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Look 989 RS, mtb XC da gara con reggisella integrato

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Look 989 RS, XC da gara con reggisella integrato

La nota azienda francese Lookripropone per il 2019 uno dei suoi cavalli da battaglia per l’XC, la 989 RS, mtb front suspended con 100 mm di escursione.

La 989 è una mountain bike in carbonio monoblocco con ruote da 29″dotata di reggisella integrato, ideata per gareggiare sui circuiti del cross country e delle marathon. Le ruote da 29″ consentono aderenza al terreno e una superficie di lavoro più ampia adatta a superare punti molto ripidi e ostacoli in salita.

Il telaio in carbonio Haut Module monoblocco della 989 RS è leggero e rigido: nella taglia M pesa solo 1.300 grammi.

La mtb look 989 rs 2019 front suspended in carbonio monoblocco

In quanto a rigidità quest’ultima è sostenuta dalla particolarità dell’attacco integrato A-STEM. La bici più rigida permette una guida più precisa. Inoltre le basi e i foderi sono stati studiati per disperdere le vibrazioni e non trasmetterle al biker. Questa qualità è migliorata dal reggisella integrato E-POST.

La linea di questa mtb, proprio perché ha un telaio monoblocco, risulta estremamente pulita ed accattivante, come è ben possibile notare dalle immagini. Ma entriamo nei dettagli di quanto presentato fino ad ora.

La bici mtb Look 989 RS 2018

Il carbonio HM 3K di Look

L’Haut Module (modulo elevato) di carbonio adottato per la 989 RS è un materiale con fibre di alta qualità, vale a dire che hanno una rigidità molto elevata. Per intenderci sono circa il doppio più rigide delle altre fibre utilizzate HR (il carbonio di livello medio). Le fibre HM permettono di avere più rigidità e meno peso.

Le bici Look usano sia le fibre HM 3K che le 1,5K. Queste ultime possiedono una maglia più sottile e sono più leggere, mentre la fibra 3K prevede la presenza 3000 filamenti in 1 filo ed è quindi più resistente e rigida.

mtb Look 989 RS 2019 vista dall'alto

L’attacco A-STEM

Questa tipologia di attacco nasce dal concept Direct Drive di Look che mira ad ottimizzare tutti i parametri della guida. La rigidità ottenuta dall’attacco integrato nel telaio e dallo sterzo corto e conico permette di ottimizzare la guida rendendola più precisa. Il materiale di cui è fatto l’ A-STEM è l’alluminio forgiato ed è disponibile in diverse lunghezze per le due versioni di angolazioni differenti.

L’attacco A-STEM +/-5 mm è disponibile da 80 mm di lunghezza fino a 130 mm. Si sale di 10 mm a pezzo. Mentre l’ A-STEM +/-15 mm parte anch’esso da 8 mm di lunghezza ma arriva fino a 120 mm.

Particolare dell'attacco della mtb Look 989 rs 2019

Il canotto reggisella E-POST

Il reggisella in carbonio HM integrato E-POST di Look è dotato di tre elastomeri che assorbono le vibrazioni a favore del comfort. Tre sono le versioni che variano per regolazione e permettono di realizzare una mtb che meglio si adatta alle caratteristiche fisiche del biker.

E-POST Ti: permette una regolazione di arretramento da -15 mm a – 45 mm rispetto all’asse del canotto e pesa: 213 grammi.

E-POST R5: ha una regolazione di arretramento o avanzamento di + o – 5 mm rispetto all’asse del canotto. Il carrello è orientabile a 360°. Peso: 196 grammi.

E-POST R32: consente di regolare l’arretramento o l’avanzamento di + o – 32 mm rispetto all’asse del canotto e il carrello è orientabile a 360°. Peso: 216 grammi.

Il reggisella della mtb Look 989 RS

Gli allestimenti della Look 989 RS

Tre sono gli allestimenti proposti da Look: la versione top di gamma con lo SRAM XX1 Eagle nella colorazione Proteam Mat poi quella con lo SRAM X01 Eagle nel colore Corail Glossy e l’ultima montata con lo Shimano XT in Silver Red Glossy.

Vediamo nel dettaglio le specifiche dell’allestimento top di gamma:

  • Telaio in carbonio monoblocco HM senza raccordi.
  • Movimento centrale Press Fit 30 73 mm
  • Supporto deragliatore anteriore Direct Mount
  • Reggisella integrato E-POST R5
  • Sterzo integrato conico Look 1′ 1⁄2 in basso, 1′ ⅛ in alto.
  • Forcella Rock Shox SID WORLD CUP 100 mm
  • Cambio SRAM XX1 EAGLE a 12 velocità monocorona
  • Freni Magura MT8 NEXT
  • Ruote American Classic Race Tubeless con pneumatici Continental X-KING 2.2 anteriore e posteriore RACE KING 2.2
  • Taglie M e L
  • Prezzo 7.299 euro
  • Peso 8,910 kg
  • Garanzia telaio e forcella a vita
Schema delle geometrie della mtb front suspended Look 989 RS

Le geometrie della Look 989 RS sono da gara.

Per maggiori informazioni sulle bici e i distributori italiani di questo marchio vi rimandiamo al sito ufficiale Look.


Specialized Epic HT 29 2019, la mtb da XC

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Specialized Epic HT 29 2019 la mtb da XC

La Specialized Epic HT 29 è una mountain bike hardtail da XC presente da diversi anni nel catalogo Specialized e che nel tempo ha subito pochi cambiamenti.

Analizzando il listino delle mountain bike Specialized 2019 troviamo nella Specialized Epic HT novità non solo nelle grafiche ma anche nella componentistica: vediamo insieme cosa è cambiato rispetto al modello precedente e le caratteristiche di questa bici XC.

foto di un atleta in sella alla specialized epic 2019

Specialized Epic HT 29 2019, al passo con i tempi

Nelle gare XC moderne i tracciati presentano passaggi tecnici in discesa sempre più impegnativi, questo per essere più spettacolari per il pubblico ma anche per mettere alla prova le capacità tecniche degli atleti.

Oltre agli atleti, anche le biciclette da XC si stanno adeguando a questa nuova tendenza: in gara è sempre più frequente vedere bici con componenti tipici delle bici da trail, come i reggisella telescopici, attacchi manubrio più corti e manubri di dimensioni maggiori.

Proprio per affrontare questi percorsi, molti piloti hanno deciso di utilizzare bici full suspended da XC e gli stessi brand investono molto nella ricerca e sviluppo di questa tipologia, ma non per questo le “coda rigida” sono state abbandonate.

La Specialized Epic HT 29 è una di quelle front che, nonostante la tendenza attuale, viene mantenuta a listino e aggiornata con nuovi componenti ogni anno e ha ricevuto aggiornamenti recenti anche nelle sue geometrie che prendono spunto dalle bici da trail riding.

foto del telaio della specialized epic ht 2019

Il telaio Specialized Epic HT LTD in edizione limitata è disponibile a 2.699 euro.

Specialized Epic HT 29, telaio in carbonio FACT 11m

Il telaio della Specialized Epic HT 29 è realizzato in carbonio FACT 11m con tecnologia Rider-First Engineered™ grazie alla quale ogni taglia adotta schemi di lay up specifici per ogni tubazione.

Grazie a questa soluzione e all’utilizzo di meno fibre di carbonio, ma di migliore qualità, il telaio della Specialized Epic HT 29 è mix perfetto di rigidità, leggerezza e reattività garantita per ogni taglia.

La cura dei dettagli sul telaio della Specialized Epic HT è come sempre maniacale ed è allestito con tutte le ultime tecnologie, come passaggio cavi interno con guide, triangolo posteriore con battuta Boost 12×148, supporto pinza Post Mount per dischi da 160 mm e movimento centrale SRAM DUB Press Fit 30.

Specialized Epic HT 29, le geometrie

Per stare al passo con i tempi, le geometrie della Specialized Epic HT hanno di recente ricevuto degli aggiornamenti, prendendo spunto dalle bici da trail: troviamo ad esempio un orizzontale virtuale che raggiunge 595 mm e un reach pari a 418 mm in taglia M che, unite a un angolo di sterzo di 68.9° e sella di 74°, permettono a questa mountain bike di affrontare con efficienza le salite più ripide e le discese più tecniche dei circuiti XC moderni.

tabelle geometrie Specialized Epic HT 29

Le geometrie della mtb Specialized Epic HT 29 gamma 2019.

Specialized Epic HT 29, gli allestimenti

Sono tre gli allestimenti disponibili per la Specialized Epic HT con taglie che vanno dalla XS alla XL, forcelle Rock Shox, trasmissioni e freni SRAM e cerchi Roval.

Specialized Epic HT Pro Carbon 29 – 5.099 euro 
Telaio in carbonio FACT 11 con forcella Rock Shox SID e sistema Brain, il cambio è uno SRAM X01 Eagle a 12 velocità mentre il reparto frenante è affidato a dei freni SRAM level TLM. Completano l’allestimento le ruote Roval Control Carbon assemblate a mano con gomme Fast Trak Gripton.

mtb hardtail Specialized Epic Pro 2019

Specialized Epic HT Pro Carbon 29 è l’allestimento top disponibile con cambio SRAM X01 Eagle e forcella Rock Shox SID Brain.

Specialized Epic HT Expert Carbon 29 – 3.899 euro 
Il Telaio e la forcella sono gli stessi della versione pro ma la versione Expert monta un cambio SRAM GX Eagle a 12 velocità, freni SRAM Level TL e leggerissimi cerchi Roval Control in fibra di carbonio montati con pneumatici Fast Trak Gripton.

Epic Hardtail Expert dal listino prezzi Specialized 2019

La Specialized Epic HT Expert Carbon 29 monta freni SRAM Level TL e trasmissione SRAM GX Eagle, il prezzo scende a 3.899 euro.

Specialized Epic HT Comp Carbon 29 – 2.699 euro 
Nella versione Comp si mantiene il telaio in carbonio Fact 11m, ma in questo allestimento troviamo una forcella Rock Shox Reba RL e trasmissione SRAM NX Eagle a 12 velocità. I freni sono gli stessi, SRAM level TL ma i cerchi sono Roval Control in lega con gomme Fast Trak Gripton.

mtb HT da XC Specialized Epic Comp Carbon 2019

Cerchi in lega, cambio SRAM NX Eagle e forcella Rock Shox REBA portano il prezzo della Epic HT Comp Carbon 29 a 2.699 euro.

Per ulteriori informazioni, foto e geometrie, vi rimandiamo al sito ufficiale Specialized.

Per gli appassionati del marchio Specialized consigliamo inoltre la letture dei nostri articoli dedicati alla gamma 2019 delle bici da strada Specialized e al listino prezzi 2019 delle ebike Specialized.

Viaggio in Marocco in mtb con Coast2Coast

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Viaggio in Marocco in mtb con Coast2Coast

L’organizzazione Coast2Coast offre la possibilità a tutti gli appassionati di mountain bike (e non solo) di effettuare dei bike trip in Marocco.

Marocco in mountainbike” proposto da Coast2Coast vi trasporterà in un’esperienza unica in uno dei viaggi più intensi che si possano affrontare. Aspetti naturali, sociali e culturali sono imprevedibili ma al tempo stesso rappresentano la chiave della bellezza del paese più progredito dell’Africa settentrionale.

Ogni pedalata affonda nella terra rossa, nella sabbia del deserto, nella dura pietra vulcanica dell’Atlas e raccoglie tutte le magie che questo posto è capace di regalare.

Ciclista durante un viaggio in Marocco in mtb

Il Marocco è uno dei paesi più vari e stimolanti tra quelli visitabili del nord Africa. Dalla città di Marrakech alle montagne dell’Atlante fino al deserto del Sahara. Ogni luogo che visiterete colpirà profondamente il senso più importante nell’uomo: l’olfatto. Saranno proprio i profumi e gli odori a fare da cornice ai sapori e i panorami di quello che sarà un viaggio su due ruote indimenticabile.

Il tour ha una durata complessiva di nove giorni, dal 13 al 21 Aprile 2019, sette dei quali interamente dedicati al viaggio in bici alla scoperta del Marocco.

Coast2Coast ha previsto la partenza del “Marocco in mountainbike” dalla città di Marrakech e dal sud dell’Atlas per poi passare in mezzo a scenari da mille e una notte. La pre-saharian del massiccio Saghro, terra dei nomadi Ait Atta, prosegue attraverso la leggendaria Draa Valley e i grandi giardini di palme per poi terminare nella vera Africa, il Sahara.

L’ultimo giorno sarà dedicato alle escursioni tra le immense dune di sabbia di Chigaga.

Immagine di una sosta durante il viaggio in Marocco

Un viaggio per tutta la famiglia

Coast2Coast offre la possibilità di poter trasportare eventuali accompagnatori a bordo di un fuoristrada per tutta la durata del viaggio, in modo che anche loro possano vedere i magici paesaggi marocchini pur non potendo utilizzare la bicicletta.

Il Marocco in mountain bike è l’ideale per apprezzare l’essenza di questo paese e rivivere le leggende che si narrano su di esso.

Prima tappa Marrakech, la porta del deserto. Immaginatevi solo l’idea di una città dove la musica e la danza prendono il posto delle parole, ogni qualvolta queste falliscono nel creare legami.

Si prosegue alla volta di Ourzazate, Toundout e via per 72 chilometri in mountain bike nel mezzo del disteso deserto di pietra, la Valle del Dades, l’unica via terrena per raggiungere Boutghrar.

Un primo giorno affascinante, accompagnato dai massicci Jebel che si scorgono all’orizzonte e contornato dai fiumi che attraversano i giardini.

Il secondo giorno parte in salita verso il passo di Tazarert a quota 2.400 m.s.l.m., una delle vette dell’Atlas del sud. Dal “tetto del Marocco” potrete osservare una distesa immensa di orli dei massicci e sullo sfondo le due leggendarie rocce chiamate Madame e Monsieur Bab n’Alì.

Dal passo si scenderà per 15 chilometri verso Bab n’Alì per essere ospitati in stanze e tende di un “auberge” immerso nella natura marocchina.

Ciclisti tra le palme del MArocco durante un viaggio con coast2coast

Sveglia presto e si parte per la terza tappa verso i Madame e Mounsieur Bab n’Alì, rimanendo in quota si attraversa tutto il Jebel Saghro, la Valle del Sittie e i suoi splendidi giardini con gole e picchi rocciosi molto simili all’Arizione (USA). Dopo 43 km si arriva a N’Koub.

Il pomeriggio è dedicato al (meritato) relax e alla revisione delle bici per prepararle al deserto.

Zagora sarà la tappa successiva, una città situata nella Valle del Draa. Da qua si partirà alla volta del deserto, tra canyon e palmeti.

È l’inizio di un’altra Africa tra piantagioni di palme, case realizzate con il fango, dune, pozzi d’acqua e oasi. L’oasi di Ait Isfoul farà parte del viaggio in Marocco, piena di vita con rigogliosi giardini che vi offrirà una notte in una tenda a “milioni di stelle”.

In mattinata continuerà la pedalata nella mitica Draa Valley. l Draa è il fiume più lungo del Marocco, è la rotta commerciale delle carovane che collegano i paesi sub-sahariani e il nord del Marocco.

Per tutto il giorno si attraverseranno straordinarie kasbah e splendidi palmizi, una buona occasione per incontrare le popolazioni accoglienti delle oasi. Si raggiunge così il villaggio di Nessrate nel mezzo delle oasi del deserto.

È l’ultimo giorno, un giorno speciale con un mix di trasferimenti in 4×4 e mountain bike tra immense dune alte più di 30 metri. Si lascia Nessrate per raggiungere le incredibili Chigaga Dunes, nel profondo del deserto sahariano.

Si prosegue poi la spedizione per attraversare il letto sabbioso del fiume e il lago asciutto di Iriqui da dove sarà possibile percorrere un tracciato di 25 km che termina alle porte di un hotel da mille e una notte.

Viaggio in Marocco in sella ad una mtb con coast2coast

Termina così il viaggio in bici ma il giorno seguente inizierà un vero e proprio tour nel tour con il rientro in macchina verso Marrakech. Trecento chilometri di puro deserto, dune, carovane, accampamenti nomadi e montagne rocciose.

I partecipanti porteranno con loro emozioni e sensazioni indimenticabili. Paesaggi incredibili, fiumi, palmeti, giardini del deserto, montagne rosse e le persone. Persone ospitali, allegre e culturalmente affascinanti.

E poi, l’ultima sera a Marrakech. La piazza magica di Jemaa el Fna, la Medina e i souk.

Marrakech merita almeno un altro giorno di visita da dedicare tutto a lei, per camminare un pomeriggio intero tra i souk, nelle concerie, tra i vicoletti illuminati da luci seppia e da magici colori del cielo.

Bancarelle di dolci, frutti locali e i negozianti che offrono il tè e invitano a comprare la loro merce, sempre da contrattare sul prezzo perché fa parte della loro cultura.

Fotografo alle prese con uno scatto di un ciclista durante un viaggio in Marocco con coast2coast

Indimenticabili anche i bambini, che giocano a calcio nel covo degli ultràs Crazy Boys del Kawkab Marrakech e le donne che si nascondono il viso che “no la foto no!”. E alla fine arriva la sera quando dopo una giornata di camminare si arriva in piazza fra i canti, i suoni, i balli, i tamburi le chitarre i flauti…

Il Marocco in mountain bike con Coast2Coast non è solo un viaggio in bici, è un’esperienza magica dove si incontrano miti e leggende dei neri e dei bianchi, dove ci si incontra nel silenzio intatto delle sabbie danzanti.

Per informazioni:
Alessandro: +39 3284561237
Email: alessandro@coast2coast.it
Sito web: www.coast2coast.it
Facebook: coast2coast bike tour

Il 2019 off road di Pinarello è sempre Dogma XC 9.9

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Il 2019 off road di Pinarello è sempre Dogma XC 9.9

L’azienda trevigiana Pinarello che ci ha abituato all’eccellenza nel campo delle bici da corsa su strada non poteva che distinguersi anche nelle mountain bike. Per la nuova stagione l’azienda ripropone il suo modello da cross country Dogma XC 9.9 che prende il nome da quello di punta delle bici da corsa.

Di fatto nessuna novità per la casa di Treviso sul fronte off road, la Pinarello Dogma XC è una mtb hardtail in carbonio presente sul mercato da diversi anni. Nata nel 2013, ha un’escursione di 100 millimetri e monta ruote da 29 pollici.

La mtb hardtail Pinarello Dogma XC 9.9, in carbonio con ruote da 29 pollici.

Pinarello la ripropone agli appassionati delle ruote grasse per la particolare costruzione del telaio. Quest’ultimo è realizzato con carro Onda XC a sistema Twin Arms Asymmetric. Tale tecnologia ribalta la concezione tradizionale di costruzione dei telai che prevede che il carro posteriore sia collegato direttamente al tubo orizzontale.

La costruzione tradizionale ha il difetto di trasmettere ogni vibrazione proveniente dal triangolo posteriore direttamente dal tubo orizzontale al manubrio, compromettendo così comfort e guidabilità.

foto del carro della Pinarello Dogma XC

Il sistema XPower System Closure della Pinarello Dogma XC.

Pinarello ha scelto di dividere i due triangoli principali riducendo così gli shock provenienti dal carro posteriore. Il carro posteriore Twin Arms abbraccia il tubo sella e lo chiude nella morsa XPower di 42 mm con quattro viti. Questa soluzione permette una presa sul tubo sella molto più estesa, riducendo così secondo Pinarello del 50% circa lo stress su di un punto notoriamente critico e sollecitato.

Il sistema Twin Arms Asymmetric a chiusura ripartita dissipa le vibrazioni in modo uniforme offrendo un comfort di guida inusuale per un telaio front suspended.

Inoltre è dotato del Fork Stopper, una protezione contro i contatti con la testa della forcella sul tubo obliquo. I cavi sono integrati (Internal cable routing) per una maggiore protezione dal fango e dallo sporco e una linea più pulita.

Integrato è anche il deragliatore anteriore che è diversificato per montare i gruppi Shimano e SRAM. Infine il triangolo posteriore è RAD, ovvero progettato per montare la pinza del freno sul fodero posteriore sinistro, per permettere una frenata più simmetrica e potente.

Lo schema delle geomerie della mtb Pinarello Dogma XC 9.9

Le geometrie della Pinarello Dogma XC 9.9.

La Pinarello Dogma XC 9.9 in sintesi

  • Telaio in carbonio 60HM1K Torayca.
  • Asymmetric Frame System
  • Carro ONDA XC Twin Arms
  • PinaFIT con ForkStopper
  • Think 2 MTB passaggio interno dei cavi
  • XPower System Closure
  • Movimento centrale BBTYPE BB92
  • RAD System può montare dischi di massimo 180 mm
  • Perno passante 142×12 Shimano
  • Gomme massimo da 29” x 2,25”
  • Tubo sella Ø 31.6 mm
  • Peso telaio nella taglia M: 1.050 grammi

Per darvi un’idea di prezzo abbiamo fatto una ricerca sugli store online e abbiamo visto che per l’allestimento che prevede la Forcella FOX Factory 32 Float Kashima, il gruppo Shimano XT con cambio XTR e le ruote Mavic Crossride il costo di listino è di 4.400 euro.

Per maggiori informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale di Pinarello.

Il collare di protezione mtb Leatt Brace Dbx 3.5 2019

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Collare di protezione MTB Leatt Brace Dbx 3.5 2019

Il collare di protezione Leatt Brace è il prodotto di punta dell’azienda leader nella produzione di protezioni per sport di guida e sport estremi.

Il nuovo Leatt Brace Dbx 3.5 ha un buon rapporto qualità prezzo offrendo comunque alti livelli di sicurezza e confort.

Acrobazie in mtb con il  Collare di protezione Leatt Brace 3.5

L’azienda Leatt, un po’ di storia

La storia dell’azienda sudafricana Leatt ha un inizio drammatico. Era il 2001 quando Chris Leatt portò suo figlio in un campo da cross, e proprio quel giorno videro morire un motociclista. In quel momento decise di voler progettare una protezione per salvare i rider dai possibili infortuni alla colonna cervicale.

Nel 2004, solamente tre anni dopo, venne venduto il primo Leatt Brace e nel 2006 entrò ufficialmente nel mercato delle grandi produzioni. La nascita del neck brace diede origine alla nuova generazione di prodotti per la protezione e sicurezza negli sport estremi.

In poco più di 10 anni il Dr. Leatt ha rivoluzionato il mondo delle protezioni ampliando lo sviluppo a tutte le zone del corpo e coinvolgendo testimonial e atleti d’eccezione, supportando e proteggendo lo sportivo dalla testa ai piedi.

Collare di protezione MTB Leatt Brace Dbx 3.5 2019

Il nuovo collare Leatt Brace Dbx 3.5

Il 22 novembre, in Sud Africa, è stata presentata la nuova linea di neck brace 2019 per mountain bike e motocross.

Il modello che ha attirato le attenzioni degli esperti del settore ma anche dei semplici appassionati è il nuovo Leatt Brace Dbx 3.5, il più leggero ed efficace di tutta la gamma di collari, premiato agli Eurobike Awards 2018, Interbike Awards 2018 e insignito del riconoscimento Design & Innovation Awards 2018.

Il Leatt Brace Dbx 3.5 si presenta con un peso ridotto del 30% rispetto alla versione precedente. La costruzione in EPS, integrata con una interna in poliammide simile ai caschi ad alte prestazioni, garantiscono la massima protezione.

A differenza dei modelli top di gamma “DBX 5.5″ e “DBX 6.5″ non presenta le classiche tre regolazioni anteriori e posteriori ma una struttura semi rigida sul retro lo rende adattabile al corpo della maggior parte dei piloti, offrendo allo stesso tempo confort e un tocco di stile.

Collare di protezione MTB Leatt Brace Dbx 3.5 indossato

Come ogni modello di collare marchiato Leatt, anche il DBX 3.5 è certificato CE come dispositivo di protezione individuale: test di laboratorio hanno dimostrato che le possibilità di un infortunio serio al collo si riducono fino al 47%.

Il Leatt Brace DBX 3.5 2019 è disponibile in due colorazioni.

Il prezzo al pubblico per il modello da adulto è 279 euro mentre per le taglie Junior è di 229 euro.

Leatt è distribuito in Italia dall’azienda www.athena.eu fondata in Italia nel 1973 e ormai divenuto gruppo internazionale con oltre dieci sedi nel mondo.

Per ulteriori informazioni sui prodotti potete consultare il sito www.leatt.com.

Canyon Neuron CF, la trail bike in carbonio per tutte le tasche

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Canyon Neuron CF trail bike in carbonio per tutte le tasche

Canyon ha lanciato in contemporanea le due bici Neuron:ON e Neuron CF e se la prima è una eMTB full della quale vi abbiamo parlato in specifico post sul canale ebike.bicilive.it, la seconda è una biammortizzata con telaio in carbonio che affianca la produzione Neuron in alluminio.

La Neuron CF condivide con la cugina elettrica Canyon Neuron:ON alcune tecnologie di grande interesse, su tutte la triple phase suspension che vi abbiamo spiegato nel precedente articolo.

Ammortizzazioni da 130/130 millimetri e ruote da 29” nei telai M, L e XL sono altre caratteristiche condivise da entrambe le gamme, e la Neuron CF riesce a conservare un’ottima rigidità anche nelle taglie più grandi mantenendo il diametro dei tubi proporzionale alle dimensioni del telaio.

Le taglie più piccole (XS e S) beneficiano di un baricentro più basso dovuto a un ribassamento del tubo obliquo di tre millimetri, che è invece rialzato di sette millimetri nella taglia XL, con l’obbiettivo di garantire la stessa rigidità a ogni tipo di rider senza per questo intaccare il peso.

L’estetica è, come da prassi Canyon, sempre estremamente pulita: il passaggio dei cavi è interno e sul tubo obliquo si nota una cover in plastica, che oltre a proteggere i cavi da umidità e sporco difende anche il telaio dagli urti di detriti e pietrisco.

Il tubo orizzontale è invece protetto dalla tecnologia brevettata IPU, acronimo che sta per Impact Protection Unit e serve a evitare possibili scontri del manubrio, le leve dei freni o del cambio.

Immagine in azione della Canyon Neuron CF

Canyon Neuron CF: specifiche e allestimenti

Sette gli allestimenti presenti nella gamma, con due versioni femminili che differiscono per geometrie del telaio, assenza della taglia XL e colori disponibili.
Ricordandovi ancora che le taglie M, L e XL hanno ruote da 29”, mentre XS e S sono dotate di cerchi da 27,5”, andiamo a esaminare più da vicino le singole biciclette della piattaforma, partendo dalla top di gamma.

Canyon Neuron CF 9.0 Unlimited – 5.599 euro
Telaio in carbonio. Ammortizzatore Fox Factory Float DPS LV Kashima, forcella Fox Factory 34 Float Kashima, cambio Shimano XTR Shadow Plus a 12 velocità, freni Shimano XTR a disco idraulici 180/180 millimetri, cerchi DT Swiss XMC 1200 Spline, gomme Maxxis Forekaster 2.35.
Peso: 12,1 chilogrammi, colore stealth.

Canyon Neuron CF 9.0 Ltd – 4.999 euro
Telaio in carbonio. Ammortizzatore Fox Factory Float DPS LV Kashima, forcella Fox Factory 34 Float Kashima, cambio SRAM X01 Eagle a 12 velocità, freni SRAM Guide RSC a disco idraulici 180/180 millimetri, cerchi DT Swiss XMC 1200 Spline, gomme Maxxis Forekaster 2.35, sella Fizik Taiga.
Peso: 12,2 chilogrammi, colore stealth.

Top di gamma Canyon Neuron CF 9.0 Unlimited 2019

Canyon Neuron CF 9.0 SL – prezzo 3.699 euro
Telaio in carbonio. Ammortizzatore Fox Performance Float DPS LV, forcella Fox Performance Elite 34 Float, cambio SRAM X01 Eagle a 12 velocità, freni SRAM Guide R a disco idraulici 180/180 millimetri, cerchi Reynolds TR309 Carbon, gomme Maxxis Forekaster 2.35.
Peso: 12,8 chilogrammi, colore stealth oppure flash blue.

Bicicletta Canyon Neuron CF 9.0 SL 2019

Canyon Neuron CF 9.0 – 3.199 euro
Canyon Neuron WMN CF 9.0 – 3.099 euro
Telaio in carbonio. Ammortizzatore Fox Performance Float DPS LV, forcella Fox Performance 34 Float, cambio Shimano Deore XT Shadow Plus a 11 velocità (SRAM X01 Eagle a 12 velocità nella versione femminile), freni Shimano SLX a disco idraulici 180/180 millimetri (SRAM Guide R nella versione femminile), cerchi DT Swiss XM 1501 Spline One, gomme Maxxis Forekaster 2.35.
Peso: 13,1 chilogrammi, colore stealth oppure matcha green (12,6 chilogrammi e rapid grey oppure candy red nella versione femminile).

Bici Canyon Neuron CF 9.0 gamma 2019

Canyon Neuron CF 8.0 – 2.699 euro
Canyon Neuron WMN CF 8.0 – 2.699 euro
Telaio in carbonio. Ammortizzatore Fox Performance Float DPS LV, forcella Fox Rhythm 34, cambio SRAM GX Eagle a 12 velocità, freni SRAM Guide T, cerchi DT Swiss M 1900 Spline, gomme Maxxis Forekaster 2.35.
Peso: 13,2 chilogrammi, colore stealth o flash blue (13 chilogrammi e rapid grey o candy red nella versione femminile).

Bicletta Canyon Neuron CF 8.0 anno 2019

Vi ricordiamo che abbiamo recentemente pubblicato il catalogo e listino delle biciclette strada 2019 Canyon . Per conoscere nel dettaglio caratteristiche e geometrie specifiche dei vari modelli vi invitiamo a visitare il sito ufficiale Canyon.

KTM Prowler Sonic 12 XX1: una mtb 29 da enduro con 150 mm di escursione

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KTM Prowler Sonic 12 XX1: una mtb 29 da enduro con 150 mm di escursione

La KTM Prowler è una mountain bike 29″ a lunga escursione che completa il catalogo 2019 delle mountain bike KTM, andando a coprire una categoria ancora senza modelli. Nella versione Sonic 12 XX1 troviamo componenti di altissimo livello che ne fanno una mountain bike davvero interessante.

Scopriamo insieme nei dettagli com’è fatta partendo dal telaio fino all’allestimento, ma prima ripassiamo un po’ di storia del marchio KTM.

Il marchio KTM nasce in Austria nel 1934 come officina per auto e motocicli, gestita da Hans Trunkenpolz ma negli anni si è specializzata sempre più nel settore delle due ruote, dapprima iniziando con la costruzione di bici fino a che, nel 1951, annunciò la sua prima moto, la R100. Tra alti e bassi il marchio Austriaco è stato sempre ai vertici del mercato, in particolare delle moto da fuoristrada, ma non ha mai abbandonato il settore con cui ha fondato le sue radici, ovvero la produzione di biciclette.

Tanti sono stati i modelli di bici prodotti da KTM, alcuni portati in vetta alle classifiche delle competizioni internazionali più importanti, ma è negli ultimi anni che il noto marchio austriaco ha prodotto il maggior numero di modelli di mountain bike e ne è la prova il suo ampio listino che quest’anno si è ulteriormente allargato con la nuova KTM Prowler.

Dettagli della KTM Prowler anno 2019

KTM Prowler Sonic 12 XX1, la prima 29″ a lunga escursione di KTM

La KTM Prowler era stata presentata in anteprima ai Media Days di Riscone (BZ), ma solo quest’anno è stata annunciata al grande pubblico in occasione della fiera di Friedrichshafen, anche se non è stato possibile toccarla in quanto all’interno di una “vetrinetta” alimentando ancora di più la curiosità del pubblico.

Tra le caratteristiche più importanti troviamo ovviamente un’abbondante escursione di 150 mm con ruote da 29″ e un telaio con una linea molto aggressiva con tubo orizzontale che si sdoppia poco prima del canotto sterzo.

In tutti gli allestimenti per la serie KTM Prowler troviamo trasmissioni monocorona a 12 velocità e in particolare, nella KTM Prowler Sonic XX1, troviamo il kit SRAM Eagle XX1, un vero gioiello di tecnologia che è ad oggi uno dei kit più desiderati dagli appassionati di mountain bike.

Una mtb full suspended KTM PROWLER 29 SONIC 12 XX1 2019

KTM Prowler Sonic 12 XX1: a 6.990 euro è l’allestimento top con gruppo SRAM Eagle XX1 e sospensioni FOX.

KTM Prowler Sonic 12 XX1, telaio con giunto Horst e sistema Straight Line Link

Il telaio della KTM Prowler Sonic 12 XX1 è disponibile in 3 taglie S/M/L ed è realizzato in carbonio con tecnologia UD Performance Carbon monoscocca, tra le caratteristiche più importanti troviamo il passaggio dei cavi interno con guide, il carro Boost con sistema di sospensione con giunto Horst e il sistema Straight Line Link (SLL).

Il sistema SLL, introdotto da KTM nel 2016, permette alle mountain bike full suspended di KTM di avere una sospensione sensibile sulle piccole asperità ma al tempo stesso un buon assorbimento degli impatti più grandi.

A coadiuvare il sistema di sospensione troviamo foderi compatti da 436 mm, geometrie che seguono il trend attuale e un abbondante escursione pari a 150 mm che rendono questa KTM Prowler un mezzo molto polivalente, nonostante le ruote di grandi dimensioni e la generosa escursione.

Geometrie KTM Prowler 2019

KTM Prowler Sonic 12 XX1, trasmissione monocorona 12v Eagle XX1

La SRAM Eagle XX1 della KTM Prowler Sonic XX1 è forse la trasmissione più avanzata a oggi sul mercato. La casa austriaca ha fatto una scelta che segue la tendenza attuale, soprattutto su questa tipologia di bici, in cui si utilizzano ormai quasi solo trasmissioni monocorona 12 velocità e in cui SRAM ha la fetta di mercato maggiore.

foto del Il cambio XX1 Eagle e la sua cassetta Sram Xg-1299

Il cambio XX1 Eagle monta la cassetta Sram Xg-1299 che presenta un colore dorato dato dal trattamento superficiale al nitruro di titanio (lo stesso delle punte dei trapani, per aumentarne la durata) applicato sui pignoni in acciaio mentre rimane nero il pignone in alluminio da 50 denti.

Il sistema Sram Eagle XX1 è stato presentato nel 2016 a 11 anni dalla presentazione del primo sistema XX1 a 11 velocità, portando con se molte caratteristiche del precedente modello ma anche tantissime novità che hanno rivoluzionato il mondo delle trasmissioni monocorona

Tra queste, per esempio:

  • un range di rapporti del 500%, equivalente ad un sistema doppia corona
  • profilo denti X-Sync 2 che garantisce maggiore silenziosità e durata maggiore della catena
  • pignone più grande da 50 denti in alluminio mentre i restanti 11 sono in acciaio
  • nuove pulegge, di cui l’inferiore da ben 14 denti

Nonostante il numero maggiore di pignoni e la loro grandezza, il peso dell’intero sistema è rimasto molto basso ovvero 1456 grammi.

foto della La puleggia inferiore X-Sync da 14 denti

La puleggia inferiore X-Sync da 14 denti permette alla catena di salire agevolmente sul pignone da 50 denti

KTM Prowler Sonic 12 XX1, allestimento e prezzo

La KTM Prowler Sonic 12 XX1 è l’allestimento più importante della gamma KTM Prowler con telaio in carbonio e componenti top come la forcella Fox 36 K Float DPS FIT 4, ammortizzatore Fox Float DSP Kashima, trasmissione SRAM Eagle XX1 a 12 velocità e freni Magura.

Completano il sistema le Ruote KTM-DT XM-1501 SPL 29″ tubeless con pneumatici Schwalbe Fat Albert e un reggisella telescopico Fox Transfer Factory.

Il prezzo di listino della KTM Prowler Sonic 12 XX1 è di 6.990 euro

Per maggiori informazioni sulla KTM Prowler vi rimandiamo al sito ufficiale KTM.

Per gli appassionati del marchio austriaco consigliamo di leggere su BiciLive.it anche il listino 2019 delle bici da strada KTM e l’articolo dedicato alla gamma 2019 delle ebike KTM.

Calendario EWS 2019 con la seconda edizione della European Series e le qualifiche

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Calendario EWS 2019 con la seconda edizione della European Series e le qualifiche

L’Enduro World Series (EWS) ha pubblicato il Calendario 2019 EWS con le gare dell’European Enduro Series e il Calendario delle Qualifiche. La serie più spettacolare per gli appassionati di mountain bike enduro annuncia la sua settima edizione con un’espansione delle sedi di gara e una semplificazione del metodo di qualifica.

A partire dal 2019, le principali gare mtb EWS passano a una sola struttura di prequalifica, la European Series Qualifier, semplificando il percorso dei biker emergenti per ottenere i punti per la classifica globale che determina i nomi di chi avrà accesso alle gare EWS 2020.

La scorsa edizione ha visto concludersi le competizioni incoronando Campione del mondo Enduro 2018 per il secondo anno consecutivo l’australiano Sam Hill del Chain Reaction Cycles Mavic con 3.510 punti, seguito in seconda posizione da Damien Oton dell’Unior Devinci Factory Racing, 3.100 punti e al terzo posto da Florian Nicolai del Canyon Factory Enduro Team con 2.770 punti.

A primeggiare per le donne invece è stata ancora la campionessa francese Cecile Ravanel del Commencal Vallnord Enduro Racing Team guadagnandosi il titolo per il terzo anno consecutivo con 3.200 punti davanti a Isabeau Courdurier (Intense Mavic Collective) e a Katy Winton del Trek Factory Racing.

Un anno emozionante di gare con location mozzafiato che promette di essere ancora più avvincente nella prossima stagione visto l’allargarsi delle competizioni in nuovi paesi come il Sudafrica e il Giappone.

Le quattro nuove sedi di gara dell’European Series 2019

Per la sua seconda edizione la European Series prevede quattro nuove location dove gli atleti si sfideranno per la conquista del titolo di Campione Europeo Enduro 2019.

La prima sfida, l’Enduro Salines 2019, darà il via al campionato in Spagna il 28 aprile. I biker si fronteggeranno sui sentieri di Massanet de Cabrenys, un piccolo villaggio della Catalogna che da tempo ospita eventi di enduro mtb. Il tracciato prevede un misto di singletrack fluido e tecnico che si snoda attraverso foreste di pini e querce sulla strada per il Mar Mediterraneo con un dislivello positivo di 1.600 metri.

Per la seconda gara si passa sulle colline scozzesi. Nel weekend del 18-19 maggio gli atleti atterreranno nel nord della Scozia a Innerleithen per partecipare alla Scottish Enduro Series. I tracciati di Innerleithen sono noti per essere molto tecnici e per essere stati stati il terreno di prova per alcuni dei più grandi nomi della mountain bike negli ultimi due decenni.

La terza sfida è a Petzen/Jamnica con la Black Hole Bike Fest, una gara che ha fatto la storia nel 2018 diventando la prima EWS che ha attraversato due paesi in una sola gara.

Evento che si ripeterà il 22-23 giugno. I corridori avranno la possibilità di affrontare con le loro mtb un tracciato che si snoderà tra Jamnica in Slovenia fino a Petzen superando il confine austriaco su un veloce singletrack.

La quarta e conclusiva sfida si svolgerà in Francia, casa spirituale dell’enduro. Nel weekend del 7-8 settembre Loudenvielle, nella Vallee Du Louroun a sud-ovest del paese, ospiterà i biker per la battaglia finale che determinerà i campioni della European Series.

La gara si svolgerà sugli impegnativi sentieri dei Pirenei francesi con rocce, radici e curve insidiose. Inoltre, alcune prove speciali partiranno in alta quota da circa 2.300 metri s.l.m. Il primo giorno i biker risaliranno il circuito senza l’aiuto degli impianti, disponibili invece nel secondo giorno di gara. Una prova importante non solo dal punto di vista tecnico ma anche atletico.

Jêrome Clementz in sella alla sua mtb da enduro

L’European Series prende il via in Spagna con l’Enduro Salines.

Le gare Enduro Qualifier 2019

Il calendario offre un ampissimo numero di gare di Enduro Qualifier che si snodano per tutto l’anno 2019 e che vedono la partecipazione nuovi paesi appartenenti al continente africano e asiatico. Al loro debutto per ospitare le gare di qualifica dell’EWS troviamo Bali, Malesia, Giappone e Sudafrica.

La partecipazione è sempre più mondiale e la Qualifier Series offrirà un ampio numero gare oltre che in Europa anche in Scandinavia, Nord e Sud America e Australia.

Il calendario EWS 2019 che segue è davvero ricco di competizioni. Le gare sono divise in tre categorie: la Enduro Qualifier per la conquista dei punti necessari alla partecipazione alle EWS 2020; la Enduro World Series per la conquista del titolo di campione mondiale enduro 2019 e la Continental Enduro Series per la conquista del titolo di campione del continente in cui si svolgono le gare.

In quest’ultima sono presenti le date dell’European Series per l’assegnazione del titolo di campione europeo enduro 2019.

Il calendario prevederà un aggiornamento poiché una serie di date e di sedi saranno annunciate all’inizio del nuovo anno.

Calendario gare EWS 2019

10 marzo 2019
Tennessee National Windrock Bikepark, Oak Ridge, Tennessee, USA – Enduro Qualifier

22 marzo 2019
Kingdom Enduro – Roma, Lesotho, LES – Enduro Qualifier

23 marzo 2019
Olargues Montagnes Du Caroux – Olargues, FRA- Enduro Qualifier

24 marzo 2019
EWS100 Rotorua – Rotorua, NZL – Enduro World Series

30-31 marzo 2019
EWS80 Tasmania – Derby Tasmania, AUS – Enduro World Series

Ciclista su un campo di fiori Scozzese durante la ews

La città di Innerleithen, in Scozia, ospiterà il Round 2.

6 aprile 2019
Grand Himalayan Enduro – Nagarkot Hills, KTM Valley, NPL – Enduro Qualifier

7 aprile 2019
SuperEnduro – Italy, ITA – Enduro Qualifier

21 aprile 2019
Enduro National Series Japan – Fujimi Nagano, JPN – Enduro Qualifier

27 aprile 2019
O-Rock Epic Enduro – Big Cedar, Oklahoma, USA – Enduro Qualifier

28 aprile 2019
European Round 1 – Enduro Salines Spain – Maçanet de Cabrenys, ESP – Continental Enduro Series

28 aprile 2019
Chain Reaction Cycles WA Gravity Enduro Round 3 – Linga Longa MTB Park, Balingup, AUS – Enduro Qualifier

5 maggio 2019
Graythwaite Epic Enduro – Lake District,England, GBR – Enduro Qualifier

11 maggio 2019
EWS powered by Freeride Madeira – Madeira, POR – Enduro World Series

19 maggio 2019
Eastern States Cup – Glen Park, Stroudsburg, PA, USA – Enduro Qualifier

19 maggio 2019
European Round 2 – POC Scottish Enduro Series – Innerleithen, GBR – Continental Enduro Series

19 maggio 2019
Enduro Race Kouty – Kouty nad Desnou, CZE – Enduro Qualifier

25 maggio 2019
BikeFest CTM Enduro Race – Kalnica, SVK – Enduro Qualifier

1 giugno 2019
7 Enduro Villa de Teror – Gran Canaria European Sport Island – Teror, Gran Canaria, ESP – Enduro Qualifier

2 giugno 2019
Endurama Hervas – Hervás (Cáceres), ESP – Enduro Qualifier

8 giugno 2019
Enduro de la Semoy – Les Hautes Rivieres, FRA – Enduro Qualifier

15 goigno 2019
North American Enduro Cup – Kellogg, Idaho, USA – Enduro Qualifier

22 giugno 2019
European Round 3 – Black Hole Enduro – Jamnica / Petzen, SLO – Continental Enduro Series

22 giugno 2019
ChauXmont Super D – Hauterive NE, SUI – Enduro Qualifier

23 giugno 2019
Vitus First Tracks Enduro Cup Round 3 – Rostrevor, Co Down, GBR – Enduro Qualifier

29 giugno 2019
MET EWS Val Di Fassa – Canazei, ITA – Enduro World Series

30 giugno 2019
China Peak Enduro – China Peak Mountain Resort, Lakeshore, CA, USA – Enduro Qualifier

Ciclista alle prese con una discesa durante la ews

I nuovi campioni europei della serie Enduro verranno incoronati in Francia alla fine dell’ultimo giro.

6 luglio 2019
EWS Les Orres Coupe du Monde – Les Orres, FRA – Enduro World Series

7 luglio 2019
Norco Canadian Enduro Series presented by Live To Play Sports – Blue Mountain, CAN – Enduro Qualifier

7 luglio 2019
Eastern States Cup – Burke Mountain, Burke VT, USA – Enduro Qualifier

26 luglio 2019
USA Cycling Enduro National Championship 2019 – Winter Park Resort, Colorado, USA – Enduro Qualifier

27 luglio 2019
Norco Canadian Enduro Series presented by Live To Play Sports – Panorama, CAN – Enduro Qualifier

27 luglio 2019
Levi Midnight Enduro – Sirkka, FIN – Enduro Qualifier

28 luglio 2019
Superenduro – Italy, ITA – Enduro Qualifier

3 agosto 2019
Big Mountain Enduro – Big Sky, MT, USA – Enduro Qualifier

10-11 agosto 2019
CamelBak Canadian Open Enduro presented by Specialized – Whistler, CAN – Enduro World Series

24 agosto 2019
3Länder Enduro Race powered by Santa Cruz – 30027 Reschen (ITA)/ 6543 Nauders, AUT – Enduro Qualifier

24 agosto 2019
EWS Northstar California – Northstar California, USA – Enduro World Series

7 settembre 2019
Grand Raid Godefroy Enduro – Bouillon, BEL – Enduro Qualifier

7 settembre 2019
European Round 4 – Enduro MTB French Cup #4 – Loudenvielle – Vallee Du Louron, FRA – Continental Enduro Series

8 settembre 2019
Vitus Gravity Enduro Ireland Round 5 – Glenealy County Wicklow, IRL – Enduro Qualifier

8 settembre 2019
King – Atherton, QLD,, AUS – Enduro Qualifier

15 settembre 2019
Enduro Race Spicak – Spicak – Zelezna Ruda, CZE – Enduro Qualifier

15 settembre 2019
80/20 NesbyEnduro – Nesbyen, NOR – Enduro Qualifier

21 settembre 2019
TRAILLOVE – Alpine Mountain Bike Festival Zermatt – Zermatt, SUI – Enduro World Series

28 settembre 2019
Trophy of Nations – Finale Ligure, ITA – Enduro World Series

6 ottobre 2019
Enduro Western Cape Race #3, SA Enduro Champs – Jonkershoek, Stellenbosch, RSA – Enduro Qualifier

19 ottobre 2019
Loboenduro – Mexico City, MEX – Enduro Qualifier

20 ottobre 2019
Enduro Challenge Ponte de Lima – Ponte De Lima, POR – Enduro Qualifier

26 ottobre 2019
Fair City Enduro – Perth, GBR – Enduro Qualifier

3 novembre 2019
Tamrookum Enduro Festival – Tamrookum Creek Mountain Bike Park, Scenic Rim, QLD, AUS – Enduro Qualifier

9 novembre 2019
Bali Induro – Kintamani, BALI, IDN – Enduro Qualifier

17 novembre 2019
Mad Enduro – Kuala Lumpur, Kiara Hill, MYS – Enduro Qualifier

23 novembre 2019
MTBA Gravity Enduro National Championships – Maydena, Tasmania, AUS – Enduro Qualifier

30 novembre 2019
Emerson’s 3 Peaks Enduro – Duneden, NZL – Enduro Qualifier

Per maggiori informazioni e iscrizioni alle competizioni vi rimandiamo al sito ufficiale EWS.


Le mountain bike Haibike: catalogo e listino prezzi 2019

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Mtb Haibike, catalogo e listino prezzi 2019

Sulle pagine di mountainbike.bicilive.it presentiamo oggi il catalogo e listino prezzi 2019 delle mtb da uomo, donna e bambino di Haibike.

Il marchio tedesco, famosissimo nell’ambito delle mountain bike elettriche, nasce nel 1995 per volere dell’amministratrice delegata di Winora Group. Le biciclette Haibike subiscono un’evoluzione esponenziale dal punto di vista tecnico e di contenuti, fino alla decisione di concentrare gli sviluppi per le mtb full suspended nell’elettrico e proporre solo mtb front suspended tradizionali per la nuova stagione.

Mentre la gamma 2019 delle bici elettriche Haibike propone per caratteristiche e costi un’ampia ed eterogenea scelta di modelli, questo catalogo “muscolare” è invece caratterizzato da numerose biciclette adatte a chi non ha particolari esigenze di performance o deve scegliere la prima mtb per iniziare, con prezzi al pubblico entry level sotto i mille euro (IVA inclusa).

Ecco quindi il listino 2019 delle mountain bike del marchio Haibike, costituito da front suspended da adulto e bambino con una linea dedicata alle donne. Sono presenti anche versioni da trekking.

ciclista in sella ad una mtb modello donna catalogo 2019

Mtb Haibike SEET HardSeven 2019

Mtb front suspended con il tipico design Haibike. La gamma SEET HardSeven si propone con un telaio alluminio 6061, ruote da 27,5″ e un ottimo rapporto qualità prezzo.

Alcune versioni HardSeven sono disponibili nella versione street, munite di fanali, parafango e cavalletto.

SEET HardSeven 6.0 – 999 euro

Mountain bike hardtail con telaio in alluminio 6061 e ruote da 27,5”. Forcella RockShox Recon TK Remote Lockout da 100 mm di escursione. Trasmissione Shimano Deore XT con guarnitura Shimano MT600 e doppia corona da 26 e 36 denti. Freni Shimano MT400 con rotori da 160 mm. Cerchi XLC X-630 D-WALL montati su mozzi Haibike. Manubrio da 720 mm, stem, sell e reggisella Haibike. Pedali di plastica VP VPE-993.
Peso 13,4 kg.
mtb SEET HardSeven 6.0 catalogo 2019

SEET HardSeven 5.0 – 799 euro

Telaio, ruote, manubrio, sella e reggisella sono gli stessi del modello superiore. La differenza sostanziale la troviamo nella forcella, una SR Suntour XCR Air RL-R Remote Lockout da 100 mm di escursione, nei freni Tektro M275 con rotori da 180 mm anteriore e 160 mm posteriori e nella trasmissione Shimano M6000 con una corona tripla da 22-30-40 denti.
Peso 13,7 kg.
Bicicletta Haibike SEET HardSeven 5.0 2019

SEET HardSeven 3.5 Street – 599 euro

Una versione più urbana della gamma SEET con gomme più scorrevoli, parafango anteriore, posteriore, dinamo e cavalletto. Telaio alluminio 6061. Forcella SR Suntour XCT HLO-DS da 100 mm. Cambio Shimano Acera M360 a 24 velocità, deragliatore anteriore Shimano Altus M313 e guarnitura Shimano TY301 con corona 24-34-42 denti. Freni Shimano MT200 con rotori da 160 mm. Cerchio XLC X-630 D-Wall montati su mozzi Shimano Alivio e coperture Kenda k-922, 27,5″x2,1″. Manubrio, attacco manubrio, reggisella, sella e pedali rimangono invariati rispetto ai modelli precedenti.
mtb 2019 Haibike SEET HardSeven 3.5 Street gamma 2019

SEET HardSeven 4.0 – 599 euro

Telaio, ruote, manubrio, attacco manubrio, sella, reggisella e pedali sono invariati rispetto ai modelli precedenti. Forcella SR Suntour XCT HLO-DS Lockout con 100 mm di escursione Cambio Shimano Deore M592 27 velocità, deragliatore Shimano Acera M3000 e guarnitura Shimano MT210-3 con corone da 22-30-40 denti. Freni Tektro M275 con rotore anteriore da 180 mm e posteriore da 160 mm. Copertoni XLC Mountain X 27.5″x2.1″.
Mtb Haibike SEET HardSeven 4.0 2019

SEET HardSeven Street 2.5 – 499 euro

Telaio Alluminio 6061. Forcella SR Suntour SF19 XCE28 con 100 mm di escursione e sgancio rapido. Cambio Shimano Tourney TY300 a 21 velocità, deragliatore posteriore Shimano Tourney TY300 e guarnitura Shimano TY301, 24-32-42 denti. Freni a disco meccanici Shimano Tourney TX805, 160 mm. Cerchi XLC X-630 D-WALL, montati su mozzi Shimano Alivio dotati di coperture Kenda K-922, 27.5″ x 2.1″ Manubrio da 680 mm, pedali in plastica. Fanale Trelock LS232 100 lux, fanale posteriore Herrmans H-Trace Mini a LED, parafango in plastica e cavalletto Ursus Mooi, regolabile.

SEET HardSeven 3.0 – 499 euro

Come nelle versioni precedenti abbiamo telaio, ruote,manubrio, sella e reggisella che rimangono invariati. Forcella SR Suntour XCT HLO-DS Lockout con 100 mm di escursione e sgancio rapido. Deragliatore posteriore Shimano Acera M360, 24 velocità, deragliatore anteriore Shimano Altus M313 e guarnitura Shimano TY301 con corona da 24-34-42 denti. Impianto frenante Shimano MT200 con rotori da 160 mm.

SEET HardSeven Street 1.5 – 449 euro

Telaio in alluminio ma in questo caso con predisposizione per freni V-brake. Forcella SR Suntour SF19 XCE28 da 100 mm, trasmissione Shimano Tourney TY300 a 21 velocità e guarnitura Shimano TY310 con corone da 24-32-42 denti. Cerchi XLC X-630 D-Wall montati su mozzi Shimano Nexus con dinamo sull’anteriore e Shimano TY500 sul posteriore. Manubrio da 680 mm e i restanti componenti sono gli stessi delle altri modelli.

SEET HardSeven 2.0 – 400 euro

Arriviamo alla mtb più economica della linea HardSeven. Telaio alluminio 6061, forcella SR Suntour SF19 XCE28 da 100 mm di escursione. Gruppo trasmissione Shimano Tourney con guarnitura Shimano Ty301, 24-32-42 denti. Freni a disco idraulici Tektro MD-M280 con rotori da 160 mm. Cerchi XLC X-630 D-WALL montati su mozzi Haibike e coperture XLC MountainX, 27.5″ x 2.1″. Manubrio largo 680 mm, pedali in plastica.
Peso dichiarato 15,2 kg.
Bici Haibike SEET HardSeven 2.0 catalogo 2019

Mtb Haibike SEET HardNine 2019

Stesso metodo di fabbricazione e caratteristiche del telaio delle SEET HardSeven, componentistica di montaggio molto simile così come i prezzi. La differenza sostanziale è nelle ruote, come è intuibile dal nome le HardNine, montano ruote da 29″.

Così come nelle HardSeven sono presenti a listino alcuni modelli “street” con fanali, parafango e cavalletto.

 SEET HardNine 6.0 – 999 euro

Telaio Alluminio 6061. Forcella RockShox Recon TK Remote Lockout con 100 mm di escursione e sgancio rapido
Deragliatore posteriore Shimano Deore XT M8000 Shadow Plus a 22 velocità, deragliatore anteriore Shimano Deore XT M8025 e guarnitura Shimano MT600, 26-36 denti. Freni idraulici Shimano MT400 con rotori da 160 mm.Cerchi XLC X-630 D-WALL, mozzi Haibike e coperture Schwalbe Rapid Rob 29″ x 2.25″. Manubrio Haibike da 720 mm, sella e reggisella Haibike e pedali VP VPE-993 in plastica.
Mtb Haibike SEET HardNine 6.0 2019

SEET HardNine 5.0 – 799 euro

Telaio Alluminio 6061. Forcella SR Suntour XCR Air RL-R Remote Lockout, escursione 100 mm con sgancio rapido. Deragliatore posteriore Shimano Deore M6000 30 velocità, deragliatore anteriore Shimano Deore M610 e guarnitura Shimano Deore M6000, Alluminio, 22-30-40 denti. Freni Tektro M275 con rotore anteriore da 180 mm e posteriore da 160 mm. Coperture Schwalbe Rapid Rob 29″ x 2.25″. Componenti Haibike e pedali VP VPE-993 in plastica.
Bici Haibike SEET HardNine 5.0

SEET HardNine 3.5 Street – 599 euro

Telaio alluminio 6061. Forcella SR Suntour XCT HLO-DS da 100 mm. Cambio Shimano Acera M360 a 24 velocità, deragliatore anteriore Shimano Altus M313 e guarnitura Shimano TY301 con corona 24-34-42 denti.
Freni Shimano MT200 con rotori da 160 mm. Coperture Kenda k-922, 29” x 2,1”. Manubrio da 720 mm, sella Haibike e pedali VP VPE-993 in plastica. Fanale anteriore Trelock LS232 100 lux, fanale posteriore Herrmans H-Trace Mini a LED, parafango in policarbonato e cavalletto Ursus Mooi.
Haibike SEET HardNine 3.5 Street serie 2019

SEET HardNine 4.0 – 599 euro

Telaio alluminio 6061.Forcella SR Suntour XCT HLO-DS Lockout con 100 mm di escursione. Cambio Shimano Deore M592 27 velocità, deragliatore Shimano Acera M3000 e guarnitura Shimano MT210-3 con corone da 22-30-40 denti. Freni Tektro M275 con rotore anteriore da 180 mm e posteriore da 160 mm. Copertoni XLC Mountain X 29″ x 2.1″. Componenti Haibike e pedali VP VPE-993 in plastica.
Bicicletta SEET HardNine 4.0 2019

 SEET HardNine Street 2.5 – 499 euro

Telaio Alluminio 6061. Forcella SR Suntour SF19 XCE28 con 100 mm di escursione e sgancio rapido. Deragliatore posteriore Shimano Turney300 a 21 velocità, deragliatore anteriore Shimano Turney e guarnitura Shimano TY301 24-32-42 denti. Freni a disco meccanici Shimano Tourney TX805 con rotori da 160 mm. Cerchi XLC X-630 D-WALL montati su mozzo anteriore Shimano Alivio con dinamo e posteriore Shimano TX505. Coperture Kenda K-922, 29″ x 2.1″. Manubrio da 680 mm e pedali in plastica, antiscivolo. Fanale anteriore Trelock LS232 100 lux, fanale posteriore Herrmans H-Trace Mini, LED. Parafango in plastica e cavalletto Ursus Mooi.

SEET HardNine 3.0 – 499 euro

Telaio aluminio 6061. Forcella SR Suntour XCT HLO-DS Lockout con 100 mm di escursione e sgancio rapido. Deragliatore posteriore Shimano Acera M360, 24 velocità, deragliatore anteriore Shimano Altus M313 e guarnitura Shimano TY301 con corona da 24-34-42 denti. Impianto frenante Shimano MT200 con rotori da 160 mm. Manubrio da 720 mm e attacco manubrio Haibike TheStem. Sella Haibike e pedali di plastica VP VPE-993.

SEET HardNine 1.5 street – 449 euro

Telaio in alluminio ma in questo caso con predisposizione per freni V-brake. Forcella SR Suntour SF19 XCE28 da 100 mm, trasmissione Shimano Tourney TY300 a 21 velocità e guarnitura Shimano TY310 con corone da 24-32-42 denti. Cerchi XLC X-630 D-Wall montati su mozzi Shimano Nexus con dinamo sull’anteriore e Shimano TY500 sul posteriore. Manubrio da 680 mm e i restanti componenti sono gli stessi delle altri modelli.

SEET HardNine 2.0 399 euro

Telaio alluminio 6061, forcella SR Suntour SF19 XCE28 da 100 mm di escursione. Gruppo trasmissione Shimano Tourney con guarnitura Shimano Ty301, 24-32-42 denti. Freni a disco idraulici Tektro MD-M280 con rotori da 160 mm. Coperture XLC MountainX, 29″ x 2.1″. Manubrio largo 680 mm, attacco manubrio Haibike The Stem, Sella Haibike TheSaddle, reggisella Patent e pedali in plastica.
mountainbike Haibike SEET HardNine 2.0 anno 2019

Mtb Haibike SEET HardSeven Life 2019

La Hardseven Life è una gamma hardtail studiata appositamente per le donne. Geometrie più morbide e compatte per garantire anche alle ragazze una gestione del mezzo ideale.

I montaggi seguono i modelli corrispondenti delle HardSeven. Sono quindi equipaggiate con ruote da 27,5″.

SEET HardSeve Life 4.0 – 599 euro

Telaio alluminio 6061.Forcella SR Suntour XCT HLO-DS Lockout con 100 mm di escursione. Cambio Shimano Deore M592 27 velocità, guarnitura Shimano MT210-3 con corone da 22-30-40 denti. Freni Tektro M275 con rotore anteriore da 180 mm e posteriore da 160 mm. Copertoni XLC Mountain X 27.5″ x 2.1″. Componenti Haibike e pedali di plastica VP VPE-993.
Bicicletta SEET HardSeve Life 4.0 anno 2019

SEET HardSeven Life 3.0 – 499 euro

Telaio, ruote, manubrio, sella e reggisella rimangono invariati rispetto alle versioni precedenti. Forcella SR Suntour XCT HLO-DS Lockout con 100 mm di escursione e sgancio rapido. Cambio Shimano Acera M360 a 24 velocità, guarnitura Shimano TY301 con corona da 24-34-42 denti. Impianto frenante Shimano MT200 con rotori da 160 mm.
Catalogo Haibike SEET HardSeven Life 3.0

SEET HardSeven Life 2.0 – 399 euro

Telaio alluminio 6061, forcella SR Suntour SF19 XCE28 da 100 mm di escursione. Deragliatore anteriore e posteriore Shimano Tourney con guarnitura Shimano Ty301, 24-32-42 denti. Freni a disco idraulici Tektro MD-M280 con rotori da 160 mm. Coperture XLC MountainX, 27.5″ x 2.1″. Manubrio largo 680 mm, attacco manubrio Haibike The Stem, Sella Haibike TheSaddle Lady, reggisella Patent e pedali in plastica.
Mtb SEET HardSeven Life 2.0 gamma 2019

Mtb da bambino SEET HardFour 2019

Scendiamo di diametro ruota e di età. Le Haibike HardFour sono mountainbike front suspended con ruote da 24″ dedicate al pubblico più giovane che vuole avvicinarsi alla mountain bike guidando un mezzo divertente e performante.

Come nelle bici da adulti è presente il modello “Life” dedicato alle bambine.

SEET HardFour 2.0 – 449 euro

Telaio Alluminio 6061, forcella SR Suntour XCT JR con escursione di 100 mm e sgancio rapido. Deragliatore posteriore Shimano Altus M310 a 24 velocità e guarnitura Shimano TY301 24-34-42 denti. Freni a disco idraulici Tektro M282 con rotori da 160 mm. Coperture CST C-1807 24″x2.25″. Manubrio Haibike Components The Bar Kids 560 mm, attacco manubrio Haibike Components The Stem Kids. Sella Haibike Components TheSaddle Junior e pedali in plastica, antiscivolo.
Bicicletta Haibike SEET HardFour 2.0 anno 2019

SEET HardFour 1.0 – 349 euro

Telaio Alluminio 6061, forcella SR Suntour M3010 con escursione di 40 mm. Deragliatore anteriore e posteriore Shimano Tourney con 21 velocità e guarnitura Shimano TY301 24-34-42. Freni V-Brake XLC. Coperture H-5129 Victory 24″ x 2.1″. Manubrio Haibike da 560 mm e pedali in plastica antiscivolo.
Peso 12,9 kg.
Bici SEET HardFour 1.0 serie 2019

SEET HardFour Life 1.0 – 349 euro

Telaio Alluminio 6061. Forcella SR Suntour M3010, escursione 40 mm. Deragliatore anteriore e posteriore Shimano Tourney con 21 velocità e guarnitura Shimano TY301 24-34-42. Freni V-Brake XLC. Coperture H-5129 Victory 24″ x 2.1″. Manubrio da 560 mm e pedali in plastica antiscivolo.
Peso 12,9 kg.
Mountainbike Haibike SEET HardFour Life 1.0 catalogo 2019

Mtb Haibike da bambino SEET Greedy 2019

Le mtb SEET Greedy sono pensate per i più piccoli ma sempre con un occhio di riguardo per la qualità. Ruote da 20″ e 16″, queste ultime con freno a contropedale.

Telaio in alluminio e assetto da vera mountainbike, così anche i più piccoli possono sentirsi veri biker.

SEET Greedy 20″ SF – 329 euro

Telaio in alluminio 6061 predisposto per freni V-Brake. Forcella SR Suntour M3010, escursione 40 mm. Cambio Shimano Tourney TY300 a 7 velocità, freni V-Brake XLC. Coperture H-5129 Victory 20″ x 2″. Manubrio Haibike Components The Bar Kids 540 mm e pedali in plastica, antiscivolo.
Peso dichiarato 11,1 kg.
Haibike SEET Greedy 20'' SF

SEET Greedy 20″- 299 euro

Telaio alluminio 6061 predisposto per freni V-Brake. Forcella Unicrown. Cambio Shimano Tourney TY300 a 7 velocità, freni V-Brake XLC. Coperture H-5129 Victory 20″ x 2″. Manubrio Haibike da 540 mm e pedali in plastica, antiscivolo.
Peso dichiarato 10,3 kg.
Bicicletta Haibike SEET Greedy 20" gamma 2019

SEET Greedy Life 20″ – 299 euro

Telaio alluminio 6061 predisposto per freni V-Brake. Forcella Unicrown. Cambio Shimano Tourney TY300 a 7 velocità, guarnitura Prowheel 38 denti. Freni V-Brake XLC. Coperture H-5129 Victory 20″ x 2″. Manubrio Haibike da 540 mm e pedali in plastica, antiscivolo.
Peso dichiarato 10,3 kg.

SEET Greedy 16″ – 249 euro

Telaio alluminio 6061. Forcella Unicrown. Rapporto unico con corona da 32 denti e pignone da 18. Paracatena. Freno anteriore XLC V-Brake e posteriore a contropedale. Copertoni CST 16″ x 2.125″. Manubrio Haibike da 480 mm, sella Haibike e pedali per bambini antiscivolo.
Peso 8,6 kg.

SEET Greedy Life 16″ – 249 euro

Telaio alluminio 6061. Forcella Unicrown. Rapporto unico con corona da 32 denti e pignone da 18. Paracatena. Freno anteriore XLC V-Brake e posteriore a contropedale. Ruote XLC e copertoni CST 16″ x 2.125″. Manubrio Haibike da 480 mm, sella Haibike e pedali per bambini antiscivolo, il tutto per un peso di 8,6 kg.
Bicicletta Haibike SEET Greedy Life 16" catalogo 2019

SEET Cross 2019

La Seet Cross è una linea dedicata a chi ricerca una bici versatile e adatta a ogni tipo di spostamento, sia questo un allenamento, un viaggio o un semplice percorso per raggiungere la sede lavorativa. Le geometrie e i componenti sono studiati per offrire quel mix di comfort e sicurezza per affrontare ogni tipo di percorso.

Ruote da 28″, telaio in alluminio e forcella ammortizzata con 63 mm di escursione.

SEET Cross 4.0 – 599 euro

Telaio alluminio 6061. Forcella SR Suntour NEX DS-HLO Lockout, escursione 63 mm con sgancio rapido. Deragliatore posteriore Shimano Deore 27 velocità, deragliatore anteriore Shimano Acera T3000 e guarnitura Shimano Alivio T4010 con corone da 26-36-48 denti. Freni a disco idraulici Tektro M275 con rotori da 160 mm. Copertoni XLC MountainX 28″ x 1.6″. Manubrio Haibike da 720 mm e pedali VP VPE-993 in plastica.
Bicicletta Haibike SEET Cross 4.0 catalogo 2019

SEET Cross 3.0 – 499 euro

Telaio in alluminio 6061. Forcella SR Suntour NEX DS-HLO Lockout, escursione 63 mm e sgancio rapido. Cambio Shimano Acera M360 a 24 velocità, deragliatore anteriore Shimano Tourney TX800 e guarnitura Shimano TY701, 28-38-48 denti. Freni a disco idraulici Shimano MT200 con rotori da 160 mm. Copertoni XLC MountainX 28″ x 1.6″. Manubrio Haibike da 720 mm e pedali VP VPE-993 in plastica.
Bici Haibike SEET Cross 3.0 gamma 2019

SEET Cross 2.0 – 399 euro

Telaio alluminio 6061. Forcella SR Suntour NEX, escursione 63 mm con sgancio rapido. Cambio Shimano Tourney TY300 a 21 velocità e guarnitura Shimano TY301 28-38-48 denti. Freni Tektro MD-M280 idraulici con dischi da 160 mm. Copertoni XLC MountainX 28″x1.6″. Manubrio da 680 mm, componenti Haibike e pedali in plastica antiscivolo.
Bici Haibike SEET Cross 2.0 serie 2019

Per ulteriori informazioni, foto, geometrie e un elenco dei rivenditori vi consigliamo di visitare il sito ufficiale Haibike.com.

Il test del reggisella telescopico XLC SP-T08 con cavo esterno

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foto del reggisella telescopico xlc SP-E08

Il reggisella telescopico è senza dubbio una delle innovazioni più grandi degli ultimi tempi, uno strumento indispensabile a nostro avviso su qualsiasi tipo di mountain bike.

Qui di seguito trovate la prova del reggisella con cavo esterno XLC SP-E08 da 120 mm di escursione e comando remoto.

XLC è il brand della tedesca Winora che produce componenti, abbigliamento e accessori per bicicletta ed è nato nel 2005. I prodotti XLC sono caratterizzati da un ottimo rapporto qualità prezzo e sono montato come equipaggiamento originale sulle bici Haibike e Winora.

In questo caso il test è stato effettuato durante la prova della Haibike Xduro AllMnt 9.0 2018, quindi il reggisella è il modello 2018. Sui nuovi modelli 2019 sono state apportate delle modifiche che illustreremo di seguito.

foto del reggisella xlc

Reggisella telescopici XLC, la gamma

La gamma XLC propone diversi reggisella telescopici, sia con passaggio cavo interno al telaio sia esterno come in questo modello, tutti in alluminio 6061-T6. La testa del XLC SP-E08 è lavorata al CNC ed è arretrata, presentando un offset di 21 millimetri. Sono presenti anche modelli con testa dritta.

Il comando al manubrio è anch’esso lavorato al CNC, l’attuazione è meccanica tramite un cavo. La cartuccia del reggisella è ad olio-aria ed è sostituibile.

Le escursioni dei reggisella telescopici XLC variano da 80, 100 o 120 mm per le lunghezze di 300, 350 o 400 millimetri. Non presentano escursioni intermedie prefissate, quindi si possono alzare e abbassare fermandosi  all’altezza desiderata.

I diametri disponibili sono 31,6 – 30,9 – 27,2 mm con prezzi vanno dai 219 euro del top di gamma SP-T11 con passaggio cavo interno ai 139 euro del modello senza comando remoto.

Il modello testato da 120 mm pesa 640 grammi e costa 179 euro.

foto del comando del reggisella XLC

Il comando del reggisella XLC ha poco ingombro sul manubrio.

Tenuto conto che la maggior parte dei reggisella telescopici in commercio pesano tra i 500 e i 600 grammi ma presentano prezzi due volte superiori, sicuramente l’XLC offre un ottimo rapporto qualità prezzo.

Un appunto per quanto riguarda l’escursione che può sembrare limitata ma rispecchia le esigenze dell’azienda: il disegno attuale dei telai delle bici elettriche Haibike 2019 non consente di montare un reggisella con un’escursione da 150 millimetri su tutti i modelli, da qui la scelta di proporre escursioni di 80, 100 e 120 millimetri per il brand XLC e affidarsi ad altri brand per le bici top di gamma.

foto del tubo reggisella xlc con cavo

Il passaggio cavi è esterno ma funzionale, solo il look perde un po’ rispetto a un passaggio interno.

Caratteristiche tecniche in pillole dell’XLC SP-E08

  • Materiale reggisella: alluminio 6061-T6
  • Offset: 21 mm
  • Funzionamento: cartuccia olio-aria con cartuccia intercambiabile
  • Testa e ghiera realizzati al CNC
  • Lunghezza totale: 300/350/400 mm
  • Escursioni: 80-100-120 mm
  • Inserto minimo: 70 mm (300/350 mm), 90 mm (400 mm)
  • Registro tensione sul cavo
  • Comando al manubrio a levetta realizzato in CNC
  • Peso massimo del rider: 120 kg
  • Peso reggisella: 640 grammi (Ø 30,9 x 400 mm)

Il test del reggisella telescopico XLC

Come già accennato, abbiamo testato il reggisella telescopico XLC durante i tre mesi di utilizzo della eMTB Haibike Xduro AllMnt, quindi con molte uscite in svariate condizioni climatiche.

L’installazione di questo modello risulta semplice grazie al passaggio cavo esterno. Cavo che parte però da metà del tubo, quindi più comodo di quelli che partono dalla testa del reggisella.

Non c’è bisogno di nessuno spurgo, basta tagliare la guaina e il cavo alla lunghezza desiderata, regolare la tensione del cavo e l’inclinazione della sella e il gioco è fatto. La vite a brugola da 6 mm che fissa il morsetto reggisella è robusta e affidabile.

Per i modelli 2019 il comando è stato rivisto ed è sotto la manopola con la leva “a paletta” molto ergonomica.

Per quanto riguarda il gioco laterale del reggisella siamo nella norma, è presente in piccola parte ma durante la pedalata non si nota. Non amo particolarmente l’offset sui reggisella ma portando la sella un po’ più avanti ho compensato l’arretramento. Lo considero utile su bici che vanno un po’ piccole dove il rider ha bisogno di guadagnare spazio.

Ho utilizzato il reggisella XLC in svariate condizioni, anche con pioggia e fango e non ho mai avuto un problema. Il consiglio è pulire e lubrificare le parti come lo stelo e il comando dopo l’uso e verificare di tanto in tanto lo stato del cavo di azionamento, sostituendolo appena si deteriora.

foto di claudio riotti nel test del reggisella xlc

Il funzionamento dell’SP-E08 è fluido e costante una volta regolata correttamente la tensione del cavo. Si può intervenire sulla tensione anche “on the fly”, al momento, grazie al registro presente vicino al comando remoto. La velocità di estensione non è regolabile ma è una giusta via di mezzo.

Il pulsante per azionare il reggisella è dritto e prende poco spazio sul manubrio. La forza che serve per azionarlo è bassa, durante la guida diventa un azione abbastanza naturale, serve però posizionarlo correttamente vicino al pollice tenendo conto della sua corsa totale.

foto di claudio riotti durante la prova del reggisella xlc

Ho apprezzato molto il fatto che l’XLC si possa bloccare all’altezza che si preferisce, perché ad esempio, come scritto nel nostro tutorial sulla guida della eMTB, durante le salite tecniche preferisco avere la sella più bassa di un paio di centimetri per abbassare il baricentro e avere più spazio per muovermi, cosa che a volte non è possibile sui reggisella telescopici ad altezze prefissate.

Peccato per l’escursione di soli 120 mm, con la mia statura di 170 centimetri preferisco sempre avere la sella molto bassa su discese ripide e in contesti molto tecnici e ciò è ottenibile solo con reggisella da 150 mm di escursione.

foto della testa del reggisella XLC con l'offset di 21 mm.

La testa del reggisella XLC con l’offset di 21 mm: notare l’avanzamento del sellino.

Conclusioni

Il reggisella telescopico XLC SP-E08 svolge bene il suo lavoro e ha un rapporto qualità prezzo invitante. È consigliato per i rider che non tengano troppo presente il fattore peso e siano in cerca di un prodotto affidabile e robusto.

I nuovi modelli avranno il comando sotto al manubrio con azionamento più ergonomico e semplice.

Per maggiori informazioni andate sul sito ufficiale XLC.

Cosa ci è piaciuto:

  • Prezzo competitivo, azionamento fluido, robustezza

Cosa non ci ha convinto:

  • L’escursione limitata a 120 millimetri

La gamma Ibis Ripmo, la mountain bike 29″ da enduro pronta a tutto

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La gamma Ibis Ripmo, l’enduro 29 pollici pronta a tutto

La Ibis Cycle, azienda Americana fondata nel 1981 dallo Scozzese Scot Nicol, ha presentato lo scorso anno la Ibis Ripmo 29″, una mountain bike che Ibis Cycle desiderava creare da tempo nata da un micidiale mix tra la Ibis Ripley e la Ibis Mojo HD4, con l’obiettivo di realizzare un mezzo pronto a tutto e che verrà usato anche dal loro team per difendere il titolo dell’EWS.

Ibis Ripmo, pronta a tutto

Nel realizzare la Ibis Ripmo la Ibis Cycle ha preso il meglio di due delle loro mtb più performanti, la Ibis Ripley da cui eredita le prestazioni in salita e la Ibis Mojo HD 4, un mezzo utilizzato nelle competizioni enduro più importanti con risultati eccellenti.

La Ibis Ripmo è stata concepita per essere utilizzata sia sui campi gara (sarà la bici usata dal team Ibis nell’Enduro World Series 2019) che sui percorsi di montagna più impegnativi proprio grazie alla incredibile versatilità, ma vediamo in dettaglio le caratteristiche che la rendono cosi polivalente.

Bicicletta ibis ripmo 2019

Ibis Ripmo, ruote da 29″ e lunga escursione

Andiamo ora a vedere le caratteristiche della Ibis Ripmo che ha ereditato dalle sue sorelle Ripley e Mojo HD.

  • ruote da 29″ con possibilità di montare gomme da 2,6″ di sezione
  • sistema di sospensione DW-Link V5 con 145 mm di escursione
  • escursione anteriore di 160 mm
  • telaio con triangolo anteriore e posteriore in carbonio con battuta Boost
  • taglie disponibili dalla S alla XL
  • peso complessivo a partire da 12.7 kg
  • passaggio cavi interno con guide integrate nello stampo
  • compatibilità con reggisella da 170 mm di escursione, nelle taglie dalla M alla XL e 150 mm in taglia S
  • boccole IGUS nel link inferiore e cuscinetti nel link superiore

Cerchi ibis ripmo 2019

Ibis Ripmo, telaio completamente in carbonio

Il telaio della mtb Ibis Ripmo è realizzato in carbonio, sia il triangolo anteriore che il triangolo posteriore, ed è uno dei pochi che presenta un passaggio cavi stampato direttamente nel telaio.

Il triangolo anteriore è molto ampio ed è stato quindi possibile inserire al suo interno un porta borraccia, capace di portare anche borracce di grande volume e ammortizzatori con serbatoio separato.

La cura della costruzione è molto elevata e per proteggere questa opera d’arte è presente nella parte inferiore del triangolo anteriore una protezione in policarbonato, mentre a riparare il carro ci pensa un sistema realizzato in materiale gommoso annegato nello stampo.

Il telaio della Ripmo è garantito per sette anni mentre i cuscinetti sono garantiti a vita.

carro ibis ripmo 2019

Ibis Ripmo, DW-Link V5 e nuovo link inferiore

Anche per la mountain bike Ibis Ripmo è stato scelto di adottare un sistema di sospensione basato sul sistema DW-Link, ormai costante sui modelli full suspension di Ibis Cycle, ma che in questo caso è stato abbinato ad un nuovo carro che presenta un link inferiore su boccole IGUS e non su cuscinetti classici.

Perché boccole e non cuscinetti? Le boccole sono più silenziose, funzionali ed affidabili di un sistema a cuscinetti e le loro caratteristiche meccaniche rimangono costanti e invariate per tutta la loro vita.

L’effetto indesiderato di una boccola è l’attrito statico, ma essendoci un rapporto di leva pari a 60:1, è un problema che in questo campo di applicazione non si presenta, inoltre il link della Ibis Ripmo con boccole pesa 80 grammi in meno dell’equivalente su cuscinetti con vantaggi anche a livello di rigidità.

Ibis Cycle è cosi confidente su questo nuovo sistema che garantisce a vita le boccole, sostituendole gratuitamente in caso di usura.

sospensioni ibis ripmo 2019

Ibis Ripmo, geometrie

Le geometrie della Ripmo seguono la tendenza del mercato per le trail bike ovvero bici lunghe e aperte per affrontare in sicurezza le discese più impegnative; tuttavia una bici lunga e aperta rischia di essere poco performante in salita.

Per evitare questo effetto collaterale la strada più semplice da seguire sarebbe stata quella di allungare il carro, cosa che avrebbe reso meno agile la bici, quindi è stato deciso di utilizzare un angolo sella molto verticale ovvero 74°.

Con un angolo sella cosi ripido il peso viene spostato maggiormente verso la ruota anteriore della mtb e di conseguenza la Ibis Ripmo ha una minor tendenza ad alleggerire l’anteriore in salita o scivolare durante la percorrenza di curve senza appoggio.

Altre caratteristiche da evidenziare riguardanti le geometrie sono un offset forcella di 44 mm e angolo sterzo di 65.9°, replicando le misure di trail della Ibis Mojo HD4 e conferendo a detta dei tecnici alla Ibis Ripmo una notevole stabilità.

ibis-ripmo-geometrie-2019

La bicicletta Ibis Ripmo è disponibile nelle taglie S, M, L e XL.

Ibis Ripmo, allestimenti, colori e prezzi

La Ibis Ripmo è disponibile in due varianti di colore, Tangerine Sky e Black Olive.

È possibile acquistare la Ibis Ripmo sia in versione solo telaio con ammortizzatore Fox Float DPX2 EVOL a 3.380 euro o con Fox Float X2 a 3.709 euro e sia con allestimenti personalizzabili dall’utente.

Ibis Ripmo NX Eagle – 4.799 euro
Forcella Fox Float 36 Performance, ammortizzatore Fox Float DPX2, trasmissione SRAM NX Eagle, ruote Ibis 938 alluminio, freni SRAM Level e reggisella KS E30i Dropper.
Ibis Ripmo NX Eagle 2019

Ibis Ripmo GX Eagle – 5.599 euro
Forcella Fox Float 36 Performance, ammortizzatore Fox Float DPX2, trasmissione SRAM GX Eagle, ruote Ibis 938 alluminio, freni Shimano Deore 4 pistoni e reggisella Bike Yoke Revive Dropper.
Ibis Ripmo GX Eagle 2019

Ibis Ripmo GX Kashima – 5.999 euro
Ammortizzatore Fox Float X2, forcella Fox Factory 36, gruppo GX Eagle e ruote 938 alu.

Ibis Ripmo XT – 6.499 euro
Forcella Fox Float 36 Performance, ammortizzatore Fox Float DPX2, trasmissione Shimano XT, ruote Ibis 938 alluminio, freni Shimano XT M8000 4 pistoni e reggisella Bike Yoke Revive Dropper.
mtb Ibis Ripmo XT gamma 2019

Ibis Ripmo X01 Eagle – 7.499 euro
Forcella Fox Float 36 Performance, ammortizzatore Fox Float DPX2, trasmissione SRAM X01 Eagle, ruote Ibis 938 alluminio, freni Shimano XT M8000 4 pistoni e reggisella Bike Yoke Revive Dropper.
Ibis Ripmo X01 Eagle 2019

Ibis Ripmo XTR – 9.899 euro
Allestimento identico alla Ripmo XX1 Eagle ma con cambio Shimano XTR.

Ibis Ripmo XX1 Eagle – 9.899 euro
Forcella Fox Float 36 Grip 2 Factory, ammortizzatore Fox Float DPX2, trasmissione SRAM XX1 Eagle, ruote Ibis 942 carb, freni Shimano Saint M820 e reggisella Bike Yoke Revive Dropper.
Bici Ibis Ripmo XX1 Eagle 2019

Per ulteriori informazioni su quasta e altre mountain bike potete fare riferimento al sito ufficiale Ibis Cycles o contattando un qualsiasi rivenditore autorizzato 4Guimp.

Canyon lancia le nuove Strive CF e CFR 2019 con Shapeshifter 2.0

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Canyon lancia le nuove Strive CF e CFR 2019 con Shapeshifter 2.0

Pochi giorni dentro il 2019 e Canyon sorprende già tutti annunciando la nuova generazione delle Strive, la sua piattaforma mountain bike di maggiore successo che, con le recenti innovazioni, non solo si conferma come una delle migliori MTB per enduro, ma diventa al contempo una due ruote in grado di adattarsi alle situazioni più diverse ed estreme.

La Strive CF 9.0 è stata una delle full suspended più interessanti degli ultimi anni, con un telaio in carbonio estremamente leggero e una geometria race con stack e reach lunghi, che garantiva al rider una due ruote camaleontica.

Avevamo infatti una enduro con spiccata attitudine XC che, con il semplice tocco di un pulsante, si poteva trasformare in una downhill estremamente competitiva ovvero, come si suol dire in inglese, “il meglio dei due mondi”.

Partendo da questa base, tenendo conto dell’attitudine Canyon, la situazione non poteva che migliorare ulteriormente. Così è stato e le due parole magiche per alzare l’asticella della competizione sono Shapeshifter 2.0 e ruote da 29″.

Canyon-Strive-2019

Partiamo dalle seconde: Canyon non è brand da seguire le tendenze solo perché stanno andando di moda e “lo fanno tutti”. Dietro la scelta di adottare il formato da 29 pollici non c’è il semplice adattamento a una moda bensì lo studio attento e di dati e risultati: ruote grandi portano a maggiore velocità e quindi, per ottenere una delle mtb enduro più veloci sul mercato, non rimaneva che optare per ruote maggiorate.

A questa decisione si accoppia l’evoluzione della cartuccia Shapeshifter, che già aveva fatto parlare di sé negli scorsi anni. Perfezionata in stretta collaborazione con i maggiori esperti Fox in tema di sospensioni, Shapeshifter 2.0 ora è ancora più fedele al significato inglese del suo nome: “mutaforma”.

Vi basterà la semplice pressione di un comando a manubrio e potrete alternare fra “pedal-Xc” e “shred-DH”, ritrovandovi sotto la sella una mountain bike dalle geometrie sostanzialmente differenti a seconda dell’impiego del momento, visto che gli angoli di sterzo e piantone mutano di 1,5 gradi.
Non a caso, lo slogan impiegato da Canyon è “welcome to Shred City!”

nuovo Shapeshifter 2 nelle nuove canyon strive

Le sospensioni reagiscono allo stesso modo, visto che l’escursione posteriore passa dai 150 millimetri della modalità downhill ai 135 millimetri della modalità XC.

Per quel che riguarda l’anteriore, i modelli Strive CF impiegano una forcella Fox RockShox con steli diametro da 36 millimetri e travel da 160 millimetri, mentre in quelli CFR l’escursione aumenta di 10 millimetri arrivando a 170 mm.

Mentre l’assetto XC garantisce grandi performance in salita e una maggiore scorrevolezza, la modalità downhill permette una migliore stabilità alle velocità maggiori e controllo in occasione delle discese più ripide.

Quattro le taglie previste: S, M, L e XL, con pesi oscillanti fra i 2,7 chilogrammi per gli allestimenti CF e i 2,4 chilogrammi per i CFR, il tutto riferito al telaio in taglia M senza ammortizzatore. Ne risulta una differenza di circa 300 grammi, dovuta principalmente al tipo di fibre e al modo in cui vengono combinate.

Sei i nuovi modelli previsti. Gli allestimenti CF sono quattro in totale: Strive CF 5.0 al prezzo di listino di 2.999 euro; Strive CF 6.0 3.499 euro; Strive CF 7.0 3.999 euro e Strive CF 8.0 4.499 euro.

Per quel che riguarda le Strive CFR troviamo la Strive CFR 9.0 Team con prezzo al pubblico pari a 5.499 euro e la top di gamma Strive CFR 9.0 Ltd a 6.999 euro.

Vi è inoltre la possibilità di acquistare il telaio Strive CFR 9.0 a 2.999 euro.

nuova canyon strive cfr 9 2019

La Canyon Strive CFR 9 è la bicicletta più costosa della gamma: 6.999 euro.

L’ormai consueto cablaggio interno, lo standard boost con perno passante ai mozzi anteriori e posteriori, il reggisella telescopico, il proteggi telaio posizionato sul tubo obliquo e il batticatena sul fodero destro completano il quadro delle specifiche di questi modelli.

All’impianto frenante dovremmo ritrovare i freni a disco idraulici SRAM Code RSC, mentre per quel che concerne il cambio Canyon dovrebbe continuare a utilizzare lo SRAM X01 Eagle a 12 velocità. I copertoni, infine, saranno dei Maxxis Minion DHR II.

Le batterie di test sono state effettuate da rider di grande esperienza quali Ines Thoma e Dimitri Tordo del Team Canyon Factory Enduro, supervisionati dal due volte campione mondiale DH Fabien Barel.

Bicicletta canyon strive CF 5 2019

Daniel Oster, Category Manager di Canyon per quel che concerne il comparto gravity, ha le idee ben chiare: “Le mode non ti fanno vincere le gare. Ricerca, sviluppo e test severi invece sì. Grazie a questo approccio sappiamo che la Strive 2019 sarà una delle bici enduro più veloci al mondo. Era questo il nostro obiettivo finale quando abbiamo iniziato a sviluppare il prodotto. L’innesto del rinnovato Shapeshifter diventa, in questo scenario, valore aggiunto per tutti i rider, professionisti e non.”

Tutti i nuovi modelli di mountain bike Strive entrano in commercio a partire dal 17 gennaio 2019, per maggiori informazioni vi invitiamo a recarvi sul sito ufficiale Canyon.

Evil The Offering, 140 mm e ruote da 29″: trail o enduro?

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biker su un trail da enduro con una Evil The Offering 2019

Telaio in carbonio, 140 millimetri di escursione, ruote da 29 pollici e geometria aggressiva distinguono la Evil The Offering, la nuova mtb dell’azienda americana con sede centrale a Seattle.

Si tratta di una bici full suspended che vuole porsi a metà tra una mountain bike da trail e una vera e propria enduro; così come vuole la richiesta sempre più ampia da parte dei rider di mezzi versatili e poliedrici.

Restando all’interno della famiglia Evil, la The Offering 2019 è un modello di biammortizzata che si pone a metà tra la mtb da trail The Following MB da 120 mm e quella da enduro The Wreckoning LB da 160 mm.

La nuova mtb full suspended Evil The Offering a metà tra una trail e una enduro

La nuova Evil The Offering è una bici tuttofare dalla pedalata efficace che consente lunghi percorsi in sella, ma allo stesso tempo presenta geometrie che garantiscono stabilità a velocità sostenute sia in discesa che in curva, per dare ai biker il divertimento di una gravity.

Il sistema di sospensione che monta è il Delta System con un’escursione anteriore e posteriore di 140 mm. Tale misura può essere variata grazie alla tecnologia Flip Chip che consente, intervenendo sulla distanza di uno o più giunti dei leveraggi, il cambio delle geometrie. In questo caso è possibile montare sospensioni più generose da 150 mm come una all mountain e addirittura da 160 mm da pura enduro.

Nella sua veste ufficiale da 140 mm la Evil The Offering ha un angolo sella di 77° per una posizione più avanzata e quindi più adeguata ad esprimere il meglio nella pedalata, rendendo la bici efficace nei tratti di piano e salita. Sempre alla buona resa in salita concorrono le ruote grandi da 29 pollici e il cambio monocorona a 12 velocità SRAM X01 Eagle.

L’angolo di sterzo invece è di 66° con un rake o offset di 51 mm (la distanza tra l’asse del tubo sterzo e l’asse del mozzo anteriore): quote che confermano la polivalenza di questo mezzo stabile sul veloce e comunque maneggevole anche se non intuitivo nello stretto.

Per capirci un angolo di 66 gradi identifica uno sterzo aperto, da “enduro” che dà stabilità alla bici in discesa e in velocità. Il rake di 51 mm non va ad allungare troppo il passo della bici perché compensato dal carro compatto di 432 mm.

Così la The Offering riesce a dare le emozioni di una enduro in discesa ma nel contempo a non perdere troppo in agilità. Per avere un termine di paragone ricordiamo che su una bici hardtail da XC, che deve essere reattiva nello stretto ed efficace in salita e nella pedalata, l’angolo di sterzo è più chiuso e cade tra i 68,5 e i 69,5 gradi e si abbina a un rake tra i 42 e i 46 mm.

Lo schema delle geometrie della Evil The Offering con 140 mm  di escursione

Reach e stack generosi fanno delle Evil The Offering un bolide da discesa.

Per quanto riguarda reach e stack in taglia M, la Evil The Offering da 140 mm ha un reach di 462 mm e uno stack di 620, dati che ci dicono che la posizione del biker in piedi sui pedali è ideale per la discesa.

462 mm di reach è un dato generoso: la bici è lunga e favorisce un buon baricentro e lo stack di 620 mm fa sì che il biker non sia eccessivamente piegato in avanti, pur mantenendo una posizione aggressiva. Tali quote confermano le attitudini da discesa della Evil The Offering e associate alle ruote da 29″ chiedono al rider buone doti di guida.

Qualità che potrete sviluppare attraverso i consigli della nostra sezione Wiki Bike, piena di informazioni utili per affrontare gare, per migliorare la propria tecnica di guida e molto altro ancora.

Il telaio della Evil The Offering predisposto per montare sospensioni da 140, 150 e 160 mm

Grazie al sistema Flip Chip si possono montare sospensioni da 140,150 e 160 mm.

Lo schema delle sospensioni Delta System prevede una posizione verticale dell’ammortizzatore che è facilmente raggiungibile una volta in sella. Ciò rende possibile regolare la compressione della sospensione anche una volta seduti sulla bici.

Nella sua ultima versione, il Delta System prevede più rigidità laterale e la presenza di un misuratore di sag integrato per rendere più comoda la regolazione della sospensione.

L’ammortizzatore è il Rock Shox Super Deluxe RCT3 con attacco Trunnion e lavora con grande efficacia in tutte le situazioni anche grazie allo schema Delta System, che offre una grande sensibilità alle piccole asperità e un’ottima progressività finale. Inoltre sul telaio resta lo spazio per montare il portaborraccia. La forcella è Rock Shox Lyrik RC2 anch’essa da 140 mm.

La versione completa top di gamma monta lo SRAM X01 Eagle da 12 velocità, con una corona da 34 denti e pacco pignoni che va dal dieci al cinquanta.

I freni a disco idraulici sono SRAM Guide RSC da 180 mm sia anteriori che posteriori, avremmo preferito un disco da 200 mm anteriore, nonostante il peso contenuto del mezzo, per avere ancora più potenza e modulabilità all’anteriore.

Per quanto riguarda la cura dei dettagli di costruzione, i cavi passano interamente al telaio. Il guidacatena è integrato e vi è un generoso batticatena. Vi è spazio per montare gomme fino a 2,6 pollici, il carro rispetta gli standard Boost e l’attacco dell’ammortizzatore al telaio è concepito in modo da permettere anche una buona pulizia dall’eventuale fango raccolto sul sentiero.

Il tubo obliquo è fornito di un’ampia protezione nella sua parte inferiore e una protezione è presente anche sul fodero orizzontale destro.

 La Evil The Offering con ruote da 29" ed escursione da 140 mm in azione

La Evil The Offering predilige la discesa e offre emozioni da enduro.

Montata con SRAM X01 Eagle e ruote e*thirteen TRS Race Carbon e manubrio Raceface per utilizzo gravity la bici sulla bilancia segna 12,64 kg. Un peso adeguato visto che si tratta di una mtb che fa della discesa il suo punto di forza.

Per quanto riguarda il costo, la Evil The Offering da 140 mm con allestimento top di gamma che prevede lo Stram X01 è in vendita a 7.899 euro. Un prezzo certo non certo alla portata di tutti ma adeguato alla qualità delle componenti e del telaio in carbonio.

Per scendere un po’ si può optare per l’allestimento subito inferiore con lo Sram GX Eagle e la The Offering sarà vostra a 5.899 euro.

È inoltre acquistabile il solo telaio a 3.199 euro. Per chi desidera sospensioni più generose è possibile fare gli appositi upgrade sostituendo l’ammortizzatore con relativo sovrapprezzo.

Se siete interessati a bici che offrano 140 mm di escursione posteriore vi consigliamo anche di prendere visione della Cube Stereo 140 HPC SL. È una mtb all mountain pura con con ruote da 27,5″ ma con un prezzo decisamente interessante.

Evil The Offering in sintesi

  • Taglie Small, Medium, Large, XLarge
  • Telaio EVIL Offering 140 mm Travel UD Carbon, Internal Dropper Routing, Integrated Upper Guide, Boost
  • Colore Black out drunk e my boy blue
  • Ammortizatore Rockshox Super Deluxe RCT Debonair, 185×55, DB LLC 380
  • Forcella Rockshox Pike, Charger 2, RCT3, Debonair 140 mm Travel, 51 mm Offset
  • Serie sterzo FSA Integrated Tapered No.57/68 Upper Bearing 30.2x41x6.5 36˚/45˚ Lower Bearing 40×51.8×8 36˚/45˚
  • Manubrio Raceface NEXT R Carbon 35, Rise: 35mm Width: 780 mm
  • Freni anteriore e posteriore SRAM Guide RSC da 180 mm
  • Cambio SRAM X01 Eagle, 12sp
  • Cassetta SRAM XG-1295 Eagle, 10-50t:10,12,14,16,18,21,24,28,32,36,42,50
  • Ruote anteriore e*thirteen TRS Race Carbon, Internal Width: 31mm, 15×110 e posteriore e*thirteen TRS Race Carbon, Internal Width: 31mm, 12×148
  • Gomme anteriore Maxxis Minion DHF EXO TR, 29×2.3 e posteriore Maxxis Minion DHR II EXO TR, 29×2.3
  • Reggisella telescopico Rockshox Reverb Stealth 30.9 mm, S: 125 mm (390 mm), M: 150 mm (440 mm), L/XL: 170 mm (480 mm)
  • Sella WTB Volt Pro
  • Peso 12,64 kg
  • Prezzo 7.899 euro

Registrando l’acquisto sul sito Evil offre una garanzia di tre anni con servizio di Crash Replacement. Per ulteriori approfondimenti vi rimandiamo al sito ufficiale Evil.

La quarta edizione del circuito mtb Bike World Zero Wind

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biker impegnati nel cirucito Bike World Zero Wind

Il circuito mtb Bike World Zero Wind 2019, giunto ormai alla sua 4° edizione, prenderà il via il prossimo 24 Marzo 2019 con tante novità come l’ingresso di una nuova tappa, aggiornamenti riguardanti il regolamento e una promozione per le iscrizioni cumulative.

Scopriamone insieme i dettagli…

il via di una tappa del circuito Bike world Zero Wind

Bike world Zero Wind, tra i circuiti più partecipati del nord est.

Bike world Zero Wind 2019: riconferme e cambiamenti

Il circuito Bike world Zero Wind, tra i challenge mountain bike più partecipati del nord-est, raccoglie anche quest’anno 6 tappe di cui 5 riconferme dello scorso anno e una nuova entrata, la granfondo Spaccapria di Galzignano Terme (PD). La Spaccapria sostituisce la rinomata tappa 3Epic Tre Cime di Lavaredo congedatasi a causa di problemi con le istituzioni locali.

Anche per il 2019 viene riconfermata la partnership con Zerowind® by Pidigi, che rinnova la piena fiducia al comitato organizzativo del circuito capitanato da Simone Scandola.

bike world zero wind passaggio nel borgo

Nelle tappe i concorrenti passeranno dentro bellissimi borghi.

Bike world Zero Wind 2019: 6 gare in 5 mesi

Le sei gare mtb previste per il circuito sono distribuite su 5 mesi, a partire dal 24 Marzo 2019, con la granfondo Tre Valli by Gist a Tregnago (VR), per finire il 25 agosto 2019 con la gf Troi Trek a Polcenico (PN).

Vediamo il calendario completo ed i percorsi disponibili:

24 marzo 2019 – Granfondo Tre Valli by Gist a Tregnago (VR)
Unico percorso lungo 43 chilometri e con 1.290 metri di dislivello.

7 aprile 2019 – Spaccapria a Galzignano Terme (PD)
Unico percorso lungo 42 chilometri e 1.540 mt di dislivello.

1 maggio 2019 – Granfondo del Durello a San Giovanni Ilarione (VR)
Unico percorso lungo 44 km e 1500 mt di dislivello.

22 giugno 2019 – Lessinia Legend a Bosco Chiesanuova (VR)
Due percorsi disponibili, “Classic” di 55 Km e 1750 mt di dislivello ed “Extreme” di 100 Km e 3600 mt di dislivello.

30 giugno 2019 – Crespadoro bike a Crespadoro (VI)
Unico percorso di 43 Km e 1730 metri di dislivello.

25 agosto 2019 – Granfondo Troi Trek  a Polcenigo (PN)
Unico percorso di 54 Km e 1930 mt.

bike world zero wind panorama su paese

Bellissimi panorami saranno di compagnia lungo le salite.

Bike world Zero Wind 2019: le iscrizioni sono agevolate

Come anticipato le novità di quest’anno sono diverse e, oltre la nuova tappa, troviamo anche degli aggiornamenti nel regolamento e nella quota di iscrizione.

Le iscrizioni sono state aperte lo scorso 17 dicembre con un prezzo agevolato per le cumulative. Il prezzo fissato per partecipare all’intero circuito di 6 gare è pari a 179 euro, valido fino al 15 febbraio 2019 o al raggiungimento di 200 iscritti.

Oltre tale data la quota per le iscrizioni cumulative sarà di 210 euro e in entrambi i casi saranno assegnati 100 punti valevoli per la classifica società.

coppia di atleti in salita durante la bike world zero wind

Sale a 12 il numero di squadre a cui verranno assegnati premi.

Bike world Zero Wind 2019 – regolamento aggiornato

Il regolamento della Bike World Zero Wind è stato migliorato in diversi punti per premiare la regolarità dei piazzamenti piuttosto che l’exploit di una singola gara.

Punti per i primi 300 iscritti: la prima novità del regolamento riguarda l’assegnazione dei punti che avverrà non più ai primi 30 ma si estende ai primi 300 classificati delle categorie amatoriali.

Bonus per chi partecipa alla Lessinia Legend Extreme: chi sceglierà il percorso Extreme della Lessinia Legend riceverà un bonus punti del 20%.

Classifica finale per chi parteciperà ad almeno 4 tappe: nella classifica finale saranno inclusi solo gli atleti che parteciperanno ad almeno 4 delle tappe del circuito.

Bonus per i finisher: per i finisher sarà assegnato un ulteriore bonus di 50 punti in ogni tappa.

Più squadre premiate: a differenza dello scorso anno per il Bike World Zero Wind 2019 saranno assegnati premi per le prime 12 squadre e non più 10, inoltre il montepremi sarà suddiviso in modo più organico al fine di valorizzare anche i team meno numerosi.

partenza della tappa crespadoro

I team più numerosi saranno premiati ed il montepremi sarà suddiviso in modo più organico.

Per ulteriori informazioni sul circuito, per iscrivervi o leggere le altre news, potete visitare la loro pagina facebook oppure il loro sito internet.

L’allenamento di 8 settimane per la tua prima gara MTB

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biker concentrato alla sua prima gara di MTB

Siete dei ciclisti che pedalano con costanza e si allenano da almeno qualche mese? Vorreste mettervi alla prova con la vostra prima gara ma non sapete come gestire l’allenamento?

Questo articolo descriverà una progressione generale di 8 settimane per prepararvi alla vostra prima gara in mountain bike.

Gara, performance e motivazione

La gara non è solo per gli atleti ma è un obiettivo che può essere prefissato da tutti i ciclisti per mantenere alta la motivazione e valutare le proprie capacità a confronto con altri appassionati delle due ruote.

Soprattutto nelle prime gare, quello che dovrete valutare sarà la performance relativa a voi stessi (intrinseca) e quanto migliorate il vostro ritmo tra una gara e l’altra. La performance assoluta (la classifica) è un valore poco interessante e spesso poco soddisfacente nel primo periodo.

Il concetto di motivazione e performance è fondamentale per seguire un protocollo di allenamento con costanza e determinazione.

La persona motivata a praticare un’attività per il proprio bene e la soddisfazione personale sarà volta alla performance intrinseca: “vado in bici per migliorare la mia forma fisica”, “mi alleno per riuscire ad arrivare in cima a quel passo”, “partecipo alle gare per migliorare il mio ritmo”.

La performance estrinseca è invece caratterizzata dalla ricerca di un premio. “mi alleno per vincere il campionato”, “faccio gare per salire sul podio”.

biker motivato prima di una gara

Soprattutto per chi è alle prime gare, la motivazione è una componente fondamentale.

Qual è la sostanziale differenza tra i due tipi di performance? La prima, quella intrinseca, è sostenuta da una sana passione per lo sport e la pratica delle attività per se stessi. Si continuerà l’attività anche dopo un’eventuale “fase agonistica” perché l’obiettivo è appunto la soddisfazione personale.

La seconda è invece più delicata. Tutti gli sforzi compiuti hanno un obiettivo assoluto, la vittoria o comunque la performance migliore rispetto agli avversari. Quando le vittorie e i podi verranno meno, il rischio sarà quello di abbandonare l’attività sportiva per mancanza di stimoli.

Il mio consiglio è quindi quello di affrontare le prime gare puntando a una performance intrinseca: pensate a migliorare voi stessi; i vostri avversari saranno la motivazione durante la gara ma non influenzeranno la vostra soddisfazione a gara finita.

Allenamento di 8 settimane per la tua prima gara in mtb

Il prerequisito fondamentale per provare a seguire questo tipo di protocollo è quello di avere almeno 6 mesi di uscite costanti nelle gambe e saper utilizzare un cardiofrequenzimetro.

Un allenamento lampo di 12 settimane potrebbe fare al caso vostro, inseritelo come fase precedente a questa progressione di 8 settimane.

Le sedute avranno un’intensità crescente e saranno previste due settimane di scarico, una delle quali prima della gara. Ogni settimana andrà a stimolare ogni sistema energetico del corpo umano in modo da non creare lacune e recuperare quelle già presenti.

Mesocicli e metodi di allenamento

I due mesocicli (ovvero i due periodi di tempo in cui si divide l’allenamento) sono caratterizzati da 4 sedute settimanali distribuite nell’ordine descritto ma con i giorni di pausa a vostra discrezione. L’organizzazione definita in tabella è quella ottimale; nel caso in cui aveste problemi nel rispettarla consiglio un giorno di pausa dopo la quarta e ultima seduta di allenamento.

Escluso il fondo lento nel giorno 1, per tutti gli altri sarà necessario dedicare circa 15′ al riscaldamento per evitare infortuni e lavorare con i giusti ritmi.

Come calcolare la frequenza cardiaca di soglia

Parlando unicamente di frequenza cardiaca, il test da campo più utilizzato e immediato per il calcolo della fc alla soglia anaerobica è il test di Conconi. In alcuni dispositivi è preinstallato, in quel caso vi basterà seguire le indicazioni del computerino.

In alternativa un tecnico-allenatore può sottoporvi il test sia in bici che in palestra su tapis roulant o cicloergometro.

Nel caso in cui non abbiate la possibilità di eseguire il test della soglia anaerobica sarà molto difficile seguire la tabella successiva andando solamente a sensazione, vi raccomando quindi di farlo.

Parleremo nello specifico dei test atletici nei prossimi articoli.

Biker si allena per una gara

Prima di iniziare è consigliato avere già una base di allenamento e conoscere la propria frequenza cardiaca alla soglia anaerobica.

Fondo lento
Per essere efficace a livello metabolico e sistemico deve essere mantenuto per almeno 90 minuti. Fondamentale è la pedalata agile intorno ai 90 rpm per migliorare l’ossigenazione delle fibre rosse.
La frequenza cardiaca dovrà essere mantenuta all’80-85% delle frequenza cardica di soglia (FcS).

Fondo medio
Il range della FcS dovrà essere compreso tra l’85-95%. È la zona di allenamento più “utilizzata” nelle discipline di endurance del fuoristrada.
Le pedalate saranno comprese tra le 80 e le 90 rpm.
La durata è variabile in base al tipo di periodo e seduta di allenamento, mediamente si arriva a 90 minuti negli allenamenti con un’unica uscita in fondo medio.

Soglia anaerobica
È un allenamento al limite della FcS 96-100% per migliorare la frequenza di soglia e quindi arrivare a mantenere ritmi più elevati senza andare fuori soglia.
Le pedalate variano da 60 a 90 rpm e il metodo di allenamento più utilizzato è quello delle ripetute. Il tempo di una ripetuta varia dai 7-8 minuti per i principianti ai 45 minuti per i soggetti allenati.

Tolleranza al lattato
Allenamento mentalmente e fisicamente molto duro. Lo scopo è quello di aumentare la tolleranza all’accumulo di acido lattico all’interno dei muscoli.
L’acido lattico è un metabolita del sistema nervoso lattacido e tra le sue funzioni inibisce la contrazione muscolare (le famose “gambe di legno”) per proteggere il sistema da eventuali danni. Di conseguenza la performance ne risentirà pesantemente. Il range della FcS dovrà essere superiore al 100%: solo superando la soglia si avrà un accumulo significativo di acido lattico.
Il ritmo di pedalata può essere molto variabile ma noi lo setteremo a 70-80 rpm.
Il metodo utilizzato per l’allenamento di questo sistema energetico sarà quello delle ripetute della durata massima di 3 minuti.

Potenza massima
Con ripetute molto brevi e intense si allena il sistema energetico anaerobico, importante nelle partenze da fermo e scatti intensi con rapporti lunghi.
Le ripetute durano al massimo 15 secondi.

Tabella allenamento mountainbike

1° Mesociclo di 4 settimane. 

Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 Settimana 4 NOTE
Giorno 1 Fondo lento
Rpm: 80-90
Fcs: 80-85%>90′
Fondo lento
Rpm: 80-90
Fcs: 80-85%>90′
Fondo lento
Rpm: 80-90
Fcs: 80-85%>90′
Fondo lento
Rpm: 80-90
Fcs: 80-85%>90′
Giorno 2 Fondo medio
Rpm: 85-90
Fcs: 85-95%>45′
Fondo medio
Rpm: 85-90
Fcs: 85-95%>60′
Fondo medio
Rpm: 85-90
Fcs: 85-95%>60′
Recupero attivo60-90′
Giorno 3 Riposo Riposo Riposo Riposo
Giorno 4 Soglia an.
Rpm: 70-80
FcS: 96-98% 2×10′
Recupero 5-7′ agile
Soglia an.
Rpm: 70-80
FcS: 96-98% 2×15′
Recupero 5-7′ agile
Soglia an.
Rpm: 70-80
FcS: 96-98% 2×20′
Recupero 5-7′ agile
Soglia an.
Rpm: 70-80
FcS: 96-98% 1×20′
15′ riscaldamento
15′ defaticamento
ogni seduta
Giorno 5 Potenza max
Rpm n.p.
Bpm n.p.10×10”p. da fermo
rapporto lungo
non cambiare
Recupero 3′ agile
Potenza max
Rpm n.p.
Bpm n.p.10×12”p. da fermo
rapporto lungo
non cambiare
Recupero 3′ agile
Potenza max
Rpm n.p.
Bpm n.p.8×15”p. da 15 km/h
rapporto lungo
non cambiare
Recupero 3′ agile
Riposo 15′ riscaldamento
15′ defaticamento
ogni seduta
Giorno 6 Riposo Riposo Riposo Riposo
Giorno 7 Uscita tecnica Uscita tecnica Uscita tecnica Prova gara Uscita di simulazione su percorso gara
ciclista migliora se stesso durante una gara

Migliorare se stessi è il requisito fondamentale per tutti quelli che si cimentano nell’attività sportiva.

2° Mesociclo 4 settimane.

Settimana 5 Settimana 6 Settimana 7 Settimana 8 NOTE
Giorno 1 Fondo lento
Rpm: 80-90
Fcs: 85%>120′
Fondo lento
Rpm: 80-90
Fcs: 85%>120′
Fondo lento
Rpm: 80-90
Fcs: 85%>120′
Fondo lento
Rpm: 80-90
Fcs: 85%>120′
Giorno 2 Fondo medio
Rpm: 85-90
Fcs: 85-95% >60′
Fondo medio
Rpm: 85-90
Fcs: 85-95% >60′
Progressioni in salita fino al fuori soglia<30”
Fondo medio
Rpm: 85-90
Fcs: 85-95% >60′
Progressioni in salita fino al fuori soglia<30”
Soglia an.
Rpm: 70-80
FcS: 96-98% 1×10′
Fondo medio
Rpm: 85-90
Fcs: 85-90% 30′
Giorno 3 Riposo Riposo Riposo Riposo
Giorno 4 Soglia an.
Rpm: 70-80
FcS: 96-98% 2×20′
Recupero 5-7′ agile
Soglia an.
Rpm: 70-80
FcS: 96-98% 1×30′
Recupero 5-7′ agile
Soglia an.
Rpm: 70-80
FcS: 96-98% 1×30′
Recupero 5-7′ agile
Recupero attivo
60-90′
15′ riscaldamento
15′ defaticamento
ogni seduta
Giorno 5 Toll. Lattato
Rpm: 70-80
FcS: >100% 5×40″ Recupero
3-4’4×20″
Recupero 40”
Toll. Lattato
Rpm: 70-80
FcS: >100% 7×30″ Recupero 3-4’6×20” Recupero 30”
Toll. Lattato
Rpm: 70-80
FcS: >100% 7×30″ Recupero 3-4’8×20″ Recupero 30”
Fondo lento
Rpm: 90
Fcs: 75-80% 60′
15′ riscaldamento
15′ defaticamento ogni seduta
Giorno 6 Riposo Riposo Riposo Riposo
Giorno 7 Uscita tecnica Uscita tecnica Uscita tecnica Gara

Conclusioni

Con questo programma intensivo potrai migliorare la tua forma fisica in sole 8 settimane e arrivare preparato alla tua prima gara.

L’obiettivo della prima gara è “finirla”. Quindi concentrati, distribuisci lo sforzo e gestisci la fatica per tutta la lunghezza della gara.

Arrivare lucidi fino al traguardo è fondamentale per evitare fastidiosi infortuni e divertirsi.

Non dimenticare un buon defaticamento a fine gara e se possibile utilizza il foam roller per migliorare il recupero.


CUBE Reaction C:62 ONE 2019: la MTB da XC in carbonio

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Cube Reaction C:62 One 2019 in carbonio

La Cube Reaction C:62 ONE è il modello di punta di casa Cube per quanto riguarda le mountain bike da XC. Dopo aver ricevuto lo scorso anno un importante aggiornamento per quel che riguarda il telaio, per il 2019 presenta novità che riguardano gli allestimenti, ancora più ricchi, ma con un prezzo “popolare” che segue la filosofia Cube.

Cube bike, già rinomata per l’ottimo rapporto qualità prezzo delle sue biciclette, quest’anno ha deciso di arricchire ulteriormente gli allestimenti delle proprie mtb, adottando componenti Shimano, compreso il nuovissimo sistema XTR 9100 a 12 velocità.

In questo articolo vi presentiamo la Cube Reaction C:62 ONE, una mountain bike dalle prestazioni elevate e allestita con componenti top di gamma, il tutto a un prezzo molto interessante.

vista di lato della Cube Reaction C:62 ONE

La Cube Reaction C:62 ONE è il modello di punta della serie Reaction, oggi con un allestimento ancora più invitante.

Cube Reaction C:62 ONE: telaio in carbonio C:62

Partiamo dal telaio di questa mountain bike, realizzato in carbonio C:62 e aggiornato scorso anno adottando un carro posteriore più corto con battuta Boost, movimento centrale PressFit, una serie sterzo integrata e, per essere in linea con i canoni moderni, troviamo la predisposizione per reggisella telescopico con passaggio cavo interno, grazie al nuovo sistema di passaggio cavi con guide.

Oltre alle nuove soluzioni tecniche, il telaio ha ricevuto anche un aggiornamento per quanto riguarda la geometria Agile Ride (ARG), ora con un angolo sterzo di 69 gradi, lunghezza foderi di 423 millimetri e un angolo sella di 73.5 gradi.

Il telaio della Cube Reaction in carbonio C:61 aggiornato scorso anno

La Reaction C:62 si è aggiornata a livello di componenti a partire dalla trasmissione e impianto frenante Shimano XTR 9100.

Il carbonio C:62 è il risultato di un importante investimento di Cube nella ricerca di una fibra estremamente leggera e rigida al tempo stesso. Il processo costruttivo Monocoque prevede l’utilizzo di uno stampo fisso interno, rimosso al termine del processo, che permette di ridurre al minimo la formazione di pieghe nel materiale incrementando la sicurezza e l’integrità del telaio.

Per la costruzione del telaio e stato usata anche la tecnologia Advanced Twin Mold che permette di ridurre le sovrapposizioni impreviste e quindi il peso superfluo. Il carbonio utilizzato per la realizzazione del telaio della Cube Reaction C:62 ONE è di tipo ad alto modulo ed è composto da fibre di alta qualità, unite ad una resina particolare in cui vengono aggiunte delle nanoparticelle che ne aumentano la resistenza.

Le taglie disponibili per la Cube Reaction C:62 ONE sono quattro: 15″, 17″, 19″, 21″ e 23″.

particolare della fibra di carbonio cube c:62

Il telaio in fibra di carbonio ad alto modulo Cube C:62 è prodotto attraverso il processo Monocoque utilizzando fibre di alta qualità.

Mtb Cube Reaction C:62 ONE: componenti Shimano

Come tutte le altre mtb Cube, anche la Reaction C:62 ONE ha ricevuto per il 2019 un nuovo set di componenti firmati Shimano come la trasmissione Shimano XTR 9100, il kit freni Shimano XTR BR-M9100, ruote composte da cerchi Newmen Evolution SL X.A.25 e mozzi Shimano MT900.

Vediamo in dettaglio tutti i componenti che compongono l’allestimento di questa Cube Reaction C:62 ONE:

  • Forcella Fox 32 Float SC Performance
  • Cambio Shimano XTR RD-M9100-SGS, ShadowPlus, 12-Speed
  • Manettino Shimano XTR SL-M9100-I Direct Attach
  • Freni Shimano XTR BR-M9100 con dischi 180/160 mm
  • Guarnitura e*thirteen XCX Race Mountain Carbon con corona da 32 denti
  • Pacco pignoni Shimano XTR CS-M9100, 10-51 denti
  • Cerchi Newmen Evolution SL X.A.25, Tubeless Ready
  • Mozzo anteriore Shimano HB-MT900-BS, 15 mm Quick Releasae, battuta Boost, Centerlock
  • Mozzo posteriore Shimano FH-MT900-BS, 12 mm, Boost, Centerlock
  • Copertone posteriore Schwalbe Racing Ralph, Addix Speed, Kevlar, 2.25, LiteSkin
  • Copertone anteriore Schwalbe Racing Ray, Addix Speedgrip, Kevlar, 2.25, LiteSkin

Il peso complessivo della Cube Reaction C:62 ONE è pari a 9,5 kg.

cube reaction C:62 ONE monta componenti Shimano e Fox Suspension

La Reaction C:62 ha allestimento di alta gamma, adatto alla sua categoria: forcella Fox 32, trasmissione e freni Shimano XTR 9100.

Cube Reaction C:62 ONE: geometrie

Le geometrie non sono variate rispetto lo scorso anno e troviamo un angolo sterzo di 69°, angolo sella di 73.5°, lunghezza foderi 423 mm e un orizzontale virtuale pari a 609 mm in taglia 19″.

le geometrie della Cube Reaction C:62 ONE in taglia 19"

Le geometrie della Cube Reaction C:62 sono in linea con le rivali di categoria dove spicca una misura dei foderi di soli 423 mm.

Il prezzo di listino della mountain bike Cube Reaction C:62 ONE è di 3.299 euro.

Per ulteriori informazioni su questo modello potete visitare la pagina web ufficiale di Cube Bike dedicata.

Test del sistema di protezione cerchio MTB SoulCiccia

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foto dell'inserto protezione cerchio mtb soulciccia

Abbiamo messo alla prova il SoulCiccia by Harry Bangs, un inserto di protezione per il cerchio della mountain bike. SoulCiccia è un prodotto italiano che da un paio di anni sta raccogliendo diversi successi anche in campo agonistico.

La mountain bike è uno sport in continua evoluzione così come i suoi componenti. Sul mercato si trovano ormai decine di sistemi di protezione del cerchio della MTB, chiamati inserti, foam, mousse, banger o più comunemente “salsicciotti”.

Andiamo a vedere come si è comportato il SoulCiccia nel nostro test.

foto del foam di protezione cerchio mtb soulciccia

L’inserto Soulciccia con la nuova colorazione pronto per essere montato su una ruota mtb enduro.

Sistema protezione cerchio SoulCiccia, caratteristiche

Il SoulCiccia appartiene alla famiglia di inserti “leggeri”, infatti è realizzato in polietilene espanso a celle chiuse ad alta densità chiamato HDPE e pesa meno di 100 grammi.

È un foam concepito per proteggere il cerchio da urti con rocce e radici, ridurre lo stallonamento e limitare anche le pizzicature del copertone sul cerchio. Chiaramente un materiale simile non è indistruttibile, tutto dipende da come lo si usa: sulla durata ho scritto un paragrafo a parte più sotto.

SoulCiccia comunque agisce anche come supporto elastico e ammortizzante, creando un insieme che migliora il feeling, il sostegno, l’assorbimento e la tenuta della gomma durante la guida.

Non è un sistema antiforatura in quanto è possibile bucare o tagliare la gomma, come successo durante il test.

Caratteristiche SoulCiccia

  • Feeling di guida sensibilmente più sicuro e confortevole
  • Rischio stallonamento ridotto quasi a zero
  • Possibilità di montare pneumatici più leggeri
  • Possibilità di viaggiare anche a pneumatico sgonfio (runflat) in caso di necessità
  • Peso molto ridotto: dai 40 ai 105 grammi
  • Tre formati per 27,5 – 27,5 plus – 29″
  • Prezzo: 69 euro kit due SoulCiccia con valvole, 59 euro senza valvole
foto del foam di protezione mtb soulciccia

La versione enduro del Soulciccia da 45 mm pesa circa 90 grammi.

Da dove nasce l’idea di SoulCiccia

L’idea di SoulCiccia nasce nel 2016 per mettere fine ai continui problemi con le gomme e i cerchi.
L’azienda è veneta e dopo circa un anno di esperimenti e ricerche sui materiali si giunge alla versione definitiva che si dimostra molto efficace, tanto che viene richiesta da alcuni componenti del “Team CMC Cycling Experience” (Casadei, Poloni, Ronzon). Questi la utilizzano con successo nella seconda metà di stagione 2017 nel SuperEnduro e nel circuito internazionale EWS, vincendo anche qualche gara (La Thuile) e andando molto vicino alla conquista del titolo SuperEnduro con Nicola Casadei.

Nel frattempo nasce il marchio e viene presentato all’EWS di Finale Ligure dove riscuote molto interesse fra gli addetti ai lavori e non. Nello stesso periodo inizia la commercializzazione nell’ottobre del 2017.

Squadre e atleti supportati da SoulCiccia stagione 2018

  • Team Bike Innovation Focus Rosti (XC/Marathon) con Maria Cristina Nisi, Martino tronconi, Elia Favilli: complessivamente 14 vittorie, 6 podi e 2 convocazioni in nazionale;
  • FRM Factory Racing Team (World Cup Xc) con Gonzalo Artal, Alessandro Gambino, Luli Roland;
  • Soul Cycle Racing Team (Enduro) con Giovanni D’aroma e Laura Rossin, vincitrice titolo Superenduro 2018;
  • Tracce Team (Enduro) con Tobia Poloni, Stefano Ossati e Luca Guglielmucci, protagonisti del circuito Superenduro.
  • Martino Fruet, protagonista ad altissimo livello in tutte le specialità del Mtb, vincitore di categoria del Superenduro;
  • Anna Oberparleiter, grande interprete a livello nazionale e internazionale nel settore xc/marathon/eliminator;
  • Chiara Pastore, vincitrice circuito 4enduro e Maxi Avalanche al femminile;
  • Franz Hofer, ex nazionale XC e macinatore di durissime gare a tappe e ultramarathon con ottimi piazzamenti.

Per la stagione 2019 al momento sono confermate le collaborazioni con il Team Bike Innovation e Soul Cycle Racing Team, a cui si aggiungerà il “Salese Factory Team” con Enrico Franzoi, Rafael Visinelli e Davide Nardei.

Nel settore enduro è confermato il Team CMC Cycling Experience.

foto dell'inserto protezione cerchio mtb soulciccia e materiale

Il nuovo look del Soulciccia 2019. Il materiale è HDPE, polietilene espanso a celle chiuse ad alta densità.

SoulCiccia: materiale, durata e uso consigliato

Il materiale utilizzato per SoulCiccia è l’HDPE, il polietilene espanso usato in svariati campi, ma accuratamente scelto con caratteristiche utili al compito che deve svolgere e continuamente aggiornato man mano che si scoprono prodotti con prestazioni migliori. Per fare un esempio: il formato 40 mm a media densità attuale, consigliato per XC e marathon, è più leggero di 10 grammi dell’originale pur essendo più consistente.

Il produttore indica una durata di almeno una stagione ma questa dipende da vari fattori, in primis da come si guida, dal peso del biker, dall’utilizzo in runflat e dal tipo di percorsi abituali, un po’ come tutti i componenti della MTB.

SoulCiccia è disponibile in tre spessori e nei formati 27,5 o 29″:

  • 40 mm – Densità media, uso: XC/marathon – trail – all mountain/enduro leggero
  • 45 mm – Densità alta e struttura composta, uso: all mountain – enduro – DH – ebike
  • 50 mm – Densità alta, uso: ebike (solo 27,5 plus)

Pesi: 40 mm: 40/45 g – 45 mm: 90/95 g – 50 mm: 105 g

Il primo modello da 40 mm per XC è stato aggiornato e reso più resistente e al contempo più leggero.

Su richiesta si possono avere formati per ruote da 26″ o gravel/ciclocross se la sezione del pneumatico non è inferiore a 35 mm.

foto della ruota con montato il sistema soulciccia

Il test si è svolto su molti fondi diversi, dal fango alla sabbia fino alla neve e radici bagnate.

Il test dell’inserto MTB SoulCiccia

Il test si è svolto su sentieri molto diversi tra loro e condizioni dal secco al fango alla neve. Ho montato SoulCiccia sulla mia 29″ da enduro con cerchi dal diametro interno di 29 mm. Le coperture sono una Schwalbe Magic Mary 2,4″ all’anteriore e una Michelin Force AM 2,35″ al posteriore. Verso la fine del test ho montato due Magic Mary da 2,4″ (mescola Addix Soft anteriore) viste le condizioni invernali più fangose.

Peso

Il peso rilevato di un inserto Soulciccia è di 85 grammi nella versione da 45 mm per le ruote 29″, quindi un ottimo risultato per non appesantire la ruota e comunque ottenere i grandi benefici descritti.

Montaggio e consigli

Il montaggio non richiede particolari abilità, solo un po’ di manualità con le classiche operazioni riguardanti i sistemi tubeless. Nelle istruzioni è presente una sequenza di immagini molto chiare.

La valvola tubeless è modificata per far passare l’aria anche con la presenza del salsicciotto. Nel caso doveste cambiarla, basta fare un intaglio longitudinale sulla base di gomma di una qualsiasi valvola tubeless.

Una volta montato, ho inserito all’interno delle coperture del liquido sigillante Muc Off, circa 60 ml a ruota. Il liquido può essere inserito prima di tallonare la gomma o dalla valvola a gomma tallonata.

foto del montaggio del sistema soulciccia

Riguardo a me, peso circa 73 kg in assetto da enduro e cerco di avere sempre una guida molto pulita. Avendo precedentemente testato altri sistemi di protezione del cerchio, so già che ogni modello necessita di una pressione di esercizio inferiore a quella abituale per esprimersi al meglio, e questa va cercata a seconda dello pneumatico usato, del tipo di carcassa, dello stile di guida, dei percorsi affrontati e così via.

Incoraggio tutti coloro che provano questi sistemi a sperimentare il più possibile perché spesso il setting ideale è “dietro l’angolo” ma bisogna muoversi e guardare dietro tutti i vari angoli per scoprirlo…

foto di una ruota mtb nel fango

Anche nel fango il grip è migliore grazie alle pressioni minori e il feeling “morbido”.

La prova sul campo del Soulciccia

Veniamo al test: mantenendo le stesse gomme indicate sopra, con camera d’aria solitamente giro a 1,6 e 1,9 bar ant/posteriore. Con le stesse coperture ma tubeless scendo a 1,4/1,7 bar. Con l’inserto Soulciccia sono arrivato a 1,2 e 1,4 bar ant/post, ottenendo un ottimo grip, un effetto deriva praticamente inesistente, nessuno stallonamento e nessun danneggiamento dei cerchi, fattore molto importante quando si parla di cerchi costosi o ruote in carbonio.

Le sensazioni sono: guida più sicura, comfort in discesa ma anche più grip in salita tecnica, sia sull’asciutto che sul bagnato, sicurezza nell’affrontare e azzardare linee più difficili in rock garden e radici perché sicuri di non danneggiare i cerchi.

Da evidenziare, al contrario di altri sistemi più pesanti e magari più robusti, che la resistenza al rotolamento è nulla, fattore non da poco se si affrontano lunghi tratti pedalati.

Riprendendo una delle prime considerazioni, ovvero che quasi nulla nella mountain bike è fisso e uguale per tutti, essendo uno sport molto dinamico e molto soggettivo, questi sono i miei giudizi effettuando il test in un un percorso misto, non troppo tecnico, adottando una guida a ritmo abbastanza sostenuto.

In uno scenario invece di guida molto aggressiva “stile gara” e percorsi più rocciosi o con sponde affrontate a tutta velocità, ho aumentato le pressioni arrivando a 1,3 anteriori e 1,6/1,8 bar posteriori, ottenendo un buon compromesso tra grip, scorrevolezza e protezione senza il rischio di stallonature e botte ai cerchi, che a velocità elevate diventano più probabili soprattutto al posteriore.

Durata e precisazioni

Siamo ancora nel campo del soggettivo, quindi è difficile fornire dati certi con in gioco così tante variabili. Una volta smontato il sistema, sul Soulciccia anteriore non ho riscontrato nessun danneggiamento, anche dopo due mesi di uso davvero intenso.

Al posteriore invece, con la gomma Michelin Force da all mountain da 750 grammi utilizzata a pressioni basse, dopo un mese di test ho trovato alcuni tagli sulla parte esterna e laterale del salsicciotto, come delle “pizzicate”, e un aumento di peso di circa 25 grammi dovuto al lattice assorbito da questi buchi.

Quindi, se utilizzato con coperture leggere e pressioni molto basse su percorsi rocciosi tipo Sestri Levante o Finale Ligure, il livello di durata del Soulciccia si riduce, anche se è possibile continuare a utilizzarlo pur se tagliato superficialmente. Ovviamente si è trattata di una prova estrema che ho voluto effettuare per il test, difatti ho anche tagliato due volte il copertone posteriore a evidenziare il fatto che fosse troppo leggero come carcassa.

Viceversa, con pneumatici da enduro dotati di carcassa abbastanza robusta (tipo gli EXO di Maxxis o la carcassa TLE Snakeskin di Schwalbe) non ho avuto nessun problema di danneggiamento del salsicciotto se non qualche piccolo buco dovuto alle spine, che il liquido ha poi sigillato.

Da precisare che il sistema di protezione cerchio Soulciccia, come altri sul mercato, tende a muoversi leggermente dentro la ruota se si scuote energicamente quest’ultima. A differenza di altri prodotti però, durante la guida non si nota e non dà nessun fastidio.

Runflat

Nella prova di runflat, quindi l’uso senza aria, la pedalata è abbastanza agevole se la ruota sgonfia è la posteriore, se invece è quella anteriore è naturale trovarsi con un effetto deriva più accentuato.

Diciamo che se si taglia il posteriore si riesce a finire la prova speciale o a tornare a casa, mentre è più difficile (ma non impossibile) se la ruota bucata è quella davanti.

Si ringraziano i negozi Rock and Road Bike e The Gravity Hub per l’assistenza.

Conclusioni

Il sistema Soulciccia mi ha convinto, innanzitutto per la sicurezza di non danneggiare i cerchi, il peso ridotto, il prezzo abbordabile, la facilità di montaggio e il feeling di guida migliorato, così come il grip che aumenta grazie alle pressioni più basse.

A mio avviso va utilizzato con coperture da enduro per ottenere il massimo dei benefici. La durata è molto soggettiva, dipende da svariati fattori: sicuramente una stagione è la durata minima con un utilizzo di due/tre volte la settimana in ambito enduro. Dal test effettuato non sembra assorbire lattice (se non danneggiato/tagliato), vi terremo aggiornati in caso di sviluppi futuri.

Mi sento di consigliarlo vivamente a tutti coloro in cerca di un prodotto economico, leggero e valido per proteggere il cerchio e non stallonare, anche (per non dire “specialmente”) sulle mountainbike a pedalata assistita.

In commercio SoulCiccia è disponibile sia il kit con valvole (69 euro la coppia) sia quello senza (59 euro la coppia), prezzi validi per tutte le versioni.

La distribuzione ufficiale è affidata a Mandelli Spa, questo il sito ufficiale: www.mandelli.net

Il test del casco integrale per mtb enduro Leatt DBX 4.0

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foto di claudio riotti con il casco leatt dbx 4.0 2019

Abbiamo testato il casco integrale da MTB enduro e downhill Leatt DBX 4.0 dell’azienda sudafricana Leatt.

Il brand è da diversi anni conosciuto nel mondo mountain bike per i neck brace, ovvero le protezioni per collo per motocross ed mtb come il Leatt DBX 3.5.

Nella gamma Leatt troviamo inoltre pettorine, paraschiena, protezioni per ginocchia, gomiti e anche zaini con sacca idrica integrata: un’azienda sempre all’avanguardia per quanto riguarda tecnologie e innovazioni.

Recentemente Leatt ha esteso ancor più la sua linea di prodotti includendo l’abbigliamento tecnico per ciclisti e motociclisti e, a breve, anche le maschere.

La maschera Leatt che vedete in foto infatti è un ottimo prodotto e verrà presentata tra poco. Ne parleremo in un test approfondito sulle pagine di mountainbike.bicilive.it.

foto del casco leatt dbx 4.0

La linea, le grafiche e gli accostamenti cromatici del Leatt DBX 4.0 sono molto accattivanti.

Casco Leatt DBX 4.0, caratteristiche tecniche

Il casco della casa sudafricana nasce dalle esigenze dei rider aggressivi sia con bici tradizionali che elettriche che richiedono un prodotto leggero e ventilato da poter indossare sempre: in salita, in discesa e anche in gara, essendo il DBX 4.0 certificato per le competizioni.

foto del coperchio della mentoniera del casco leatt dbx 4.0

La mentoniera del Leatt DBX 4.0 è fissa ma presenta un coperchietto asportabile per migliorare la ventilazione.

Il casco in test è un full face, quindi integrale, con mentoniera fissa, al contrario del DBX 3.0 che ha la mentoniera staccabile. Tutte le caratteristiche le potete trovare nell’articolo di presentazione del Leatt DBX 4.0, qui ci soffermeremo solamente su quelle principali e che più ci hanno colpito nell’ambito del test e nell’uso vero e proprio.

foto delle quattro colorazioni del casco integrale enduro Leatt DBX 4.0

Le quattro colorazioni del casco integrale enduro Leatt DBX 4.0.

Il Leatt DBX 4.0 in breve

  • Utilizzo: all-mountain aggressivo, ebike, enduro e downhill
  • Costruzione: In mould EPS e schiuma EPO
  • Prese d’aria: 22
  • Sicurezza: Tecnologia Turbine a 360° per impatti rotazionali e a bassa velocità
  • Chiusura: Fidlock magnetica
  • Protezione bocca sulla mentoniera asportabile
  • Compatibilità con neck brace
  • Visiera progettata per staccarsi in caso di urto
  • Certificazioni: AS/NZS 2063:2008, ASTM F1952–10, EN1078, CPSC 1203
  • Interni: staccabili in Dri-Lex a rapida asciugatura e antiodore
  • Colori: Steel, Ruby, Ink, Black
  • Taglie: S (55-56 cm), M (57-58 cm), L (59-60 cm), XL (61-62 cm)
  • Peso: dichiarato 850 grammi, rilevato 866 grammi in taglia M
  • Prezzo: 230 euro
  • Disponibilità: già presente nei negozi
foto di un rider con casco leatt dbx 4.0

Il Leatt DBX 4.0 è in tutto e per tutto un casco integrale, ma più leggero e areato di uno standard: 860 grammi e 22 prese d’aria.

Il test del casco Leatt DBX 4.0

Partiamo con una credenza sfatata: pedalare in salita con un casco integrale è una tortura. Assolutamente no, con il casco Leatt DBX 4.0 si pedala senza problemi. Inoltre, in inverno e con temperature vicino allo zero, avere riparo per orecchie e viso non guasta mai.

Chiaramente il discorso cambia durante l’estate, per questo aggiorneremo il test quando le temperature saranno prossime ai 30°.

foto della visiera del Leatt DBX 4.0.

Le due ampie prese d’aria sotto la visiera sono molto efficaci nel convogliare aria sulla fronte.

Tornando al casco, il DBX 4.0 si presenta come un prodotto davvero molto solido e ben costruito. Se si prende il casco tra le mani e si applica una forza come per schiacciarlo, la calotta non flette, né longitudinalmente né lateralmente, e questa è una prova che vi invito a fare al momento dell’acquisto di un casco integrale: alcuni si piegano come una palla sgonfia.

La linea è molto accattivante pur se non originalissima, il design è squadrato e moderno. La colorazione “Ink” blu/azzurra è azzeccata, di impatto ma non troppo vistosa, mentre la “Steel” è decisamente più fresca con loghi e scritte che sembrano fatte a pennarello.

foto del leatt dbx 4.0 di profilo

La versione in azzurro e blu del Leatt DBX 4.0 è più sobria ma ugualmente “stilosa”.

Le finiture sono di ottima fattura e rispecchiano la alta qualità generale del prodotto. Intelligente l’imbottitura interna con retine superiori e posteriori per evitare l’ingresso dei detriti. Le imbottiture sono tutte staccabili e lavabili, alcune sono applicate con il classico velcro e sui punti principali, come quelle degli zigomi, hanno dei piccoli perni a pressione. Attenzione a staccarli con la dovuta cautela.

La calzata è confortevole ma ben ferma, la taglia M veste abbastanza bene anche chi è a cavallo tra M ed L, quindi consiglio di provare sempre prima di acquistare. Non ci sono punti di contatto fastidiosi e l’allacciatura magnetica Fidlock è quanto di più comodo esista nel mondo dei caschi. Si allaccia e slaccia con una mano, la uso da anni su altri prodotti e non ho mai avuto nessun problema di sganci accidentali.

L’unico piccolo neo che ho trovato è che la fascia sottogola tende ad allargarsi con l’uso, cioè scorre nella fibbia anche se è presente una piccola “controfibbietta” in gomma. Un mini elastico nero aggiuntivo ha risolto il problema.

foto della chiusura fidlock del leatt dbx 4.0

La comodissima allacciatura magnetica Fidlock del Leatt DBX 4.0.

L’interno della mentoniera è rivestito da tre sezioni di imbottitura realizzate in gomma, morbide al tatto ma molto robuste.

La visiera, pur non essendo orientabile, ha la giusta inclinazione e lunghezza ed è studiata per convogliare i flussi di aria verso le prese d’aria. Essendo progettata per staccarsi in caso di urto non è perfettamente fissa come sui caschi integrali classici, quindi non consiglio di utilizzarla per attaccarci una action cam: questo non lo vedo come uno svantaggio perché si può sempre fissare la camera alla calotta.

foto del sistema Turbine 360 del Leatt DBX 4.0.

Il sistema Turbine 360 del Leatt DBX 4.0.

Il sistema Turbine 360° è costituito da otto dischetti in materiale gommoso fissati alla calotta che non inficiano minimamente il comfort. Questi si induriscono all’impatto come nelle protezioni per ginocchia o gomiti e offrono così una maggiore protezione negli impatti a basse velocità, oltre a dissipare l’energia rotazionale che deriva dagli urti col terreno.

foto del casco mtb leatt dbx 4.0

Le prese d’aria posteriori contribuiscono all’ottima ventilazione del casco integrale Leatt DBX 4.0.

Il DBX 4.0 sul campo

Ho utilizzato il Leatt DBX 4.0 in ambito downhill, enduro e all mountain e posso dire che al momento è in cima alla Top 3 dei miei caschi preferiti. La sicurezza che infonde è notevole ma sono il comfort, la leggerezza e la ventilazione che fanno alzare il punteggio, tre aspetti davvero riusciti in un prodotto di 860 grammi.

foto di claudio riotti durante il test del casco leatt dbx 4.0

Un uso intelligente della grande presa d’aria sulla mentoniera, davvero comoda! ;-)

Ho appositamente tenuto il casco in testa anche per lunghe salite, a tratti estremamente tecniche e faticose, e non ho mai avuto la sensazione che “mancasse l’aria” come con altri caschi integrali standard. Qui consiglio l’uso senza il coperchietto della mentoniera. Anche a basse velocità si percepisce un flusso d’aria ben convogliato intorno alla testa.

L’acustica del casco è molto buona, nel senso che si percepiscono bene i suoni: intorno alle orecchie non ci sono imbottiture ed è presente una presa d’aria proprio all’altezza di ogni orecchio.

foto delle imbottiture del casco mtb Leatt

Le imbottiture e i guanciali del casco integrale Leatt DBX 4.0 sono completamente asportabili.

Le imbottiture sono completamente staccabili e lavabili mentre il sistema Turbine resta applicato alla calotta del casco. I due guanciali sono disponibili in due misure, 35 e 45 mm, nella confezione.

Ho utilizzato i 35 mm in quanto la taglia M per la mia circonferenza del capo (58 cm) è perfetta e il modo in cui veste sul viso è aderente, molto stabile ma non soffocante. È un plus avere comunque la scelta.

foto delle due misure di guanciali disponibili

Leatt offre due misure di guanciali disponibili nella confezione del casco, una chicca non da poco.

Rispetto a un caschetto open face, la sudorazione ovviamente è più accentuata nella zona degli zigomi e delle orecchie, ma è un prezzo che si paga volentieri quando in discesa c’è più protezione, sia dal vento che dai rami, dai rovi e ovviamente in caso di caduta.

foto della presa d'aria posteriore del casco leatt dbx 4.0

La presa d’aria posteriore è dotata di retina “anti-detriti”.

Personalmente quando pedalo sudo molto sulla fronte e nelle uscite lunghe mi porto sempre due o tre “buff” (tipo di bandana tubolare elastica in tessuto tecnico) come sottocasco, per evitare che il sudore inzuppi troppo le imbottiture. Così ho sempre un buff asciutto in modo da non avere freddo alla testa (specialmente d’inverno) quando si affrontano le discese. Con il Leatt DBX ho sentito meno quest’esigenza perché la ventilazione del casco è ottima ma al tempo stesso il capo resta più riparato.

foto della parte interna della mentoniera

La parte interna della mentoniera del Leatt DBX 4.0 è in gomma ed è davvero ben rifinita.

La mentoniera ha una grande apertura centrale e questa facilita la respirazione, volendo si può anche richiudere con l’apposito coperchio che ho utilizzato solo nelle giornate più fredde. In un utilizzo enduro preferisco avere un flusso d’aria maggiore, la cover la vedo utile magari nella giornata da passare al bike park in presenza di polvere o fango, per avere una protezione aggiuntiva.

Infine, se l’utilizzo con la maschera è la soluzione migliore, il DBX 4.0 è studiato anche per ospitare gli occhiali da mtb e con tre diversi tipi di montature (anche molto ampie tipo occhiali 100% Speedcraft) non mi ha dato nessun problema.

foto del casco  leatt dbx 4.0 enduro mtb

La cover asportabile della mentoniera offre molto riparo ma limita leggermente la ventilazione.

Crash test: effettuato

Durante la prova ci sono state un paio di cadute, fortunatamente senza conseguenze, in cui ho avuto modo di testare davvero l’efficacia del casco: cosa volere di più? ;-)

Il sistema Turbine 360°, che dai risultati in laboratorio riduce del 30% la forza d’impatto e del 40% la forza rotazionale che viene impressa al cranio e al cervello, ha fatto il suo dovere.

Anche se si entra nel campo delle supposizioni e quindi non posso sapere come sarebbe andata con un altro casco (nello stesso frangente), posso affermare che dopo una scivolata conclusasi con un impatto di testa contro un albero non ho riportato nessun senso di stordimento e ho potuto continuare il giro senza problemi: un po’ la fortuna e un po’ grazie anche al sistema di assorbimento a dischetti viscoelastici che ha ideato Leatt.

Una volta a casa ho esaminato il casco e ho notato una sottilissima crepa nella struttura in EPS vicino alla zona di impatto, nella parte superiore del casco. Contattata la casa madre, mi hanno naturalmente e vivamente consigliato di non usare più il casco, che ha ceduto proprio perché è progettato per dissipare l’impatto, e mi hanno inviato un altro casco nella colorazione grigia “Steel” con cui ho potuto terminare il test.

Leatt permette di consultare i resoconti dei propri test di laboratorio (ed è una delle poche aziende, se non l’unica, a farlo) per le certificazioni ASTM F1952, CPSC, EN1078. Nel caso foste interessati ad un approfondimento, trovate tutto a questo link.

foto del casco enduro mtb Leatt dbx 4.0 di profilo

Conclusioni

Il casco integrale Leatt DBX 4.0 è un prodotto molto valido che combina perfettamente comfort, leggerezza, protezione e ventilazione. Si tratta del casco ideale per l’endurista, anche quello che gareggia, o per tutti coloro che desiderino una protezione aggiuntiva sia in salita che in discesa. Lo vedo perfetto anche per gli utilizzatori di eMTB su percorsi tecnici o gare.

Il rapporto qualità prezzo è molto buono, il prezzo di 230 euro è in linea se non più basso rispetto ai prodotti della concorrenza. Promosso!

Cosa ci è piaciuto:

  • Comodità, stabilità, look
  • La ventilazione
  • La leggerezza

Cosa non ci ha convinto:

  • La fibbia sottogola tende ad allargarsi
Il test del casco integrale per mtb enduro Leatt DBX 4.0
comfort9
ventilazione9
sicurezza9
estetica8.5
accessori8.5
peso8
prezzo
  • 230 €
8.7Il nostro voto
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La mtb da XC Stevens Sonora X0 2019

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biker su una Stevens Sonora X0 in carbonio

La Stevens Sonora X0 è l’allestimento top della mountain bike front da cross country del noto marchio tedesco, pronta per le competizioni ma anche per qualsiasi tipo di uscita.

Stevens è un marchio Tedesco conosciuto in italia soprattutto per le biciclette da ciclocross, mezzi con cui il team Stevens Italia partecipa alle competizioni più importanti. Nel loro catalogo possiamo comunque trovare biciclette di tutti i tipi, dalle city bike alle mtb a pedalata assistita da enduro.

Stevens, passione da Amburgo

Il marchio Stevens nasce ad Amburgo nel 1990 come rivenditore di marchi importanti quali Merlin, Shimano e Campagnolo ma una parte dei loro investimenti era già allora rivolta allo sviluppo di proprie mountain bike e bici da città.

Nel 1991, durante uno dei primi Eurobike, Stevens presentò la propria gamma di biciclette e nello stesso anno sviluppo uno dei suoi primi telai race totalmente in carbonio.

La produzione delle biciclette Stevens avviene per il 60% dei modelli in Germania e il restante 40% viene per lo più prodotto nella comunità europea, fatta eccezione delle ruote che sono prodotte tutte a mano nel paese natale.

Immagine fronte lato della Stevens Sonora X0

La Sonora X0, la mountain bike XC top di gamma del brand Stevens, pesa 10,1 kg.

La mtb da XC Stevens Sonora X0 2019

In questo articolo non vi parleremo di una delle tante riconosciute biciclette da Ciclocross di questo marchio, protagoniste di competizioni importanti in tutto il mondo, né tanto meno di una delle ultimissime mountain bike a pedalata assistita ma bensì di una mtb da XC che ha tutti i numeri in regola per essere la vostra degna alleata in gara, ovvero la Sonora X0.

La Stevens Sonora X0 è una mountain bike front suspended con telaio in carbonio destinata alla competizioni Cross Country, allestita con componenti di alta gamma come il cambio SRAM X01 Eagle, la forcella FOX 32 SC e le ruote DT Swiss E 1900 Spline, il tutto per un peso di 10,1 kg.

dettaglio della fibra di carbonio ad alto modulo della Stevens Sonora X0

Il telaio in carbonio della Stevens Sonora X0 realizzato con fibre ad alto modulo.

Stevens Sonora: telaio in carbonio con Double Chamber

Il telaio della Stevens Sonora X0 è realizzato in carbonio ad alto modulo con elementi di elevata qualità, offrendo una perfetta combinazione di resistenza ed elasticità a tutto vantaggio di una guida precisa ma confortevole.

Come sulle bici da strada Top Ventoux, anche il telaio della Stevens Sonora X0 beneficia del sistema Dual Chamber che consiste nel dividere in due camere i tubi principali del telaio, attraverso una nervatura di carbonio, rendendolo cosi ancora più rigido.

la sezione di un telaio con sistema dual chamber di Stevens

Il Dual Chamber consente un telaio ancor più resistente, grazie all’ausilio di una nervatura inserita nei tubi principali.

Il telaio della Stevens Sonora X0 possiede tutte le caratteristiche delle mtb di ultima generazione come il carro con spaziatura Boost, guide interne per i cavi e la predisposizione per le trasmissioni elettroniche, questo per offrire al cliente finale una bici pronta ad ogni esigenza.

La Stevens Sonora X0 è disponibile in quattro misure di telaio: 16″ con ruote da 27,5″, 18″, 20″ e 22″ con ruote da 29″ con un top tube che va dai 595 millimetri della taglia 16″ ai 640 mm della 22″.

dettaglio del telaio con entrata dei cavi

Stevens Sonora X0 2019: le geometrie

La Stevens Sonora X0 presenta geometrie in linea con le mountain bike XC moderne presenti sul mercato. Prendendo ad esempio la taglia 18 pollici troviamo un orizzontale virtuale pari a 600 mm, angolo sterzo di 70 gradi, angolo del tubo sella da 74.5° e un reach di 432 mm.

In taglia 16″, equivalente a una S, monta ruote del diametro di 27.5″ mentre nelle altre taglie vengono montate ruote da 29″, grazie a questo accorgimento chi è di bassa statura potrà apprezzare al meglio l’agilità di questa mountain bike.

Le geometrie delle Sonora Stevens X0

La Sonora Stevens X0 presenta geometrie in linea con lo standard moderno delle mountain bike da XC.

Stevens Sonora X0 2019: l’allestimento top di gamma

L’allestimento presentato in questo articolo è quello più prestigioso di questo modello in cui troviamo componenti di alta gamma, vediamo nel dettaglio da cosa è composto:

  • Telaio Carbon SL HMF con Dual Chamber
  • Trasmissione SRAM Eagle X01
  • Forcella Fox 32 Float SC Performance
  • Serie sterzo Stevens Race Taper
  • Freni Shimano Deore XT BR-M8000
  • Ruote DT Swiss M 1900 Spline
  • Peso totale della bici 10,1 kg

Stevens con la Sonora X0 offre una mountain bike pronta alle gare XC con un buon allestimento, un telaio realizzato in Germania ed un prezzo di listino pari a 3.049 euro.

dettaglio trasmissione Sram X01 Stevens Sonora X0

La Sonora X0 monta trasmissione SRAM Eagle X01 12 velocità, tra le più performanti del mercato.

Per ulteriori informazioni sulla gamma Stevens Sonora e sugli altri modelli del brand di Amburgo, vi invitiamo a visitare il loro sito internet ufficiale.

Punta Ala Trail Center: un paradiso mtb fra mari e monti

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PuntaAla Trail Center: trail mtb fra mari e monti

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria evoluzione ed espansione del concetto di bike park e Punta Ala Trail Center rappresenta al meglio questo processo di trasformazione, che ha portato questi parchi a dotarsi di un numero sempre maggiore di servizi altamente qualificati.

Punta Ala Trail Center sorge all’interno del Punta Ala Camp & Resort, in una delle zone più belle della Maremma, graziata da un paesaggio che, fra mare e monti, pinete, spiagge e colline, cambia costantemente. 

È presente quindi sia una grande varietà naturale che un insieme di sentieri e trail molto diversificati fra loro e in grado di soddisfare ogni esigenza del rider di mountain bike ed eMTB, sia per quel che riguarda la disciplina prescelta che per quanto concerne le difficoltà dei singoli percorsi.

Punta Ala Trail Center Maremma natura

Al Punta Ala Trail Center il modo di dire “dove anche il mare è in discesa” è da intendersi molto seriamente.

Che siate amanti del cross country o del gravel, che preferiate il downhill oppure l’enduro, all’interno della zona troverete pane per i vostri pedali, e anche chi preferisce rimanere sull’asfalto avrà parecchi percorsi panoramici con i quali divertirsi.

E valore, difficoltà e interesse di molti dei trial proposti possiedono anche una certificazione più autorevole di ogni nostro giudizio personale, visto che proprio questo territorio è stato scelto come scenario per la prima edizione dell’Enduro World Series nel 2013.

Ma ormai quel che è in grado di far spiccare un trail center rispetto a un altro non è più solo la qualità e quantità dei sentieri percorribili: conta molto l’insieme dei servizi a disposizione del rider, sia quando lo stesso è in sella sia quando, soddisfatto dalla pedalata, cerca divertimenti e relax anche al di fuori del mondo mtb.

Officina meccanica Punta Ala Trail Center

Il Punta Ala Trail Center è dotato di officina meccanica e bike shop per ogni tipo di evenienza ed esigenza.

Punta Ala Trail Center è dotato di una officina meccanica specializzata con personale altamente qualificato, pronto a intervenire su qualsiasi tipo di problema possa avere la vostra due ruote.

Altrettanto importante, ecco un bike shop in grado sia di rifornirvi degli eventuali pezzi di ricambio che di accessori che magari avete dimenticato di portare o non possedete, così come è a vostra disposizione un servizio di lavaggio bici per far tornare a splendere la vostra mountain bike dopo una intensa giornata di sali e scendi fra terra, polvere e fango.

Ci sono poi le risalite meccanizzate, il noleggio e i tour guidati, oltre chiaramente alla possibilità di soggiornare quanto a lungo si vuole nel PuntaAla Camp & Resort, scegliendo la sistemazione preferita fra le piazzole per tenda o roulotte, le case mobili, su su fino ai caravan Silverfield e alle mobile home molto glamping.

E c’è un altro elemento che contraddistingue Punta Ala Trail Center da molti luoghi simili e da vari bike park, un aspetto che non si può acquistare e che rende quindi la zona unica e inimitabile: l’ottimo microclima.

Il territorio vanta infatti una media di 200 giorni di sole all’anno, con temperature gradevoli anche a inizio primavera e tardo autunno: potrete quindi frequentarlo anche nei mesi meno affollati, godendovi dei trail molto meno trafficati rispetto al solito.

Punta Ala Trail Center natura trail downhill

Punta Ala Trail Center offre una grande varietà di panorami e diverse tipologie di trail.

Punta Ala Trail Center: i trail

E arriviamo quindi a quello che è necessariamente il punto di forza di ogni parco che si rispetti: il suo insieme di sentieri. Nell’area non sono ammesse automobili e potrete quindi godervi ogni singola pedalata su un gruppo di trail che spaziano sia per livello di difficoltà tecnica che per tipologia.

Il sito ufficiale di Punta Ala Trail Center ne elenca (in modo chiaro e con grafica pulita e comprensibile) un totale di 28, suddivisi in: Single Track/Enduro, Enduro e Discovery, ma nulla vi vieta di unire singoli tratti per formare percorsi ancora più impegnativi e interessanti.

Cala Violina, Pian d’Alma, Tirli e Castiglione della Pescaia vi aspettano con innumerevoli variazioni e modulazioni di percorso, e lo staff di Punta Ala Trail Center sarà a vostra disposizione per consigliarvi i tratti ideali a seconda del vostro livello di esperienza.

Punta Ala Trail Center: risalite meccanizzate

Indispensabili agli amanti del gravity ma non certo riservate solo a loro, le risalite meccanizzate fanno risparmiare fatica e tempo a ogni tipo di rider, permettendogli di concentrarsi esclusivamente sul piacere del trail.

Punta Ala Trail Center ha una flotta di pick up 4×4 che sono in grado di raggiungere senza problema i punti di partenza di ogni percorso e offre un servizio di risalite a mezza giornata o giornata intera.

Viaggiate da lontano, in aereo oppure in treno? Da Pisa Areoporto/stazione FS è disponibile il transfer da/per Punta Ala per bikers e bici a seguito.

Punta Ala Trail Center risalite meccanizzate

Le risalite meccanizzate di Punta Ala Trail Center moltiplicano il divertimento e azzerano la fatica.

Punta Ala Trail Center: noleggio

Il noleggio di mountain bike ed eMTB è sempre più diffuso e di conseguenza migliora di anno in anno l’offerta e la flotta di due ruote a disposizione del cliente.

Se volete evitarvi i vari impegni e fastidi collegati al trasporto bici, potrete noleggiare uno dei vari modelli offerti dal centro, che spaziano dalle gravel/trekking alle mtb enduro, passando per le due ruote adatte ai bambini e alle immancabili ebike.

Il brand scelto da Punta Ala Trail Center è Giant e fra i modelli proposti potrete trovare: Giant Reign 1.5 e Trance 2, Giant Full-E+ 1, Giant Talon 2, Giant Roam e Rove, Giant Enchant e XTC Jr. 20 e 24.

Punta Ala Trail Center: tour guidati

Non tutti sono rider esperti, in grado di orientarsi alla perfezione fra boschi e GPS, e anche chi ha parecchia esperienza alle spalle, in occasione delle prime pedalate in una zona poco conosciuta, può desiderare una guida esperta.

Le guide MTB del Punta Ala Trail Center conoscono alla perfezione la zona, parlano almeno due lingue e vi condurranno nei luoghi più adatti alle vostre esigenze, lungo sentieri che loro stesse progettano, costruiscono e mantengono, con offerte e soluzioni che possono variare dalla mezza giornata alla settimana intera.

Soggiorno Punta Ala Camp & Resort

Punta Ala Camp & Resort offre diversi tipi di soggiorni: questo è lo splendido interno di un caravan Silverfield.

E per quando, stanchi e soddisfatti delle pedalate, smonterete dalla sella, il PuntaAla Camp & Resort vi riserverà ogni tipo di servizio e divertimenti alternativi per i suoi frequentatori.

L’attenzione è ovviamente puntata sulla costa e sul mare, fra sport acquatici e rilassanti ore passate in spiaggia, ma sono presenti anche negozi di vario tipo, un supermercato, campi da tennis e, per gli irriducibili della due ruote, anche una pumptrack.

Per ogni ulteriore informazione vi invitiamo a visitare il sito ufficiale di Punta Ala Trail Center.

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