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Triumph XCX 2018: edizione limitata per la prima mtb da Hinckley

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mtb hardtail triumph xcx 2018

Il mitico brand inglese, oggetto di culto da parte di generazioni di motociclisti, esordisce nel 2018 con una mountain bike a edizione limitata, la Triumph XCX.

Il modello sarà limitato a soli 500 esemplari ed è difficile al momento capire se si tratti semplicemente di un omaggio che il marchio di Hinckley intende fare ai suoi fan o di una mossa più concreta, che segnala una precisa volontà di ampliare i settori di produzione.

A ben vedere si tratta di un ritorno alle origini per Triumph, che è sì diventata famosa a livello mondiale grazie alle sue moto, ma che aveva iniziato nel lontano 1885 proprio producendo due ruote a pedali.

Triumph XCX mtb 2018

Mettendo da parte le caratteristiche tecniche, Triumph XCX sfodera una gran bella estetica con una bilanciata combinazione di nero, argento e ocasionali tocchi di rosso.

Triumph XCX si presenta come una hardtail con telaio in alluminio 6061 (15”, 17” e 19” le misure), passaggio interno dei cavi e tubi con accenno di forma conica. Componenti e caratteristiche, a dire la verità, non appartengono certo al top di gamma: forcella Rockshox XC30 con escursione di 100 millimetri, i cerchi Alex AJ2 da 27,5″ montano gomme Kenda Slant Six 2.10.

Shimano si occupa di rapporti e freni: al cambio troviamo uno Shimano M7000 SLX a 11 velocità, con deragliatore Shadow RD SLX 11, leve Rapidfire Plus, cassetta corona HG e addirittura l’indicatore di cambiata, un altro particolare che denota la gamma media. A bloccare le ruote ci pensano i freni con pinze idrauliche Shimano 315 e dischi da 180/160 millimetri. Comodità e comfort sono invece garantiti dalla sella WTB Volt Race.

mtb hardtail Triumph XCX

Nell’estetica della hardtail di casa Triumph regna il nero, anche sui raggi inossidabili.

Qualche parola infine sull’estetica, da sempre uno dei punti di forza del marchio inglese: le manopole Velo lock-on, personalizzate, la raffinata colorazione matt black e silver e in particolare i raggi inossidabili con rifinitura in nero fanno della Triumph XCX una mountain bike front non solo adatta a vari tipi di terreno e situazioni, ma anche molto bella a vedersi.

Questa mossa da parte di Triumph è solo l’ultimo di una serie di precisi segnali da parte del mercato: sono sempre di più le case produttrici di moto e quelle specializzate in bici da strada che esordiscono nel settore mtb. È un cambiamento che dovrebbe far riflettere non solo dal punto di vista tecnico e commerciale ma anche, più ampiamente, su come sta cambiando la figura del ciclista contemporaneo, sul perché ciò stia accadendo e su cosa comporterà nel futuro.

la Triumph XCX sarà commercializzata a gennaio 2018, nel frattempo potete tenere d’occhio il sito ufficiale Triumph per aggiornamenti e notizie.


Salsa Blackborow 2018: la fat bike nata per l’avventura

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salsa blackborrow mtb fat 2018

Se siete fra quelli che amano caricare la propria fat bike e andare in giro in cerca di avventure, previste o impreviste, sulla neve o sulla sabbia, la nuova Salsa Blackborow 2018 potrebbe benissimo fare al caso vostro.

Salsa ci ha abituati da tempo a continue evoluzioni e rimaneggiamenti di modelli precedenti, e questo modello nasce da alcune idee ben precise, prima fra tutte la convinzione che anche se un telaio long tail assicura maggior carico e spazio per tutto il bikepacking necessario ai vari hobby, alla fine in molte situazioni è meno divertente e pratico da guidare.

Salsa Blackborow 2018

Salsa Blackborow è una fat bike mid-long tail che porterà voi e un bel po’ di carico aggiunto praticamente ovunque.

Pete Koski, ingegnere già responsabile per due ruote super-avventurose quali Mukluk o Beargrease, ha sviluppato anche la Salsa Blackborow 2018 proprio partendo dalla Mukluk e mantenendone l’impostazione della parte anteriore del telaio in alluminio 6066 con forcella in carbonio che ha ben tre attacchi per i portapacchi.

Le cose però cambiano per la parte posteriore: Koski ha optato per un “mid-long tail”, con carro da 650 millimetri e quattro attacchi per il capacissimo portapacchi provvisto di estensioni laterali. Ne scaturisce una vera e propria jeep a due ruote che bilancia alla perfezione capacità di carico (55 chilogrammi) e manovrabilità, con la quale è possibile andare fuori dai sentieri più noti e dedicarsi a camping, pesca e tante altre attività potendo contare su settimane di autonomia operativa grazie a quanto riuscite a portarvi dietro.

Fat bike Salsa Blackborow

A proposito di “carico aggiunto”: ecco cosa è in grado di fare la Salsa Blackborow.

Tre le misure disponibili, con freni a disco meccanici da 180 millimetri Hayes MX Comp, gruppo SRAM GX Eagle a 12 velocità; sella WTB Volt Sport; ruote SUNringlé Mulefut 27,5” x 80 millimetri e gomme Maxxis Minion 27,5 x 3,8” (FBF anteriore e FBR posteriore).

A proposito di pneumatici: Salsa Blackborow è compatibile con una grande varietà di gomme, da quelle 26 x 3.8 – 4.33” (cerchi fino a 100 mm), 27,5 x 3,21 – 4,0”, per arrivare infine a 29 x 2,3-3,0”.

Salsa Blackborow  portapacchi

Guardiamo più da vicino il portapacchi posteriore con estensioni laterali della Salsa Blackborow.

Salsa Blackborow ferma l’ago della bilancia poco sotto i 16 chilogrammi, è disponibile in unica colorazione metallizzata a un costo, al tasso di cambio attuale, di circa 1500 euro per il solo telaio o 2350 euro per l’allestimento completo.

Per maggiori informazioni su questo e altri modelli, rete dei distributori e acquisto prodotti, è possibile visitare il sito ufficiale Salsa Cycles.

661 Reset, casco integrale economico per downhill

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Casco 661 Reset integrale per downhill

L’ultima edizione di Eurobike è stata particolarmente ricca di novità che non abbiamo ancora finito di presentarvi: fra queste il casco integrale Reset prodotto da 661 si distingue da vari altri modelli entry level per il prezzo molto abbordabile, la cura nei dettagli e il peso tutto sommato contenuto.

Estetica futuristica e linee aggressive, Reset rende chiaro già dal nome ciò che lo distingue da molti altri caschi economici.

Mentre solitamente, per contenere il prezzo, non si fa altro che riproporre idee e progetti già visti, privandoli degli elementi più costosi e tirando al risparmio su dettagli e materiali, per l’occasione 661 è partita da zero.

foto del Casco Reset 661

Hai appena iniziato con enduro o downhill e non vuoi spendere troppo? Reset di 661 potrebbe essere il casco ideale per te.

Il brand californiano ha ideato e prodotto ex novo un casco ideale per gli appassionati di gravity e dintorni che, ai loro esordi, non intendano spendere molto al loro primo acquisto.

Il prezzo al pubblico è di soli 99 euro per un integrale che ferma l’ago della bilancia sotto i 1100 grammi.

Reset rispetta non solo gli standard CE 1078 ma anche i CPSC e AS/NZS 2064. La calotta è in ABS e troviamo tre dimensioni differenti, dai 44 ai 65 centimetri, per un totale di 7 taglie, dalla XXS alla XXL.

Dieci nel complesso le prese d’aria, con lo spazio per il viso piuttosto largo che, in assenza di prese d’aria frontale, contribuisce alla circolazione e in più consente di indossare ogni tipo di mascherine e occhiali, anche quelli più ingombranti.

All’interno troviamo un rivestimento in tessuto imbottito e traforato che contribuisce alla traspirabilità.

Il casco Reset 661 Tropic Orange

Il casco integrale Reset di 661 supplisce all’assenza di prese d’aria frontali con un eye port molto grande.

La mentoniera fornisce una protezione adeguata e la cinghia di bloccaggio è provvista di una buona imbottitura.

Quattro infine le colorazioni, dai nomi suggestivi: Matador Red, Tropic Orange, Tundra White e Midnight Black. 661 non vuole inquadrare il suo Reset in una specifica disciplina, ma la sensazione è quella di trovarsi a un integrale più adatto al downhill che ad altri impieghi, meglio quindi riflettere sulla scelta del casco mtb più adatto alle vostre esigenze.

Il lancio sul mercato dovrebbe avvenire a giorni e Reset è già presente sul catalogo online del marchio statunitense: per maggiori informazioni e ordini online vi rinviamo al sito ufficiale 661.

Specialized mtb: catalogo e listino prezzi 2018

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mtb dal catalogo e listino prezzi specialized 2018

La casa di Morgan Hill in California ogni anno introduce innovazioni e biciclette che creano un forte seguito sui vari social, tanto da far nascere gruppi dedicati ai nuovi modelli come le ebike che abbiamo testato nella nostra comparativa Specialized Turbo Levo Carbon e Turbo Kenevo.

Le novità in campo mtb sono diverse, tese a proporre modelli sempre più rifiniti e performanti rispetto all’anno precedente, come la Epic 2018 completamente rinnovata, le piccole ma importanti modifiche effettuate sulla nuova gamma Enduro e i componenti, come il nuovo reggisella regolabile Command Post WU.

Vediamo quindi i prezzi e i dettagli delle mtb della prossima stagione, consigliando anche la lettura del Catalogo e listino prezzi bici da strada Specialized 2018. Ricordiamo che Specialized si riserva di poter modificare i prezzi senza preavviso.

Gamma mtb Specialized 2018, prezzi e dettagli

L’intera gamma si compone di 61 elementi tra bici complete e telai, che abbiamo suddiviso in quattro “aree di esperienza” partendo dalle escursioni maggiori (downhill, trail, xc e BMX/dirt).

Nelle 10 famiglie di prodotto seguenti sono ben 11 i modelli Specialized dedicati al pubblico femminile, con costruzione, geometria e taratura delle sospensioni specifiche per le biker.

Categoria downhill – Specialized Demo 2018

La Demo 8 è l’arma da downhill di casa Specialized. 200 mm di escursione su entrambe le ruote, telaio asimmetrico, geometrie votate alla performance in discesa e tre modelli in gamma, due in carbonio e uno in alluminio, più un telaio S-Works.

Specialized S-Works Demo 8 - 8.590 euro

Telaio: S-Works in carbonio FACT 11m con 200 mm di escursione e spaziatura mozzo 135 mm
Forcella: RockShox BoXXer WC 27,5″ Charger Damper, ad aria con 200 mm di escursione
Ammortizzatore: Custom Öhlins TTX, Twin-Tube design
Trasmissione: SRAM X01 DH, 7-speed, 10-24
Freni: SRAM Code RSC
Ruote: DT Swiss/Roval 27,5″ in alluminio

top di gamma 2018 specialized dh

S-Works Demo 8 (8.590 euro) è il top di gamma per il downhill: telaio in carbonio, 200 m di escursione e cambio Sram X01 DH.

Gli altri modelli e i prezzi:

Specialized Demo 8 Carbon - 5.990 euro

mtb gravity specialized demo 8 carbon

Demo 8 Carbon (5.990 euro): invariati telaio in carbonio, ammortizzatore e forcella ma cambiano cambio (Sram GX) e altri componenti.

Telaio S-Works Demo 8 – 4.490 euro
Specialized Demo 8 M5 - 4.290 euro

mtb dh specialized telaio in alluminio

Specialized Demo 8 M5 (4.290 euro) ha invece il telaio e componenti più economici ma robusti e affidabili.

Categoria trail – Specialized Enduro 2018

Rispetto allo scorso anno, la nuova Enduro ha un’escursione posteriore di 160 mm per la versione 29″ (e non più 165 mm) e di 170 mm per la Enduro 27, 5″, un tubo superiore più lungo (maggiore reach) soprattutto per le taglie L ed XL e la geometria regolabile tramite il Flip-Chip (compatibile anche con la versione 2017).

Le versioni da 29″ possono essere montate con ruote da 27,5 e 27,5 plus. Il nuovo reggisella telescopico WU è presente solo su cinque dei nove modelli in gamma.

Specialized S-Works Enduro 27.5 – 8.990 euro

Telaio: S-Works in carbonio FACT 11m, spaziatura Boost con 170 mm di escursione e porta SWAT
Forcella: Öhlins RXF 36, Twin-Tube design, 170 mm di escursione
Ammortizzatore: Custom Öhlins STX, Single-Tube design, Rx All Mountain Tune
Trasmissione: SRAM Eagle XX1 1×12
Freni: SRAM Code RSC
Ruote: Roval Traverse SL 27,5″ in carbonio

Specialized S-Works Enduro 27.5 listino  2018

Telaio e ruote in carbonio e tecnologia SWAT per la Specialized S-Works Enduro 27.5 (8.990 euro).

I prezzi delle altre Enduro 2018:

Specialized S-Works Enduro 29/6Fattie - 8.990 euro
Specialized Enduro Pro Carbon 29/6Fattie – 7.490 euro

Specialized Enduro Pro Carbon mtb 2018

Enduro Pro Carbon è disponibile sia in versione 29er sia con ruote da 27,5″. Per entrambe le versioni il prezzo di listino è 7.490 euro.

Specialized Enduro Pro Carbon 27,5″ - 7.490 euro
Specialized Enduro Coil 29/6Fattie – 6.890 euro

mtb enduro con forcella Öhlins RXF 36

La Specialized Enduro Coil 29/6Fattie (6.890 euro) utilizza la forcella Öhlins RXF 36 con 3 camere con molla ad aria e Twin Tube.

Specialized Enduro Elite Carbon 27,5″ - 4.890 euro
Specialized Enduro Elite Carbon 29/6Fattie - 4.890 euro

specialized enduro elite singola sram gx

Specialized Enduro Elite Carbon 27,5″ e 29/6Fattie (4.890 euro) montano la singola Sram GX con cassetta 10-42T.

Specialized Enduro Comp 27,5″ - 3.490 euro
Specialized Enduro Comp M5 29/6Fattie - 3.490 euro

Enduro Comp M5 29/6Fattie dal listino 2018

Telaio in lega di alluminio M5 ma ammortizzatore con serbatoio esterno per le Specialized Enduro Comp M5 27,5 ” e 29/6Fattie (3.490 euro).

Categoria trail – Specialized Stumpjumper 2018

Dal 1981, anno di debutto della prima Stumpjumper, questo modello rappresenta l’essenza della trail bike. Punti salienti il carro corto, 135 mm di escursione posteriore con taratura Rx Trail shock Tune, la tecnologia SWAT con portaoggetti nel tubo obliquo e la possibilità di usare ruote 29er e 650b. Sette modelli in gamma.

Specialized S-Works Stumpjumper 29/6Fattie – 8.690 euro

Telaio: S-Works in carbonio FACT 11m, spaziatura Boost con 135 mm di escursione e porta SWAT
Forcella: Öhlins RXF 36, 29/6Fattie, Twin-Tube design, 51 mm offset, 150 mm di escursione
Ammortizzatore: Custom Öhlins STX, Single-Tube design, Rx Trail Tune
Trasmissione: SRAM Eagle XX1 1×12
Freni: SRAM Guide RS carbon
Ruote: Roval Traverse SL 29″ in carbonio

allestimento top di gamma specialized stumpjumper 2018

La famosa serie Stumpjumper è nel catalogo Specialized dal 1981. Per il 2018 l’allestimento top di gamma costa 8.690 euro.

Di seguito gli altri modelli Stumpjumper 2018:

Stumpjumper Expert Carbon 29/6Fattie oppure 27,5″ – 5.390 euro

Stumpjumper Expert Carbon 29/6Fattie oppure 27,5

Tutti i modelli della serie Stumpjumper sono disponibili con ruote da 29 o 27,5. In foto l’allestimento Stumpjumper Expert (5.390 euro).

Stumpjumper Comp Carbon 29/6Fattie oppure 27,5″ – 4.190 euro
Stumpjumper Comp M5 29/6Fattie oppure 27,5″ – 2.990 euro

specialized stumpjumper con telaio in alluminio m5

Come per le serie precedenti, è presente anche un modello più economico con telaio in alluminio (Stumpjumper Comp M5, 2.990 euro).

Categoria trail – Specialized Rhyme 2018

La Rhyme è una trail bike specifica da donna con telaio in alluminio, ruote 27,5″ plus (con possibilità di utilizzare ruote da 29″), 150 mm di escursione anteriore e posteriore e geometrie, componenti e tarature dedicate al pubblico femminile. Ottimo il rapporto qualità prezzo.

Rhyme Comp M5 6Fattie/29 - 2.990 euro

Telaio: Alluminio M5, spaziatura Boost con 150 mm di escursione
Forcella: RockShox Reba RL 27.5 boost con 150 mm di escursione
Ammortizzatore: RockShox Monarch RT, Women’s Rx Tune
Trasmissione: SRAM GX 1×11 10-42
Freni: SRAM Guide R
Ruote: Roval Traverse 27,5″ alluminio

trail bike donna specialized rhyme

Per le biker alla ricerca di una trail bike studiata appositamente per il pubblico femminile, ecco la Rhyme Comp (2.990 euro).

Categoria trail – Specialized Camber 2018

La Camber è una biammortizzata da trail dotata di ruote da 29″ e un telaio con 120 mm di escursione, una mtb versatile e pronta a tutto. L’angolo sterzo di 68,5° e l’angolo sella di 75° forniscono una posizione equilibrata per la pedalata e grandi prestazioni sulle rampe più accentuate. Sei modelli in gamma, dal carbonio all’alluminio, adatti a tutte le tasche.

S-Works Camber 29 Uomo – 8.390 euro

Telaio: S-Works in carbonio FACT 11m 120 mm di escursione e porta SWAT
Forcella: FOX 34 Factory 29 Kashima, 150 mm di escursione
Ammortizzatore: FOX FLOAT Factory, Rx Trail Tune
Trasmissione: SRAM Eagle XX1 1×12
Freni: SRAM Level Ultimate
Ruote: Roval Traverse SL 29″ in carbonio

S-Works Camber 29 con forcella e ammortizzatore fox

Forcella e ammortizzatore Fox Kashima per la Specialized S-Works Camber 29 (prezzo di listino: 8.390 euro).

Le altre Camber sono:

Specialized Camber Expert Carbon 29 Uomo – 5.290 euro

Camber Expert Carbon 29 telaio alluminio e carbonio

La Camber Expert Carbon 29 (5.290 euro) ha il telaio in fibra di carbonio e il carro posteriore FSR in lega di alluminio M5.

Specialized Camber Comp Carbon 29 1x Uomo - 3.950 euro
Specialized Camber Comp 29 Uomo – 2.590 euro

mtb specialized camber doppia 2x11

Specialized Camber Comp 29 (2.590 euro) monta la doppia 2×11 con deragliatore Shimano XT e cassetta 11-42T.

Specialized Camber 29 Uomo – 1.890 euro
Specialized Camber 27.5 Donna - 1.890 euro

specialized camber 2018 uomo e donna

Il modello più economico della serie Camber (1.890 euro) è disponibile con telaio sia da uomo sia da donna.

Categoria xc full suspended – Specialized Epic 2018

La nuova mtb da xc Epic biammortizzata è stata sottoposta a rinnovamenti notevoli, dalla struttura del triangolo anteriore allo schema della sospensione posteriore dove sparisce il sistema FSR in favore di un single pivot e un ammortizzatore Brain di nuova generazione realizzato da RockShox.

Le modifiche apportate sono volte ad avere un mezzo più leggero, reattivo e competitivo. Il reach è aumentato di 18 mm, si è accorciato l’attacco manubrio di 10 mm su tutte le 4 taglie, l’angolo di sterzo va da 70,75° a 69,5° e la lunghezza del carro scende a 43,8 cm. Nove i modelli in gamma tra cui due specifici da donna.

Specialized S-Works Epic Carbon Di2 29 – 9.990 euro

Telaio: S-Works in carbonio FACT 12m, spaziatura Boost con 100 mm di escursione
Forcella: RockShox SID WC Brain 29 da 100 mm con testa in carbonio
Ammortizzatore: RockShox/Specialized Micro Brain
Trasmissione: Mista Shimano Di2/SRAM 1×11
Freni: Shimano XTR M9000
Ruote: Roval Control SL in carbonio

Specialized S-Works Epic Carbon Di2 cambio elettronico

La serie Epic ha subito diverse variazioni per quanto riguarda la geometria del telaio. Il top di gamma, Specialized S-Works Epic Carbon Di2 29 (9.990 euro) monta un gruppo misto Shimano/Sram con cambio elettronico XTR Di2.

Gli altri modelli Epic full suspended sono:

Specialized S-Works Epic Carbon Sram 29 - 8.990 euro

specialized epic SRAM XX1 Eagle 2018

Telaio e componenti uguali alla precedente per la S-Works Epic Carbon Sram, cambia solo il gruppo: XX1 Eagle con singola 1×12.

Specialized Epic Pro Carbon 29 – 6.890 euro
Specialized Epic Expert Carbon 29 – 4.990 euro

specialized epic dal catalogo e listino 2018

Specialized Epic Expert Carbon 29 (4.990 euro): ammortizzatore e forcella RockShox Brain realizzati appositamente per questa serie.

Specialized Epic Comp Carbon 29 – 3.890 euro
Specialized Epic Comp 29 - 2.990 euro

Specialized Epic Comp Carbon 29 con monocorona SRAM GX a 11 velocità.

Specialized Epic Comp Carbon 29 (3.890 euro) e Comp 29 (2.990 euro) montano il cambio con monocorona Sram GX a 11 velocità..

Telaio Specialized S-Works Epic Carbon (normale o LTD) 29 – 5.290 euro
Specialized S-Works Epic Carbon Women 29 – 8.990 euro
Specialized Epic Comp Women 29 – 2.990 euro

mtb fs da donna specialized epic 2018

Due modelli anche per le donne: S-Works Epic Carbon Women 29 (in foto, 8.990 euro) ed Epic Comp Women 29 (2.990 euro).

Categoria xc front -  Specialized Epic HT 29″

Per creare un mezzo ancora più performante con in mente le competizioni xc più estreme, Specialized è intervenuta sulla geometria con un tubo orizzontale più lungo, un tubo sterzo più corto e un angolo sterzo più rilassato. Il carbonio è il Fact12m, con fibre di carbonio laminate in maniera specifica per ogni tubazione.

Specialized S-Works Epic Hardtail XTR Di2 Uomo – 9.390 euro

Telaio: S-Works in carbonio FACT 12m, spaziatura Boost
Forcella: RockShox SID World Cup 29 Brain e 100 mm di corsa
Trasmissione: Shimano XTR Di2 11-speed con corone 36/26t e cassetta 11-40t
Freni: Shimano XTR M9000
Ruote: Roval Control SL 29″ in carbonio

Specialized S-Works Epic Hardtail XTR Di2 2018

Geometrie rinnovate anche per la Epic hardtail 2018. In foto il modello S-Works Epic Hardtail XTR Di2, 9.390 euro.

Specialized S-Works Epic Hardtail XX1 Eagle Uomo – 7.790 euro

Telaio: S-Works in carbonio FACT 12m, spaziatura Boost
Forcella: RockShox SID World Cup 29 Brain e 100 mm di corsa
Trasmissione: SRAM Eagle XX1 1×12
Freni:  SRAM Level Ultimate
Ruote: Roval Control SL 29″ in carbonio

mtb hardtail specialized s-works epic sram xx1 eagle

Come per le full, anche il top di gamma hardtail è disponibile con gruppo completo Sram XX1 Eagle (7.790 euro).

Le altre Epic HT in catalogo sono:

Epic Hardtail Pro Carbon Uomo - 5.090 euro

specialized epic hardtail dal catalogo 2018

Epic Hardtail Pro Carbon Uomo (5.090 euro): cerchi Roval in carbonio tubeless ready e mozzo posteriore DT Swiss 350 da 148 mm.

Epic Hardtail Expert Carbon Uomo – 3.890 euro
Telaio S-Works Epic Hardtail Uomo (normale o LTD) - 2.750 euro
Epic Hardtail Comp Carbon Uomo 2x - 2.690 euro

specialized epic hardtail entry level

Il modello più economico della serie Epic è disponibile sia con singola sia con doppia al prezzo di listino di 2.690 euro.

Epic Hardtail Comp Carbon Uomo 1x - 2.690 euro
Epic Hardtail Comp Carbon Donna – 2.690 euro

specialized epic hardtail da donna 2018

Specialized Epic Comp Carbon è disponibile anche per il pubblico femminile al prezzo di listino di 2.690 euro.

Categoria xc front – Specialized Chisel

La Chisel è un modello da xc 29″ con telaio in alluminio realizzato con la nuova tecnologia di saldatura D’Aluisio Smartweld. Le geometrie sono sempre race ma meno estreme e il rapporto qualità prezzo è molto vantaggioso.

Chisel Expert 2x Uomo 2018 – 1.790 euro

Telaio: Alluminio Specialized D’Aluisio Smartweld M5, spaziatura Boost
Forcella: RockShox Reba RL 29, Solo Air, 51mm offset e 100 mm di corsa
Trasmissione: Shimano SLX 2×11 11-42
Freni: Shimano Deore MT500
Ruote: Specialized alluminio 29″

mtb da xc in alluminio specialized chisel

La serie Specialized Chisel è pensata per il cross country e per il telaio in alluminio è stata utilizzata la nuova tecnica di saldatura D’Aluisio Smartweld. Il modello da uomo è disponibile con monocorona o con doppia al prezzo di listino di 1.790 euro.

Le altre Chisel in gamma sono:

Chisel Expert 1x Uomo 2018 - 1.790 euro
Chisel Comp Uomo 2018 -1.490 euro

specialized chisel xc freni a disco shimano

Chisel Comp 2018 (1.490 euro): forcella Rock Shox Judy e freni a disco idraulici Shimano MT500 Deore.

Chisel Expert Donna 2018 – 1.790 euro
Chisel Comp Donna 2018 - 1.499 euro

mtb hardtail xc da donna specialized 2018

Due gli allestimenti da donna per questa mtb hardtail da XC: Chisel Expert (in foto, 1.790 euro) e Comp (1.499 euro).

Categoria xc front – Specialized Rockhopper 2018

Le Rockhopper sono mtb front da 29″ create per un utilizzo xc e trail con un ottimo rapporto qualità prezzo. Come scritto nel nostro tutorial “scegliere la prima mtb“, sono bici ideali per iniziare a pedalare. I telai sono in alluminio, i freni a disco e le guarniture sono doppie o triple. Tre modelli in gamma.

Specialized Rockhopper Pro Uomo – 1.190 euro

Telaio: Alluminio A1 SL Aluminum, Sport XC 29 Geometry, perno post. 135x9mm
Forcella: Manitou Markhor 29″ ad aria con 80/90/100 mm di travel (a seconda delle taglie)
Trasmissione: Shimano SLX/Sunrace/Stout 2×10 11-36
Freni: Shimano BR-M365
Ruote: Stout XC SL alluminio 29″

mtb hardtail 1000 euro specialized rockhopper

Per i biker con un budget sui 1.000 euro ecco le Specialized Rockhopper: allestimento Pro (in foto, 1.190 euro) ed Expert (890 euro).

Le altre due Rokhopper in catalogo sono:

Specialized Rockhopper Expert Uomo – 890 euro
Specialized Rockhopper Comp Donna - 690 euro

mtb hardtail da donna specialized rockhopper

Specialized Rockhopper Comp Donna (690 euro): colore grigio/viola e cassetta Sunrace 11-34T a 9 rapporti.

Categoria xc front – Specialized Pitch 2018

La gamma Pitch rappresenta l’entry level per Specialized con ruote da 27,5″. Sono mtb dotate di componenti robusti, naturalmente non tra i più leggeri sul mercato, ma qui si punta all’affidabilità. Sei modelli a catalogo con tre versioni da donna e tre da uomo.

Specialized Pitch Comp 27,5″ Uomo - 640 euro

Telaio: Alluminio A1 SL Aluminum, Sport XC 27,5 Geometry, perno post. 135x9mm
Forcella:  SR Suntour XCM a molla con 80/100 mm di travel (a seconda delle taglie)
Trasmissione: Shimano Acera/Altus/Sunrace/Stout 3×10
Freni: Shimano BR-M315
Ruote: Stout Trail alluminio 27,5″

mtb  entry level specialized pitch

Per chi si avvicina al mondo delle ruote grasse Specialized propone la serie Pitch: 3 allestimenti con ruote da 27,5″ disponibili sia da uomo sia da donna (in foto Pitch Comp Uomo, 640 euro).

Le altre Pitch della gamma costano:

Specialized Pitch Comp 27,5″ Donna – 640 euro
Specialized Pitch Sport  27,5″ Uomo – 540 euro
Specialized Pitch Sport 27,5″ Donna – 540 euro

mtb front entry level specialized 2018

Pitch Sport (540 euro) è disponibile nelle colorazioni giallo/nero e nero/arancione da uomo e nero/azzurro/viola da donna.

Specialized Pitch 27,5″ Uomo – 480 euro
Specialized Pitch 27,5″ Donna – 480 euro

mtb economica specialized pitch 2018

La mountain bike più economica del catalogo 2018: Specialized Pitch, 480 euro.

Categoria BMX & Dirt Jump – Specialized P.3 2018

L’ultima categoria è per gli appassionati di pump track, salti ed evoluzioni in sella alla P3, una robusta mtb da dirt in alluminio single speed e ruote da 26“, dotata di forcella da 100 mm e geometrie studiate per l’uso freestyle.

Specialized P.3 - 920 euro

Telaio: Alluminio Specialized A1 Premium, forcellini orizzontali forgiati con tensionatori di catena.
Forcella: Manitou Circus Sport con 100 mm di escursione e steli da 32 mm
Trasmissione:  Stout DJ single speed 30-14
Freni: Tektro HD-M285
Ruote: P.Series 26″ disc alluminio

mtb dirt freestyle specialized p.3

Specialized P.3 (920 euro) è una mtb hardtail per gli amanti del freestyle e del dirt con ruote da 26″ ed escursione da 100 mm.

Per concludere vi ricordiamo il nostro tutorial “come settare e regolare la mtb“, sempre utile nel caso dell’acquisto di una bici nuova.

Se desiderate maggiori informazioni sulle bici Specialized 2018 consultate il sito madre.

Mtb Lapierre: catalogo e listino prezzi 2018

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mtb dal catalogo e listino prezzi lapierre 2018

Lapierre, storico marchio francese nel mondo del ciclismo dal 1946, propone per il suo catalogo 2018 ben 46 modelli suddivisi in nove categorie.

Ricordiamo che i prezzi indicati (IVA inclusa) sono consigliati dall’azienda ai rivenditori e possono essere modificati senza preavviso.

Catalogo e listino prezzi mtb Lapierre 2018

Nel catalogo Lapierre sono presenti 2 bici da downhill nel settore Gravity, 3 full suspended in quello Enduro, 5 modelli biammortizzati nel settore All Mountain, 2 modelli nella categoria Trail, 11 mtb da xc in quella Cross Country, 10 front nella categoria Sport, 4 mtb front specifiche da donna nel settore Women, 8 bici da bambino nel settore Kids e una mtb tandem.

Categoria Gravity

Iniziamo con le bici da downhill della sezione Gravity. Un unico modello con due versioni, entrambe con telaio in alluminio.

Lapierre DH WRC Ultimate – 4.599 euro
Telaio in alluminio Supreme 6 con 210 mm di escursione posteriore, forcella RockShox Boxxer World Cup 27,5″ solo air da 200 mm, ammortizzatore RockShox Vivid Coil R2C. La trasmissione è SRAM X0 DH1, i freni sono SRAM Code RSC e le ruote sono costituite da cerchi E-13 LG1+ Exalite su mozzi Formula DH.

mtb lapierre dh wrc ultimate coppa del mondo 2018

Lapierre DH WRC Ultimate (4.599 euro) è la mtb utilizzata dagli atleti di Coppa del Mondo di downhill.

Lapierre DH 727 – 3.799 euro 

mtb gravity lapierre 2018 dh 727

Stesso telaio in alluminio con geometrie race, il modello DH 727 (3.799 euro) differisce per la componentistica.

Categoria Enduro

Sono mezzi nati e sviluppati per le competizioni grazie al know how di atleti del calibro di Nico Vouilloz, mago del setting della mtb e Adrien Dailly, quest’ultimo più volte sul podio dell’Enduro World Series. 165 mm di escursione posteriore con ammortizzatore a molla e ruote da 27,5 su tutti e tre i modelli, due versioni in carbonio e una in alluminio.

Lapierre Spicy Team Ultimate – 5.299 euro
Telaio in carbonio da 165 mm di escursione con sistema OST+ e mozzi boost, forcella RockShox Lyric RCT3 Boost da 170 mm, ammortizzatore RockShox Deluxe Coil RCT. La trasmissione è affidata a SRAM con l’Eagle X01 1×12, i freni sono SRAM Guide RSC, le ruote sono DT Swiss EX1501 Spline One.

Dei  3 modelli da enduro, Spicy Team Ultimate (5.299 euro) è quello con il telaio in carbonio e singola SRAM Eagle X01 1×12.

Spicy Team Ultimate (5.299 euro) è una mtb full da enduro con telaio in carbonio (13,7 kg totali) e singola SRAM Eagle X01 1×12.

Lapierre Spicy 527 – 3.999 euro
Lapierre Spicy 327 – 3.099 euro

mtb da enduro lapierre spicy 2018

Spicy 527 (in foto, 3.999 euro) ho lo stesso telaio della precedente mentre quella della 327 (3.099 euro) è in alluminio.

Categoria All Mountain

La versatilità è la parola d’ordine per la Zesty, una biammortizzata con 150 mm di escursione posteriore, creata per l’all mountain e l’enduro leggero. Due versioni in carbonio sui cinque modelli disponibili.

Lapierre Zesty AM 827 Ultimate – 4.999 euro
Telaio in carbonio da 150 mm di escursione con sistema OST+ e mozzi boost, forcella RockShox Pike RC Boost da 150 mm, ammortizzatore RockShox Super Deluxe RC3. Trasmissione SRAM Eagle 1×12, freni SRAM Guide RS, ruote Lapierre Carbon AM con raggi dritti.

mtb all mountain top di gamma lapierre 2018

Maggiore scelta per le mtb All Mountain tra cui il top di gamma Zesty AM 827 Ultimate (4.999 euro) con ruote Lapierre Carbon da 27,5″.

Lapierre Zesty AM 527 Ultimate - 3.599 euro 

mtb am con telaio in carbonio lapierre 2018

Come il precedente, anche Zesty AM 527 Ultimate (3.599 euro) ha il telaio in carbonio con tecnologia OST+ ed escursioni da 150 mm.

Lapierre Zesty AM 427 - 2.699 euro
Lapierre Zesty AM 327 - 2.199 euro
Lapierre Zesty AM 227 - 1.899 euro 

mtb AM economica lapierre zesty 2018

Il modello più economico della serie (Zesty AM 227, 1.899 euro) monta una forcella Suntour Aion 35 e il gruppo Shimano Deore.

Categoria Trail

Le due mtb presenti in questa categoria sono le 27,5″ entry level per il settore trail leggero. La X-Control infatti ha 100 mm di escursione posteriore e 120 anteriore.

Lapierre X-Control 227 – 1.999 euro
Telaio in alluminio Supreme 6 con 100 mm di escursione posteriore, forcella RockShox Recon Gold Solo Air da 120 mm, ammortizzatore Lapierre con regolazione del ritorno, trasmissione SRAM/Raceface 11v 11-42, pneumatici Michelin Wild Grip’r 27,5×2,2″.

mtb full 2000 euro lapierre 2018

Per chi è interessato a una full e ha un budget sui 2.000 euro, Lapierre propone la X-Control 227 (in foto, 1.999 euro) e 127 (1.599 euro).

Lapierre X-Control 127 - 1.999 euro 

la pierre x control entry level fs

Entrambi i modelli sono disponibili in tre taglie (S, M e L) mentre il peso è di poco inferiore ai 14 kg.

Categoria Cross Country

Nelle 11 mtb da xc presenti in questa categoria abbiamo i modelli biammortizzati da marathon XR, le front Prorace SAT in carbonio con tecnologia di smorzamento delle vibrazioni e le front Prorace.

Lapierre XR 929 Ultimate – 5.799 euro
Telaio in carbonio Ultimate da 100 mm di escursione con mozzi boost, forcella RockShox SID RL World Cup, ammortizzatore RockShox Deluxe DebonAir (entrambi con comando di bloccaggio remoto). Trasmissione SRAM Eagle XX1 1×12, freni SRAM Level Utlimate Carbon Gold, ruote Lapierre Carbon XC da 29″.

lapierre xr 929 ultimate top di gamma xc fs

Per il 2018 Lapierre propone 3 modelli da XC biammortizzati con l’allestimento migliore rappresentato dalla XR 929 Ultimate (5.799 euro): 10,7 kg di peso e monocorona Sram XX1 Eagle Gold Type 2.1 Carbon a 12 velocità.

Lapierre XR 729 – 3.999 euro
Lapierre XR 529 - 3.299 euro 

mtb fs cross country lapierre monocorona

XR 729 (in foto, 3.999 euro) e XR 529 (3.299 euro) montano rispettivamente il cambio Sram X01 Eagle 1×12 e Sram NX 1×11.

Lapierre Prorace SAT 929 Ultimate – 4.999 euro
Telaio in carbonio Ultimate con sistema SAT, mozzi boost, forcella RockShox SID World Cup MXL Ultimate da 100 mm, trasmissione SRAM Eagle XX1 1×12, freni SRAM Level Utlimate Carbon Gold, ruote Lapierre Carbon XC da 29″.

mtb xc con tecnologia SAT lapierre

I successivi 3 modelli utilizzano la tecnologia SAT (Shock Absorpion Technology che, grazie ad un anello in elastomero e una costruzione in carbonio ottimizzata, migliora l’assorbimento delle vibrazioni (in foto Prorace SAT 929 Ultimate, 4.999 euro).

Lapierre Prorace SAT 729 Ultimate - 3.599 euro
Lapierre Prorace SAT 629 - 2.699 euro 

lapierre prorace mtb xc hardtail 2018

Lapierre Prorace SAT 629 (2.699 euro): ruote Formula DC-7131 15×110 e pneumatici Maxxis Ardent 2,25 e Ikon 2,20 (posteriore).

Lapierre Prorace 527 – 1.699 euro
Telaio in carbonio, forcella Suntour Raidon 100 mm, trasmissione SRAM/Raceface 11v 11-42, freni Shimano BRM 365, pneumatici Maxxis Ardent 27,5×2,25″ e Ikon 27,5×2,20″. 

Lapierre Prorace 529 - 1.699 euro 

lapierre prorace dal catalogo xc 2018

Lapierre Prorace 52X è disponibile con ruote da 29″ (529) o 27,5″ (529) al prezzo di listino di 1.699 euro.

Lapierre Prorace 429 - 1.599 euro 

lapierre con gruppo shimano xt slx

Prorace 429 utilizza componenti Shimano (gruppo misto XT – SLX) con cassetta 11-46T.

Lapierre Prorace 329 - 1.299 euro
Lapierre Prorace 229 - 999 euro 

lapierre prorace forcella suntour

L’entry-level da cross-country del catalogo Lapierre 2018: Prorace 229 (999 euro) con forcella Suntour XCR34 da 100 mm.

Categoria Sport

In questa categoria troviamo le due mtb front Edge+ con ruote plus e altri modelli di front Edge con ruote da 27,5″ o 29″ dall’ottimo rapporto qualità prezzo per chi debba scegliere la prima mtb.

Lapierre Edge+ 527 – 1.999 euro
Telaio in alluminio Supreme 6, forcella RockShox Reba RL 29/27+ da 120 mm di escursione, trasmissione SRAM/Race Face 1×11 10-42, freni SRAM Level T, pneumatici Schwalbe Nobby Nic 27,5×2,8” Trailstar/Pacestar Tubeless.

mtb hardail plus lapierre 2018

Grazie ai pneumatici plus (Schwalbe Nobby 27,5×2,8″) le hardtail Edge+ hanno maggiore grip (in foto Edge+ 527, 1.999 euro).

Lapierre Edge+ 327 - 1.499 euro 

lapierre edge con forcella rockshox

Lapierre Edge 327+ (1.499 euro) con forcella Rockshox Recon Silver da 120 mm.

Lapierre Edge 527 – 849 euro
Telaio in alluminio Supreme 5, forcella Suntour XCR ad aria da 100 mm di escursione, trasmissione Shimano Deore 2×10 11-42, freni Shimano BRM315, pneumatici Michelin Wild Grip’r  29×2.10″ e Country Grip’r 29×2.10″.

Lapierre Edge 529 - 849 euro 

mtb hardtail low cost lapierre 2018

Le successive mtb hanno tutte un prezzo inferiore a 1.000 euro e sono disponibili con ruote da 29″ o 27,5″ (in foto Edge 529, 849 euro).

Lapierre Edge 327 - 699 euro
Lapierre Edge 329 - 699 euro 

lapierre edge mtb entry level 2018

Lapierre Edge 327 e 329 (699 euro) sono disponibili in 4 taglie: S, M, L e XL.

Lapierre Edge 227 - 549 euro
Lapierre Edge 229 - 549 euro 

mtb tripla corona shimano lapierre 2018

Edge 229 e 227 (549 euro): cambio Shimano Altus con tripla corona ( 40-30-22 T) e cassetta 11-36 T.

Lapierre Edge 127 - 449 euro
Lapierre Edge 129 - 449 euro 

mtb più economica catalogo lapierre 2018

Le mtb hardtail più economiche del catalogo Lapierre 2018: Edge 129 e 127 (449 euro).

Categoria Women

Un modello di bici da xc race, la Prorace 229 W, e tre modelli di Edge dedicati al pubblico femminile, quindi con componenti e montaggi mirati.

Lapierre Prorace 229 W – 999 euro
Telaio in alluminio Supreme 6, forcella Suntour XCR34 da 100 mm di escursione, trasmissione FSA/SRAM NX 1×11 11-42, freni Shimano BRM315, pneumatici Michelin Wild Grip’rv29×2.10″ e Country Grip’r 29×2.10″.

mtb da donna lapierre prorace 229

Prorace 229 W (999 euro) è una mtb da XC hardtail con freni a disco appositamente studiata per le donne.

Lapierre Edge 327 W – 699 euro
Telaio in alluminio Supreme 4, forcella Suntour XCM da 100 mm di escursione, trasmissione Shimano Alivio 3×9, freni Shimano BRM315, pneumatici Michelin Wild Grip’r 27,5×2.10″ e Country Grip’r 27,5×2.10″.

mtb hardtail donna lapierre edge 2018

Appositamente studiata per le donne, Edge 327 W (699 euro) è disponibile nella colorazione viola con particolari rosa.

Lapierre Edge 227 W - 549 euro
Lapierre Edge 127 W - 449 euro 

mtb entry level da donna lapierre

Per donne e ragazze che si avvicinano al mondo delle ruote grasse ecco la Edge 127 (449 euro).

Categoria Kids

Nel settore dedicato ai bambini abbiamo un’ampia offerta da parte di Lapierre, con due modelli da xc e ruote da 24“, due modelli da 20, due con ruote da 16” e due bici senza pedali Kick Up da 12“.

Lapierre Prorace 24 Boy e Girl – 379 euro
Telaio in alluminio Supreme 4, forcella Suntour SF15 da 100 mm di escursione, trasmissione Shimano Tourney 3×7, freni V-Brake, pneumatici Kenda K817 24×1.95″.

mtb da ragazzo e ragazza lapierre prorace 2018

Lapierre Prorace 24 (379 euro) è una mtb hardtail adatta a ragazzi e ragazze dai 9 ai 12 anni.

Lapierre Prorace 20 Boy e Girl – 299 euro 

mtb per bambini e bambine lapierre 2018

Prorace 20 (299 euor) è disponibile in 2 colorazioni: arancione/giallo per i bambini e bianco/rosa per le bambine (in foto).

Lapierre Prorace 16 Boy e Girl – 249 euro 

mtb lapierre con rotelle per bambini

Rotelle, campenello e copricatena per percorrere i primi metri sullo sterrato in sicurezza in sella alla Prorace 16 (249 euro).

Lapierre Kick Up 12 Boy e Girl - 169 euro 

lapierre balance bike senza pedali kickup 2018

La Lapierre senza pedali per imparare ad andare in bicicletta: Kickup 12, disponibile per bimbo o bimba al prezzo di 169 euro.

Categoria Tandem

Lapierre è una delle poche aziende che propongono delle mountain bike tandem, e questo è l’esempio di come l’azienda voglia sempre espandere la propria gamma per offrire qualcosa di diverso e originale agli utenti. Il Tandem VTT 27,5″ offre appoggi regolabili, una trasmissione specifica e il reggisella posteriore ammortizzato.

Lapierre Tandem VTT – 3.099 euro
Telaio in alluminio Superalloy, forcella RockShox Yari RC da 160 mm di escursione, trasmissione Truvativ/Shimano XT, freni Formula Cura, pneumatici Michelin Wild Grip’r 27,5×2,35″.

tandem mtb lapierre dal catalogo prezzi 2018

Per chi cerca un tandem con le ruote tassellate, Lapierre propone il VTT (3.099 euro): forcella da 160 mm e reggisella ammortizzato.

Ricordiamo agli appassionati di mountain bike elettriche le novità 2018 in casa Lapierre con motore Shimano e, in attesa di quello nuovo, il listino prezzi ebike Lapierre 2017.

Per maggiori informazioni sui modelli Lapierre visita il sito ufficiale.

Centurion No Pogo 2018, l’all mountain con vocazione enduro

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mtb da enduro e am centurion no pogo 2018

La mtb No Pogo di Centurion è ormai diventata maggiorenne da qualche anno: si è donata telaio in carbonio e ha rinnovato linee e geometrie con l’intento di ampliare le sue capacità ed essere in grado di affrontare ogni tipo di situazione possibile.

Il brand tedesco, con più di quarant’anni di successi fin dal lontano 1976, offre con No Pogo una mountain bike di estrema versatilità, con 145 millimetri di escursione posteriore e 150 per l’anteriore, in grado di offrire massimo divertimento a ogni tipo di rider. Abbiamo infatti  testato il modello No Pogo 3000.27 2017 e ne siamo rimasti molto soddisfatti.

Potete scegliere questa biammortizzata in carbonio o alluminio, con ruote da 29” o le più dinamiche da 27,5”, in versione muscolare o elettrica (della quale parleremo presto su ebike.bicilive.it) e in tre allestimenti diversi, ma il risultato generale sarà comunque lo stesso: il già citato divertimento. Grande euforia nelle discese e ottima agilità nelle salite, entrambe corredate da una continua sensazione di sicurezza.

Centurion No Pogo 2018

Che la vostra passione siano le salite oppure le discese, per le No Pogo è uguale: massimo divertimento e controllo in ogni caso.

Non dobbiamo infatti dimenticare da dove deriva il nome di questi modelli: fin dalla fine del secolo scorso Centurion, con un grande lavoro di ricerca e sviluppo sui leveraggi, ha cercato di progettare biammortizzate sempre più immuni, per quanto possibile, agli ondeggiamenti del carro in pedalata, chiamati appunto “pogo”.

E sì, il pogo è calato costantemente negli anni, fino all’importante passo evolutivo del 2017 con l’introduzione del Float-Link posteriore: difficile ottenere meno ondeggiamento di così. Tre, come abbiamo detto, i montaggi muscolari: No Pogo 2000, No Pogo 3000 e la No Pogo Carbon 3000, sulla quale ci soffermiamo per ammirarne le caratteristiche di alto livello.

Rispetto alla versione in alluminio, la top di gamma No Pogo Carbon 3000 esibisce dei foderi orizzontali più corti di 5 millimetri e ovviamente un peso complessivo ridotto di circa 700 grammi, fermando l’ago della bilancia a 12,30 chilogrammi.

No Pogo 3000 Carbon

Il modello top di gamma, la No Pogo Carbon 3000 di Centurion, ha una estetica superba con la combinazione cromatica nero e oro.

Quattro le misure disponibili (38, 43, 48 e 53 centimetri): la forcella è una Rock Shox Pike RC 35, mentre a cambiare i rapporti ci pensa uno Shimano Deore XT a 11 velocità.
Le ruote da 27,5” montano gomme Schwalbe Nobby Nic 2,35” con la nuova mescola Addix Speedgrip e per frenarle troviamo dei Magura MT Trail Sport 180/180.

Completano il tutto manopole e sella Procraft: il modello che abbiamo visionato è colorato in un matt carbon praticamente uniforme e onnipresente e scritte dorate, con una estetica superba.

I modelli del marchio tedesco sono distribuiti in Italia da Panorama Diffusion, per maggiori informazioni sulle specifiche tecniche dei vari montaggi potete visitare il sito ufficiale Centurion.

Test casco mtb Lazer Revolution, 23 prese d’aria e protezioni per orecchie

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foto del casco mtb lazer revolution

Abbiamo testato il Lazer Revolution, un caschetto mtb molto coprente sulla nuca dedicato all’enduro e all mountain. È dotato di 23 prese d’aria, visiera regolabile con spazio per la maschera, protezioni per le orecchie rimovibili e mentoniera opzionale.

Lazer è un’azienda con sede in Belgio fondata nel 1919. Il brand produce caschi da strada come il Lazer Z1 da noi testato, caschi da sci, ma anche occhiali e maschere con una linea davvero completa, dai colori e dalle linee accattivanti.

Le novità più recenti sono i caschi da all mountain, enduro e downhill con soluzioni tecniche degne di nota, come quelle che ora vedremo del Revolution.

Vi ricordiamo la nostra guida su come scegliere il casco mtb adatto per capire quale prodotto sia il più indicato per il vostro stile di guida.

foto del casco lazer revolution

Caschetto mtb Lazer Revolution, caratteristiche tecniche e prezzo

Il Lazer Revolution con le sue forme squadrate non passa certo inosservato. Rappresenta, rispetto alla media dei caschetti mtb, un prodotto più “trasversale” e utilizzabile in diversi contesti, grazie alle sue caratteristiche e al suo essere personalizzabile sia negli elementi sia nei colori.

Il Revolution è disponibile in 7 colori e 3 taglie (Small 52-56 cm, Medium 55-59 cm e Large 58-61 cm), anche in versione con sistema MIPS come quello visto sullo Scott Vivo Plus.

Il peso della taglia M in test è di 428 grammi (senza paraorecchie), ben 68 grammi in più dei 360 dichiarati. I coperchietti pesano 75 grammi.

Il prezzo del Lazer Revolution è di 159,95 euro il modello normale e 194,95 euro il MIPS.

La versione full face Revolution FF con mentoniera costa 230 euro.

La cosa interessante della mentoniera sul Revolution FF è che sia avvitata al casco con ben 6 viti in metallo, diversamente da quanto visto ad esempio nel test del Bell Super 2R con mentoniera amovibile. Al momento non è disponibile il prezzo della sola mentoniera.

foto delle prese d'aria del caschetto mtb lazer revolution

Con la visiera alzata, le ampie prese d’aria del Lazer Revolution sono molto efficaci nel garantire ventilazione frontale.

Costruzione e dettagli

La calotta è in EPS prodotta con il sistema In-Mold e utilizza una tecnologia brevettata, chiamata Rigidity Brace System (RBS), che fornisce più resistenza in caso di impatti multipli grazie a una struttura di rinforzo interno che, in caso l’EPS si spezzi, mantiene le parti attaccate tra loro aumentando la sicurezza.

Nella parte superiore del Lazer Revolution è presente un attacco per una action camera o una torcia, regolabile su due posizioni e dotato del sistema SMS (Safety Mounting System), studiato per non provocare danni al rider in caso di caduta.

foto dell'interno del casschetto mtb lazer revolution

Le imbottiture sono spesse e il sistema di ritenzione ATS è regolabile, oltre che con la rotella per la circonferenza, anche in altezza.

Le imbottiture interne sono in X-Static, un materiale traspirante, antibatterico e lavabile.
La visiera è regolabile su cinque posizioni, partendo da una molto bassa per proteggere dal sole o dai rami a una alta abbastanza da poter ospitare la maschera nei momenti in cui non la si usa o in salita, per i biker che la utilizzino.

Il cinturino presenta una chiusura classica a clip, come vedremo con tutti i suoi pro e contro, mentre il sistema di ritenzione posteriore ATS è regolabile sia in altezza che in larghezza con la classica rotellina, chiamata Advanced Turnfit System.

Le protezioni per le orecchie sono costituite da due coperchi in plastica dotati di una sottile imbottitura e una griglia rotonda forata, asportabile. Si applicano a pressione tramite tre perni ciascuno e sono facilmente smontabili in pochi secondi.

foto degli accessori del casco mtb lazer revolution

I paraorecchie smontati e le due mezze lune che coprono i buchi per installarli. A destra il supporto per action cam.

Per quanto riguarda le certificazioni, il Revolution ha ottenuto la CPSC 1203, la CE EN 1078 e la AS NZ 2063:2008, per cui può essere commercializzato in tutto il mondo.

Casco Lazer Revolution in prova

La prima sensazione appena si calza il Lazer Revolution è di avvolgimento: il sistema di ritenzione ATS è davvero molto valido, si regola comodamente anche con guanti invernali e il casco resta fisso senza dare alcun fastidio, anche durante i tratti più dissestati in discesa con una action cam montata. La taglia M calza perfettamente sulla mia testa, ho una circonferenza di 56 cm.

Mi sono piaciuti i dettagli come le scritte Lazer e il sistema di chiusura in plastica cromata e il fatto di poter personalizzare i coperchietti per le orecchie, togliendo o meno il dischetto interno (che è disponibile in after market anche in diversi colori, come la visiera).

Il Revolution nasconde molto bene il peso di 428 grammi: le varie tecnologie all’interno del casco e lo spessore stesso del guscio in EPS chiaramente influiscono sul peso finale. Non essendo un prodotto nato per l’xc si accetta volentieri qualche grammo in più in cambio di maggior sicurezza.

Il look è avveniristico e aggressivo, con spigoli vivi alternati a semicerchi: da segnalare che l’elemento a punta sopra alla fronte entra leggermente nella visione periferica del biker: tuttavia ciò non ha mai interferito con la concentrazione sui trail e sulla guida.

Le 23 prese d’aria fanno il loro dovere, il test si è svolto da fine estate alle prime nevicate dell’inverno, così ho potuto constatare sia l’ottima ventilazione in versione “normale” nei giorni più caldi sia la protezione per le orecchie con i coperchietti installati in versione “jet” nelle pedalate sulla neve.

La zona posteriore del Lazer Revolution con il sistema di chiusura AST e visto di profilo con i paraorecchi installati.

La zona posteriore del Lazer Revolution (notare lo spessore della calotta in EPS, più di due dita sulla zona occipitale) con il sistema di chiusura AST e visto di profilo con i paraorecchi installati.

Un appunto sui paraorecchi: se si viaggia a velocità sostenute, frontalmente la sottile imbottitura lascia passare l’aria, perché non rimane a contatto con l’orecchio. Sono più efficaci in caso di vento laterale. Di contro non isolano quasi per nulla i suoni e questo è un elemento importante anche per la sicurezza in sella.

A mio avviso queste protezioni aggiuntive possono essere utilizzate come una sorta di “prolunga” del casco e, a dispetto magari del look un po’ diverso dal solito, proteggono dagli urti e dai rami la delicata zona dell’orecchio.

La visiera regolabile è molto comoda. Sotto di essa, se la si solleva completamente, può essere alloggiata la maschera, il cui elastico viene tenuto bene in sede grazie allo scasso posteriore della calotta, in modo del tutto simile al casco Met Roam testato di recente. L’operazione può essere svolta anche con una mano sola mentre si guida, molto comodo.

foto di claudio riotti durante il test del casco lazer revolution

Durante i test ho anche montato una action cam per valutare la stabilità del Lazer Revolution, davvero molto buona.

L’attacco della action cam è perfetto, in più è regolabile su due posizioni e si ha inoltre la sicurezza di avere sulla testa un dispositivo studiato per staccarsi e non provocare danni in caso di caduta: un elemento che molti caschi più blasonati non hanno, davvero ben fatto.

La pecca del Lazer Revolution a mio avviso è l’allacciatura: la clip del cinghietto sottogola tende ad allentarsi, così come la clip delle fibbiette a Y sotto le orecchie (problema che purtroppo ho riscontrato in moltissimi caschetti da mtb). Ho dovuto aggiungere un elastico a tutte e tre le clip per far sì che restino al loro posto uscita dopo uscita.

foto delle  sei varianti di colore oltre a quella nera in test del caschetto mtb Lazer Revolution

Le sei varianti di colore oltre a quella nera in test del caschetto mtb Lazer Revolution.

Conclusioni

Con le opzioni delle protezioni per le orecchie e la mentoniera, Lazer ha fatto centro nel proporre un caschetto mtb dedicato all’enduro. Comodo, stabile, ben ventilato, il Revolution risulta adattabile a diverse tipologie di riding.

L’attacco per la action cam è un plus, e anche se il peso è superiore alla media il rapporto qualità prezzo resta vantaggioso se si tengono conto di tutte le caratteristiche elencate, come quella della visiera regolabile.

Inoltre il Revolution è disponibile in ben sette colori. Se il look vi piace, non resta che recarsi in un rivenditore Lazer per provarlo. A riguardo, vi ricordiamo il nostro tutorial “come scegliere le protezioni mtb“, una guida utile in un mondo di prodotti che diventa sempre più specializzato.

Cosa ci è piaciuto:

  • La stabilità
  • La visiera regolabile
  • L’attacco della action cam

Cosa non ci ha convinto:

  • La qualità delle clip del cinghietto sottogola
Test casco mtb Lazer Revolution, 23 prese d'aria e protezioni per orecchie
Comfort8
Ventilazione8.5
Sicurezza8.5
Estetica8
Accessori9
Prezzo
  • 159,95 €
8.4Il nostro voto
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Commencal Supreme DH 29″ per un 2018 all’insegna della velocità

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Una bici da dwonhill Commencal Supreme DH 29"

Per chi ama la competizione ecco la Commencal Supreme DH 29″. La mountain bike creata dalla casa del Principato di Andorra, fondata da Max Commencal nel 2000, è in grado di gareggiare ai massimi livelli nella disciplina del downhill, come mostrato dai test sostenuti da Amaury Pierron e Miriam Nicole durante la scorsa Coppa del Mondo.

Un mezzo, la mtb Supreme DH 29″, in cui nulla è lasciato al caso e il cui obiettivo è offrire prestazioni e tempi ottimali nelle gare di discesa.

Già aperte le prevendite: la bici potrebbe essere nelle vostre mani a partire da febbraio 2018.

Nelle proposte mtb troviamo anche la nuova Commencal Meta TR V4.2 2018 da enduro, e la più economica downhill Commencal Furious 2018 che parte da 2.499 euro bici completa.

Una mountain bike Commencal Supreme DH 29" 2018

Supreme DH sia da 27,5″ che da 29″, la scelta dipende da voi

La dimensione della ruota è diventata un parametro aggiuntivo da scegliere in base al biker in modo che la bici si adatti al meglio sia alla sua fisicità che al suo stile di guida. Per questo la Supreme DH è disponibile sia per ruote da 27,5″ che da 29″.

I test condotti dai piloti Commencal in Coppa del Mondo DH 2017 in Val di Sole mostrano esattamente questo: non c’è una misura di ruota in assoluto migliore da un punto di vista delle prestazioni, tutto dipende dal biker. Infatti, Commencal si aggiunge alla lista delle bici da DH 29″ che è iniziata lo scorso anno con la Santa Cruz V10 29″ di Greg Minnaar.

La Commencal Supreme DH 29″ monta le ruote da 29″ E13 LG1 + con cerchio a 32 fori e 30 mm di larghezza interna. I freni sono gli SRAM Code R da 200 mm e il telaio utilizza un nuovo dropout del carro con attacco freno posteriore Postmount diretto per disco da 200 mm. Il cambio è lo SRAM GX DH a 7 velocità.

La forcella è una Fox Factory 49 Float con regolazioni di compressione alte/basse velocità e ritorno. L’ammortizzatore posteriore è a molla ed è un Fox Factory DHX2, 250×75, regolabile in compressione alte/basse velocità e ritorno alte/basse velocità. Quest’ultimo ha più regolazioni di ogni altro in commercio, permette quindi al biker di avere più opportunità di controllo del comportamento della bici.

Lo standard metrico e l’escursione di 205 mm garantiscono maggiore stabilità e grip della sospensione, la curva di compressione ha una progressione adatta al formato da 29″ e maggiore resistenza ai fondocorsa.

Una mtb Commencal Supreme DH 29″ del 2018

Supreme DH: un telaio nato per andare veloce

Il telaio 29er è stato appositamente progettato per montare ruote da 29″ e la gara di Amaury Pierron, giovane corridore francese della squadra Commencal, che in Val di Sole ha guadagnato il secondo posto in Coppa del Mondo DH 2017 categoria Elite Men, ha dimostrato che il prodotto era pronto per il suo ingresso nel mercato.

Il telaio offre più grip e scorrevolezza su ogni tipo di terreno e nessuna perdita in termini di velocità, ovviamente grazie alle ruote più grandi, ma anche al sistema HPP (High Pivot Point), la puleggia aggiuntiva su cui scorre la catena, che offre un ridotto fenomeno di pedal kickback nell’assorbimento delle asperità e un miglior effetto anti squat durante le fasi di pedalata. Per conoscere meglio questi fenomeni vi rimandiamo al nostro tutorial sugli schemi di sospensione.

È una bici che rende semplice raggiungere velocità elevate anche su terreni difficili garantendo una grande stabilità.

Commencal Supreme DH 29″, punti chiave

  • Un telaio sviluppato appositamente per ruote più grandi
  • Sistema HPP.
  • Nuova curva di compressione dell’ammortizzatore per maggiore sostegno, grip ed evitare fondocorsa.
  • Standard metrico.
  • Cuscinetti Enduro.
  • Nuovo attacco pinza freno posteriore: la posizione della pinza è stata ottimizzata e progettata per funzionare insieme a un disco da 200 mm. L’asse della ruota posteriore è serrato con un tirante a prevenirne l’allentamento.
  • Costruzione completamente rivista dei leveraggi per una maggiore resistenza e stabilità. Il diametro del perno dell’ammortizzatore è ora di 10 mm, questo aiuta a rafforzare l’assale e combinato con un inserto in lega, ne previene l’allentamento.

Sterzo e telaio della mtb Commencal Supreme DH 29"

Supreme DH 29″: modelli e prezzo

È possibile acquistare il solo Race Kit composto da: telaio, ammortizzatore, forcella, ruote e guida catena al prezzo di 4.599 euro. Il telaio è disponibile nelle misure M, L e XL nell’unica colorazione Metallic Grey.

La bici completa ha un prezzo di 5.399 euro: è già disponibile per il pre-ordine online.

La consegna è prevista per febbraio 2018.

Per ulteriori informazioni, foto, geometrie e ordini potete visitare il sito ufficiale Commecal.

Testo di Paola Gaviraghi


Calendario gare enduro mtb 2018

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biker durante una gara mtb enduro

In questo articolo troverete raccolte tutte le date e i link delle gare di enduro mtb per la stagione 2018.

Alcuni degli eventi sono in fase di definizione e seguirà a breve un aggiornamento, mentre abbiamo già il calendario del circuito Superenduro e dell’EWS, così come diversi circuiti minori che in Italia stanno diventando sempre più seguiti e ben organizzati.

Se come tanti rider state seguendo un buon programma di allenamento invernale per la mtb, è il momento di iniziare a scegliere a quali eventi della stagione 2018 vorrete partecipare per segnarli in agenda.

foto di un pilota mtb in azione

Vittorio Gambirasio, vincitore del circuito Superenduro 2017 (foto: Superenduro).

Per quanto riguarda il Superenduro 2018 segnaliamo le quattro località in cui da aprile a settembre si svolgeranno le gare, festeggiando il decennale di attività dal 2008 con due importanti ritorni, Sanremo in Liguria e Priero in Piemonte. Canazei in Trentino e Calestano in Emilia Romagna sono le altre due tappe previste. Vittorio Gambirasio e Laura Rossin, vincitori del circuito Superenduro 2017, saranno i piloti da battere per la stagione a venire.

foto di Sam Hill, vincitore del'EWS 2017 e Campione Mondiale Enduro.

Sam Hill, vincitore del circuito mondiale EWS 2017 (foto: Enduro World Series).

La sesta stagione dell’Enduro World Series presenta un calendario davvero interessante con otto appuntamenti in tre continenti, quattro nuove località e un paio di “classici”. L’Italia è protagonista con ben due tappe, La Thuile e Finale Ligure.

Ricordiamo l’incredibile vittoria del circuito EWS 2017 di Sam Hill, uno dei pochissimi rider a utilizzare pedali flat invece che a sgancio, assieme alla francese Cecile Ravanel.

Il Campionato Italiano Enduro si terrà invece a Santa Margherita Ligure (GE) il 10 giugno 2018, dove Lorenzo Suding e Alia Marcellini sono i detentori della maglia tricolore.

Segnaliamo tra le prime gare la tappa dell’Enduro Winter Trophy 2018 il 14 gennaio a Sestri Levante (GE), appuntamento utile per mettervi subito alla prova soprattutto se state seguendo i nostri consigli sull’allenamento vincente per l’enduro.

foto di un rider in azione sulla sua mtb

Lorenzo Suding in azione a Tavernerio (CO) verso la maglia tricolore di Campione Italiano Enduro 2017 (foto Tommaso Donghi).

Calendario gare enduro mtb 2018

Cliccando sul link di ogni serie si viene riportati al sito/pagina dell’organizzazione. Ultimo aggiornamento: 3 gennaio.

EWS – Enduro World Series

  • #1 – 24/25 marzo – Lo Barnechea, Cile
  • #2 – 31 marzo/1 aprile – Manizales, Colombia
  • #3 – 12/13 maggio – Olargues, Francia
  • #4 – 30 giugno/1 luglio – Petzen Jamnica, Austria/Slovenia
  • #5 –  21/22 luglio – La Thuile, Italia
  • #6 – 12 agosto – Whistler, Canada
  • #7 – 22/23 settembre Ainsa – Sobrarbe, Spagna
  • #8 – 29/30 settembre – Finale Ligure, Italia

Link ufficiale

Superenduro 2018

  • #1 – 22 marzo – Sanremo (IM)
  • #2 – 27 maggio – Calestano (PR)
  • #3 – 24 giugno – Canazei (TN)
  • #4 – 2 settembre – Priero (CN)

Link ufficiale

Campionato Italiano Enduro 2018

  • 10 giugno – Santa Margherita Ligure (GE)

Link ufficiale

Trofeo Enduro Winter Trophy 2018

  • 14 gennaio – Sestri Levante (GE)
  • 4 febbraio – Sarzana (SP)
  • 25 febbraio – Camaiore (LU)

Link ufficiale

Enduro Cup Lombardia 2018

  • 18 marzo – Tavernerio (CO)
  • 13 maggio – Carlazzo (CO)
  • 10 giugno – Aprica (SO)
  • 16 settembre – Cuasso al Monte (VA)

Link ufficiale

Circuito 4Enduro 2018

  • 4 marzo – Rive Rosse, Roasio (VC)
  • 25 marzo – Coggiola (BI)
  • 8 aprile – Pogno (NO)
  • 6 maggio – Oasi Zegna (BI)

Link ufficiale

Winter downhill

Gara eliminator dh/enduro sulla neve

  • 3 marzo 2018 – Passo del Tonale (BS)

Link ufficiale

Scott Enduro Race 2018

  • 30 maggio –  Bike Festival Riva del Garda (TN)

Link ufficiale

Toscano Enduro Series 2018

  • 8 aprile – Castiglione della Pescaia (GR)
  • 6 maggio – Pistoia
  • 17 giugno – Arezzo
  • 15 luglio – Monte Amiata (SI)
  • 9 settembre – Abetone (PT)

Link ufficiale

Triveneto Enduro Mtb 2018

  • 8 aprile – Enduro 3 Camini, Basovizza (TS)
  • 29 aprile – Lamon Enduro, Lamon (BL)
  • 17 giugno – Krivapete Endurace, S. Leonardo (UD)

Link ufficiale

KOM - King of Marcora  

1a tappa Urge 1001 Enduro Tour 

  • 21 gennaio – Dolceacqua (IM)

Link ufficiale

E ben sa ghè Enduro

  • 14 aprile – E ben sa ghè Enduro Junior – gara per bambini
  • 15 aprile – E ben sa ghè Enduro – Lugo di Grezzana (VR)

Link ufficiale

Appennino Enduro Trophy 2018

  • 2 aprile – Talamello (RN)
  • 20 maggio – Civitavecchia (RM)
  • 8 luglio – Gualdo Tadino (PG)
  • 22 luglio – Tornimparte (AQ)

Link ufficiale

Coppa Italia Enduro 2018

13 maggio – Calci (PI)

Link ufficiale

Date in costante aggiornamento, se avete un circuito o una gara da segnalare fatelo nei commenti qui sotto, grazie.

Pneumatici mtb semi plus da 2,6″: scopriamo per chi sono

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foto di un pneumatico da 2,6 di larghezza

Il mondo della mountain bike è in continua evoluzione e il semi plus ne è l’ennesima conferma. Di che si tratta?

Dopo l’avvento delle gomme plus (650b) da 2,8″ e 3″ di larghezza, lanciate nel 2014 e consolidate negli anni scorsi, oggi sempre più aziende stanno offrendo modelli di pneumatici da 2,6″ sul diametro 27,5″ e 29″, che molti ormai hanno definito “semi plus”.

Vediamo il perché di questo formato.

foto di un insieme di pneumatici mtb

Sono centinaia i modelli di gomme mtb con tassellature, carcasse e misure differenti: mancava davvero il formato semi plus?

Pneumatici mtb, un passo indietro

Per capire da dove arrivi il semi plus è doveroso un piccolo riassunto. Gli pneumatici da mtb esistono da anni in diversi formati, a seconda della tipologia e della destinazione d’uso.

Le larghezze degli pneumatici mtb: tradizionale, plus e fat

Nelle tipologie “normali” come sezioni generalmente si va dai 2/2,25″ dell’xc ai 2,3/2,4″ per all mountain ed enduro fino ai 2,5″ per il downhill.

Il formato plus, o 650b, va dai 2,8 ai 3,25″. Infine abbiamo dai 3,8″ ai 5″ per gli pneumatici delle fat bike, queste ultime tornate nuovamente nella loro nicchia dopo il “finto boom” del 2014/2015.

Ogni formato (normale, plus e fat) ha un certo range di larghezze del canale del cerchio su cui può essere montato, e su questo torneremo tra poco.

I diametri delle ruote mtb: 26″, 27,5″, 29″.

“Ripassiamo” velocemente i tre diametri ruota mtb:
- il 26″, ormai esistente solo in ambito bici da dirt e mtb di fascia entry level o bambino;
- il 27,5″, che ha praticamente sostituito il 26″;
- il 29“, inizialmente diffuso nell’xc, ora è tornato di prepotenza in ambito trail ed enduro e da poco presente anche nel downhill.

Quindi, dopo il passaggio dalla ruota 26″ alla 27,5″ di ormai quattro anni fa (di cui vi segnaliamo il simpatico articolo dell’epoca scritto da Cristiano Guarco e Luca Masserini), il mercato ha visto un allargamento dei cerchi e dei copertoni in praticamente tutti gli ambiti, dove più volume d’aria significa anche più comfort di guida, più impronta a terra e quindi grip maggiore.

La creazione delle gomme 27,5 plus deriva anche da questo, assieme all’esigenza di trovare un compromesso tra gomme fat e gomme normali per soddisfare quanti volevano una fat ma senza la resistenza al rotolamento che queste ultime danno, create per viaggiare sulla neve o sulla sabbia e troppo specifiche per la maggior parte dei biker.

foto di due modelli di Maxxis in formato plus da 2,8", il Minion DHF e il Minion DHR II.

Due modelli di Maxxis in formato plus da 2,8″, il Minion DHF e il Minion DHR II, con tassellatura aggressiva per anteriore e posteriore.

Il 650b, pregi e difetti

Il formato plus da 2,8/3,0″ ha preso piede più di quanto molti si aspettavano, per la facilità di guida che dona, l’immensa trazione in salita sulle ebike, il comfort che regala sulle front da trail. A basse e medie velocità, una mtb con gomme plus risulta più stabile e trasmette maggior sicurezza, quindi risulta ottima per i neofiti.

Tuttavia il 650b porta con sé dei lati negativi che chiunque lo abbia provato può confermare: scarsa scorrevolezza se si pedala molto, poca precisione in curva nella guida aggressiva, un effetto di rimbalzo accentuato se gonfiato troppo, una spalla poco robusta se utilizzato a pressioni basse, con pizzicature e tagli nella carcassa, quest’ultima molto leggera per cercare di contenere il peso finale.

Per esempio, nel test della Specialized Stumpjumper 6Fattie con le ruote da 27,5″ plus da 3,0″ ci aveva decisamente soddisfatto ma mancava giusto quel pizzico di precisione di guida che un 2,8″ e ancor più un 2,6″ riescono a fornire.

La nascita del formato 2,6″

Così come per il 650b, anche il 2,6″ è la conseguenza di una necessità: essenzialmente è nato perché mancava una tipologia di gomma da trail in questa fascia e servivano degli pneumatici concepiti appositamente per i cerchi più larghi in commercio, da 30/35 mm.

Infatti, a parte pochi casi (tra cui i Maxxis Wide Trail) negli pneumatici si è creato un vuoto tra il formato standard e il plus: nei cataloghi delle maggiori marche c’era un salto dal 2,35″ direttamente al 2,8″ o dal 2,3″ al 3.0″, senza misure intermedie e con il formato da 2,5″ disponibile solo per i modelli pesanti da downhill.

foto della gomma Specialized Slaughter semi slick posteriore.

Specialized è stata una delle prime aziende a credere nel 2,6″, equipaggiando le sue Enduro (negli USA) già dallo scorso anno. Qui la Slaughter 27,5×2,6″ semi slick posteriore che ho potuto provare abbinata a una Butcher 27,5×2,6″ anteriore. (Foto: Harookz)

Ecco invece che con il 2,6″ arrivano delle tassellature sia intermedie sia aggressive ma con carcasse più leggere di quelle da dh e in alcuni casi più robuste di quelle 650b.

A mio avviso ritengo le semi plus un buon compromesso: ho testato le 2,6″ in un paio di occasioni su ruote 2,7,5 e cerchi da 29 mm di diametro interno. Per diversi ambiti, soprattutto sentieri naturali ricchi di rocce, sali scendi, sezioni ripide, terreno smosso o radici, il 2,6″ paragonato al 2,3/2,4″ dà quel pizzico di grip e di volume in più che si trasforma in maggiore confidenza e non porta con sé gli svantaggi del 2,8/3,0″.

Precisazioni sul formato 2,6″

Giusto per precisare, il 2,6″ è un nuovo formato ma non un nuovo standard, quindi non necessita di particolari accorgimenti se non lo spazio necessario tra gli archetti della forcella e i foderi del carro per essere ospitato.

Il già citato standard boost presente ormai sulla stragrande maggioranza delle trail bike e bici da enduro moderne fa sì che sia possibile montare tranquillamente una copertura da 2,6″.

Ma c’è di più: anche una forcella normale e un carro non boost possono ospitare una gomma semi plus (considerando mtb recenti, a seconda dei modelli e delle aziende). Particolare attenzione vuole il passaggio ruota posteriore: la gomma da 2,6″ potrebbe interferire con la catena e i foderi, soprattutto in presenza di fango, per cui serve valutare caso per caso.

foto di un pneumatico su una mtb

Un passaggio ruota tra i foderi del carro davvero al limite: in questo caso un po’ di fango potrebbe bloccare la ruota.

Caratteristiche tecniche e prezzi del formato semi plus 2,6″

Larghezza interna dei cerchi: per ospitare un 2,6″ (e sfruttarne i vantaggi) serve un cerchio con canale compreso tra 29 e 45 mm di larghezza interna. Le semi plus possono essere montate sia su ruote normali 27,5 o 29 sia su ruote 650b, che hanno in genere un canale da 40 o 45 mm.

Fermo restando che ogni marchio ha le sue misure, con il semi plus si parla di un incremento di volume del 7% passando da un 2,5″ a un 2,6″ e ancora di più se si considera il salto da un 2,3″ a un 2,6″.

A parità di cerchi, come dimensioni un 2,6″ è circa 2-4 di millimetri più alto e largo di un 2,3″: ciò si ripercuote sulle geometrie della bici, in particolare sull’altezza del movimento centrale e di conseguenza sul comportamento della mtb stessa, stesso discorso se si passa da un 3,0/2,8″ a un 2,6″.

Per quanto riguarda il peso delle gomme mtb 2,6″ è difficile fare una stima generale perché dipende dai modelli, dalla carcassa e dalla mescola, inoltre alcune aziende hanno dei semi plus più leggeri e altri più pesanti. Indicativamente siamo intorno agli 800/970 grammi per il 27,5×2,6″ e 900/1000 grammi per il 29×2,6″.

Tenete conto che in una trasformazione tubeless (sempre molto consigliata) serve una maggior quantità di liquido anti foratura, circa il 40% in più rispetto alla dose di una gomma da 2,3″ di pari diametro.

I prezzi vanno dalle 40 alle 60 euro per pneumatico a seconda dei modelli e delle marche, anche in base alle tecnologie impiegate nella mescola e nella carcassa.

foto della gomma 2,6 specialized

La Specialized Butcher 2,6″ con mescola Gripton, testata nella comparativa ebike tra Tubo Levo e Turbo Kenevo. (Foto: Harookz)

Semi plus, per chi è

Il 2,6″ potrebbe essere la soluzione per chi arrivi dal formato plus (3″ o 2,8″) e necessiti di un copertone più agile e preciso senza voler rinunciare al volume di aria maggiorato e al grip (tipica situazione che riguarda la guida delle eMTB), dove con il peso e la stabilità della ebike si tende ad andare più forte in discesa per poi “massacrare” le gomme plus perché troppo leggere come carcassa. Un esempio è la tedesca Cube che ha equipaggiato di serie le sue ebike con pneumatici da 2,6″ con carcassa robusta da 67 TPI.

Dall’altro lato, il 2,6″ può essere indicato per chi abbia una mtb o una ebike non plus e voglia provare il feeling del formato semi plus senza dover sostituire componenti o cambiare bici, magari optando prima per un 2,6″ più aggressivo all’anteriore (per valutare gli ingombri nei passaggi ruota) e regolarsi di conseguenza con un disegno più scorrevole al posteriore o, se lo spazio non lo permette, scegliere un 2,4″ con un buon volume.

TPI, facciamo chiarezza

In entrambi i casi, attenzione alla scelta. Parliamo di TPI: la sigla TPI (a volte EPI) indica i fili per pollice presenti nella carcassa ed è l’unità di misura della flessibilità degli pneumatici: più è basso il valore e più la gomma risulta rigida e pesante, più è alto e maggiori saranno il comfort e la scorrevolezza uniti a meno peso ma meno robustezza.

Le carcasse a 120 TPI utilizzate in molte gomme plus e semi plus non sono tutte uguali. Tra i produttori c’è chi utilizza carcasse più robuste per il 2,6″ e chi no.

Alcune aziende come Maxxis propongono lo stesso modello da 2,6″ a 120 o a 60 TPI, oppure Vee Tire sul 2,6″ utilizza 72 TPI, Schwalbe invece per carcasse 2,6″ sceglie il 67 TPI: abbiate cura di “toccare con mano” lo pneumatico che andrete a montare o almeno di analizzarne attentamente le specifiche in base all’uso che vorrete farne.

Conclusioni

Le preferenze sugli pneumatici sono strettamente connesse allo stile di guida, al tipo di bici, al terreno e ai gusti personali.

In attesa di test più approfonditi sul nuovo semi plus, consigliamo ai lettori di provare le varie soluzioni che offre il mercato per capire quello che piace di più senza farsi convincere dal marketing o da “ciò che si dice in giro”.

La nuova Canyon Torque, la gravity bike che sa anche scalare

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Canyon Torque 2018, gravity mtb bike

Torna in scena la Canyon Torque, la bici freeride più versatile nel panorama delle mountain bike da discesa. La casa tedesca con questa “super enduro” si rivolge a quella clientela esigente che vuole una mtb da downhill ma con cui sia anche possibile riuscire a risalire i trail.

Nelle due versioni alluminio e carbon, circa un chilogrammo la differenza di peso tra le due, la Torque monta ruote da 27,5” e conta 175 mm di escursione posteriore. Dice di lei la campionessa di enduro Ines Thoma: “Il fatto che una bici con una simile escursione sia comunque pedalabile mi sbalordisce.”

La versione più economica è la Torque AL 5.0 che costa 2.199 euro, mentre la più performante e leggera, solo 14,1 Kg per la taglia M, è la Canyon Torque CF 9.0 PRO da 4.999 euro di cui vediamo le caratteristiche.

Una mountain bike Canyon Torque CF 9 Pro

La top di gamma Canyon Torque CF 9 Pro, 14,1 Kg e 4.999 euro.

Con i suoi 175mm di sospensione posteriore, i leveraggi e il sistema cinematico a tre fasi sviluppato per la Sender CF (il modello puro downhill di Canyon), la Torque offre un nuovo livello di trazione e diventa reattiva su ogni tipo di terreno: dal fuoristrada ai salti nei bike park.

La nuova struttura del telaio ridefinisce la collocazione dei fulcri e posiziona l’ammortizzatore lateralmente. Tale cinematica offre una migliore trazione, maggiore sensibilità anti-squat e anti-rise (vi rimandiamo per un ripasso al nostro tutorial “Gli schemi di sospensione della mtb) dando la sensazione di una bici “piantata su una rotaia” anche in punti molto tecnici o su paraboliche.

La combinazione dei 180 mm di escursione della forcella con i componenti G5 (manubrio da 780 mm di larghezza con attacco corto da 40 mm e manopole con mescola morbida) contribuiscono a rendere la bici stabile in velocità pur restando adatta ai salti e al volo. Questi ultimi sono stati sviluppati e testati appositamente per il gravity, ottenendo il massimo punteggio sulla scala aziendale di valutazione della qualità: Categoria 5. Il set G5 è in dotazione sulla Torque 2018 e su altri modelli Canyon come la Sender e la Stitched.

Canyon Torque CF 9.0 PRO in azione al Whistler Bike Park

Una Canyon Torque CF 9.0 PRO in azione sugli immensi step-up del Whistler Mountain Bike Park in Canada.

Le scelte di geometria con un triangolo anteriore allungato abbinato a un carro più corto garantiscono equilibrio mantenendo la bici pedalabile e al contempo scattante nei passaggi. A completare l’opera, come già anticipato sopra, il manubrio da 780 mm e l’attacco da 40 mm.

La forcella Fox 36 Factory con rivestimento anti attrito Kashima facilita una risposta sensibile su terreni accidentati. La corsa dinamica dell’ammortizzatore posteriore Fox Factory Float X2 migliora l’aderenza e fa sentire il biker tutt’uno con la sua bici e il terreno.

Inoltre grazie alla trasmissione SRAM X01 Eagle la cambiata è semplice e precisa. Il sistema 1×12 permette di non rinunciare a rapportature cortissime, utili alla fine di lunghe salite ripide.

La Torque è una bici adatta a gareggiare sia nelle gare enduro più toste sia in quelle di downhill, ma soprattutto progettata per essere una mountain bike biammortizzata divertente, con il pedigree di scalatrice ma spassosa nelle discese. Enduro, bike park, freeride, è pronta per qualsiasi disciplina il biker decida di affrontare.

Canyon Torque: come lavora la sospensione posteriore a tre fasi

La corsa della sospensione posteriore lavora in tre fasi distinte per ogni diversa situazione di guida. Nella prima fase, la sospensione è molto sensibile ai piccoli urti rimanendo però attiva e permettendo al biker di mantenere contatto con il terreno.

Nella seconda fase, quella attorno al punto di Sag (ovvero il punto di affondamento della sospensione dovuto al peso del biker a bici ferma, visibile nella figura sotto) la sospensione ha un comportamento più stabile e sostenuto, utile sia nelle fasi di pedalata che nei momenti in cui bisogna “pompare” su ogni piccolo avvallamento del terreno per recuperare velocità.

Infine l’ultima parte della corsa è molto progressiva impedendo quelli che sono i fine corsa sugli impatti molto violenti.

Geometrie Canyon Torque 2018

Canyon Torque: caratteristiche tecniche

Canyon ha ricevuto il premio “Design Team of the Year 2017” per aver coniugato design e performance dando vita a una bici la cui bellezza non va a inficiare le prestazioni. Alcuni componenti di questa mtb full meritano particolare attenzione.

Telaio Canyon Torque CF e AL

Disponibile in due versioni, carbon e alluminio: la prima, la CF, con triangolo principale in fibra di carbonio e carro in alluminio e la AL completamente in alluminio 6066, così da coprire una gamma di prezzi ampia. È possibile acquistare singolarmente il telaio carbon, il Torque CF Frameset, nella colorazione nera al costo di 2.499 euro. Il pacchetto comprende l’ammortizzatore Fox Factory Float X2 EVOL e il reggisella telescopico RockShox Reverb. Potrete completare la bici con l’allestimento che più vi piace, ma in questo caso sarete privi del set G5, disponibile solo sui modelli completi proposti da Canyon.

foto delle sospensioni della Canyon Torque CF 9.0 PRO

Il reparto sospensioni della Canyon Torque CF 9.0 PRO è il top di gamma di Fox.

Fox Factory Float X2 EVOL Kashima

L’ammortizzatore posteriore ad aria Fox Factory Float X2 EVOL Kashima è dotato di una leva a due posizioni Open/Firm per chiudere le basse velocità in compressione, utile per i tratti pedalati. Dispone anche della regolazione della compressione alle basse e alte velocità. Doppia regolazione anche per il rebound, il ritorno, di modo da fornire un adattamento alle variazioni del trail ottimale e altamente personalizzabile. Il rivestimento Kashima dona sensibilità alla sospensione e il manicotto EVOL ne migliora la reattività.

Forcella Fox 36 Factory

Perfetta per la guida aggressiva, la forcella Fox 36 Factory coi suoi 180 mm di escursione offre una grande agilità, ma con un livello extra di resistenza. Combinata con la morbidezza della molla ad aria del Float EVOL e la sensibilità del rivestimento Kashima, la guida risulta precisa e controllata.

Cambio Sram X01 Eagle 1×12

Dodici velocità per cambiate precise e silenziose con un’ampia scelta di rapporti, come la versione top di gamma SRAM XX1 Eagle. Ai benefici della trasmissione 1x si aggiunge quello di un pacco pignoni da 10 a 50 denti con corona da 34T. La frizione con cuscinetti a rulli Type-3 previene le cadute della catena dalla corona nei tratti più sconnessi.

foto della Trasmissione SRAM X01 1x12 e ruote Mavic Deemax 27,5

Trasmissione SRAM X01 1×12 e ruote Mavic Deemax 27,5 con copertoni sempre della casa francese Mavic Claw.

Ruote Mavic Deemax Pro da 27,5″

Ruote da 27,5” leggere, solo 1.700 g, di alta gamma di Mavic: mozzi Deemax stabili e cerchi di larghezza differenziata con 28 mm di canale all’anteriore e 25 al posteriore, per assicurare un’ottima trazione senza compromettere la velocità. I freni SRAM Code RSC, con gestione del calore più efficiente e con capienza del serbatoio aumentata, migliorano la sicurezza dando la possibilità di frenare più tardi e per meno tempo.
Inoltre, un particolare estetico ma non solo: sia per la versione carbon che per quella alluminio tutti i cavi della Torque sono integrati in un’apposita canalina esterna applicata al telaio che dà alla bici un aspetto pulito e rende più agevole la manutenzione, fungendo anche da protezione per il telaio.
Infine il reggisella telescopico RockShox Reverb da ben 170 mm di escursione permette grande mobilità al biker. Sulle taglie S lo troviamo da 150 mm.

La Torque è disponibile nelle taglie S, M, L e XL in due tipi di colorazione per ogni versione carbon e alluminio. Gli allestimenti sono 4 per la versione alluminio e 3 per la versione CF in carbonio.

Per ulteriori informazioni e per scoprire nel dettaglio gli allestimenti delle varie versioni rimandiamo al sito ufficiale Canyon.

Testo articolo di: Paola Gaviraghi

Rocky Mountain: due rider, una full da xc e tanto manico

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due rider xc in sella alla rocky mountain element

Il brand canadese Rocky Mountain ha una lunga storia alle spalle, essendo uno dei marchi più longevi nel panorama della mtb: parliamo del 1978 come nascita e 1981 come ufficializzazione dell’azienda.

I nomi stessi dei modelli di bici sono entrati nel cuore di migliaia di appassionati, come ad esempio la prima mtb prodotta da Rocky Mountain nel 1982 chiamata Sherpa, ripresentata nel 2014 in una nuova versione con gomme plus pensata per le esplorazioni e il bikepacking.

Pur facendo storcere il naso a molti puristi, di recente Rocky Mountain è entrata anche nel segmento eMTB con la Altitude Powerplay Carbon 2018, una ebike dall’elevato contenuto tecnologico.

In questo video vediamo invece la Element 999 RSL, una fulla da xc marathon, messa alla prova da due rider elite del circuito xc canadese, Quinn Moberg e Felix Burque.

I due ragazzi, che dividono una stanza e studiano all’università di UVic, a Vittoria, sono innanzitutto due amici che condividono lo stesso bagaglio di esperienze e hanno un obiettivo in comune: portare a termine gli impegni scolastici e ottenere buoni risultati nel circuito xc canadese.

foto di due rider xc di rocky mountain

Uscire di casa ed essere sui trail della British Columbia, un sogno per molti rider europei.

Sicuramente il luogo dove vivono, la capitale della British Columbia nella punta meridionale dell’isola di Vancouver, fa una buona parte del gioco: clima piovoso per molti giorni all’anno, trail umidi e tecnici che obbligano a stare sempre in guardia e insegnano a come guidare la mtb in discesa.

Un aspetto che colpisce del video è sicuramente l’affiatamento dei due rider, sia in salita che in discesa: lo spingere al massimo tanto da toccarsi dentro con le ruote, arrivare in vetta, un sorso dalla borraccia, una barretta e via, in discesa su un trail con delle parti che sarebbero adatte più a bici da enduro che a una full da xc.

foto di un rider xc che salte in mtb e uno che pedala

A sinistra, Felix Burque mostra capacità tecniche in mtb ben oltre la media del tipico rider xc italiano.

Si sa, chi ha “manico” gira forte con qualsiasi tipologia di mtb, sia che abbia il reggisella telescopico (a nostro avviso una delle 10 innovazioni che hanno cambiato il mondo mtb), sia che lo abbia fisso, proprio come quella di Felix Burque nel video, e dal canto mio ne so qualcosa avendo girato con Marco Aurelio Fontana e alcuni giovani elite del team francese BH, tutti delle “manette” incredibili, con sella alta e gomme poco tassellate che non sembravano dare alcun problema su salti, fango o polvere.

Alla fine comunque sta tutto nel divertimento e nella condivisione di una passione, di momenti felici e allenamenti duri, di sole, vento, pioggia e polvere, cose che solo un rider di mountain bike può capire veramente.

Per maggiori informazioni sulle mtb visita il sito Rocky Mountain o la pagina dell’importatore italiano Dsb-Bonandrini.com.

Il nuovo team GT Factory Racing 2018

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GT Factory Racing 2018

Svelati i nomi dei campioni che gareggeranno nella Coppa del Mondo UCI 2018 di downhill e nel circuito dell’Enduro Word Series per il team GT Factory Racing (GTFR) sotto la guida di Mark Maurissen.

La squadra di GT Bicycles (marchio che vanta 40 anni di storia e che è parte del gruppo canadese Dorel Industries, Inc. in cui vi è anche Cannondale) è stata presentata in questi giorni a Wilton, in Connecticut.

Tre i nuovi ingressi nelle sue file e si tratta del campione neozelandese George Brannigan, dell’israeliana Noga Korem e del giovanissimo statunitense Joey Foresta, che andremo a conoscere meglio. Restano confermati i campioni Wyn Masters (primo nell’EWS di Rotorua) e Martin Maes (sesto nella classifica generale della stagione EWS 2017).

Il team GT Factory Racing 2018 al completo

“Non vediamo l’ora di dare il benvenuto a George, Noga e Joey nella famiglia GTFR”, dice Mark Maurissen, Team Manager della squadra. “Insieme a Wyn e Martin, sono pronti a lanciarsi in questa nuova avventura e a mostrare di che pasta sono fatti guadagnandosi medaglie in tutto il mondo.”

George Brannigan vanta un palmares importante: due volte campione nazionale neozelandese di mtb; un primo posto al Crankworx Rotorua Airdh del 2016 e una seconda posizione agli UCI-Oceania Continental Championship dello stesso anno. C’è molta attesa di vederlo in azione con la sua guida al limite, i salti impressionanti e il suo spirito competitivo: nelle gare dh è certamente uno da tenere d’occhio.

“Sono emozionato di ricominciare con GT” afferma Brannigan. “Mi hanno accolto in modo fantastico e sono così entusiasta dell’impegno che mettono nel proprio lavoro. Sono molto contento di lavorare con un brand così iconico nel settore delle mountain bike. Mi aspettano grandi cose per il futuro!”

Noga Korem viene dal cross country ma la scorsa stagione si è presentata in solitaria al suo primo circuito EWS mostrando tenacità e passione per le gare di enduro. In questa occasione si è rivelata una rider esperta portando a casa un ottimo bottino: il podio a Madeira e il premio EWS Breakout Performance per la miglior prestazione esordiente.

Il suo sarà un tocco di freschezza e di energia alla squadra così come il suo entusiasmo: “Non vedo l’ora di iniziare la mia prima stagione come rider professionista del GT Factory Racing. Durante la stagione nell’EWS 2017 ho visto la grande positività che scaturiva dal team GT. Sapevo che volevo farne parte e rappresentare il brand.”

Il roster del team GT Factory 2018

Infine conosciamo il giovanissimo Joey Foresta. Sedici anni all’anagrafe e originario dello Utah, fa parte del mondo delle corse già alla tenera età di sei anni in cui correva nel settore giovanile GT sia in BMX che in mountain bike.

Non facciamoci ingannare dall’età dunque: giovane sì, ma espertissimo. Il talentuoso Foresta vanta numerosi titoli nei campionati nazionali e una favolosa performance al Sea Otter Dual Slalom del 2016. Ha ottenuto il secondo posto subito dopo il vincitore e ora nuovo compagno di squadra Martin Maes.

Questo 2018 lo vedrà esordire come junior e partecipare alla sua prima stagione completa di Coppa del Mondo dh UCI. Un anno importante per la sua crescita di atleta sotto la guida di campioni maturi come Wyn Masters e George Brannigan come emerge dalle sue stesse parole: “Sono onorato di avere l’opportunità di correre fianco a fianco di grandi rider e meccanici e imparare dalla loro grande esperienza. Sono contentissimo di iniziare la mia carriera da junior e gareggiare come rider del team GT Factory. Sono stato da sempre un grande fan di GT e di chiunque faccia parte del team.”

I nuovi atleti subentrano al posto dei congedati Anneke Beerten, Sam Dale, Jackson Frew e Brook MacDonald. Mentre Rachel Strait continuerà a far parte di GT nella veste di ambasciatrice partecipando al Wing Project di GT di cui già fanno parte Hans Rey, Tyler McCaul, Ronnie Renner, Bernardo Cruz e Amir Kabbani.

Una mtb da downhill GT Fury Team 2018

La GT Fury Team è la mtb gravity della gamma 2018 che sarà usata dagli atleti del GT Factory Racing.

Per i veterani Maes e Masters inizia invece un nuovo anno con GT con l’obiettivo di continuare la scia positiva che ha caratterizzato la passata stagione.

Martin Maes è all’inizio del suo sesto anno con la squadra. “Sono cresciuto sulle bici GT e non posso che ringraziarli di cuore per l’incredibile e costante supporto datomi negli anni; sono molto carico in vista di un altro anno di gare nel circuito mondiale EWS e pronto ad affrontare le nuove competizioni alle quali parteciperò.”
Una lunga storia la sua con GT che ha tutte le carte per continuare.

Il poliedrico ed eccentrico Wyn Masters è sulla cresta dell’onda. Oltre ai suoi video di interviste improbabili e manual lunghi chilometri in sella alle bici più disparate, ha collezionato due anni filati di risultati centrati che danno una certezza: la squadra con cui lavora è quella giusta e fa crescere la voglia di vittorie. “Non vedo l’ora di continuare guadagnando altri successi con il team”. Lo vedremo gareggiare nella categoria enduro e dh e chissà che non utilizzi la nuova eMTB GT eVerb con motore Shimano per perlustrare le prove speciali.

Per ulteriori notizie e approfondimenti sul mondo delle gare o delle biciclette GT visitate il sito ufficiale del marchio con sede a Santa Ana, in California.

Testo dell’articolo di Paola Gaviraghi

La guida ai percorsi per mountain bike nel Cilento

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Guida cicloturismo mtb: Mountain bike in Cilento

“La bici è qualcosa di più di un semplice mezzo per praticare attività sportiva. È un vero e proprio stile di vita.”

Queste le prime parole di Antonello Naddeo nella prefazione del volume Mountain bike in Cilento: 52 percorsi tra mare, monti, antichi borghi e paesi fantasma a indicare lo spirito e la filosofofia di questa guida, realizzata da Edizioni Versante Sud, con la caratteristica di essere “a chilometro zero”.

Con questo si intende che è stata stilata da biker locali, che vivono con la loro bici i sentieri e i luoghi di cui si racconta nel testo e nutrono una vera e sana passione per lo sport e per il loro territorio.

Rider mtb in riva al mare nel Cilento

Il Cilento è un territorio ricco di luoghi e visioni mozzafiato, raggiungibili in sella a una mtb.

Sono più di 50 gli itinerari del bellissimo Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, raccolti e illustrati dettagliatamente dagli autori Antonello Naddeo e Caterina La Bella: di entrambi più sotto vi riportiamo una breve biografia.

Mountain bike in Cilento è uno strumento che coniuga natura, sport e cultura. Un testo prezioso perché ricco di consigli per chi sceglierà di praticare quei sentieri, essendo già un biker esperto, ma anche per chi alla bici si accosta per la prima volta.

Nelle sue pagine potrete trovare tutte le indicazioni base per andare in mtb in sicurezza, a partire dall’ABC.

La guida offre una presentazione sintetica sulle varie discipline dal cross country al downhill, e una lunga esamina di come ci si prepari per uscire in mountain bike per brevi o lunghi tragitti: a cominciare dall’abbigliamento fino all’attrezzatura utile da portarsi appresso. Insomma, per prima cosa prudenza.

L’intento è quello di dare al lettore tutti gli strumenti e le conoscenze necessarie per poter scegliere l’itinerario che fa per lui, evitandogli brutte sorprese e divertendosi.

Gli itinerari sono quindi classificati in modo tale che il lettore possa rapidamente capire se la proposta gli calzi o meno. La descrizione dettagliata del percorso, combinata alle indicazioni di difficoltà tecnica e fisica, unitamente al dislivello e al tempo di percorrenza permettono con immediatezza di inquadrare il tipo di itinerario.

In primis si trova indicata una valutazione della bellezza paesaggistica del percorso, cui segue lo stile dell’itinerario, ovvero la predisposizione psico-fisica con cui affrontarlo. È dunque chiaramente esplicitato se si tratta di strade per tutti, che non richiedono particolare impegno e per cui non c’è bisogno di bici o attrezzature specifiche, oppure se è un percorso da cross country, all mountain o freeride: in questo caso il biker dovrà essere preparato a seconda della disciplina indicata.

Cartina e dati principali di un percorso nella guida

Sulla cartina è segnato con colori diversi il tipo di fondo che si incontra sul tragitto. Ciò rende possibile capire, a un primo colpo d’occhio, la quantità di sentiero, di ciclabile o di strada asfaltata o bianca che si dovrà percorrere. Anche questo offre una preziosa indicazione per valutare la difficoltà dell’itinerario scelto.

Non tutte le stagioni sono giuste per un percorso e quindi questa guida, che vuole essere uno strumento valido per tutto l’anno, indica il periodo di percorrenza: il momento ottimale dell’anno, cioè, per affrontare ogni singolo tragitto proposto. Ciò avviene valutando le temperature, lo stato di innevamento abituale e la quantità di fogliame sul sentiero.

Ovviamente non mancano le indicazioni di inizio del percorso, quota, dislivello, lunghezza totale del giro e tempo di percorrenza. Vi è inoltre una scala di valutazione della difficoltà tecnica e dell’impegno fisico ed è riportato il valore di “percentuale di ciclabilità”: vale a dire quanta parte del percorso sia possibile effettuare pedalando in sella rispetto alla lunghezza totale delle salite e delle discese.

È indicata la copertura telefonica per sapere se lungo il tragitto si incontra una buona o scarsa ricettività del telefono cellulare. Poi, vista la crescente passione per le ebike, è specificato se il percorso è adatto o no alla bici elettrica.

Infine sono segnalati punti di ristoro, di rifornimento di acqua e le località attraversate.

Per ogni singolo tragitto proposto, una introduzione inquadra il percorso nel territorio dandone note geografiche, storiche, paesaggistiche e culturali. Segue poi la descrizione dettagliata dell’itinerario completata da cartina e planimetria.

Tra le altre cose utili di questo volume, prima di concludere, ci preme sottolineare che sulla guida è presente un codice numerico con cui è possibile scaricare i tracciati GPS dei percorsi descritti, in modo da importarli sul proprio strumento GPS. Il servizio è incluso nei trentuno euro di costo del volume: uno strumento utile per orientarsi su sentieri nuovi, anche se è in ogni caso consigliabile portarsi una mappa cartacea. L’imprevisto è sempre dietro l’angolo: batterie scariche, guasti tecnici o assenza di segnale. Meglio essere prudenti.

L’analisi fin ora fatta della guida ci indica che la guida è strumento stilato con cura e dalla vocazione genuina, che ha come obiettivi il far conosce il territorio del Cilento con le sue bellezze naturalistiche e culturali.

Leggendola, si percepisce l’invito di ad andare a fare una visita in qualunque stagione, ma in sicurezza, per godere della nostra passione di biker in una cornice unica al mondo.

Un ciclista in mountain bike sugli aspri monti del Cilento

Un percorso mtb nel Cilento: il nostro consiglio

Tra i numerosi percorsi presenti nella guida vi raccomandiamo il “Percorso delle città fantasma e le Gole del Sammaro” che parte dal paese di Bellosguardo in Valle del Calore Aburni.

È un itinerario di almeno 4 ore ed è sicuramente uno dei più suggestivi e affascinanti. Richiede una buona forma fisica, perché nei suoi soli 24 km di percorrenza occorre salire un dislivello di 1.026 metri.

Si tratta di una escursione cross country in cui bisogna avere tecnica e molta cautela nell’affrontare punti insidiosi, ma che vi inoltrerà in luoghi unici. Questo percorso tocca infatti due borghi abbandonati: Roscigno Vecchia, conosciuta anche come la Pompei del ‘900, e Sacco Vecchia, abbarbicata sulle pendici del Monte Motola. Insomma, paesaggi mozzafiato e atmosfere fuori dal tempo.

Roscigno Vecchia è un borgo fantasma abbandonato nei primi del novecento per via delle continue frane che minacciavano la popolazione. Il paese tuttavia non è del tutto disabitato: vi sono un museo, un centro visite e qualche contadino che utilizza le vecchie case come deposito o stalla.

Simbolo di Roscigno è un enorme olmo al centro della piazza principale del paese. Tutto è molto suggestivo: le sue case signorili, i palazzotti e le case più povere di cui si vedono solo i resti.

La chiesa settecentesca conserva ancora la facciata sobria, la struttura urbanistica di tipo medioevale con vicoli, rampe, archi e muri in pietra viva fanno di questo borgo un museo a cielo aperto. Un luogo unico, patrimonio Unesco, dove il tempo si è fermato e che voi potrete raggiungere in sella alla vostra mountain bike.

Ciclista mtb si riposa in riva al mare dopo una pedalata

Mountain bike in Cilento: gli Autori

Classe 1974, Antonello Naddeo è salernitano. Si è laureato in economia ma ama fare sport all’aperto specialmente con la sua mountain bike e adora la fotografia. In Cilento ha lavorato come animatore ed è anche stato un punto di riferimento per molti biker. Vanta un’approfondita conoscenza del territorio che ha scandagliato sulle due ruote e immortalato con la sua reflex. Dall’agroalimentare all’artigianato tipico cilentino, nulla gli è sconosciuto, come testimoniano le diverse pubblicazioni cui ha partecipato.

Classe 1979, Caterina La Bella è giornalista, vive a Salerno, sua città natale. È laureata in lingue e si occupa di comunicazione istituzionale e d’impresa, di marketing e pubbliche relazioni come addetto stampa di Enti e Organizzazioni sia per il settore pubblico che privato. Amante e conoscitrice della cultura del proprio territorio ha pubblicato diversi testi sull’artigianato e l’agricoltura della provincia salernitana. Ha, inoltre, curato trasmissioni tv dedicate al Cilento.

Un assaggio del volume

Su Issuu è possibile sfogliare qualche pagina della guida.

Mountain bike in Cilento
Autori: Antonello Naddeo, Caterina La Bella
Editore: Versante Sud – Milano – 2017
Pagine: 304
Prezzo di copertina: 31 euro ▶️▶️Acquista su Amazon.it
Codice ISBN: 978-88-98609-82-6

La copertina della guida Mountain Bike in Cilento

Per ulteriori informazioni su questo o altri volumi visitate il sito ufficiale dell’editore Versante Sud.

Scott Scale 910 2018, in sella come i campioni xc

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scott scale 910 e nino schurter

Aggressiva nella sua nuova colorazione grigia con finiture nere e arancio la Scott Scale 910 è la front 29″ pensata per chi voglia una bici competitiva capace di offrire le stesse emozioni dei “mostri” di Coppa del Mondo xc. La casa svizzera, dai natali Usa, non ha lesinato: sarà perché nel 2018 festeggia i 60 anni di attività?

Insomma stesse geometrie delle top di gamma per un costo decisamente più basso: 3.699 euro. Il rapporto qualità prezzo è uno dei punti forti di questa mountain bike e la rende una vera tentazione nel vasto listino 2018 delle mtb Scott.

nino schurter in sella a scott scale rc

Nino Schurter ha dominato la stagione 2017 spesso in sella a una Scott Scale RC 900 e la 910 si basa sulle stesse geometrie.

Chi l’ha già provata durante lo Scott On Tour 2017 può confermare che la competitività della bici non è solo sulla carta, ma è reale. Il telaio è in carbonio HMF (media gamma di Scott) e l’allestimento è medio alto e prevede: la forcella FOX 32 SC Performance Elite da 100 mm, lo SRAM X01-GX Eagle a 12 velocità e ruote Syncros tubeless da 29”.

Con le stesse geometrie 2017 della Scott Scale RC con cui il campione italiano Juri Ragnoli dello Scott Raging Team si è fatto valere conquistando la scorsa edizione della durissima Hero di Selva Val Gardena e un allestimento di tutto rispetto, la Scale 910 non ha nulla da invidiare alla full Scott Genius 2018.

Semplicemente, sono due modi diversi di affrontare lo sterrato. Quello della della front monocorona è certamente una guida più nervosa, e se non disponi di una ammortizzatore posteriore come su una full dovrai imparare ad usare bene il corpo e gli arti inferiori per attutire le asperità del terreno. E chissà che questo non ti faccia divertire di più, facendoti preferire una mtb decisamente più pepata.

scott scale 910 front ottimo rapporto qualità prezzo

La Scott Scale 910 è una front da XC dall’ottimo rapporto qualità prezzo.

La Scale 910 è più rigida e quindi più reattiva, perché pensata per portare la pedalata alla sua massima efficienza, quindi se hai gambe è pronta a volare su ogni tipo di salita grazie al suo peso ridotto sotto i 10 chilogrammi e all’ampia superficie di grip offerta dalle ruote da 29″.

Certamente risulterà più scomoda in discesa essendo ammortizzata solo davanti e richiederà un’ottima tecnica di guida, ma potrà contare oltre che sulle geometrie e sui vantaggi dei tubeless (che riducono l’effetto rimbalzo della ruota) anche sui potenti freni Shimano XT di cui vi sottolineiamo una caratteristica interessante: la pinza del freno posteriore è posizionata esattamente il linea con il braccio del carro del telaio. In questo modo viene ottimizzata la distribuzione delle forze di frenata su pinza e telaio e questo garantisce una maggiore stabilità anche su frenate improvvise e potenti.

forcella e freni shimano xt su scott scale

La forcella è una Fox 32 SC Perf. Elite con 100 mm di escursione mentre i freni sono gli Shimano XT con disco da 180 e 160 mm.

Marathon, cross country ma anche i trail più impegnativi sono il giusto pane per la vostra Scale 910. Il divertimento è assicurato con un mezzo che grazie allo SRAM X01 GX Eagle vi garantirà una cambiata precisa e sicura con la possibilità di scegliere il giusto passo per ogni tipo di percorso grazie alla corona da 32 e al pignone che va da 10 a 50 denti.

La forcella FOX Elite è regolabile sia nell’affondamento che nel ritorno. Potrete dunque renderla più rigida o morbida aggiungendo o togliendo aria, regolando poi anche il rebound o ritorno che potrà essere più lento o veloce a seconda della vostra tipologia di guida. Una guida veloce richiede una risposta reattiva della forcella tra un ostacolo e l’altro, mentre una guida più lenta o su terreni più lisci può preferire una forcella più “pigra”.

Infine tutti i cavi passano all’interno del telaio e lo stesso è predisposto per ospitare il reggisella telescopico, strumento che ormai si vede anche sulle bici di molti professionisti. Linee pulite e accattivanti per una hardtail che bene si adatterà alle vostre escursioni su ogni tipo di terreno, ma che vi trasmetterà la voglia di mettervi alla prova e andare al massimo.

monocorona sram eagle su scott scale

Per la trasmissione Scott si è affidata a Sram: monocorona X01-GX Eagle a 12 rapporti con cassetta 10-50T.

Specifiche tecniche

  • Telaio Scale in carbonio HMF
  • Forcella FOX 32 SC Perf. Elite 100 mm
  • RideLoc con comando al manubrio a 3 settaggi
  • Sram X01-GX Eagle 12 velocità
  • Freni a disco Shimano XT M8000 con disco anteriore da 180 mm e 160 mm al posteriore
  • Ruote Syncros XR2.0 TR
  • Pneumatici Maxxis Ikon Kevlar
  • Componentistica Syncros

Per ulteriore informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale Scott

Testo di Paola Gaviraghi


I sistemi di protezione del cerchio mtb

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biker su trail con protezione del cerchio

Questo articolo è pensato per fornire una panoramica su tutti i sistemi di protezione cerchio della mtb, per chi ancora non conoscesse i dettagli e gli ultimi aggiornamenti in questo campo.

Nel mondo mtb stiamo infatti assistendo a una sorta di rincorsa al miglior sistema per trovare soluzioni che evitino lo stallonamento e proteggano il cerchio dagli impatti sulle rocce. In ambito gara, anche nel nuovo formato di gare per emtb E-Enduro, si cerca di fornire ai piloti un prodotto che permetta anche di terminare la prova in runflat (cioè in caso di gomma a terra) mantenendo una guidabilità accettabile.

Con l’espansione dei pneumatici plus e recentemente anche il nuovo formato semi plus, in cui si utilizzano pressioni più basse ma sono spesso costruiti con una carcassa leggera e delicata, tali sistemi diventano quasi obbligatori, specie se alla guida di una moderna emtb.

Ogni sistema di protezione cerchio sul mercato fornisce vantaggi e prestazioni differenti, con pesi che variano da poche decine di grammi a più di 300 grammi ciascuno.

Molti li definiscono sistemi “anti foratura” ma il termine non è corretto perché è possibile bucare il copertone con uno qualsiasi dei prodotti che citeremo.

Sono sistemi che vanno utilizzati con l’aggiunta di lattice per tubeless e questo si occupa di risolvere le piccole forature.

Si potrebbe definirli sistemi anti pizzicatura, perché le protezioni per i cerchi limitano o azzerano i tagli della carcassa provocati dagli impatti del pneumatico sul cerchio. Purtroppo non risolvono il problema dei tagli laterali, quando si urta una roccia “di striscio”.

In quei casi il poter rientrare pedalando in runflat (a gomma sgonfia) senza troppa fatica sarebbe un ottima cosa, piuttosto che dover smontare il sistema e inserire una camera d’aria, sempre se l’abbiamo con noi.

illustrazione del cush core sistema protezione cerchio mtb

L’infografica di Cush Core descrive lo scopo dei vari foam: protezione cerchio e stabilizzazione della spalla del pneumatico.

Sistemi di protezione cerchio mtb: dettagli e prezzi

Sul mercato abbiamo diverse famiglie: i sistemi anti stallonamento a doppia camera come il Denaeasy Tube+ e la versione di Schwalbe con il Procore.

Poi troviamo le strisce di poliuretano tipo Huck Norris e tutte le varie tipologie di inserti in schiuma a celle chiuse, i cosiddetti “salsicciotti”: Abs ROC, Cush Core, Flat tire Defender, Mr. Wolf Banger, PTN by Pepi, Soulciccia.

Questi ultimi prendono un po’ dal mondo moto, in cui vengono utilizzate da decine di anni le mousse che grazie a una consistenza più o meno rigida danno sensazioni e prestazioni diverse; sono però molto difficoltose come installazione.

Ogni sistema ha i suoi pro e contro, oltre che prezzi da abbordabili a elevati: si va dai 40 euro ai 220 euro per entrambe le ruote. Tenete presente che per quasi tutti i prodotti sul web si trovano ormai prezzi più bassi di quelli di listino indicati.

Deaneasy Tube+

Il Tube+ di Deanesy è un sistema a doppia camera composto da un tubolare gonfiato ad alta pressione (7/10 bar) e una valvola a doppia funzione che gestisce anche la pressione del pneumatico. Il tubolare mantiene tallonato il copertone sul cerchio proteggendolo dagli urti più violenti. Il peso è di circa 240 grammi a ruota e il prezzo è di 220 euro per il kit completo di due ruote. Disponibile per diversi formati ruota.

Vantaggi: permette di girare a pressioni basse. Si può regolare la pressione interna del tubolare e quindi il feeling. È molto duraturo. Svantaggi: montaggio/smontaggio complessi, il cerchio necessita di un allargamento del foro per ospitare la valvola speciale. La valvola necessita di manutenzione frequente. Non indicato per cerchi in carbonio. Costo elevato.

foto del sistema Tube+ di Deaneasy per mtb

Il sistema Tube+ di Deaneasy è fatto in Italia ed è nato da un’idea di Alberto Deanesi, ora purtroppo costretto su una sedia a rotelle.

Schwalbe Procore

Molto simile al Tube+, è sempre un sistema a doppia camera con valvola a doppia funzione da utilizzare con gomme tubeless e lattice. La differenza sta nel Procore blu, che è una sorta di protezione della camera d’aria interna gonfiata a 6 bar. Il peso è di circa 230 grammi a ruota, il prezzo è di 195 euro per le due ruote. Disponibile per diversi formati ruota.

Vantaggi: permette di girare a pressioni più basse, si può regolare la pressione interna del tubolare e quindi il feeling. È molto duraturo. Svantaggi: la valvola speciale è delicata, il peso è elevato. Non indicato per cerchi in carbonio. Costo elevato.

foto del Procore di Schwalbe, un sistema a doppia camera

Il Procore di Schwalbe, un sistema a doppia camera in cui si può regolare la pressione del tubolare e del pneumatico.

Huck Norris

L’Huck Norris è un striscia piatta di poliuretano da inserire in un sistema tubeless. È tra gli inserti più leggeri, si adatta a diversi formati ruota, pesa circa 80 grammi per ruota e ha un prezzo di 79 euro la coppia. Si tratta di una semplice ma effettiva protezione per il cerchio ed è disponibile per diversi formati ruota.

Vantaggi: montaggio/smontaggio semplice, peso ridotto, permette pressioni di utilizzo più basse, protegge il cerchio. Svantaggi: durata limitata in base all’uso (con uso aggressivo si deteriora), può assorbire il liquido sigillante e aumentare leggermente di peso.

foto del sistema protezione cerchio huck norris

Huck Norris è una semplice striscia in foam ma molto efficace una volta inserita nel pneumatico.

Pepi’s Tire Noodle – PTN

L’italiano PTN è un tubo di poliuretano che si inserisce in un sistema tubeless. È disponibile in tre misure, pesa circa 80 grammi e costa 39,90 euro la coppia. Fornisce un supporto durante la guida e protegge abbastanza il cerchio.

Vantaggi: prezzo basso, peso ridotto, sostiene la spalla del pneumatico, permette pressioni di utilizzo più basse. Svantaggi: durata limitata in base all’uso (con uso aggressivo si deteriora).

foto del sistema PTN per mtb

Il PTN è uno tra i sistemi più leggeri ed economici sul mercato.

Flat Tire Defender

Sempre nella famiglia dei closed cell foam inserts ovvero inserti in schiuma a celle chiuse, l’americano Flat Tire Defender pesa circa 290 grammi per ruota, costa 138 euro la coppia ed è disponibile in diverse misure anche per pneumatici plus.

Vantaggi: permette pressioni di utilizzo basse, protegge il cerchio, sostiene la spalla del pneumatico, smorza le vibrazioni e dona un comfort di guida migliore. Svantaggi: peso elevato, costo comunque elevato.

foto del sistema protezione cerchivmtb flat tire defender

L’americano Flat Tire Defender è tra i più pesanti del lotto con quasi 300 grammi per ruota.

Cush Core

Anche questo dall’America, il Cush Core è leggermente diverso dai classici foam per il fatto che resta più piatto e lascia più spazio all’aria (e al sigillante) nel pneumatico. Pesa circa 260 grammi per ruota nella versione 27,5″, è disponibile in varie misure e il prezzo di listino è 168 euro.

Vantaggi: protegge il cerchio, sostiene la spalla del pneumatico, smorza le vibrazioni e permette un comfort di guida migliore con pressioni di utilizzo basse. Svantaggi: installazione, peso e costo elevato.

foto del cush core, sistema protezione cerchio mtb

Il Cush Core è più sottile di un normale salsicciotto: la sua forma serve a coprire i bordi del cerchio e mantenere il copertone in sede.

Mr. Wolf Banger

L’italiano Banger se la gioca con gli altri foam sul mercato con 12 versioni totali per tutti i formati ruota, anche per i già citati semi plus, plus o normali. È un polimero molto simile a quello delle mousse per moto, costa 199 euro la coppia, pesa 210 grammi circa per ruota su 27,5″.

Vantaggi: protezione cerchio, sostiene la spalla del pneumatico, smorza le vibrazioni, permette pressioni di utilizzo basse e un comfort di guida migliore. Svantaggi: durata limitata in base all’uso (con uso aggressivo si deteriora), peso e costo elevato.

foto del banger di mr wolf

Il Banger è tra i più conosciuti in Italia per la sua riuscita campagna pubblicitaria.

Abs ROC by Deaneasy

Altro prodotto italiano, ora diventato ufficialmente del marchio Deaneasy, l’Abs ROC è un inserto in foam che presenta due scanalature, pesa circa 205 grammi per ruota sul 27,5″, costa 149 euro la coppia ed è disponibile in tre formati diversi (xc, enduro/dh e plus). A breve verrà prodotto anche in altre due tipologie più leggere.

Vantaggi: protegge il cerchio, sostiene la spalla del pneumatico, permette pressioni di utilizzo basse, smorza le vibrazioni e dona un comfort di guida migliore. Buona la durata. Svantaggi: il peso limita la scorrevolezza nei tratti su asfalto e in salita. Costo comunque elevato.

foto del foam per mtb abs roc

Il foam Abs Rock by Deaneasy sarà presto disponibile in altri due modelli più leggeri.

SoulCiccia by Harry Bangs

Uno tra gli ultimi arrivati ma sempre made in Italy, SoulCiccia è un foam abbastanza voluminoso ma il peso è solo di 50 grammi, il prezzo è di 59 euro, le versioni sono tre, S, M, L.

Vantaggi: peso molto ridotto, sostiene la spalla del pneumatico, permette pressioni di utilizzo più basse, smorza le vibrazioni, utilizzabile in ambito xc e marathon. Svantaggi: in un uso aggressivo fornisce una durata inferiore a sistemi più pesanti.

foto del sistema soulciccia per mtb

SoulCiccia è un prodotto recente molto leggero e ancora poco conosciuto, sarebbe bello poter effettuare un test sul campo.

Sistemi di protezione cerchio mtb: come scegliere

Per la scelta di un sistema piuttosto che un altro, a patto che lo consideriate uno strumento utile per le vostre esigenze, va fatta la considerazione che sì, alcuni prodotti simili potrebbero essere facilmente reperibili per pochi euro da un ferramenta o un negozio fai da te, oppure utilizzando dei tubi da piscina o da idraulica che tanti biker stanno provando a installare nelle proprie ruote.

Tuttavia, dietro a molti di questi sistemi ci sono mesi o anni di progetti, prove, studi e risorse investite che naturalmente alzano il prezzo finale.

Quindi, valutato il vostro budget, in secondo luogo va determinato lo stile di guida e la tipologia di trail su cui girate maggiormente.

Da qui si può decidere, in base al bisogno, se avere un foam “one shot” per una gara, un prodotto economico e poco duraturo o un sistema più costoso che però si mantenga (o si dovrebbe mantenere) nel tempo.

In ultimo, nei dettagli non abbiamo accennato alle prestazioni dei vari sistemi durante il runflat, perché alcuni di essi non sono concepiti per questo scopo e comunque andrebbero tutti testati singolarmente sul campo.

foto di aaron gwin a leogand 2014

Leogang 2014: solo Aaron Gwin può finire una run di Coppa del Mondo DH sul cerchio senza problemi… Foto: Colin Meagher

Conclusioni

La foto di Aaron Gwin non è messa a caso: quante gare ancora si perdono per una foratura o una stallonatura? Basta una breve riflessione su questo fenomeno per capire come ci sia una evidente lacuna da colmare tra i produttori di cerchi e pneumatici, che nel 2018 ancora non hanno inventato (o non vogliono inventare) un connubio pneumatico-cerchio che azzeri o quantomeno diminuisca forature, tagli e stallonamenti.

Da qui sono nati i sistemi di protezione cerchio mtb (anti stallonamento, anti pizzicatura ecc.), da molti ritenuti come una delle innovazioni degli ultimi anni, ma alla fine sono comunque un espediente più o meno ingegnoso per rimediare alle lacune del sistema tubeless che ancora non è perfetto, soprattutto in ambito racing e guida aggressiva.

Dal canto nostro stiamo conducendo dei test su alcuni dei prodotti presenti sul mercato e quanto prima vi forniremo un parere obiettivo, basato su prove sul campo.

State sintonizzati su mountainbike.bicilive.it

Cannondale Trigger Carbon 2018, l’all mountain che varia fra 145 e 115 millimetri

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cannondale trigger carbon 2018 all mountain

La nuova mtb Cannondale Trigger Carbon 2018 è una all mountain da 27,5″ caratterizzata dall’escursione variabile grazie al sistema Gemini, che è in grado di diminuire il volume d’aria, facendo passare la corsa dell’ammortizzatore da 145 a 115 millimetri, senza che tale azione influisca sull’idraulica.

Questo permette al rider un facile e immediato tuning variabile fra due modalità di sostegno alla pedalata: Hustle (115 mm) vi permetterà di stare sui pedali in posizione avanzata e fruire di una sospensione più ferma così da avere più leva e affrontare meglio le salite.

Con Flow (145 mm) potrete invece spostare il corpo un po’ più indietro e godervi al meglio le discese: abbiamo quindi una mountain bike a suo agio in vari tipi di impieghi e situazioni, con una guida sempre efficace e piacevole.

Cannondale Trigger Carbon 3

La Cannondale Trigger Carbon 3 è la versione più accessibile, con carro in alluminio e componenti comunque di gran qualità.

Tre le versioni in commercio, con allestimenti pensati per coprire un vasto insieme di esigenze e disponibilità economiche, visto che si passa dai 3.999 euro della versione più economica ai 7.499 euro del top di gamma.

Sono accomunate da alcune caratteristiche, su tutte il triangolo principale in carbonio BallisTec, carro di soli 420 millimetri, protezione in carbonio per il tubo obliquo, angolo di sterzo di 66°, predisposizione al porta borraccia, angolo del tubo piantone a 74,5°, link in carbonio e perni provvisti di tecnologia Lockr con espander.

Andiamo ora a dare uno breve sguardo alle caratteristiche salienti delle tre versioni, tutte disponibili in quattro taglie (S, M, L e XL).

Cannondale Trigger Carbon 2018 3

Triangolo in carbonio, carro in alluminio, forcella Fox Float 34 Performance 150 millimetri, gomme Maxxis Minion DHF 27,5×2,3” anteriore e DHR II 27,5×2,3” posteriore, freni a disco idraulici Shimano SLX 180/180 millimetri, cambio Shimano Deore XT/SLX a 11 velocità (11-46T) e ammortizzatore Fox Float Dps Gemini.
Il tutto per 3.999 euro, con colorazione arancione/nero.

Cannondale Trigger Carbon 2018 2

Saliamo di qualità con questa Trigger che mantiene il triangolo in carbonio e il carro in alluminio, con forcella Fox Float 34 Elite da 150 millimetri, freni a disco idraulici Sram Guide RS 180/180 millimetri, cambio Sram X01 Eagle a 12 velocità (10-50T) e ammortizzatore Fox Float X Gemini Elite.
Ve la potete portare a casa con 5.999 euro e la trovate in una combinazione di grigio con scritte e inserti verde acido.

Cannondale Trigger Carbon 2018 1

Giungiamo infine alla versione top, che esige un portafoglio un po’ più gonfio a fronte però di ottime caratteristiche e componenti.

Cannondale Trigger Carbon 2018 1

Cannondale Trigger Carbon 1 è altra storia: carro in carbonio e ruote con cerchi dello stesso materiale, il tutto per 7.499 euro.

La Cannondale Trigger Carbon 1 ha il telaio e il carro in fibra di carbonio, è dotata di forcella Fox Float Factory Fit 4 da 150 mm, i freni a disco idraulici sono degli SRAM Guide RSC 180/180 millimetri, le dodici velocità potete selezionarle attraverso un cambio Sram XX1 X01 Eagle (10-50T), ad ammortizzare troviamo un Fox Float X Factory Gemini e, ciliegina su questa torta a due ruote, abbiamo ruote con cerchi in carbonio Cannondale Hollowgram con canale da 30 millimetri.

Questo gioiellino costa 7.499 euro e ha un colore foglia di tè con scritte e inserti in giallo fluo.

Per maggiori informazioni e dettagli sulle caratteristiche tecniche, reperimento dei distributori e fornitori italiani e ordini online potete visitare il sito ufficiale Cannondale.

Il Rocky Mountain Race Face Enduro Team 2018 per l’EWS

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Rocky Mountain Race Face Enduro Team 2018 per l'EWS

Rocky Mountain, lo storico marchio canadese veterano della Enduro World Series, si presenta al via della stagione 2018 con il Rocky Mountain Race Face Enduro Team. Squadra nata dalla partnership con il marchio anch’esso canadese con sede a Vancouver, Race Face, specializzato in componentistica.

Entrambi i brand vantano una lunga storia nel campo delle mountain bike ma anche di collaborazione. Fondati nel 1993 sotto lo stesso tetto, costruivano bici e componenti per i corridori del North Shore agli albori del freeride.

Si parla dunque di un’esperienza più che ventennale che ha seguito passo passo la nascita e l’evolversi di uno sport che sempre più è cresciuto e ha conquistato nuovi rider.

I bolidi del rocky-mountain race face 2018

Per i bolidi del Rocky Mountain Race Face 2018 cambio Shimano e ammortizzatori Fox.

Gli atleti EWS 2018

Grandi aspettative per il neonato team che è formato da Jesse Melamed, Remi Gauvin e ALN di cui sotto vi riportiamo un divertente video di presentazione e i risultati della passata stagione.

Jesse Melamed

Dodicesimo agli EWS Series Overall Ranking 2017
Primo agli EWS Whistler, Canada 2017
Jesse Melamed del Rocky Mountain Race Face Enduro Team sorride

Remi Gauvin

Ottavo agli EWS Series Overall Ranking 2017
Quinto agli EWS Whistler, Canada 2017
Remi Gauvin del Rocky Mountain Race Face Enduro Team in posa buffa

ALN

Undicesima agli EWS Series Overall Ranking 2017
Terza agli EWS Wicklow, Ireland 2017
ALN il volto femminile del Rocky Mountain Race Face Enduro Team sotto a un ombrello

Vedremo come si comporterà la squadra nel prossimo EWS di cui è già possibile visionare parte del ricco calendario 2018.

Per maggiorni informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale Race Face e Rocky Mountain

Test sistema di protezione cerchio Abs ROC by Deaneasy

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foto del sistema abs roc per proteggere il cerchio mtb

Abbiamo messo alla prova il sistema Abs ROC by Deaneasy, un tubolare in foam da inserire nei pneumatici tubeless concepito per preservare il cerchio, migliorare il grip girando a pressioni più basse, prevenire le stallonature e diminuire le pizzicature del copertone.

Abs ROC è uno dei sistemi di protezione per il cerchio della mtb presenti sul mercato ed è da poco diventato un prodotto Deaneasy, grazie all’acquisizione del 50% del marchio da parte dell’azienda veronese, che ora si occupa della distribuzione e degli ulteriori sviluppi. Abs ROC è patent pending, ovvero in attesa di brevetto.

foto del sistema protezione cerchio mtb Abs ROC

Ecco come si presenta il sistema protezione cerchio mtb Abs ROC. Si tratta di un polimero di nuova generazione, made in Italy.

Che cosa è e cosa fa Abs ROC

L’ideatore e sviluppatore, Alessandro Bonarotti di Genova, tecnico e rider dalla lunga esperienza anche nel campo agonistico, ha definito Abs ROC come un “Multi performance technofoam ring for tubeless tires” che potremmo tradurre in “Anello multifunzione in tecno foam per gomme tubeless“. Il sistema è prodotto in Italia.

Si tratta di un polimero di nuova generazione realizzato con il processo produttivo del “carotaggio“. Questo processo non è paragonabile né allo stampaggio né all’estrusione, tecniche più economiche utilizzate per alcuni degli altri sistemi in commercio.

È infatti grazie al carotaggio e alle varie fasi di lavorazione che Abs ROC acquisisce le proprietà che sono riportate in questo test.

La destinazione d’uso del sistema è ampia: downhill, enduro, cross country. È disegnato per essere utilizzato su ruote native o convertite in tubeless, pneumatici tubeless o tubeless ready e qualsiasi tipo di lattice (preferibilmente privo di ammoniaca). Funziona con ogni tipo di valvola tubeless.

È disponibile in tre formati, cross country/marathon per coperture da 1,9″ a 2,2″, enduro/downhill per gomme da 2,3″ a 2,5″ e plus per pneumatici da 2,6″ a 3,0″.

Sono in fase di ultimazione e saranno presto disponibili al pubblico altre due versioni più leggere dedicate ad un uso “race” che testeremo quanto prima.

I formati ruota vanno dal 26″ al 29″ ma, pensando alle bici da bambino, si adatta anche a ruote più piccole.

Vantaggi e peso Abs ROC

L’utilizzo di Abs ROC permette diversi vantaggi:

  • aumento del grip
  • protezione del cerchio
  • è possibile girare a basse pressioni
  • aumenta la precisione di guida
  • evita l’effetto burping, cioè che lo pneumatico si deformi
  • funge da sistema anti stallonamento
  • elimina le vibrazioni ad alta frequenza che penalizzano il comfort nella guida
  • permette di utilizzare pneumatici con carcassa più leggera

Essendo costituito da questo polimero a bassa densità ma molto resistente, Abs ROC pesa circa 165 grammi per ruota nella versione 27,5″ ed ha una attesa di vita di 2000 ore di utilizzo o un’ora di runflat, quindi discesa senza aria, calcolato su un rider di 80 kg di peso.

foto del sistema abs roc nel montaggio

Il montaggio risulta molto semplice, basta tagliare Abs ROC a misura del cerchio e assicurare i due estremi con una fascetta.

Installazione e montaggio Abs ROC

Abs ROC si presenta come un tubo di foam con sezione rassomigliante a una “H”, ovvero intagliato nella parte superiore e inferiore. Nella confezione troviamo il foam di lunghezza maggiore del cerchio della ruota, un adesivo e una fascetta per chiuderlo.

L’installazione è molto semplice, basta tagliarlo a misura del cerchio con un taglierino e unire i due capi con una fascetta, dopo aver creato un foro passante su entrambe le estremità mediante un cacciavite. Le versioni più recenti commercializzate presentano già i due fori e il materiale è di colore verde acido.

Il sistema va inserito come una normale camera d’aria nel pneumatico; gli intagli sul materiale lasciano spazio per il lattice e creano il sostegno al copertone.

Prima di tallonare il copertone è opportuno inumidire Abs ROC con dell’acqua per facilitare l’operazione, ma nel mio caso non è stato necessario, il montaggio è agevole se si ha un minimo di manualità e familiarità con queste operazioni basilari.

Abs ROC: pressioni consigliate

Le pressioni dei pneumatici sono sempre molto soggettive ma dopo il test consiglio a chi provi Abs ROC di utilizzare quelle indicate. Abs ROC le consiglia per un rider di 80 kg e su ruote con coperture leggere (ad es. Maxxis Exo):

  • Formato XC/XCM: anteriore 1,1 bar; posteriore 1,3 bar
  • Formato EN/DH: anteriore 1,2 bar; posteriore 1,4 bar
  • Formato PLUS: anteriore 0,8 bar; posteriore 0,9 bar
foto del sistema abs roc per proteggere il cerchio mtb in sezione

Il polimero Abs ROC è creato con la tecnica del “carotaggio”, quindi non è estruso né stampato. È molto duttile ma resistente.

Il test del sistema di protezione cerchio Abs ROC

Il mio peso è 71 kg in assetto di riding e amo la guida attiva, mirata più a saltare gli ostacoli che a passarci sopra. Per più di un mese ho utilizzato il sistema su diverse tipologie e condizioni di terreno, a pressioni da 1,1/1,3 bar anteriore e 1,4/1,6 bar posteriore. Il miglior compromesso, in base al mio stile di guida e con le coperture usate, è di 1,2 bar davanti e 1,5 dietro.

Visto che il produttore consiglia tali pressioni mi è sembrato ovvio partire subito da questi valori, tenendo presente che una pressione più alta non consentirebbe di beneficiare dei vantaggi di Abs ROC.

Installazione e smontaggio dell’Abs ROC

Inizialmente ho montato Abs ROC sulla mia bici da enduro con ruote da 29” e cerchi dal canale interno di 29 mm. Le coperture montate sono una Schwalbe Magic Mary da 2,4″ all’anteriore e al posteriore una Michelin Wild da 2,35″ che abbiamo testato in questo articolo.

L’installazione è stata semplice,  il montaggio non richiede particolari abilità. Non è necessaria alcuna modifica alla valvola tubeless, può essere utilizzata qualsiasi valvola presente sul mercato. Dopo aver tagliato Abs ROC alla lunghezza adatta al cerchio si blocca il tutto con una fascetta.

Per i più esperti il produttore riferisce che è possibile anche incollare le due estremità per vulcanizzazione (per mezzo di phon ad alta temperatura). Dopodiché si aggiunge il liquido, si fa girare la ruota ed è pronto; queste ultime sono le stesse operazioni di un classico montaggio tubeless.

Dopo un mese ho installato nuovamente i due foam nelle ruote da 27,5” con canale interno da 25 mm dell’altra bici da enduro che utilizzo, tagliando la parte eccedente. Le coperture sono Maxxis High Roller 3C ed EXO TR da 2,3″. Volendo si può tornare alla lunghezza da 29″ grazie alla vulcanizzazione o l’uso di altre due fascette.

Sia sul canale largo 29 mm che in quello standard non ho avuto alcun problema, l’unica accortezza è, se i pneumatici sono nuovi, quella di farli tallonare prima da soli (quindi senza i foam) per iniziare a dargli una forma.

Sulle gomme con meno volume come le Maxxis, lo spazio che rimane all’interno della copertura è poco, serve un po’ più di pressione e manualità per montare la gomma ma nulla di straordinario.

foto del sistema protezione cerchio mtb Abs ROC installato

Togliere e mettere Abs ROC è un’operazione semplice, sia su cerchi larghi che stretti. Qui il canale è da 29 mm interni.

In salita

Passando da un sistema tubeless all’Abs ROC, i 185 grammi per ruota sulle 29” (e 165 g sulle 27,5″) si percepiscono sensibilmente per via delle basse pressioni di utilizzo ma ciò non costituisce un problema in un contesto trail/enduro.

I benefici iniziano a sentirsi sulle salite tecniche, dove il grip è notevole grazie alle pressioni minori e al copertone che “avvolge” gli ostacoli.

Già questo fa chiudere un occhio sul peso anche ai “grammomaniaci”, ma ricordiamo che a breve sarà disponibile la versione di Abs ROC più leggera (circa 130 grammi per il formato enduro 27,5“) che testerò personalmente, aggiornando questo articolo.

In piano e nei rilanci

Nella guida su single track il sistema Abs ROC crea una sorta di “tappeto magico” che spiana le asperità e dona un comfort notevole. Nei rilanci il maggior grip crea un leggero attrito lievemente avvertibile, la reattività delle ruote cala leggermente rispetto al sistema tubeless.

In discesa

Veniamo al punto saliente, la guida in discesa: le sensazioni sono ottime: più grip, più comfort, un assorbimento dei grossi impatti che nei primi momenti lascia un po’ stupiti ma che giro dopo giro dona una sicurezza impareggiabile. Abs ROC garantisce una spalla più sostenuta anche a basse pressioni ed evita che il pneumatico possa stallonare.

È come se la bici acquisisse più escursione e in generale tutte le vibrazioni vengono nettamente smorzate. La sensazione di fastidio a braccia e mani sulle brake bumps si riduce, a tutto vantaggio del rider che in definitiva si stanca meno.

Non esagero dicendo che con Abs ROC ho iniziato ad andare più forte, ma senza alcuna fatica e senza oltrepassare i miei limiti, proprio perché l’aderenza delle ruote aumenta e non ci sono problemi a passare o atterrare su qualsiasi cosa in velocità. Nelle curve senza appoggio il feeling è ottimo, la bici resta incollata al terreno.

Runflat

Se utilizzato senza aria a causa di un taglio nel pneumatico il sistema permette di pedalare abbastanza bene nei rettilinei in piano, non senza un notevole attrito. Nelle curve, se la gomma a terra è quella anteriore, bisogna prestare molta attenzione. In discesa sui tratti dritti è come avere una gomma un po’ sgonfia, si scende con cautela ma senza grossi problemi, ovviamente nulla di lontanamente paragonabile ad una gomma tubeless a terra.

In un contesto di enduro o DH agonistico, se si perde pressione sulla gomma posteriore si può ancora finire la prova, sicuri che il cerchio non rischi danni grazie alla protezione del foam. Il copertone resta tallonato. Per l’anteriore la protezione è identica ma la perdita di aderenza della ruota è maggiore.

In definitiva la prestazione in runflat è buona ma la considero una misura di emergenza.

foto del sistema abs roc, peso e robustezza

L’unico taglio in un mese di test, provocato forse nel montaggio, e il peso del 29″ nel colore commercializzato, verde acido: 183 grammi.

Durata sistema Abs Roc

Durante test, in cui ho anche provato pressioni molto basse, non ho avuto mai nessun problema: né tagli né forature, soprattutto non ho mai sentito sbattere il cerchio sui sassi neanche nelle pietraie più infide, come quella della PS “Carla” a Tavernerio (CO) dove si è svolto il campionato italiano enduro lo scorso anno. Nessuna stallonatura improvvisa.

Dopo un mese di uso intenso ho smontato Abs ROC per controllare il suo stato e solo in quello posteriore ho notato un unico piccolo taglio: non ho la certezza che questo taglietto sia dovuto al montaggio piuttosto che all’utilizzo. Per il resto sembrano come nuovi.

Mi sono naturalmente chiesto cosa fare in caso di taglio ampio del copertone durante un lungo giro con salite e discese, scenario in cui è impensabile continuare in modalità runflat: togliere Abs ROC e inserire una camera d’aria è questione di pochi minuti, l’unico inconveniente è il dover riporre il foam nello zaino.

Un sacchetto di plastica o la sua sacca verde in dotazione in questi casi potrebbero essere molto utili, per evitare di sporcarsi con il lattice e poter ripiegare il foam a dimensioni ridotte.

Va tenuto in considerazione che l’eventualità di una foratura con questo sistema è davvero remota.

Conclusioni

Il sistema Abs ROC è un prodotto valido e ben concepito, consigliato a chi cerchi più grip, comfort e voglia la certezza di proteggere i cerchi della mtb. Il peso è ridotto e il sistema inserito nelle ruote non influenza le prestazioni e il comportamento della bici durante un uso trail, enduro o downhill.

In più Abs ROC mantiene il copertone in sede e garantisce un ottimo sostegno alla spalla, permettendo di utilizzare anche pneumatici più leggeri e quindi risparmiando peso.

Il fatto che molte squadre e piloti importanti di enduro e non, italiani e internazionali, stiano scegliendo questo prodotto, ne conferma la qualità e le sue ottime prestazioni.

Ricordiamo ad esempio tra i tester e utilizzatori di Abs ROC Vittorio Gambirasio, vincitore del circuito e-Enduro lo scorso anno, e Gaia Ravaioli, esperta di come vincere una gara 24H, 1° posto alla 24H Wembo 2017 a Finale Ligure e detentrice quindi del titolo di campionessa mondiale 24H Solo.

Il prezzo di 149 euro la coppia può sembrare elevato ma è in linea o più basso di quello dei vari sistemi disponibili: su questo aspetto va tenuto conto che Abs ROC, diversamente da alcuni prodotti sul mercato, è un polimero di nuova generazione, è prodotto in Italia con tecniche particolari ed è oggetto di patent pending.

Per il cliente finale è sempre possibile acquistare anche solo un foam per provarlo, così da comprenderne i vantaggi e poi decidere. NOn è escluso che le prossime versioni possano scendere di prezzo.

Per maggiori informazioni su Abs ROC visita la pagina ufficiale.

Si ringraziano i negozi Edencicli di Legnano (MI) e Rock&Road Bike di Paderno Dugnano (MI) per l’assistenza fornita.

Cosa ci è piaciuto:

Grip, protezione e anti stallonamento.

Cosa non ci ha convinto:

Su asfalto la scorrevolezza è leggermente ridotta.

Test sistema di protezione cerchio Abs ROC by Deaneasy
Protezione cerchio10
Grip9
Peso7
Scorrevolezza7
Anti stallonamento9
Smorzamento vibrazioni9
Prezzo
  • 149 euro la coppia
8.5Il nostro voto
Voti lettori: (1 Vota)
9.5

Jolanda Neff e il team Kross Racing con Shimano per il 2018

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team mtb kross shimano 2018

Shimano è la scelta del team Kross Racing che vede come atleta di punta la svizzera Jolanda Neff, pluri iridata e attualmente campionessa del mondo cross country.

I polacchi del Kross Racing team si presentano con la stessa formazione del 2017: assieme a Jolanda anche Maja Wloszczowska affiancate dai due èlite Bartlomiej Wawak (campione nazionale di Polonia del 2016) e lo svizzero Fabian Giger, ex campione europeo.

Lo sponsor Shimano si occuperà della componentistica sulle mtb dei quattro rider per il 2018 per quanto con naturalmente il meglio della casa nipponica, l’XTR.

Maja e Bartłomiej avranno l’ulteriore vantaggio di correre con le performanti scarpe Shimano S-Phyre con sistema di chiusura a doppio Boa IP1 che abbiamo testato recentemente.

foto del team Kross racing mtb

Le biciclette hardtail che il team pedalerà sono le Kross Level TE in carbonio, montate con una trasmissione completa 1×11 Shimano XTR, inclusa la guarnitura ultraleggera XTR Hollowtech II RaceE, la catena HG-901 con tecnologia SIL-TEC e il cambio posteriore XTR con tecnologia Shadow RD+ dotato di meccanismo a frizione per una ritenzione sicura della catena. Nella scelta tra un gruppo mtb meccanico e uno elettronico sembra che il team abbia le idee chiare.

Per quanto riguarda l’impianto frenante la decisione è semplice, leve e pinze Shimano XTR M9000 Race, leggere, potenti e appositamente progettate per un impiego xc racing.

Tomasz Swierczyński, Team Manager del Team Kross, ha dichiarato: “Siamo decisi a preparare il percorso olimpico di Jolanda e Maja facendo risultato gia negli appuntamenti di Coppa del mondo di quest’anno. Poter contare sui componenti Shimano in questa stagione rappresenta per noi un enorme vantaggio.

Jolanda Neff: “Adoro lavorare con Shimano e in particolare con XTR, dai componenti alla meccanica, tutto funziona così bene, sono elettrizzata e non vedo l’ora di ricominciare a gareggiare!

Il Kross Racing Team inizierà la sua stagione XCO con l’International Catalan Cup a Banyoles nella comunità autonoma della Catalogna il prossimo 25 febbraio 2018.

foto di Jolanda Neff del kross racing team

La campionessa mondiale mtb cross country Jolanda Neff è anche ciclista su strada e ciclocrossista.

Purtroppo Jolanda dovrà stare a guardare perché la rovinosa caduta nell’ultima prova della Coppa del mondo di ciclocross le ha procurato la rottura della clavicola, già operata, e del braccio. Le auguriamo i nostri migliori in bocca al lupo per una veloce e pronta guarigione.

Per seguire Yolanda Neff e il team Kross Racing visita la pagina facebook ufficiale.

Per maggiori informazioni su Shimano visita il sito ufficiale.

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