);

Percorso San Sebastiano – Tézzeli (3 chilometri particolarmente affascinanti che attraversano il bosco delle Télder);

Percorso Carbonare – Cùeli (5 chilometri che seguono il Sentiero dell’Acqua lungo la sponda del torrente Astico).

Tracciati mtb Lavarone

Percorso Bertoldi – Lanzino – Albertini (3,7 chilometri);

Percorso Cappella – Nicolussi – Masi di sotto – Villanova (3 chilometri che alternano stradine interpoderali e tratti asfaltati);

Bike Park Lavarone: disponibili sia una pump track per i più piccoli che un Tracciato Blu per i bambini dai 2 ai 12 anni, accompagnati dai genitori e guidati dagli istruttori.

due ciclisti tra lavarone folgaria e luserna

Oltre ai percorsi mtb per famiglie e ragazzi, Lavarone, Folgaria e Luserna offrono numerose strade sicure per la bici da strada.

Tracciati mtb Luserna

Da provare il tracciato Millegrobbe – Forte Lusérn: 2,4 chilometri che portano alla fortezza della Grande Guerra, con facile rientro in discesa fra pascoli e boschi.

Ci sono poi due percorsi che possono essere affrontati quando si avrà maggiore padronanza del mezzo:

Tracciato Passo del Sommo – Ortesino, 8 chilometri che arrivano ad antichi alpeggi;

Percorso Carbonare – Rust – Lago di Lavarone, ben 9,1 chilometri con salita in cima a un’altura che porta in seguito a una discesa piuttosto impegnativa che richiede una discreta conoscenza del mezzo.

Per maggiori informazioni sui corsi mtb per ragazzi e tutte le altre iniziative dell’area è possibile consultare il sito ufficiale Alpe Cimbra Bike.

Come affrontare una 24H in mtb per la prima volta

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biker affronta per la prima volta una 24h

Volete prendere parte alla vostra prima 24 ore in mtb e siete a corto di consigli?

In questo articolo elencherò gli aspetti principali per affrontare una 24H in solitaria per la prima volta, con un occhio attento ai dettagli più importanti riguardanti attrezzatura e preparazione.

foto della gara mtb 24H di finale ligure

L’arrivo della 24H di Finale Ligure, un bagno di folla per ogni partecipante, davvero emozionante.

La 24H di Finale Ligure come banco prova

In occasione della gara di mountain bike 24H di Finale Ligure (di cui potete leggere il mio resoconto) sono finalmente riuscito a coronare il mio sogno e prendere parte a una delle manifestazioni più caratteristiche nel mondo della mtb italiana e internazionale.

In concomitanza, quest’anno a Finale Ligure si è disputato il 6° Campionato mondiale Wembo Solo, la massima espressione agonistica in ambito 24 ore di mountain bike al mondo, per cui non è mancata l’occasione per sbirciare le tecniche dei pro e dei “veterani” e chiedere qualche dritta anche a loro.

La prima 24H in solitaria: 10 consigli

Riassumere tutto in 10 consigli non è cosa da poco trattandosi di una tipologia di gara che richiede una preparazione meticolosa se vogliamo che tutto vada per il meglio. In questo caso ho scelto di parlare di ciò che è stato utile per me, alla prima esperienza e con poco allenamento sulle lunghe distanze nelle gambe.

Una 24H Solo è una gara mtb in cui si percorre un anello prestabilito e segnalato il maggior numero possibile di volte nell’arco delle ventiquattro ore. le pause, il cibo e il sonno sono a discrezione di ogni partecipante.

I professionisti arrivano a pedalare per più di 500 km senza mai fare una sosta durante la gara, ma non è il mio caso.

Il bello di una 24H corsa in solitaria è imparare a conoscere i propri limiti, mentali e fisici, attraverso un’esperienza che ogni biker che si rispetti dovrebbe provare almeno una volta nella vita, dal biker della domenica al rider esperto, dall’endurista al cross countrista sfegatato.

Andiamo con i miei 10 “tips”.

1- Leggi il regolamento della gara in maniera approfondita

Prima di pensare di partecipare ad una gara 24H bisogna informarsi sul “come-dove-quando” e soprattutto sul regolamento.

Ogni evento ha regole e dettagli diversi, devi essere certo di avere la maggior quantità di informazioni sulla gara che hai scelto. Conoscere per tempo la location, il clima, i km e il dislivello di ogni giro ti darà un vantaggio anche psicologico per poter programmare e affrontare meglio la gara.

Inoltre, informati sulla burocrazia necessaria: certificato medico, tessera del club di appartenenza, pagamenti e quant’altro. In questo modo avrai tempo di agire ed eviterai sorprese al momento dell’iscrizione.

foto della 24H di finale ligure al bric dei corvi

Molti partecipano alle 24H per conoscere il proprio limite psicologico e fisico in sella a una mtb.

2 – Obiettivi e preparazione fisica

Qual è la tua forma fisica? Che tipo di biker sei e quanti km fai in bici ad ogni uscita? Le risposte a queste due domande possono tracciare un quadro della situazione e determinare un obiettivo realistico.

Nel mio caso di biker prevalentemente endurista-downhiller ho considerato una forma fisica buona e un allenamento discreto tra palestra e spinning invernale come base.

Riesco a uscire per tre/quattro pedalate in stile enduro di circa 30 km e 800 mdsl al mese e qualche giro xc di 20 km alla volta in pausa pranzo, quindi ho poco allenamento sulle lunghe distanze.

Mi sono posto quindi un traguardo “basso” e realistico di 10 giri, tenendo conto che alla 24H Finale l’anello è di 10 km molto tecnici con circa 250 m di dislivello a giro.

Se hai in mente proprio questa gara, un ripasso alla tecnica di guida della mtb non fa mai male, sia per la salita che per la discesa.

foto di una ruota bucata alla gara mtb 24H di finale ligure

Una ruota bucata è all’ordine del giorno. Un copertone tagliato invece può far finire la gara: meglio averne due di scorta.

3 - Preparazione mtb, i pezzi di ricambio, la cassetta degli attrezzi

La bici per la 24H, front o full, montata con corona singola o doppia a seconda delle esigenze, deve essere il mezzo con cui ti sei allenato, la devi conoscere alla perfezione e deve essere in ordine, pulita e perfettamente funzionante.

I ricambi che consiglio di portare a una gara mtb 24H sono: bombolette CO2, kit bomboletta gonfia&ripara, almeno 2 camere d’aria, una coppia di copertoni di scorta, valvole e liquido sigillante nel caso di tubeless, kit riparazione tubeless, filo del cambio, pedali di scorta, forcellino del cambio, un cambio e una catena in più.

Alcune di queste cose sembreranno superflue ma potrebbe capitare di rompere proprio quel pezzo…. quindi, dopo tempo speso, soldi, allenamenti e preparativi è “gara finita” per una gomma tagliata? Meglio essere previdenti. In quest’ottica, se lo avete, portatevi un impianto frenante di scorta posteriore, in caso di estrema evenienza va bene anche sull’anteriore.

Nella cassetta degli attrezzi dovresti già avere tutto il necessario per intervenire sui piccoli-grandi inconvenienti che possono accadere in ogni trasferta lontano da casa.

Metti in conto una coppia di tacchette dei pedali in più e magari anche un paio di scarpe di scorta: io ho iniziato la gara con delle scarpe semi nuove che poi mi hanno provocato delle fiacche ai piedi molto fastidiose, fortuna che avevo con me anche un paio di Specialized 2FO cipless, comode e affidabili, che mi hanno fatto proseguire e terminare la gara.

foto di una trasmissione mtb e di una front con reggisella telescopico

A sinistra la trasmissione dopo qualche giro alla 24H di Finale. A destra: il reggisella telescopico lo vedo come un must anche su una front in carbonio, soprattutto a Finale.

In gara, durante le pause, consiglio di fare un rapido check alla tua mtb: di importanza fondamentale è pulire e lubrificare la catena, poi un controllo veloce ai raggi, pedali e pedivelle.

La front che ho utilizzato per la gara di Finale Ligure ha necessitato più volte di manutenzione a causa del percorso tecnico, roccioso e molto polveroso, con addirittura i forcellini del carro posteriore pericolosamente allentati.

Per quanto riguarda le luci è sempre meglio averne due, una sul casco e un buon faretto sul manubrio, di facile montaggio e con batterie di scorta, se hai in programma di pedalare tutta la notte.

foto di due rider con luce in una gara 24h mtb

La luce frontale permette di illuminare anche dietro ai tornanti e in caso di guasti è indispensabile.

4 – Il campeggio e la vita da paddock

L’aspetto più caratteristico di una gara 24H è la vita da paddock, quindi il campeggiare, avere una postazione possibilmente coperta dove potersi rilassare, mangiare, cambiarsi e magari essere anche dotati di un cavalletto per la bici per gli interventi “volanti”: tutte queste sono cose che dovresti già aver sperimentato.

Se sei alla prima volta, cerca un buon compagno di avventura, possibilmente già esperto. Così facendo avrai un aiuto anche dal punto di vista “morale”, con molte preoccupazioni in meno e più possibilità di pensare alla gara.

Una tenda di facile montaggio e molto capiente è necessaria per contenere tutta la tua attrezzatura in caso di pioggia o di assenza dal campo base. A Finale eravamo in due con una tenda da quattro e con tutta la mia attrezzatura ci stavamo giusti giusti.

I materassini gonfiabili da campeggio sono la soluzione migliore per comodità e rapporto qualità-prezzo.

foto di un campeggio con biker  ad una gara mtb 24h

Il bello della 24H è anche la “vita da paddock”. Prepararsi dei contenitori con il cibo già pronto può fare la differenza.

Un tavolino e due sedie pieghevoli, un frigo da campeggio e il necessario per colazione, gara, pranzi e cene prima e dopo l’evento se si vuole essere indipendenti.

Alcune cose sono un plus ma dopo anni di gare a base di “tenda e fai-da-te” diciamo che so cosa mi serve quando sono fuori casa per alcuni giorni.

Il discorso della 24H è che spesso tutte queste cose vanno trasportate a mano dal parcheggio (magari distante) alla piazzola che ti hanno assegnato o che hai scelto.

Ecco che un carrellino richiudibile può semplificare la vita e non di poco. Per il resto il mio consiglio assoluto è: se arrivi il giorno precedente alla gara e hai il sonno leggero NON dormire in tenda nell’area adibita, specie se sei alla 24H di Finale.

La notte è un momento di festa continua per chi non gareggia e tra canti popolari, musica ad alto volume e megafoni rischieresti di non chiudere occhio… come è successo a me.

foto di un gazebo alla gara 24H di finale ligure 2012

L’ideale sarebbe avere un gazebo come base per gli stop durante la gara ma anche una tenda basta e avanza per la prima volta.

4 – Cosa bere e mangiare ad una gara mtb 24H

Durante una 24H si arrivano a consumare anche 20 litri tra acqua e liquidi. Bere poco e spesso è il segreto per non disidratarsi, specie se fa caldo.

Dovresti anticipare la sete, se il sintomo arriva è già un segnale negativo. Porta sempre la borraccia (meglio due) e a ogni giro fai rifornimento o prepara già delle scorte.

Per quanto riguarda il cibo conviene farsi un po’ di cultura sulle basi dell’alimentazione per il ciclista e agire di conseguenza.

Ho visto di tutto a Finale Ligure: la frutta, le barrette o la classica pasta. Diversi rider della mia stessa categoria “Solo” approfittavano delle grigliate di carne, “sport” preferito dagli accompagnatori nei paddock.

foto di una ragazza che mangia un piatto di pasta a una gara 24h di mtb

I pro girano 24 ore no-stop, i “normali” si fermano volentieri per un piatto di pasta.

Ovviamente tutto dipende dall’obbiettivo che intendi raggiungere. Il mio consiglio è di stare leggeri e dopo i primi giri nutrirsi ogni ora, mangiando qualcosa che ti piaccia davvero: dei panini con bresaola o prosciutto, banane, frutta secca, le classiche barrette o la pasta in bianco con il parmigiano durante il giorno.

La sera, per quanto mi riguarda, ho fatto una pausa con del pollo e verdure ma in quantità sempre moderate. La notte qualche barretta mentre pedalavo e la mattina una bella colazione con cereali, frutta e the.

Sconsiglio l’assunzione di troppo caffè perché la caffeina stimola la diuresi, limitarsi a due/tre caffè durante la gara o integratori a base di caffeina sarebbe ottimale.

5 – L’abbigliamento per una gara mtb 24H

A seconda del periodo e del luogo l’abbigliamento può variare ma tieni conto di avere almeno due o tre completi (intimo+maglia ed eventuali pantaloncini) su cui poter contare in caso di evenienza, guanti e calze di scorta, occhiali per il giorno e la notte, bandane o buff che io utilizzo tantissimo come sottocasco per assorbire il sudore.

Alla sera, se non hai velleità da pro, una pausa con una doccia ritemprante e un completo asciutto donano nuove energie in vista delle fasi notturne di gara.

Porta anche una mantellina in caso di pioggia, un gilet leggero che copra il torace per la notte, eventualmente dei manicotti e gambali in caso di clima fresco.

6 – Di notte non sottovalutare mai il percorso

Anche se dopo aver girato tutto il giorno credi di conoscere alla perfezione ogni curva e sasso, di notte le cose possono cambiare. Le luci artificiali creano ombre diverse, presta ovunque più attenzione: quella che è una banale carreggia, se sottovalutata, può farti cadere senza preavviso con conseguenze pessime per l’umore e l’attrezzatura.

Mi è capitato ed è un brutto colpo all’autostima, un evento che può influenzare negativamente l’intera esperienza. Se si cade, l’importante è limitare i danni e voltare subito pagina, concentrandosi nuovamente sulla gara.

foto dei paddock della gara 24H mtb di finale ligure.

Il passaggio nei paddock della gara 24H di Finale Ligure.

7 – Sorpassi sì, dichiarati e con prudenza

A Finale ho visto gli atleti internazionali prendersi dei rischi incredibili per sorpassare i rider più lenti e ciò è comprensibile se in ballo c’è un titolo mondiale.

Io cercavo sempre il momento migliore per sorpassare, ovvero quando lo spazio sul trail lo permetteva, e se sentivo qualcuno arrivare da dietro “a cannone” mi facevo subito da parte.

Se la gara comprende piloti stranieri bisogna dire “I pass on the left/right” oppure annunciare sempre “passo a destra/sinistra”, di modo da non lasciare dubbi ed evitare inconvenienti.

8 – Distanza di sicurezza, sempre

A meno che tu non stia lottando per le prime posizioni, il mio suggerimento è mantenere sempre una buona distanza di sicurezza dagli altri rider sia in salita che in discesa.

Un piccolo errore di chi ti sta davanti può diventare pericoloso anche per te, se non hai il tempo di evitarlo o schivarlo.

Inoltre stare più distante dal concorrente precedente ti permette di avere una visuale migliore su ciò che presenta il trail davanti a te, dandoti margine per scegliere le traiettorie e non incappare negli stessi sbagli di chi ti precede.

foto di un atleta alla 24h di finale ligure in mtb

Dosare le energie e reintegrare liquidi e calorie spese. Due borracce sono molto consigliate.

10 – Dosa le energie

Ultimo consiglio ma di fondamentale importanza: dosa le tue riserve di energia e distribuiscile durante l’arco di tutta la gara, per poter raggiungere il tuo obbiettivo e avere ancora qualche “goccia di carburante” per il finale.

Andare più piano del solito è la parte più difficile soprattutto se non si è abituati, ma a mio avviso è indispensabile trovare un ritmo regolare più lento delle solite uscite da 2 o 3 ore che molti biker sono abituati a fare.

Questo farà sì che le tue batterie dureranno di più, per arrivare ai momenti come la notte e l’alba che sono i più magici e indimenticabili.

A questo proposito ricorda che nei mesi prima della gara qualche uscita più lunga da 5/7 ore a ritmi meno intensi e qualche notturna sono indispensabili per abituarsi alle tante ore in sella e alla guida di notte, oltre che per testare le gambe e la qualità dell’impianto luci.

Buona 24 ore!

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